Premessa numero uno: in questo post non ci sono critiche né riferimenti impliciti a nessuno che conosco, anche se qualcuno potrebbe identificarcisi. Premessa numero due: se iniziate a sentire un prurito alle mani, abbandonate la lettura. Come sapete ho già un manipolo di ninja alle calcagna senza dovermi preoccupare anche di voi che volete farmi la pelle. Detto questo: qualcuno sa dirmi quando, esattamente, la maggior parte della razza umana ha mandato in soffitta l’amor proprio per cercarlo altrove? Spiego. Fin dall’adolescenza (quindi andiamo molto indietro nel tempo) mi son trovato ad avere a che fare con struggimenti di cuore più o meno devastanti, offrendo qua e là la spalla alla bisogna e ricevendone a mia volta quando incappavo nelle cosiddette delusioni amorose. Sì, è capitato anche a me di perdere la testa per qualche gentil donzella e fare cose che, col senno di poi, possono essere definite solo come imbarazzanti. A voler essere gentili. Cose che non rifarei mai più né mai più ho rifatto. Saranno state però queste esperienze a farmi riflettere ed assumere un atteggiamento che i più definiscono cinico nei confronti dei rapporti di coppia. Specie quelli esasperati ed esasperanti. Certo, capisco perfettamente la voglia/ bisogno di avere accanto qualcuno che possa e sappia farci stare bene. Capisco un po’ meno quando questa voglia/ bisogno degenera in ossessione che spinge a voler accanto qualcuno purchè sia, saltando da partner a partner come una locusta affamata. Non capisco affatto l’ulteriore involuzione che porta ad epiloghi inverosimili, degni di romanzetti di quart’ordine quando va bene, del pollaio giuridico di “forum” quando va male. O, quando va malissimo, del titolo di apertura di “studio aperto”. Lui uccide lei o viceversa, con tutte le possibili varianti del caso, perché “non potevo accettare che mi lasciasse”. Perché “l’amavo”. Poi scopri che stavano insieme da tipo mezza giornata, o si vedevano solo sull’autobus e non si erano mai scambiati più di qualche sguardo obliterando il biglietto. Eppure era già amore. Che per alcuni è “due cuori ed una capanna”, per me “ognuno nella propria, ti chiamo io”. Cinico? Non so. Disilluso di sicuro. Certamente poco propenso ad assoggettarmi ai capricci di una partner, ed ancor meno desideroso di sottoporla ai miei. Sicuramente, diffidente sulle dichiarazioni d’amore a tempo e costo zero, essendo l’Amore sentimento troppo complesso per essere esternato con tanta facilità. Credo di non aver detto le due magiche paroline più di un paio di volte, quando l’ho fatto ero sicuro di ciò che provavo, e non avrei problemi a ripeterlo alle dirette interessate. Il mio stato di single perpetuo dovrebbe suggerirvi come sono andati a finire i rapporti in questione, e sì, ci sono rimasto male, per qualche tempo. Ma non mi sono sparato, non ho sparato alla compagna di turno e vespa dovrà aspettare ancora a lungo prima di poter esibire in studio il plastico di casa Pedersen (e che Uzala lo fulmini se non fosse riprodotto fedelmente fino all’ultimo pitòto di zama). Perché alla fine il cuore smette di palpitare e deve subentrare la ragione. Anzi, dovrebbe essere proprio lei a regolare i battiti cardiaci, facendoci capire la nostra pochezza allorchè pretendiamo di imporci a qualcun altro. Invece mi guardo attorno, e vedo l’istinto prevalere sempre più spesso sulla ragione. Per l’egoistico capriccio di un momento si rovinano le proprie vite e quelle di chi ci sta attorno, si compiono azioni che nemmeno nel peggior polpettone hollywoodiano sarebbero credibili. Si reagisce come reagirebbero ragazzi di quindici anni alla prima cotta. Solo che a comportarsi così sono persone che hanno passato abbondantemente quell’età, magari sono già padri di famiglia e certe cose dovrebbero averle capite da un pezzo. Invece, pare non sia così, che l’ossessione di ottenere ad ogni costo ciò che vogliamo sia l’unica direttiva da perseguire con ogni mezzo, anche a costo di autodistruggerci o distruggere tutto ciò che ci ostacola, persino ciò che vogliamo se osa rifiutarci, affinchè nessun altro possa metterci le mani sopra. Ma qui non stiamo parlando di un oggetto in senso stretto; è una persona come noi, coi suoi tempi, il suo modo di essere, i suoi pregi, i suoi difetti, la sua vita. E se davvero la amassimo come spesso facilmente affermiamo, dovremmo cominciare a dimostrarlo non facendo di tutto per conquistarla, ma rispettandola. Mostrandoci a lei per ciò che siamo, e non per ciò che vorremmo essere. Lasciandola libera di decidere che ruolo avremo nella sua vita. Se non sarà quello che ci aspettiamo… pazienza. Se davvero proviamo per lei ciò che affermiamo, accettare la sua decisione è indispensabile, ed anche solo starle accanto dovrebbe bastarci. Se è vero che il senso dell’amore non è possedere, ma esserci quando è necessario. Sì, è lo stesso principio su cui dovrebbe basarsi anche la vera amicizia. Che altro non è se non una forma d’amore. Con la differenza che dura un po’ di più.
