domenica 10 luglio 2011

Lotto fino all’ultimo

Ha passato da tempo la soglia della terza età e della pinguedine,ma non appare innocua né ispira compassione,nel suo grembiule stampato a fiori;probabilmente,sarebbe minacciosa anche seduta su una panchina del parco.Tutto merito di un’altezza degna di rispetto,nient’affatto truccata dalle ciabatte a buon mercato che le avvolgono i piedi gonfi e rugosi.Suda copiosamente,e non certo per il caldo,ben tenuto a bada dal condizionatore.La sfumatura di rosso sul volto è appena meno preoccupante della luce che le brilla negli occhi,riverberandosi fino alla voce che non vuole saperne di abbassare,malgrado i timidi tentativi dell’edicolante di ricondurla alla ragione.Ciabatta verso il bancone,agitando rettangolini di carta come fossero spade o una qualsiasi altra arma mortale.Li sventola con foga davanti al naso dell’ometto che sbuca dalla trincea di guide TV e settimanali di gossip,il quale attacca stancamente il copione già ripetuto abbondantemente negli ultimi cinque minuti.Sì,la combinazione vincente è uscita,ma nell’estrazione del lotto.Lei,signora, ha giocato ad un’altra cosa.Superlotto,o qualcosa di simile,la cui estrazione è quotidiana,non settimanale,spiega, indicandole ancora il monitor in fondo alla stanza su cui scorrono allegri dei numeri,in ordine apparentemente casuale.La matrona guarda con astio bovino lo schermo,i talloncini stretti tra le dita,l’edicolante,e ritorno.Protesta di nuovo,non sapeva,hai sbagliato tu,ma ho vinto,tutto il campionario delle recriminazioni. Sfinito,l’edicolante le rispiega tutto daccapo.Alla fine,la donna si protende in avanti come l’uomo nero che sbuca dalle ante dell’armadio.Sembra arrendersi all’evidenza,la voce torna normale,c’è giusto una punta di rammarico.Ma subito si abbassa ad un sibilo minaccioso e cospiratorio:va bene,ma adesso mi giochi le schedine per questo qua.E che siano giuste.L’estrazione di stasera,chiaro?Di stasera, sottolinea col suo inconfondibile accento milanese. L’edicolante sospira un assenso, prima di voltarsi verso l’altro cliente, in disparte davanti all’espositore dei fumetti: cosa le serve? Il clone robotico del mio gemello meno malvagio proveniente dal futuro alternativo di un’altra dimensione è colto di sorpresa.Non dalla domanda,alla quale risponde dopo un microsencondo di esitazione;tutta la scena l’ha disorientato,e lo sguardo feroce della donna(sbrigati,intimano quegli occhi acquosi e farneticanti) lo inducono a non insistere più del necessario. Esce dall’edicola,recupera perplesso la bicicletta e mi chiede:”ci capisci qualcosa?”Aggirandomi in quello che doveva essere il cantiere della nuova tratta metropolitana,ed è ora solo un cimitero dove ruspe e camion arrugginiscono (pare che i fondi siano stati dirottati dall’ayatollah Pisapia I per la costruzione di un nuovo padiglione dei mercati generali,dedicato alla tratta di schiavi e donne bianche),devo ammettere che no,non capisco.Non ho mai capito,a dir la verità. Potevo e posso comprendere la bonaria sfida alla fortuna che porta ad investire cifre risibili in gratta&vinci dai nomi sempre più improbabili (turisti per caso,l’isola del tesoro,l’albero della carfagna o che so io) o giocare la schedina settimanale, sperando che la Dea Bendata volga una volta tanto il suo benevolo sguardo cieco su di noi.E’ un un rito alla lunga dispendioso ma tutto sommato innocuo, un vizio come un altro, anche se non credo altrettanto soddisfacente.Sì,è capitato anche a me di investire un paio di euro che mi ballavano in tasca in un colpo di testa,di giocare qualche schedina ai tempi del Totocalcio (esiste ancora?) per conto di mia madre. Una volta capitò pure di vincere una discreta sommetta, niente che potesse cambiare la vita ma tornarono certamente utili;soldi che però non ho mai sentiti veramente miei.E’ stato un po’ come trovarli per strada.Sì,capisco il desiderio di sfidare la fortuna. Ma come ogni desiderio,quando diventa ossessione non riesco più a capirlo.Specie se riguarda lotto,enalotto, lotterie,grattevvinci e chi più ne ha più ne metta.Da qualche tempo,poi, l’ossessione sembra diventata psicosi, proliferata insieme al dilagare di sale scommesse e videopoker nei bar. La matrona in grembiule, qualche anno fa,poteva essere un’eccezione.In tempi nei quali sempre più persone si uccidono,magari portando con sé il resto della famiglia,per non meglio identificati “debiti di gioco”,temo stia diventando una regola.Credo di aver letto da qualche parte che,ormai,il gioco d’azzardo è considerato una vera e propria patologia,con tanto apposite cliniche per disintossicarsi.Alla faccia degli allegri richiami al “giocare con responsabilità” smozzicati alla fine di qualche spot.”Ma perché?”,ha chiesto il clone.”Perché la gente dovrebbe dilapidare il proprio patrimonio sapendo che ha minime possibilità di vittoria,che slot machine e videopoker sono truccati,che ogni anno c’è un’inchiesta calcioscommesse…” Che potevo rispondergli?Non ne ho idea.Forse è un disperato tentativo di arricchirsi in fretta e senza fatica per sfuggire una vita di presunta miseria,diventando uno di quegli individui abituati ad ostentare la propria ricchezza materiale, gente sempre disprezzata per mera invidia. Oppure non è nemmeno più l’importo la posta in palio ad essere importante. Quel che conta è vincere per dimostrare a se stessi di non essere degli eterni sconfitti in tutto. E se la fortuna mi ha appena sorriso,forse lo farà ancora,se mi sbrigo a rimettere subito in palio la posta appena incassata. Perché forse la vita, la mia vita, può davvero cambiare, come in un film da pomeriggio estivo su canale 5 o in un servizio di metà tg,quando si annunciano i fantomatici vincitori di fin troppo reali e devastanti concorsi. Forse ci sono altri motivi, per cui la gente getta nello scarico soldi di cui ha bisogno nel disperato e quasi sempre fallimentare tentativo di vincerne altri di cui ha ancora più bisogno. Su una cosa,però, conveniamo io ed il clone:cioè il sistema per vincere ogni settimana al gratta&vinci. Basta non acquistarli,e già ci si mette in tasca la vincita minima.A lungo andare,diventa un bel gruzzoletto.E gli edicolanti,anziché tramutarsi temporaneamente in biscazzieri e domatori di pensionate selvagge,possono tornare a fare il loro mestiere.Cercando, magari,di recuperare la rivista tanto cercata dal clone,e non ancora trovata.Se potete aiutarlo…

