venerdì 18 gennaio 2013

Kindle sorpresa (e viceversa)



Per molti, il concetto di “lettura” si esaurisce nell’ atto di scorrere le parole, che diventano frasi, poi periodi, paragrafi, capitoli, pagine, cercando di coglierne il senso da cui deriva la dinamica degli eventi, o le tesi proposte. Sarebbe interessante vedere chi capisce quanto di cosa, data la non indifferente percentuale di analfabeti di secondo livello mimetizzati -neanche tanto bene- tra i nostri connazionali, ma lasciamo perdere.
Dicevamo del leggere. Se prendiamo per buono l’assunto di partenza, qualunque supporto sul quale siano impresse delle parole è adatto allo scopo, dalla pergamena allo schermo di un PC.
Il prolema è che io, quell’assunto di partenza diffuso tra i più, non riesco a mandarlo giù.
Perché se all’atto pratico la lettura è inevitabilmente legata alle parole, esiste anche un livello emotivo che pochi, purtroppo, sembrano in grado di apprezzare.
Detto altrimenti: se non avverto tra le dita la sensazione della carta, non ne sento l’odore, cercando soprattutto quello di vissuto dei volumi più vecchi, che trasmette  l’idea di vecchie biblioteche in penombra, se non mi resta qualche alone d’inchiostro sui polpastrelli, non mi sembra di star leggendo.
Né provo alcuna soddisfazione senza una copertina da aprire come la confezione di un regalo, nel non percepire lo spostamento del peso da destra a sinistra man mano che le pagine traslano da una parte all’altra della brossura, dicendoti che sì, il volume è enorme e scomodo -se vi è mai passato tra le mani o sotto gli occhi un Mammut Newton, sapete cosa intendo-  ma dannazione, piano piano sto andando avanti. Spesso è bastato questo a spronarmi, specie con opere particolarmente pesanti (chi ha detto “Kafka”?).
Quindi sì, sono un lettore accanito ed anche un po’ feticistico… Non tanto, però, da spendere cifre esose per volumi “da collezione”, chè già mi sembran folli quelle pretese per le “novità in edizione economica”. Meno che mai sono disposto a sborsare una quantità di euro indubbiamente più modesta per acquistare volumi di case  editrici a cui ho dichiarato l’embargo (indovinate quali).
Anche se ciò ha portato ad accalorate discussioni col mio libraio ufficiale di fiducia.
Questo spiega perché, da diversi anni, mi rifornisco di materiale cartaceo quasi esclusivamente nel circuito dell’usato. Nel quale, tuttavia, è difficilissimo trovare libri che davvero mi interessano e che vorrei leggere. Quando sentii parlare per la prima volta di Ebook, feci inorridito orecchie da mercante: qualunque cosa non fosse su “paper” non poteva essere “book”.
Però, come al solito, la parte più subdola di me si interessò alla cosa, e continuò ad aggiornarsi.
Per diversi mesi, cercò di convincere la sua avversaria più intransigente che, pur preceduti da una “E” e stampati su uno schermo, erano pur sempre “book”.
La parte intransigente, ed io con lei, non volevamo saperne. Almeno finchè, per vie traverse, non giunse sul mio desktop un archivio di quasi tremila libri in formato PDF o MOBI, compatibili con il Kindle della Amazon, il miglior lettore di Ebook ad un prezzo ragionevole, a detta unanime dei suoi felici possessori.
Solo visionando alcuni dei titoli la mia determinazione talebana cominciò a vacillare.
Si arrese del tutto quando la parte subdola fece squadra col pragmatismo: quante possibilità ho di trovare quei volumi in formato cartaceo? Quando? A che prezzo? Dove? Mi interessano o no? E se poi si rivelano delle sòle (accento sulla “o”)? Non sarebbe meglio…
Ok, ok, ok. Sarebbe meglio, sì.
Prima del grande passo, però, mi sono concesso un’ultima prova, facendomene prestare uno per leggerci sopra “La posizione della missionaria”. O forse dovrei dire “visionandoci” sopra.
L’impatto, certo, è stato meno traumatico di quel che temevo (ma temevo qualcosa di paragonabile all’Apocalisse, quindi è piuttosto relativo), ma mi ha comunque straniato.
Mi disorienta non dover sfogliare le pagine ma cliccare su un bottone, mi disorienta selezionare “aggiungi segnalibro” anziché segnarmi sul cellulare le pagine dove ci sono frasi che mi colpiscono e trascriverò in un secondo tempo.
Mi acciglio ogni volta che, anziché chiuderlo, devo spegnere il libro che sto leggendo.
Perché sì, il Kindle è oggettivamente molto comodo, maneggevole, semplice da usare ed intuitivo. Grazie alla possibilità di gestire vari parametri (dimensione dei caratteri, contrasto eccetera) non ti ammazzi la vista come capita invece con quei volumi che paiono scritti da chi redige le postille in calce alle polizze assicurative. Ed hai a portata di mano una valanga di volumi che occupano, anziché una stanza o due, un modesto angolino della scrivania. Però…
Però ancora non mi sembra di “leggere”, perché mancano tutte quelle sensazioni che ne fanno un piacere, anche se scomode. “Vita di Pi” (stupendo) è comunque andato via piuttosto bene, e conto di recuperarlo in cartaceo appena si presenterà l’occasione –ecco un altro vantaggio: poter leggere prima i libri per valutare, nel caso, se acquistarli o meno poi nella loro veste consueta-
Ora proseguo con “Dirk Gently, agenzia di investigazione olistica” del geniale e folle, se  differenza c’è, Douglas Adams.
Successivamente, in rigorosa alternanza coi libri propriamente detti, ne arriveranno molti altri che, altrimenti, non sarei forse riuscito a godermi.
E probabilmente non mi godrò nemmeno ora, dato che li “visionerò” anziché “leggerli”.
Ma chissà, col tempo e l’esercizio, potrei anche  decidermi a cambiare verbo.

"Di rado è solo chi ama leggere".(G. Soriano)

PS: il mio Kindle, comunque, non l'ho acquistato online: ho preferito il negozio. Quando mi è stato detto "te lo porta a casa il corriere di Amazon", ho pensato non fosse opportuno trovarsi fuori dall'uscio un tipo del genere:



Nerd sì, ma poniamoci dei limiti. Sempre che non abbia frainteso...

3 commenti:

  1. Condivido i tuoi dubbi e anch'io sono tentata proprio per i vantaggi che offre... la carta però è sempre eccezionale, la soluzione di acquistare poi in cartaceo i libri per cui valga la pena mi sembra la migliore.. appena potrò credo che me lo regalerò :)

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  2. Ecco, caso mai dimmi se il corriere che te lo consegna è effettivamente vestito da piranha o no ^^
    Bentrovata,a proposito;come va?

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  3. Va.... soliti alti e bassi della vita, prima o poi dobbiamo organizzare una reunion!

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