Un piccolo aneddoto sul quale credo si possano fare alcune riflessione non scontate. Lo riporto nudo e crudo, lasciando a voi eventuali commenti.
Come ogni anno, in questo week end s’ è tenuta la festa del santo patrono del paese. Mercatini, bancarelle, attrazioni. Come ogni anno mi barrico in casa per sfuggire la gente che arriva un po’ da tutte le parti per passare una domenica di svago. Come ogni anno, parallelamente alla fiera di paese si svolge quella dell’ inciviltà. Nel mio quartiere viene proclamata la “sospensione delle regole”. Per cui nessuno protesta per le auto abbandonate in doppia e tripla fila, per i SUV inerpicati su aiuole rialzate e marciapiedi, per i passi carrai ostruiti. Massì, è una volta l’ anno. Chiudiamo un occhio. Come ogni giorno porto il cane a fare la sua passeggiata serale, destreggiandomi tra le auto che si industriano ad evitare quelle parcheggiate come capita capita per parcheggiare a loro volta come capita capita. Come ogni anno. E come ogni anno, quando riporto in casa il cane, chiamo la polizia municipale. Perchè la sospensione delle regole causa fiera di paese non mi è mai andata giù. Men che meno chi infrange la legge consapevolmente, per piccola che sia l’ infrazione, perchè massì, è domenica, c’ è la fiera, ho voglia di svagarmi, ne ho diritto io io io... Una questione di principio, prima che di voler essere rompicoglioni. Alla sede dei vigili non c’ è nessuno. Come ogni anno. Come ogni anno, chiamo sul numero per le emergenze. Dopo numerosi squilli, mi risponde qualcuno. Polizia municipale, qual è il problema? Auto ostruiscono alcuni passi carrai nella mia via. Che via è? Do’ il mio nome, il numero ed il civico. Ok, mando subito qualcuno. Grazie- grazie- arrivederci. Metto giù il telefono sorridendo cinico. Una scenetta già vista. Ogni anno. Sto ancora aspettando la pattuglia che doveva arrivare l’ anno scorso. Quando scrissi all’ ex sindaco per segnalare la cosa, mi diede del bugiardo (non platealmente, ma in politichese. Del resto se è “ex sindaco” ci sarà un perchè. ) Anche quest’ anno andrà così, vedrai, dico a me stesso. Poco dopo suona il telefono. Il vigile con cui ho parlato prima. Buonasera, i miei colleghi sono lì, ma non vedono il passo carraio ostruito davanti alla sua abitazione, può scendere e spiegare loro il problema? Mi affaccio al balcone; stupore e meraviglia, i vigili sono arrivati davvero. Non come ogni anno. Il tempo di rendermi presentabile (leggi: infilare gli stivali) e sono al cospetto dei tutori delle forze dell’ ordine, oggetto degli sguardi intimoriti che solo gi italioti sanno rivolgere a chi è portatore sano di divisa, per modesta che sia. Qualche automobilista che si stava producendo in un parcheggio improbabile manovra nervosamente e si dirige altrove; qualcuno che aveva appena abbandonato la macchina in qualche modo torna precipitosamente indietro e lo segue. Io intanto sono faccia a faccia coi vigili. Il nostro dialogo è pressappoco questo.
-Buonasera, grazie di essere venuti.-
-Buonasera, è lei che ha chiamato ?-
-Sì, può vedere la situazione da sè (indico la via con un gesto onnicomprensivo del braccio)
-Vedo, vedo, eh purtroppo ogni anno è così, ma... non è il suo passo carraio ad essere ostruito ed impedirle l’ uscita.-
-No, mi sono spiegato male, chiedo scusa; è quello del condominio di fronte.- (indico l’ auto dietro di noi che ha dato origine al rendez vous. Da lontano intanto arriva, in una corsa traballante causa tacchi della domenica, una bionda letterina in pectore.)
-Ah. Ma allora perchè ha chiamato se non aveva problemi ad uscire?-
-Perchè, uno deve segnalare una violazione della legge solo quando lo riguarda direttamente? Lì c’ è un passo carraio che dovrebbe essere libero ed è ostruito. Che importa se non è il mio?-
(sullo sfondo, sotto lo sguardo severo dell’ altro vigile, la letterina si butta in auto, accende il motore e parte, non prima di averci rivolto un’ occhiataccia. Il passo carraio torna sgombro come dovrebbe essere da cartello opportunamente affisso sul cancello.)
