mercoledì 12 gennaio 2011

Missing grey

Da un paio d'anni sono tesserato con l'ANPI, l'Associazione Nazionali Partigiani Italiani, che tiene viva la tradizione e gli ideali della lotta al fascismo; dunque, accetta tra i suoi iscritti e sostenitori solo chi è dichiaratamente e profondamente antifascista. Quest'anno ho deciso di non rinnovare la tessera. Motivo: non sono più sicuro di non essere antifascista. Quest'affermazione mi è uscita di getto ieri, durante una piacevolissima chiacchierata, ed ha creato un certo disorientamento. A me per primo. Sentirmi in qualche modo fascista era una cosa che non mi aspettavo; figuriamoci ammetterlo con tanta innocente leggerezza. Ragionandoci sopra meglio, ho capito cosa intendevo (già, a volte devo pensarci, sui miei pensieri improvvisi). Inizio infatti a ritenere ci sia una certa qual confusione sul termine "fascismo". Dizionario alla mano, ed escluse quelle relative al regime politico retto dal signore di cui sopra, la terza definizione di "fascismo" recita: "ideologia, movimento, atteggiamento politico autoritario o reazionario". Quindi no, non sono tentato dal fare il saluto romano inneggiando al duce nè mi agghindo con croci celtiche e magliette con mottetti maschi aventi velleità di motto. Questa è la versione nazional- popolare del fascista a cui siamo stati abituati, perolpiù riconducibile a branchi di biNbiminKia col cranio rasato rimpiangenti cose che non conoscono. Per loro fortuna; se oggi esistesse ancora e davvero quel regime tanto invocato, probabilmente sarebbero già stati randellati senza pietà e nutriti ad olio di ricino a colazione, pranzo, merenda e cena. Con frequenti spuntini di mezzanotte. Siamo sempre portati ad esaltare idee e stili di vita che conosciamo solo in astratto. E tendiamo ad aggregarci con chi ha la nostra stessa visione del mondo. Dicono sia una condizione naturale dell'uomo, il bisogno di trovarsi e condividere le proprie idee. Fino a poco tempo fa, all'aggregazione e condivisione si univa però anche il "confronto", nel senso di ascoltare le ragioni della controparte e contestarle nel merito con ulteriori controdeduzioni. Oggi invece ho la sensazione che chi ha voglia di confrontarsi sul serio, senza ideologie preconfezionate e precotte da altri, sia una specie in via d'estinzione. E che il fascismo abbia dunque vinto non già come sistema politico, ma come forma mentis. In un clima in cui ci si sente accerchiati, si risponde al nemico con le sue stesse armi spuntate, imbastendo improbabili giustificazioni infarcite di retorica. "Libertà, dignità, uguaglianza, diritti" ed altre amenità da fumetto, facili da proclamare ma che nessuno vorrebbe davvero applicate in concreto. Così, quando un branco di teppisti coperti di stracci e con kefia in bella mostra scendono in piazza per protestare contro la riforma universitaria, distruggendo qualunque cosa gli capiti a tiro, bisogna capirli: è l'unico modo che hanno di farsi ascoltare (sempre che non siano degli agenti infiltrati per sabotare la manifestazione, perchè noi siamo tutti bellibravicivili per definizione. Non ci credi? Fascista.). E quando a farlo sono i loro equivalenti con cranio rasato e "faccetta nera a fior di labbra"? Da condannare e reprimere, perchè hanno torto a prescindere. Provare a far notare che l'imposizione della propria idea con ogni mezzo, anche violento, e la repressione di tutto ciò che è sgradito-contrario è esattamente il modus operandi del fascismo, porta automaticamente ad essere bollati come fascisti. Perchè noi siamo i buoni ed abbiamo ragione, chi non è con noi è contro di noi e va distrutto. In questo clima da stadio permanente, dove cambiano i colori sociali e gli slogan ma non la mentalità che li muove, non c'è più spazio per l'analisi oggettiva ed il compromesso. O sei con grillotravagliodipietro, o sei con berlusconibersanicasini. O sei con la fiom, o sei con marchionne. O sei per la libertà sempre e comunque, o sei un fascista. Ma la libertà, se mal gestita, diventa negligenza. Ed il fascismo non è necessariamente nero: è anche bianco, rosso o di qualsiasi altro colore neghi la benchè minima sfumatura, imponendosi come unica tinta possibile. Dipingendo il mondo di un unico colore. E se quel colore non ti piace... preparati al peggio.

