venerdì 6 aprile 2012

Mc -pd- onald’s


Da qualche mese sono in silenziosa contemplazione di ciò che accade attorno a me; della seconda, magari, non vi sarete accorti (nello spazio nessuno può sentirti urlare, figurarsi se nel cyberspazio qualcuno può sentirti riflettere) del silenzio probabilmente sì. E’ che trovo difficile sostenere conversazioni con esperti nel ramo del monologo; soprattutto perché generalmente si tratta di tuttologi esperti di niente. Così, stufo di sprecare tempo e su espressa richiesta della mia intelligenza, mi sono un po’ fatto da parte, limitandomi a condividere i miei pensieri con poche persone… Cui devo un ringraziamento per essermi state accanto in una fase non proprio semplicissima della mia vita (sì, tacevo anche per questo). Senonchè, inevitabile, un giorno accade qualcosa che ti porta lontano dalla sponda su cui eri spaparanzato a guardar scorrere il fiume degli eventi. Già vi vedo annuire con aria saputa:si parlerà di bossi, lega e via dicendo. Allora non avete letto il titolo del post. Ed avete dimenticato che spesso i piccoli fatti mi inducono riflessioni che i grandi eventi non innescano. La riflessione: sarò anche diventato un “nemico del popolo”, come sostiene un collega incapace di perdonarmi per non aver partecipato agli scioperi indetti dalla cgil contro qualunque cosa, ma nei fatti la sinistra non fa molto per guadagnarsi il mio sostegno. Che è successo? Presto detto: il mcdonald’s in Gallerie Vittorio Emanuele a Milano cederà il posto, a gennaio 2013, ad una nuova boutique di prada, che aggiudicandosi regolarmente il bando ha ottenuto l’uso dei locali attualmente in uso al fast food. Tutto regolare, quindi. Poteva il pd perdere l’occasione di essere il pd? Certo. Ma, appunto, non sarebbe stato il pd. Ecco quindi scoppiare la faida tra i sostenitori del panino geneticamente modificato e gli adepti di carrie bradshaw. «McDonald's in Galleria è una presenza "democratica" perché permette a tante persone di potersi sedere nel Salotto di Milano pagando cifre accessibili», tuonano i primi per bocca di mattia stanzani, presidente della commissione bilancio. Ora, a parte l’implicita accusa a tutti gli altri esercizi commerciali della zona di applicare forme non meglio precisate di apartheid nei confronti dei clienti, questa presa di posizione dimostra una volta di più che, appena intravede un salotto quale che sia, la sinistra,pur di restarci,diventa smemorata. Altrimenti ricorderebbe che il massimo di “democrazia” di cui è capace mcdonald’s consiste nello sfruttare tutti allo stesso modo affinchè servano a tutti i clienti le schifezze. Anche questa è democrazia, par di capire. Finita qui? Certo che no: «Mi sembra per lo meno eccessivo investire il fast food del ruolo sociale di presidio accessibile nel Salotto. Una multinazionale che ha rappresentato negli ultimi decenni il modello del fordismo, con evidenza di distruzione del territorio in molte parti del mondo, con condizioni di lavoro difficili. In più, dobbiamo tenere presente che quel modello di alimentazione non è il nostro», ribatte luca gibillini di Siamo Elementi Ludici. Che nonostante la precisazione alla frase qui riportata -la trovate nei commenti, e lo ringrazio per avermela inviata- dimostra forse scarsa conoscenza del territorio. Basta infatti attraversare Piazza Duomo, angolo Via Torino, per fare il pieno di colesterolo in un altro mcdonald’s. Ma se proprio uno non se la sente di sfidare piccioni, turisti giapponesi in carovana, teutonici ambosessi con zaino d’assalto in spalla ed ambulanti pronti a seppellirti di braccialetti colorati, per i fautori del vero cibo finto ci sono burger king e lo spizzico, sempre in Galleria. I più temerari, però, abbracciando l’esploratore dormiente dentro di loro potrebbero scoprire, all’ombra della Madonnina, tanti bei baretti a prezzi insospettabilmente accessibili dove il panino non cerca di morderti per autodifesa e le patatine non urlano quando le mangi (consiglio spassionatamente il bar Tiffy, giusto in faccia al Libraccio dietro il Duomo, nei pressi di Via Larga). Certo, bisogna magari contentarsi del tinello meneghino, magari di una cucina con angolo cottura, ma nessuno poi ci vieta, una volta ben satolli, una bella passeggiata digestiva in Galleria con imprescindibile sguardo alle vetrine, oppure una sbirciata alla Feltrinelli. Che finora mi ha sempre lasciato entrare senza farmi pagare nulla, salvo eventuali acquisti. Il che è molto democratico. Ma mi raccomando, non dite loro che sono “un nemico del popolo”. Altrimenti, con l’aria che tira, toccherà anche a me prendere le difese di mcdonald’s per poter accedere al salotto buono ma perlopiù autocratico.