-La notizia del giorno: Fini:"i criminali fuori dal pdl". berlusconi: "Fini la smetta con questi attacchi alla mia persona."
-La frase del giorno: “Le uniche relazioni che non ho rovinato subito sono quelle che mi hanno rovinato poi.” (M. Bank)
Beh, bobby... arrivare sino a quel punto di ossessione no. Però hai ragione. Anche l'amore può diventare a lungo andare possessivo. Troppo direi. In quel senso io non vorrei mai trovarmici coinvolto. Desidererei trovare soltanto una persona che mi stia accanto, mi capisca e mi ami. Però ho ben capito che la cosa deve partire sopratutto da lei e deve comunque essere reciproca. Ma ho capito cosa volevi dire...
RispondiEliminaQuindi a te non è mai capitato di avere a che fare con gente che piangendo come un'idrante grida istericamente "io non posso stare da solaaaaaaaaaaaa/oooooooooo!". Fortunello....
RispondiElimina"Cercasi Susan disperatamente" ve lo ricordate il film con Veronica Louise Ciccone....
RispondiEliminaIn realtà non siamo noi che cerchiamo l'amore ma è l'amore che cerca noi, o meglio ci fa imbattere in qualcuno che stravolge la nostra vita a volte in modo positivo, altre negativo.
Ma la cosa peggiore che ci possa capitare non è non essere corrisposti, o prendere un'abbaglio, ma trovarci difronte l'eterno/a indeciso.
Ti amo, ti voglio, ti amerei, ti vorrei fanno, disfano, brigano senza premurarsi di sentire cosa ne pensi.
Caro amico sai che sono uscito da non molto da una situazione analoga, quando casualmente un'anno fa in un blog mi sono imbattuto in un interessante soggetto, e quando dopo vari discorsi internauti abbiamo scoperto che ci conoscevamo e che nonostante parecchi anni di silenzio in cui avevamo perso le tracce uno dell'altro avevamo ancora molte cose in comune.
Rivedersi, superare la diffidenza iniziale, dimenticare le sue paure e la sua indecisione fra l'universo femminile e quello maschile, credere che ora potesse vivere la sua natura insomma abbandonarsi a quel processo dirompente che è innamorarsi, per poi rendersi conto che nulla era cambiato.
Insomma nonostante la laurea in filosofia, i mille interessi e il coraggio di certe scelte (il che peggiora le cose perchè te lo fa amare ancora di più) era rimasto il ragazzo indeciso di sempre, e detto fra di noi anche un po vigliacchetto nei sentimenti.
Ma tutto passa...no.
Così ti rimetti in piedi, guardi avanti e per il rispetto che hai di te volti pagina.
Ma in una cosa continui a credere, in te stesso e nella tua capacità di amare e di rapportari all'altro.
Non si tratta quindi di cercare l'amore disperatamente, sarebbe il più grande errore ed il modo peggiore di iniziare una storia, ma bensì di credere "disperatamente" nell'amore e in quella stupenda sensazione che è amare.
Un sentimento difficile, forte e fragile, fatto di grandi progetti e di piccole cose, di segreti condivisi, di palpiti e di sorrisi nascosti fra le lacrime che ti innondano gli occhi quando lo guardi dormire il mattino.
Romantico, ebbene si!
Ma in modo sensato e soprattutto con la convinzione che amare significhi soprattutto rispettare se stessi.
L'amore non è l'apostrofo rosa scritto fra le parole t'amo, ma è il punto a capo da cui si riparte e si riscrive, alle volte, la propria vita.