-La signorina se n’ è andata.-(il vigile che ha supervisionato la partenza)
-Bene, il problema è risolto. – (l’ altro, che già sta per risalire in auto ma si guarda intorno torvo, se per causa mia o per ciò che vede non so).
-Bene, grazie di essere venuti.-
-Grazia a lei per aver chiamato.-
I vigili si allontanano; io torno in cortile sotto gli sguardi sbigottiti dei vicini. Ma li hai chiamati tu? Sì. Bravo, hai fatto bene, quella macchina è stata lì tutto il pomeriggio, ogni volta è uno schifo quando c’ è la fiera. E dovevo chiamare io per farla spostare? Se avete visto che era lì, perchè non avete avvisato voi chi di dovere? (domando io). Silenzio. Mi segue fino in casa; il tempo di richiamare quello che presumo essere il comandante dei vigili per ringraziarlo della solerzia( lui, sorpreso, minimizza; io segno sul mio taccuino mentale un 2- 0 per la nuova giunta comunale sulla precedente), e mi preparo a finire di vedere Babylon 5; ma un rumore mi richiama sul balcone. I SUV abbandonati sulle aiuole rialzate manovrano per allontanarsi in fretta ma senza urtarsi. Quasi tutti insieme; sembra una coreografia. Paese piccolo, la gente mormora. Così, nel giro di dieci minuti, nella mia via è stato ripristinato un ordine compatibile con la fiera di paese. Premo PLAY sul telecomando del DVD. Nella soddisfazione, echeggia comunque la domanda del perplesso vigile: perchè ha chiamato se non aveva problemi ad uscire? Mi chiedo se l’ abbia capito, o se me lo richiederà tra 365 giorni. Quando la scenetta si ripeterà. Come ogni anno.
-La notizia del giorno: Videocracy ha incassato nel primo week end di programmazione 200 mila euro, nonostante fosse proiettato in sole 70 sale (scusate il bisticcio letterario).Olè!!!!
-La frase del giorno: “Per evitare il peggio non c’ è che un modo: combatterlo. “ (Marco Travaglio)
Come ogni anno, in questo week end s’ è tenuta la festa del santo patrono del paese. Mercatini, bancarelle, attrazioni. Come ogni anno mi barrico in casa per sfuggire la gente che arriva un po’ da tutte le parti per passare una domenica di svago. Come ogni anno, parallelamente alla fiera di paese si svolge quella dell’ inciviltà. Nel mio quartiere viene proclamata la “sospensione delle regole”. Per cui nessuno protesta per le auto abbandonate in doppia e tripla fila, per i SUV inerpicati su aiuole rialzate e marciapiedi, per i passi carrai ostruiti. Massì, è una volta l’ anno. Chiudiamo un occhio. Come ogni giorno porto il cane a fare la sua passeggiata serale, destreggiandomi tra le auto che si industriano ad evitare quelle parcheggiate come capita capita per parcheggiare a loro volta come capita capita. Come ogni anno. E come ogni anno, quando riporto in casa il cane, chiamo la polizia municipale. Perchè la sospensione delle regole causa fiera di paese non mi è mai andata giù. Men che meno chi infrange la legge consapevolmente, per piccola che sia l’ infrazione, perchè massì, è domenica, c’ è la fiera, ho voglia di svagarmi, ne ho diritto io io io... Una questione di principio, prima che di voler essere rompicoglioni. Alla sede dei vigili non c’ è nessuno. Come ogni anno. Come ogni anno, chiamo sul numero per le emergenze. Dopo numerosi squilli, mi risponde qualcuno. Polizia municipale, qual è il problema? Auto ostruiscono alcuni passi carrai nella mia via. Che via è? Do’ il mio nome, il numero ed il civico. Ok, mando subito qualcuno. Grazie- grazie- arrivederci. Metto giù il telefono sorridendo cinico. Una scenetta già vista. Ogni anno. Sto ancora aspettando la pattuglia che doveva arrivare l’ anno scorso. Quando scrissi all’ ex sindaco per segnalare la cosa, mi diede del bugiardo (non platealmente, ma in politichese. Del resto se è “ex sindaco” ci sarà un perchè. ) Anche quest’ anno andrà così, vedrai, dico a me stesso. Poco dopo suona il telefono. Il vigile con cui ho parlato prima. Buonasera, i miei colleghi sono lì, ma non vedono il passo carraio ostruito davanti alla sua abitazione, può scendere e spiegare loro il problema? Mi affaccio al balcone; stupore e meraviglia, i vigili sono arrivati davvero. Non come ogni anno. Il tempo di rendermi presentabile (leggi: infilare gli stivali) e sono al cospetto dei tutori delle forze dell’ ordine, oggetto degli sguardi intimoriti che solo gi italioti sanno rivolgere a chi è portatore sano di divisa, per modesta che sia. Qualche automobilista che si stava producendo in un parcheggio improbabile manovra nervosamente e si dirige altrove; qualcuno che aveva appena abbandonato la macchina in qualche modo torna precipitosamente indietro e lo segue. Io intanto sono faccia a faccia coi vigili. Il nostro dialogo è pressappoco questo.