Aggiornamento delle 20.48: mcdonald's contesta lo sfratto... Riprendendo le argomentazioni di mattia stanzani:

"La presenza di McDonald's nel «salotto di Milano» ha un «ruolo democratico» e lo sfratto «avrà l'effetto di svuotare il cuore della città, aumentando la progressiva desertificazione del centro». Così McDonald's Italia contesta, in un comunicato stampa, la decisione del Comune di Milano «di sfrattare lo storico ristorante della Galleria Vittorio Emanuele»."


Adesso voglio vedere come ne escono i maanchisti.


-Le nostre idee non moriranno mai;i panini di mcdonald's nemmeno.


-La frase della settimana: “L’uomo è un essere pensante, ma sragionante.” (G. Guareschi)



8 commenti:

  1. Mi hanno segnalato un equivoco, provo Ludicamente a spiegare: non è il nostro, intendevo e l'ho detto non ripreso dai giornalisti, che il nostro modello è quello Expo, nutrire il pianeta, che significa sostenibilità economica ed ambientale, ridurre il chilometraggio, l'alimentazione salubre... E via dicendo, tutte cose possibili e di cui McDonald sicuramente non è modello. Saluti, mi scuso per l'intromissione. Luca Gibillini luca.gibillini@comune.milano.it

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  2. Questo cambia naturalmente senso alla frase ed al relativo concetto; ringrazio per la precisazione,anche se forse,più che ad un blog misconosciuto come questo, andrebbe sollecitata ai giornalisti,in primis quelli del Corriere, da cui ho attinto la notizia. Mi permetto però di pensare che pantomime del genere non migliorino l'immagine già zoppicante della sinistra: mcdonald's è quello che è, ma prada non è esattamente il prototipo di una Onlus. Di fatto si sostituisce una multinazionale discutibile con un'altra... Che però ha ottenuto l'uso dei locali,par di capire,in maniera assolutamente regolare. Quindi, al di là del fatto che la questione non si pone a prescindere (altrimenti che senso ha fare un bando?) e che il pd si dimostra sempre il pd, permane una mia perplessità: anzichè sfoderare tutto il repertorio dei principi e dell'ideologia,non bastava sottolineare il fatto che l'affamato non morirà comunque di stenti se chiude il mcdonald's di Galleria Vittorio Emanuele? Ringraziandola per la partecipazione,rimango in attesa di eventuale ulteriore replica.

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  3. Dimenticavo:nessuno è intruso,i commenti sono sempre ben accetti. Sentitevi liberi di partecipare quando e come volete... Purchè nei limiti dell'educazione e del garbo.