-La notizia della settimana: landini, segretario fiom, esorta il pd a prendere una posizione netta nei confronti della fiat. Non s'è accorto che bersani è chinato da mesi sulla scrivania.

-La frase della settimana: "Nessuno dice che il vero fascismo consiste nell'essere anti per principio, per bizza, cioè nel negare a priori che in ogni corrente di pensiero vi sia qualcosa di giusto o qualcosa da usare per cercare il giusto. (O. Fallaci)"

8 commenti:

  1. Maallora dillo che ti piace essere impopolare.....dopo l'evirazione degli idioti (ma chi si salva?) la tua adesione al fascismo.....
    Porò mi sa che chi leggerà con attenzione fra le tue riche non potrà che essere d'accordo in tutto od in parte. Storia a parte, oggi il fascismo o meglio quella propensione al non rispetto dell'altrui punto di vista è unj modello su cui si basa tutta al politica italiana, e quel che è peggio il modus vivendi dell'italico popolo.
    destra e sinistra possono essere sovrapposte perfettamente nelle loro frange estreme ed anche in quelle moderate. Sembra sia impossibile riconoscere nell'avversario un termine di paragone, può essere solo un nemico e come tale combattuto. Certo ci sono situazioni come la mafia che sono ovviamente solo dei nemici, ma vedere tutto solo sotto quest'ottica è riduttivo e fuorviante.
    Il povero berlusconi, per esempio, è certamente un problema per il nostro paese e la sua politica, politici annessi, stanno facendo danni in continuazione, ma è assurda la demonizzazione che se ne sta facendo. Lasciando perdere le considerazioni su come e perchè molti italiani lo votano.....ma il voto è un diritto, purtroppo alle volte, altri stanno vivendo nel tentativo di "combattere il male assoluto" (da chi le ho sentite queste parole e riferite a chi?) dimenticandosi spesso di comportarsi nel privato esattamente come il cavaliere!
    Addirittura riducendo la propria esistenza ad un angosciosa ed infruttuosa ricerca di eliminare il nemico.
    Ora tutto ciò è quanto di più fascista si possa immaginare! Eliminare anzichè cambiare, cancellare anzichè proporre!
    Dunque sei assolutamente capibile quando ti riscopri fascista nel senso che tutto questo bailame, questo modo urlato di affrontare la vita non ti piace.
    Perchè ci siamo ridotti a ciò è difficile da spiegare, sicuramente un motivo sta nella perdita del rispetto che va ad ogni individuo, quel rispetto che pretendiamo per noi e le nostre idee ma che poi difficilmente concediamo ad altri, ergo tutti fascisti in fondo.
    Non piace ammetterlo ma la situazione è questa!

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  2. Ma vedi, il problema è più vasto del solo aspetto politico o sociale. E non è che mi sia svegliato una mattina scoprendomi fascista: il punto è che non posso più considerarmi "antifascista" perchè non si capisce più bene cosa sia il "fascismo". Se devo prendere posizione contro un individuo tacciato di fascismo (berlusconi), allora devo necessariamente prendere posizione anche contro tutti quelli che quell'individuo l'hanno reso ciò che è nei modi più disparati, dal voto al silenzio- assenso. berlusconi non è il male assoluto dell'italia, ma il frutto del suo popolo, che in esso si riconosce e lo vota. Se invece la discriminante è essere antifascista nel senso di essere contro qualunque deriva reazionario- autoritaria, allora non posso non essere anche contro grillo, di pietro e compagnia strillante. Perchè sono esattamente identici a ciò che combattono ossessivamente, cambiano solo le parole usate ("democrazia" invece di libertà, "berlusconi" invece di "comunisti" e via dicendo). Il fatto che siano, o vengano considerati "il meno peggio", è uno specchietto per allodole, ed è fuorviante perchè alimenta il clima d'intolleranza generale dove non esistono più "avversari" con cui misurarsi ma "nemici" da abbattere. In una situazione del genere, chiunque dissenta diventa automaticamente un nemico, e come tale va trattato. Con la beffa che, a fare una cosa del genere, sono anche e soprattutto quelli che poi scendono in piazza contro il razzismo e le discriminazioni, senza evidentemente aver ben capito cosa siano.

