mercoledì 28 ottobre 2009

Diario romano 4- Via Giolitti? E’ quella della stazione.

Uscito dallo “studio”, mi dirigo alla fermata, e ritrovo Laura. Il tempo di scambiare due parole, poi l’ autobus ci fagocita e ci perdiamo di vista. Su un autobus? Sì, se i posti complessivi sono 114 e siamo su, pigiati come sardine, in almeno 130. D’ improvviso mi sembra di essere su uno di quelle scalcinate corriere sudamericane che si vedono ogni tanto nelle foto e nei film, con la gente appesa da tutte le parti. Il conducente, ad ogni fermata, apre e chiude le porte fregandosene dei passeggeri che vi rimangono intrappolati nel mezzo. Come ho detto altrove, il 19 ottobre doveva essere il giorno dell’ autista di autobus simpatico. Per me è stata anche un’ epifania: ho scoperto che in dosi massicce lo slang romanesco mi riesce odioso. E sorbirsi per un quarto d’ ora un florilegio di “aò”, “anvedi”, “lo pijo” e simili ha reso il viaggio molto più stressante. Essere compresso e sgomitato da ogni dove mi infastidiva molto di meno. Raggiunta di nuovo la stazione Termini, esco (l’ho scritto apposta) il voucher che devo presentare all’ albergo. Via Giolitti 431. Stupidamente non mi sono stampato le indicazioni e nemmeno una cartina; ricordo però che sulla pagina web si diceva che l’ Hotel Parker (e dove potevo finire a pernottare se non lì? Spider man, spider man...) si trova a cento metri dalla stazione Termini. Resta solo da capire in quale direzione. Ma se ho trovato un minimarket aperto la domenica pomeriggio alle sette di sera, non dovrei aver problemi a trovare un albergo. Qualcuno saprà indicarmi la strada. Mi avventuro in una pizzeria al trancio, e cercando di non sbavare per la fame improvvisa chiedo le indicazioni alla vecchia signora al di là del banco. Se mai scriverò qualcosa in cui compare una persona anziana ed inquietante, penserò sicuramente a lei. Sguardo vuoto, di traverso, modi spicci: “Via Giolitti è quella della stazione.” Ok... ma quale, esattamente? Ci sono almeno quattro vie che confinano con la stazione. “Quella là.” Cioè attraverso la strada? “Quella là”. Bene, inutile insistere. Interpretando il gesto della donna, che non ricambia il mio saluto quando esco, vado in “quella là”. Che non è via Giolitti, ma via Marsala. Sarà una parallela? Una traversa? Boh. Nessuno sa, o vuole, darmi indicazioni. Un po’ perchè son tutti tedeschi, inglesi, francesi o giù di lì. Un po’ perchè gli autoctoni non li lasciano agganciare (ho fretta, io io io!). Così torno indietro, e mentre cerco di fare il punto decido di sistemare un’ altra faccenda. Entro in una tabaccheria, ed acquisto le pile di ricambio per l’ MP3. Ed insieme a loro, trovo anche l’ indicazione giusta per via Giolitti. Che, sorpresa sorpresa, è la stessa della pizzeria al trancio .Dirmi “è questa, prosegua dritto” era troppo semplice, eh? Comunque adesso non ho che da fare lo slalom tra i passanti, schivare macchine e motorini i cui conducenti probabilmente pensano che i segnali stradali abbiano funzioni puramente decorative, e trovare il numero 431 di via Giolitti. Sarà una lunga camminata in un contesto che, di sera, non appare tra i più raccomandabili. Non parlerei di degrado, ma certamente sulla zona c’ è un’ aria di abbandono. Procedo a passo spedito, tenendo d’ occhio i numeri civici (115... almeno il lato della strada è quello giusto), e rimuginando gli eventi della giornata. Agogno un letto, qualcosa da mettere sotto i denti, e sentire una voce amica, l’ unica capace di farmi stare bene. Intanto sono al 297. Lo zaino sulle spalle indolenzite pesa una tonnellata. Anonime sagome, parlanti idiomi sconosciuti, trascinanti valige, vagano sole od in gruppo senza meta apparente.Entrano ed escono dai coni di luce dei pochi lampioni, si perdono nelle ombre di stradine ed androni. Il tram, indifferente, passa sferragliando alla mia sinistra. 315. Ci siamo quasi...

1 commento:

  1. ......
    .... ok. com'è possibile che tu l'abbia trovato "la domenica POMERIGGIO alle 7 di SERA"?
    Oh, Roma ci ha consegnato un Bobby divers/amente strano...
    ( per le vecchiette strabiche e maleducate solo la lama può qualcosa -.-)

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