mercoledì 31 ottobre 2012

Il Rieccolo


Non lo faccio per accanirmi,giuro.E nemmeno per prendermi gioco di loro o provocarli;potrebbe fregarmene di meno. Perchè,allora,ci perdo tempo?Potrei dire per un interesse antropologico.La realtà è che mi affascinano le loro contorsioni mentali. E mi spaventano. Sto andando troppo in fretta?Pardon.Un passo indietro. Da qualche mese ho abbandonato la lettura del sito online del "fatto quotidiano";per la precisione,da quando a metà luglio apparve in prima un'intervista di marco travaglio a beppe grillo;una cosa talmente in ginocchio da far sembrare quelle di minzolini a berlsuconi serrati interrogatori.Per un giornale che si professa imparziale ed apartitico,m'è parso un brutto scivolone.Specie per uno sempre pronto a puntare il ditino contro i colleghi asserviti. Dopo un po' di vagabondaggio,ai primi di settembre sono approdato su "pubblico",il nuovo quotidiano fondato da luca telese -che stimo poco o niente-,fuoriuscito dal "fatto" per contrasti sulla linea editoriale,ritenuta troppo accomodante con grillo. E ciò dimostra che anche gli orologi rotti,due volte al giorno,segnano l'ora esatta. A parte gasparri,che è digitale. Comunque. L'impostazione di "pubblico" non mi piace affatto, nè mi appassiona il modo in cui danno le notizie. Ho però trovato,tra i suoi pixel,una fonte di interesse:i commenti.Specialmente su notizie riguardanti il movimento cinque stelle,di cui tanto si parla in questo periodo. Cosa penso del loro leader l'ho già detto in uno degli ultimi post pubblicati qui. Però di dialogare apertamente con dei sostenitori del movimento ancora non avevo avuto una vera occasione. Così, tanto per provare,ho cominciato ad intervenire in prima persona. Inizialmente,ammetto,mi sono divertito a vederli ripetere a pappagallo le solite manfrine su quanto siano belli, buoni, bravi e democratici confronto a tutti gli altri vecchi, sporchi, cattivi e verticistici. Uno sghignazzo, però, velato di inquietudine; negli argomenti, nei distinguo e nella difesa del caro leader, mi sono ritrovato spesso con una sensazione di deja-vu. Perchè, cambiando il soggetto, mi pareva di avere a che fare con alcuni irriducibili berlusconiani o d'alemiani. Impermeabili non tanto alle critiche, quanto ai ragionamenti. Poi, l'altro giorno, è saltato fuori il "vademecum per il bravo giornalista", inviato dalla sezione milanese del 5stelle al "corriere della sera"; per chi se lo fosse perso, eccolo qui:

http://www.corriere.it/politica/12_ottobre_29/cinquestelle-vademecum-perfetto-giornalista-cruccu_aa012dec-21cb-11e2-867a-35e5030cc1c9.shtml

Ed ecco un altro deja-vu. Ma stavolta più lontano nel tempo,riflesso nelle memorie di Enzo Biagi, che racconta come,all'inizio della sua carriera giornalistica sotto il fascismo, arrivassero in redazione accorati appelli sui termini che i giornalisti dovevano usare. O evitare. Ho ripreso la cosa, ironizzando, nei commenti su "pubblico", bacchettando quei lettori che usavano parole come "grillini" o "leader". E chiedendo come sarebbe finita adesso tra il leader e la sezione milanese,in netto ed evidente contrasto: chi avrebbe espulso chi? Naturalmente, una vera risposta non c'è stata: sono stato accusato di "mellismo", grave malattia che si contrae leggendo gli articoli di Mello sul movimento cinque stelle. "Meglio il mellismo che il fascismo latente", ho risposto. Beccandomi del vecchio comunista rancoroso incapace di accettare che i cittadini si riprendano il loro spazio. E se prima riflettevo, magari divertito, piuttosto amareggiato, adesso mi preoccupo. Perchè non uno dei grillini (pardon, degli attvisti 5 stelle) ha respinto l'accusa di fascismo, strisciante o manifesto. Nè al mio intervento, nè altrove. Al più, appunto, ti accusano di essere rosicone, piddino, a libro paga di sel; casualmente, mai sponsorizzato da forza nuova o pdl. E non è tanto, o solo, l'incrollabile e cieca fiducia nel megafono (visto come sono corretto?) a preoccuparmi;è il riscontro che ottiene tra la gente comune. Pensavo, ancora penso, che per temi e comportamenti movimento 5 stelle sia una brutta copia del berlusconismo targato 1994. Comincio a temere di essermi sbagliato di almeno una settantina d'anni. Montanelli, a suo tempo, usò il termine "rieccolo" per definire amintore fanfani, perchè quando pensavi di esserti finalmente liberato di lui -politicamente parlando-, risaltava fuori. Forse l'avrebbe usato anche in questa occasione. Ma per definire qualcosa di molto più pericoloso. Ma niente affatto sinistro. Anzi,il contrario.

"È pericoloso porre in modo sbagliato questioni sostanzialmente giuste." (I. Montanelli)

Attenzione: vi segnalo un ottimo pezzo, su cui val la pena spendere più di una riflessione nel buio delle vostre camerette: http://movimentocaproni.altervista.org/blog/isteresia-ti-fai-le-basi-e-poi-sei-basito/

3 commenti:

  1. Molto carino. La citazione poi è veramente saggia :)

    Anch'io so molto bene com'è discutere coi grillini. Ma non solo nei commenti, anche nei Meetup. Sono completamente fusi: alcuni cercano di ragionare e si accorgono dei problemi, altri sbraitano slogan sgrammaticati e incoerenti.
    Il problema enorme è che il secondo gruppo sono i più impegnati (chiaramente) e quindi gli organizzatori di Meetup, i candidati, e perciò le persone che vengono elette.

    Per candidarsi con il MoViMento non serve avere delle qualità o competenze, bisogna saper ripetere a pappagallo gli slogan, aver letto e assimilato i libri di Grillo e aver sovrascritto qualunque propria opinione con le sue.

    E' un gravissimo problema, che si somma a quello dei metodi pseudo-fascisti.

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  2. Grazie per l'apprezzamento e benvenuto da queste parti. Ho anche io la netta sensazione che i membri più esagitati e (quindi?) meno critici siano i primi ad emergere e determinare l'andazzo del movimento,a discapito delle frange più moderate;cosa che,evidentemente,all'amato megafono fa gioco. Eppure,come riflettevo poco sopra,non è tanto l'estremismo talebano dei membri a sorprendermi (ed inquietarmi),quanto il fatto che queste evidenti storture sfuggano alla gente che poi li vota "per protesta". E che persino uscite pericolosissime come quelle del vademecum per i giornalisti siano viste come provocazioni o sacrosante rivendicazioni,ma comunque ampiamente tollerate e giustificate dalla gente "di fuori". Vero che poi son gli stessi che si son fatti incantare per un ventennio dal berlusconismo e che hanno solo cambiato, in definitiva, il leader di riferimento, ma pensare che alle prossime elezioni vedremo comunque affermarsi "un" berlusconi (in pectore,se non de facto) lo trovo comunque preoccupante;anche perchè grillo,dall'alto del suo "essere un comico", pare legittimato a dire e fare cose per cui silvio sarebbe stato messo in croce. Ma lui è,appunto,un comico. Perchè,allora,non mi fa ridere?

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  3. Fai attenzione, siamo terribilmente d'accordo sul punto :)

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