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  3. Altra riflessione spicciola elaborata mentre andavo dal panettiere (il bobby massaia colpisce ancora ^^):non è nemmeno tanto il modo "urlato" di affrontare la vita a darmi ai nervi, quanto il fatto che siano urla fini a se stesse. Due esempi abbastanza concreti li ho avuti in occasione delle manifestazioni contro (rigorosamente "contro") la riforma universitaria (o, per dirla con molti, "contro la gelmini", e già questo dovrebbe indurre a riflessione) e quelle di questi giorni contro marchionne (vedi sopra). Nel primo caso, parlando con un'amica che frequenta l'università, è saltato fuori che la quasi totalità dei suoi compagni di università è andata in piazza senza nemmeno sapere contro cosa stava protestando: il testo della riforma non sapevano neanche cosa contenesse, ma si protesta "contro", e quindi andiamo. Analogo discorso per gli accordi di pomigliano- mirafiori: in questi giorni in ditta da me è tutto un urlare contro marchionne e la fiat che vogliono ridurci come i cinesi. Poi chiedi alle scimmie urlatrici se hanno letto il testo degli accordi, e cala il silenzio. Che una tantum non equivale all'assenso (in realtà, non è quasi mai così, al di fuori della burocrazia). Quando fai loro notare che, dati alla mano, si tratta di accordi che nelle linee generali sono già in essere in tutta Europa, ricominciano a strillare perchè sono un venduto pagato dall'azienda. Quindi, a questo punto, la domanda non è quasi più "cosa sia davvero il fascismo", ma "di cosa stiamo parlando, esattamente?"

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  4. Stiamo parlando di un sacco di pecoroni completamente disabituati ad usare il proprio cervello come pure dei tanti soloni convinti dei essre gli unici a saperli usare.
    Alla fine parliamo dell'incapacità di parlare e più ancora di ascoltare, che da sempre, unite, hanno rappresentato l'unico modo per crescere.
    L'antifascismo è ormai per molti versi il negativo, o positivo, del fascismo stesso si combatte il male con gli stessi metodi chiamandoli semplicemente diversamente.
    I tanti, troppi, masaniello da di pietro e grillo al novello fini sono talmente ossessionati dal nemico number one da esserne quasi i cloni e quel che peggio senza neppure rendersene conto.
    Forse non dobbiamo essere noi a capire di cosa parliamo ma lo a capire quello che dicono!

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  5. La RDS torna alla carica per dirti che condivide le tue osservazioni, ebbene si, ma non ti ritiene fascista =) Capisco l'amarezza nel constatare il fascismo strisciante in ognuno di noi, credo che il tuo sia un tentativo di rifuggire proprio da questo, piuttosto che dichiararti fascista. Sbaglio?
    Sull'appecoronamento generale c'e` poco da dire, molto piu` da fare, per chi ne ha voglia. Certo, e` scoraggiante sapere che la massa va in piazza senza sapere bene il perche`, purtroppo temo sia sempre stato cosi`. Eppure cio` non puo` inficiare il senso di una lotta in se`. Io penso che il nostro paese abbia bisogno di vederci tutti in piazza, e non capisco davvero perche` non accade. So che sei pessimista (mi dirai realista, magari) pero` io spero che le spinte che arrivano da tutti gli angoli del mediterraneo possano aiutare noi, "unico paese nordafricano non interessato dalle rivolte" (cit.) ad alzare la testa.

    Fatti vivo ogni tanto eh, che a farti morto ci penso io =)