Giusto mostrare noi stessi per ciò che siamo, accettare i pregi e i difetti dell'altro... condivido. Ma penso che sia normale che una persona innamorata faccia di tutto (nei limiti!) per conquistare il/la partner. Se poi non ci si riesce, pazienza. Il brutto è essere SEMPRE rifiutati, come è successo a me. Arrivare a 26 anni e non essere MAI stati amati. Capita a tutti un colpo di sfortuna, ma che succeda ogni volta non è normale. Subentra la disperazione e prima o poi si può anche arrivare a non credere più nell'esistenza dell'amore. T.T
RispondiEliminaE poi, una cosa che non posso proprio sentire è "ti chiamo io"... questo non è rispetto! Della serie "ti chiamo quando ho voglia di scopare"... che schifo! Se davvero una donna non è un oggetto, ma perché deve aspettare che chiami sempre l'uomo?! Magari una volta al mese, se va bene! Queste parole le ho sentite dalla persona che mi ha fatto più male in assoluto! >.<
come ti capisco lady...
RispondiEliminaeh, no, bobby... nn mi è mai capitato! in genere sn il "non tipo" di buona parte delle donne che ho conosciuto -.-
RispondiEliminaMa guarda che anche io sono il "non tipo" di buona parte delle donne che ho conosciuto. E facendo un attimo di autocritica, è vero anche il contrario, nel senso che fatti due conti probabilmente è stato molto meglio così; sono infatti riuscito a non perdere di vista delle persone a cui tenevo "accettandole" come semplici amiche, mentre se avessi preteso qualcosa di più al 99% sarebbe finito tutto in catastrofe. Perchè quel "ti chiamo io", Mylady, non era inteso nel senso comune dell'espressione che è quello da te indicato; per quanto riguarda me, intendo semplicemente che per alcuni periodi non voglio nessuno tra i piedi. Devo e voglio starmene per conto mio, dedicarmi a me ed a ciò che voglio fare senza dovermi far dettare i tempi da una partner/ compagna. Che se insistesse verrebbe mandata a stendere senza troppe remore. Mi rendo conto che è un comportamento piuttosto egoista, o che può apparire come tale, ma onestamente non mi ci vedo nei panni della metà di una coppia incapace di separarsi per almeno qualche giorno o settimana per dedicarsi ognuno ai c***i propri. Anche perchè coppiette simili dal mio punto di vista sono la negazione stessa del concetto di "coppia" e la personificazione del termine "prigione".
RispondiEliminasu questo non ho dubbi, bobby. il fatto di stare sempre insieme è un deleterio. ognuno ha bisogno di un certo spazio in certi momenti. Su questo non transigo neppure io. Mh, dipende comunque da persona a persona. Non dico che tu sbagli, ma c'è chi è portato per non avere una donna al proprio fianco e chi no. Non sto dicendo che è sbagliato il tuo pensiero, sia ben chiaro. C'è anche quel tipo di persona che prima ti fa credere il tutto e poi si mette con un altro, lasciandoti di merda...
RispondiEliminaCerto è che se una persona non è capace di concederti i tuoi spazi (salvo poi pretendere che tu li conceda a lei) puoi "amarla" quanto vuoi, ma l'unica canzone che si può dedicarle è un vecchio successo di Masini. Del resto ho sempre detto che il primo requisito della mia donna ideale è avere tanta ma tanta ma tanta pazienza...
RispondiEliminaHo capito. Sei un tipo un po' solitario. Però di questa cosa c'è il lato positivo: lo stare lontani per un po' di tempo fa aumentare il desiderio e quando ci si vede... scintilleee! ^^ Però direi che tutti e due i partners possono chiamare l'altro, quindi, al posto di un "ti chiamo", vedrei meglio un "chiamiamoci" (in fondo se uno dei due al momento vuole stare solo basta dirlo).
RispondiEliminache dire? In questo post.. mi trovo totalmente d'accordo con te bobby. Non per convinzione innata, ma per esperienza.
RispondiEliminaSono stata: appiccicosa, egoista, scostante, possessiva, ho preteso per me una persona quasi fosse una cosa. Poi ho imparato, a spese mie e degli altri.
sono stata amata e ho amato, sono contentissima di ciò che mi è stato dato e, passata la rabbia per la fine di una storia, sono quasi sempre rimasta amica dei miei ex, che sono persone importantissime nella mia vita.
Sono d'accordo con te quando parli dei propri tempi e spazi. Sono d'accordo con te anche quando dici che solo starle accanto dovrebbe bastarci. E' così. L'amore, quello vero, non guarda ai propri capricci ma alla felicità dell'altra persona. E se per farla felice è necessario lasciarla sola, sparire dalla sua vita o stargli vicino come solo un amico sa fare, chi ama lo accetta. L'unica differenza tra amore e amicizia è che chi ama si vuole arrogare il diritto di possedere l'altra persona. A questo punto, datemi un'amica, grazie. Fate in modo che la mia ragazza non smetta mai di apparirmi come una cara, carissima amica.
Azz,se sei d'accordo con me vuol dire che ho sbagliato qualcosa...aspetta che rileggo il post...^^
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