Penultimo giorno di luglio, ultimo giorno di blog prima della pausa estiva, ultimi scampoli di giorni lavorativi. E poi, se Uzala vuole, ferie. In cui darsi da fare più di quando si è a lavoro ("La Rivolta delle Tenebre" preme per essere scritta insieme ad un altro paio di raccontini che mi gironzolano per la testa, ci sono i pitoti da spolverare, i fumetti da sistemare, eccetera) ma anche, e soprattutto, in cui dedicarsi con l'opportuno relax alla visione delle tonnellate di film e serie televisive, animate e non, che giacciono da mesi nell'armadio. Tutta roba che, quando ne parlo, attira su di me un misto di commiserazione e sberleffo. Trattasi infatti di Opere antecedenti agli anni '80, spesso di parecchio, quindi in qualche modo e per ragioni a me sconosciute buone al massimo per qualche distratta serata davanti al televisore sotto le feste natalizie. Chissà perchè certe produzioni sono adatte solo a quel periodo. Oppure alle ore più nefande della notte e del primissimo mattino del fine settimana. Chissà perchè il fatto che abbia guardato, nelle scorse settimane, "Sandokan" e "La Freccia Nera" (quella originale con Loretta Goggi, non la miniserie che mi dicono sia stata girata nel '95 per merdaset con martina stella) ha lasciato allibiti i più. Se avessi detto di aver stuprato le alunne di un collegio femminile dopo averle imbottite di tavor probabilmente non avrei destato tanto scalpore. Anzi, quasi certamente qualcuno mi avrebbe chiesto "ma erano carine, almeno?". Invece, quando dichiaro il mio amore per queste Opere, vengo immediatamente preso di mira da sguardi ed atteggiamenti che si assumono quando ti trovi di fronte uno squilibrato potenzialmente pericoloso. "Non eri nemmeno nato, quando hanno girato quella roba", mi apostrofa qualcuno probabilmente contagiato dalla Gelminite. Come dire "perchè studiare la storia medioevale, non eravamo nemmeno nati". Quindi forse è motivo in più per andarla a scoprire, o riscoprire. Perchè tutto quello che passa oggi sui nostri schermi e sulle pagine dei libri non è che una rilettura di ciò che è stato. Perlopiù pessima e fallimentare. Risento nelle orecchie la voce di un amico che obbietta: "non è che tutto quello che è nuovo è merda". Potrei dire lo stesso di tutto ciò che è vecchio, ma viene bistrattato come se fosse appunto sterco. Se non peggio. Quando invece è proprio da lì che nascono i miti odierni ad uso e consumo dei biNbiminchia d'ogni età. robert pattison non provocherebbe orgasmi alle quindicenni se nel 1932 Bela Lugosi non avesse sdoganato il mito del Vampiro ammantandola di un'aria affascinante ed aristocratica. johnny depp non avrebbe incantato miliardi di spettatori con il suo ormai irritante jack sparrow se Errol Flynn e Philippe Leroy non avessero aperto la strada anni prima con i loro Capitan Blood e Yanez de Gomera. E cosa sarebbero le città fantascientifiche di ridley scott senza la Metropolis di Lang, l'umorismo nero senza gli Addams ed i Munsters, la comicità surreale senza i Fratelli Marx. Cosa sarebbero gli effetti speciali, quelli veri, senza le folgoranti intuizioni visive di George Meliès, che già nel 1909 li utilizzava a piene mani nei suoi corti (vi siete mai chiesti da dove arriva la celebre gag dell'uomo schiacciato fino a diventare una sottiletta? Ora lo sapete). Ma spiegare simili concetti ai più, cercare di risvegliare in loro la curiosità e l'amore per le origini dei miti moderni, sembra impresa destinata a fallire. Molto più facile addormentarsi sulla poltrona davanti all'ennesimo remake che andarsi a cercare l'originale, inevitabilmente superiore del classico gradino o due. Parliamo di intere rampe di scale. E sarà un caso se nessun regista è riuscito a portare al successo certi remake se non contando sugli effetti speciali, sarà un caso se le nuove, scintillanti versioni di vecchie serie televisive non sopravvivono ad una manciata di episodi, sebbene i loro genitori avessero campato serenamente per anni ed anni. Saranno casi, si. O sarà che i genitori di celluloide e cellulosa avevano qualcosa che i loro figli bastardi non hanno. Passione, amore, voglia di raccontare, di far vivere e far sognare, e chi se ne frega del successo, se arriva bene, altrimenti si campa comunque. Comincio a pensare che abbia ragione chi afferma che l'industria culturale e dell'intrattenimento riflette la società. Ma forse sbaglio io, ed è solo un'altra coincidenza.