-Buonasera, grazie di essere venuti.-
-Buonasera, è lei che ha chiamato ?-
-Sì, può vedere la situazione da sè (indico la via con un gesto onnicomprensivo del braccio)
-Vedo, vedo, eh purtroppo ogni anno è così, ma... non è il suo passo carraio ad essere ostruito ed impedirle l’ uscita.-
-No, mi sono spiegato male, chiedo scusa; è quello del condominio di fronte.- (indico l’ auto dietro di noi che ha dato origine al rendez vous. Da lontano intanto arriva, in una corsa traballante causa tacchi della domenica, una bionda letterina in pectore.)
-Ah. Ma allora perchè ha chiamato se non aveva problemi ad uscire?-
-Perchè, uno deve segnalare una violazione della legge solo quando lo riguarda direttamente? Lì c’ è un passo carraio che dovrebbe essere libero ed è ostruito. Che importa se non è il mio?-
(sullo sfondo, sotto lo sguardo severo dell’ altro vigile, la letterina si butta in auto, accende il motore e parte, non prima di averci rivolto un’ occhiataccia. Il passo carraio torna sgombro come dovrebbe essere da cartello opportunamente affisso sul cancello.)
-La signorina se n’ è andata.-(il vigile che ha supervisionato la partenza)
-Bene, il problema è risolto. – (l’ altro, che già sta per risalire in auto ma si guarda intorno torvo, se per causa mia o per ciò che vede non so).
-Bene, grazie di essere venuti.-
-Grazia a lei per aver chiamato.-
I vigili si allontanano; io torno in cortile sotto gli sguardi sbigottiti dei vicini. Ma li hai chiamati tu? Sì. Bravo, hai fatto bene, quella macchina è stata lì tutto il pomeriggio, ogni volta è uno schifo quando c’ è la fiera. E dovevo chiamare io per farla spostare? Se avete visto che era lì, perchè non avete avvisato voi chi di dovere? (domando io). Silenzio. Mi segue fino in casa; il tempo di richiamare quello che presumo essere il comandante dei vigili per ringraziarlo della solerzia( lui, sorpreso, minimizza; io segno sul mio taccuino mentale un 2- 0 per la nuova giunta comunale sulla precedente), e mi preparo a finire di vedere Babylon 5; ma un rumore mi richiama sul balcone. I SUV abbandonati sulle aiuole rialzate manovrano per allontanarsi in fretta ma senza urtarsi. Quasi tutti insieme; sembra una coreografia. Paese piccolo, la gente mormora. Così, nel giro di dieci minuti, nella mia via è stato ripristinato un ordine compatibile con la fiera di paese. Premo PLAY sul telecomando del DVD. Nella soddisfazione, echeggia comunque la domanda del perplesso vigile: perchè ha chiamato se non aveva problemi ad uscire? Mi chiedo se l’ abbia capito, o se me lo richiederà tra 365 giorni. Quando la scenetta si ripeterà. Come ogni anno.
-La notizia del giorno: Videocracy ha incassato nel primo week end di programmazione 200 mila euro, nonostante fosse proiettato in sole 70 sale (scusate il bisticcio letterario).Olè!!!!
-La frase del giorno: “Per evitare il peggio non c’ è che un modo: combatterlo. “ (Marco Travaglio)
Ahi ahi.. dovresti vivere a Messina, che ora soprannominerò fiera di paese permanente, per come è ridotta ogni giorno dell'anno...
RispondiEliminaCome se Messina non dovesse già pagare lo scotto di avere te tra i suoi autoctoni,no....
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