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  6. Odio quando ti dichiari d'accordo per il solo gusto di farmi dubitare del mio ragionamento -_-
    Sul perchè nel nostro disgraziato paese non si verifichi un ammassamento di piazza perpetuo, provo a buttarti lì uno spunto di riflessione: forse di questa forma di protesta si è abusato a tal punto da averla resa inefficace. Negli ultimi anni, si è sceso in piazza per qualsiasi cosa (stiamo sugli ultimi anni, senza andare troppo in là); chiunque è sceso in piazza per qualsiasi motivo. Persino berlusconi è sceso in piazza contro il governo prodi prima e per rilanciare il proprio poi. Ma queste manifestazioni, in soldoni, non hanno mai cambiato una virgola, ed alla lunga il partecipante medio, quello che non ritiene l'organizzatore di turno il depositario delle tavole della Legge, si stufa di sprecare tempo ed energie ad esclusivo beneficio degli organizzatori dell'evento. Per dirtene una: venerdì ci sarà lo sciopero della fiom (senza la cgil; meditate, gente, meditate...) contro non si è capito bene cosa, se l'accordo di mirafiori o per rivendicare il diritto di rappresentanza sindacale (con buona pace dei cobas, che rivendicazioni simili le fanno da anni e son sempre stati presi a tonni in faccia dall fiom con tutta la cgil ed il resto dei confederati). Nell'azienda dove lavoro praticamente nessuno ha intenzione di aderire, ritenendolo uno sciopero inutile e strumentale... qualcuno ha detto "come tutti gli scioperi di questi ultimi anni". Oggi son venuto a sapere che, probabilmente, la fiom venerdì mattina picchetterà i cancelli ed impedirà ai lavoratori di entrare in azienda "con qualunque mezzo". Cosa ci ricorda tutto ciò?

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  7. Che stiamo buttando il bambino con l'acqua sporca? Mi ricorda esattamente questo. Oggi per dire qua a Roma e pure a Milano c'e` sciopero dei mezzi. Ah, c'e` sciopero... e ci si barcamena per muoversi lo stesso. Io mi son chiesta: perche` scioperano? Bohh.. per caso scopro che si tratta del rinnovo dei contratti. Ma parlarne no? Coinvolgere la gente invece di incrociare solo le braccia? Servono nuove modalita`, pero` e` chiaro che non si puo` rinunciare alla forma sciopero. Mi ricordo quando a dicembre gli studenti da te tanto bistrattati manifestavano per Roma tra l'approvazione di molti passanti e automobilisti bloccati proprio da loro. Questo dovrebbe essere lo spirito. Purtroppo spesso non e` cosi`, ma una cosa non ho capito. Va bene che la Fiom fa quel che vuole, vabbe` che gli scioperanti lo fanno perche` si deve fare, va bene che i cobas sono sempre stati ignorati, ma si puo` abdicare ai diritti solo perche` "non ce li meritiamo". A me frega un cazzo di me e di te sai, vivremo poco, pero` ho dei nipoti, e forse avro` anche figli. Per la nostra dabbenagine stiamo gettando merda sulle future generazioni e non e` detto, stando ad oggi, che se lo meritino.
    Spero di far presto un'incursione lombarda per esorcizzarti XD

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  8. Come mi pare di aver già detto, i diritti sono sacrosanti, ma quando se ne abusa non è più questione se sia giusto o meno eliminarli; il problema è se sia necessario un giro di vite o meno. La libertà mal gestita diventa negligenza, ed alla fine a farne le spese sono anche quelli che non c'entrano. Il fatto che la maggior parte della gente simpatizzi o approvi qualcosa non la legittima. Altrimenti dovremmo accettare il fatto che berlusconi, avendo un ampio sostegno da parte degli italiani, abbia ragione. Peraltro, "gli studenti da me tanto bistrattati" erano, e sono, quelli che non solo vanno in piazza a protestare senza nemmeno sapere contro cosa manifestano, ma quelli che vandalizzano la prima cosa che gli capita a tiro per manifestare il loro disagio e la loro rabbia. L'ho detto a suo tempo e lo ripeto: questi individui vanno isolati, massacrati di botte e, una volta portati in ospedale, sterilizzati. Perchè non esiste una sola giustificazione per sfogare la propria rabbia contro il governo dando fuoco ad un cassonetto, sfasciando una vetrina o aggredendo un funzionario dello stato sottopagato che è lì per lavoro e, magari, politicamente la pensa anche come te. Se poi vogliamo cantarcela e suonarcela su quanto siamo buoni noi e cattivi loro, se non dobbiamo buttare il bambino con l'acqua sporca (ma controllare anche lo stato di salute del pupo, ogni tanto?) e sentirci legittimati a fare qualsiasi cosa perchè "è giusto" (per chi?) facciamo pure, ma non venirmi a dire che non è fascismo... dalla parte giusta (ma esisterà?), ma sempre fascismo rimane.

    PS: che poi, 'sta cosa della battaglia "per il futuro dei nostri figli" è una delle cose più ridicole, presuntuose e false che si possano usare come pretesto per rendere il mondo come vorremmo che fosse, anzichè come dovrebbe essere. Un modo di porsi totalitario, senza compromessi... fascista, insomma.

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