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  4. Vale il commento a lei e a voi, tanto quanto quello a qualsiasi quotidiano. I cittadini,come compreso,clono tutti uguali, sia lettori del corriere che di questo blog.
    Preciso infine, me ne scuserete, che non ho nessuna intenzione di valutare il bene o il male assoluta di qualsivoglia multinazionale, pur avendone precise opinioni che rimango o personali, ma semplicemente ho tentato di evitare, con due parole,come evidente, male riprese dai quotidiani, polemiche sterili e vane sulla bontà di McDonald. Ho fallito, come avrete visto, ma io resto dell'opinione che, se potessi, e non posso, scegliere cosa avere in galleria, non sceglierei McDonald. E non potendo, preferisco qualche marca che mi dai milioni di euro da investire nelle periferie e in servizi sociali. Forse ai "povero" serve di piú che un che espurgar in galleria

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  5. Capisco e condivido il suo punto di vista;si tratta,in definitiva,del dover fare di necessità virtù scegliendo il male minore (facendo però,per quanto possibile,un minimo di selezione all'ingresso). Permane in me,tuttavia,il dubbio sulla reale possibilità di utilizzare i "milioni della marca" per le operazioni da lei paventate,ovvero:i suoi colleghi di giunta sarebbero concordi con le sue idee,o ne avrebbero di altre? Sarebbe interessante a questo punto conoscere anche la posizione di mattia stanzani,soprattutto in merito al fatto che,come accennato nell'aggiornamento,mc'donald's ha ripreso parte del suo intervento -almeno,così parrebbe dall'articolo del corriere- per perorare la propria causa. Che non è proprio un bel biglietto da visita per un partito (?) di sinistra (??). Ricorda molto la dalemiana posizione su "mediaset grande risorsa del paese",perciò intoccabile... Con tutto quanto ne è conseguito. Se vuole farsi portavoce del mio invito, dica pure al signor stanzani che lo aspettiamo per conoscere anche la sua opinione e precisare,dove possibile,il suo pensiero.
    Fino ad allora,la ringrazio ancora per la disponibilità e la cortesia;torni pure a trovarci quando vuole.

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  6. In una città come Milano - in una qualsiasi città italiana in tempo di crisi - trovo quantomeno imbarazzante perorare la causa di qualsivoglia multinazionale. E ti giuro che io al Mcdonald's - TI GIURO! ci andavo solo per le PATATINE. Guardavo furbescamente il mio interlocutore divorare il suo panino mentre io azzannavo le mie patatine convinta, chissà come, di essere più al sicuro di lui.
    ...
    cioè, con questo video mi è arrivata una vera mazzata.
    Grazie eh
    ( resta il fatto che se in una mattina d'agosto a Milano non sapessi proprio proprio dove andare.. ah, lasciamo perdere!)
    Una vecchia sostenitrice ;)

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  7. Mica devi giurarmelo, ehy ^^. Sconti già la pena di sapere che, mentre tu azzannavi le patatine, LORO potrebbero azzannare TE (sì,è uno di quei video che ti induce a cambiar marciapiede quando vedi profilarsi all'orizzonte un mc). Che poi,comunque,la cosa imbarazzante non è perorare la causa di una multinazionale,il punto è: che avete fatto a fare il bando per l'assegnazione dei locali,se poi dovete contestarne il risultato? La cosa assurda è che c'è gente che il pd ancora lo vota....

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  8. Io in ogni caso tifo per Tiffy ( che infatti proprio tu mi feci conoscere) e per tutti quegli altri piccoli angoli di mondo che resistono nonostante le multinazionali.. io tifo per piccolo e genuino. Forse perchè anche il mio negozio ha le stesse dimensioni e le stesse peculiarità di Tiffy, sebbene si occupi di un'altra forma di arte ( visiva e non culinaria).
    Forse perchè credo che il futuro non sia crescere di più, bensì crescere di meno. O forse perchè da Tiffy i panini li ho sempre presi, da Mcdonald's mai.
    O forse ancora perchè non sento il bisogno di stare in galleria.. che anzi mi mette un pò tristezza. Non sento il bisogno di ritagliare uno spazio per la gente normale come me nella ridondanza del lusso ostentato dalle enormi e asettiche vetrine dietro cui mai e poi striscerei la mia carta di credito ( nemmeno se fosse piena come quella di un parlamentare).
    Gli unici spazi che anche io rivendico sono quelli in mezzo ai libri.. e lì posso starci finché voglio, fino a prova contraria nessuno mi ha ancora buttato fuori da una libreria!
    Evanouie(almeno sei sicuro che sono io)

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