-La notizia della settimana: tremonti se ne va,anzi no;bossi intanto trama nell’ombra,mentre bersani e casini si incontrano di nascosto.E bondi anuncia a berlusconi: “aspetto un bambino.” Zoom sul volto smarrito di silvio,musica in crescendo,dissolvenza.

-La frase della settimana: “Si colgono gli attimi,e non le ragioni e le conseguenze.” (E. Biagi)

2 commenti:

  1. Ho sempre odiato i videopoker, e sempre gli odierò. Uno dei motivi (personalmente parlando), è per il fatto di aver presto il posto dei vecchi cabinati di videogiochi nei bar. Odiose macchinette, dove non devi far altro che spingere il bottone e aspettare di vedere quale sarà la prossima mano di carte a uscire, che mai poi sarà quella che si crede. Per quanto riguarda altri giochi e affini, qualche volta mi è capitato di mettere 3 o 4 numeri al lotto, o di provare il super enalotto e il 10elotto (tanto per citare i più famosi), o di prendere anche qualche gratta e vinci (al massimo ho vinto 10 euro con un 1 euro.), ma di certo conosco la moderazione. Eppure c'è gente che ci ha giocato (al lotto) pure la liquidazione e TUTTA! Non vicendo nulla, naturalmente. Tutto sta nel moderarsi... e sapersi controllare, a mio parere.

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  2. La cosa che più mi lascia perplesso in questa mania che dilaga trasversalmente in ogni classe sociale e culturale, ovvero il Giuco per eccellenza IL LOTTO e Super è senza dubbio, la forma ossessiva con cui viene praticato.
    Se poi rifletto che non si tratta solo della speranza di arricchirsi presto e molto ma anche della ricerca di una certa dose di adrenalina che l'attesa dell'estrazione regala, credo che ci si trovi difronte a delle persone che non traggono dalla propria vita altre emozioni se non queste.
    Ogni anno sui giornali possiamo leggere che molti premi, anche considerevoli, non vengono mai ritirati, sbadataggine? forse! o più semplicemente piccoli attimi di eccitazione che ci si regala al momento dell'acquisto di un biglietto della lotteria che poi rimane li dimenticato dopo il passaggio della scarica veloce e tutto sommato poco eccitante.
    Si tratta dinque spesso di un rito, una scaramantica abitudine, che regala attimi di luce in esistenze spesso buie.
    Poco tempo fa per il mio compleanno ho ricevuto un libro che desideravo e all'interno come segnapagina c'era un biglietto di non so quale concorso, una idea carina certamente, così ho dovuto cancellare con la monetina i bolli dorati che coprivano gli eventuali premi................per mia fortuna non ho vinto nulla, ma chi me lo aveva regalato mi ha fatto notare che facevo quest'operazione con la stessa espressione di chi beve un bicchiere di acqua panna a temperatura ambiente.........aveva perfettamente ragione, ne ero così disinteressato che in fondo non mi importava granchè del risultato........sono fatto male è vero, ma io mi eccito per e con altre cose........sarò fatto male!
    Ecco in fondo credo che il successo di queste lotterie, estrazioni e cabalistiche fortune stia proprio nella breve e tutto sommato poca felicità che danno! Sarà per questo che diventano una droga, perchè siamo una società di infelici incapaci di gioire se non per qualcosa di artificiale come quasi tutto quello che ormai ci circonda...................
    boyofthetime

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