-La notizia del giorno: berlusconi sfiducia Fini. Chi l'avrebbe mai detto?
-La frase del giorno: "Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente." (I. Montanelli)
O_O Ultimo giorno di blog? Ovvero poi non scrivi più fino a settembre? Ma se scrivo qualche post nuovo, passi? Non ti invidio per i pitoti da spolverare (dopo le foto che mi avevi fatto vedere...) -__-
RispondiEliminaComunque, se ricordo bene, avevo letto il libro "La Freccia Nera". Sandokan invece non l'ho mai seguito, anche se mia madre ha il libro (organizzare la caccia al tesoro in garage ^^).
Diciamo che fino a settembre il blog sarà un "microfono aperto" dove potrete scrivere tutto quel che vi passa per la testa senza usare il tagboard... e naturalmente passerò anche io. Anzi, non è detto che non pubblichi qualche post estemporaneo, se ne vale la pena, però la solita routine la riprendo il 30 agosto... e fatemi fare un po' di vacanza,schiavisti! (che poi "vacanza" 'na fava, come al solito lavorerò più a casa che in ditta -_-)
RispondiEliminaIl libro della "Freccia Nera" dovrebbe arrivarmi a giorni, mentre per il ciclo salgariano mi sa che dovrò assaltare qualche libraccio... in ogni caso, davvero non c'è paragone tra questi classici e la nuova spazzatura che alligna su schermi e scaffali.
RispondiEliminaE' che questi sono tempi in cui nessuno ha niente di _nuovo_ da dire. Il mondo è cambiato, la realtà si trasforma sotto i nostri occhi, ma noi non abbiamo ancora elaborato gli strumenti "culturali" per riversare, anche nell'arte, una nuova visione del mondo. Così si pasticcia con le grandi opere del passato, rifatte per motivi esclusivamente economico/ruffianeschi.
RispondiEliminaOrmai da anni mi rifiuto di guardare produzioni televisive italiane (con pochissssime eccezioni); niente è nemmeno lontanamente paragonabile agli sceneggiati degli anni '60-'70, che non a caso sono stati rieditati prima in VHS, poi in dvd. Sandokan, Pinocchio, l'Odissea... capolavori senza tempo che non possono essere sostituiti. Nè devono esserlo.
Ciao dalla tua Vittima :*
Beh, è logico. Bobby ha ragione. se non ci fossero stati i vecchi film neppure quelli di ora sarebbero vissuti. ^_^ è tutto un ciclo che non coinvolge solo il cinema, ma anche la musica. Ad esempio ci sono molti giovani di oggi che conoscono i beatles... e via dicendo.
RispondiEliminaLa mitica Loretta e la sua "Freccia nera" che nostalgia e che bella produzione.
RispondiEliminaUn po perchè legata ai ricordi della mia fanciullezza ed un po perchè....formidabili quegli anni come direbbe Capanna.
Ma bando ai sentimentalismi e veniamo al concreto, anzi ai saluti.
Sono pressochè in partenza e mai come quest'anno desidero prendermi una vacanza anche da me stesso.
Meta, la Cote d'azur e la provenza.
Mare, sole e lavanda. Sulla carta dovrebbe essere mica male e se poi ci metto il taglio sentimental-romantico del mio compagno di viaggio dovrebbe andare tutto bene. Incrociare please.....!
Un saluto ed un arrivederci o meglio risentirci a settembre.
Anno nuovo, i bilanci non si fanno solo a capodanno, vita nuova.....forse!
i auguro di ritrovarvi tutti riposati e sereni dopo aver ricaricato il proprio io facendo le cose che più amate.
Stacco con internet e ritorno ad una dimensione un po retrò, una vacanza di proustiana memoria a la recherche du temps perdu, ma soprattutto alla ricerca di........
Se lo trovo ve lo dico al rientro!
Bye.........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................bye!