lunedì 18 ottobre 2010

Un anno e qualcosa fa

Un anno e qualcosa fa, con tutte le ingenuità del caso, ho aperto questo blog, versione gemella di quello nato qualche settimana prima su myspace. Recentemente naufragato a causa della censura balorda che impedisce di ricordare le origini e gli ideali nazisti del pastore tedesco, con molte scuse ai cani. Quando questi blog vennero aperti, avevo un programma abbastanza ambizioso, che non pochi ritennero una violazione della Convenzione di Ginevra: ammanirvi un post al giorno, week end esclusi, disquisendo con voi di politica, costume, società, cinema, fumetti e letteratura, senza soluzione di continuità. Qua e là vi avrei anche redarguito sull’avanzamento, o sull’avanzato stato di decomposozione, dei miei nuovi lavori narrativi. Un anno e qualcosa fa, il progetto suonava già ambizioso, considerata la media dei blog sparsi per la rete, aggiornati in maniera discontinua o lasciati a morire nella risacca del web. Però era fattibile: dopotutto, ero a casa in cassa integrazione, senza impegni di rilievo, padrone assoluto del mio tempo. La mattina potevo preparare i post per il blog, il pomeriggio proseguire con le mie storie, la sera farmi i fatti miei, barricandomi dietro un buon libro, un buon fumetto, un buon film. Poi, purtroppo o per fortuna, le cose hanno cominciato a cambiare. Il lavoro in ditta è ripreso, sebbene a singhiozzo; qualche impegno sindacale in più; questioni private e quotidiane, a volte piacevoli a volte no, cui dedicarsi. Ma insomma, ancora ce la facevo. Magari arrivando col fiato corto, ma riuscivo comunque a scodellervi il vostro (bel?) post quotidiano, portando avanti l’attività di scribacchino. Però da maggio il tempo è andato progressivamente diminuendo. Fino a sparire praticamente del tutto nelle ultime settimane; se prima affermavo che mi servivano giorni di 72 ore per fare quel che dovevo ed avanzare un po’ di tempo per me, adesso dovrei averne a disposizione alcuni che durino almeno il doppio, per sbrigare le mie faccende senza farmi venire una crisi di nervi e riuscire, comunque, a scrivere qualcosa qui sopra senza sacrificare le avventure di Fredrick, Emma e compagnia. Ci ho provato, finchè ho potuto. Ma quando, approfittando di un momento di calma, vedi che la tua attività principale, quella su cui vuoi investire tempo e risorse, è ferma al palo da più di due mesi mentre il blog procede imperterrito, vuol dire che devi riconsiderare le tue priorità. Un momento: Bobby ci sta dicendo che chiude il blog? No. Bobby vi sta solo dicendo che, almeno fino a gennaio, cambieranno un po’ di cose, perché devo rimettermi un po’ in pari con la scrittura in senso narrativo. Quindi, invece del solito post quotidiano, ne troverete uno a settimana, che farà il punto sulla situazione in generale. Magari anche più di uno, non è detto, certamente non di meno. Perché questo spazio,e voi che lo animate, è nato quasi per sbaglio, ma col passare del tempo è diventato sempre più importante, perché mi da’ modo di sfogarmi, aprirmi, riflettere, confrontarmi e confrontarvi. Mi piace anche pensare che, in qualche modo, si sia creata una piccola comunità di appassionati, silenziosi ma non per questo meno attenti. Insomma, tranquillizzatevi; “Memories From The Grave” non chiude e non sparisce, rallenta solo un po’. Quanto basta per tirare il fiato, sia io che voi. E non appena ci saremo riposati tutti per bene… via, verso mille altre incredibili elucubrazioni.

-La frase del giorno: “Infinite cose da fare, e così poco tempo”. (J. Napier)

3 commenti:

  1. ^_^ tranquì bobby, so che non sei scomparso :P!!! stai solo nascosto a svolgere i tuoi impegni quotidiani!!! Comunque grazie del ragguaglio!!!

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  2. sono dispiaciuta (egoisticamente parlando) ma ti capisco benissimo...grazie per averci avvisato e mi raccomando,non dimenticarti di noi!!!
    in bocca al lupo per tutto

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  3. Myfriend Bobby don't worry.......la cosa importante non è la quantità ma la qualitò, La qualità che oggi è un bene così raro e prezioso nella vita lavorativa e personale, la qualità dei sentimenti, delle parole, delle idee e soprattutto la qualità dell'essere se stessi, veri sinceri e spontanei.
    E' giusto, anzi sacrosanto, che tu dedichi la migliore qualità del tuo tempo alla cosa che ami di più, scrivere. Il tuo post settimanale sarà certamente pieno di quel significato e quell'intelligenza che hai sempre messo in tutti quelli che lo hanno preceduto.
    Molto spesso la vita di porta dove decide, dando e togliendo spazi, cose e persone, ma in qualche modo restituisce sempre basta solo capirlo ed accettarlo.
    Per cui questo blog, a tutti noi così caro, non sparirà, semplicemente ralleano molte cose, scivolando in un riposo che prepara ad una rigenerazione.
    Comunque grazie per le fatiche spese sinora, per il tempo dedicato e la preziosa e discreta vicinanza, A titolo personale grazie per la partecipazioni ad alcuni eventi sicuramente fra i meno belli della mia vita. Forse un giorno capirai come sono approdato al tuo spazio, unica cosa positiva di una "relazione" che mi ha portato solo tristezza e sofferenza, l'unico regalo di una persona che dietro gli ideali nasconde una incapacità a relazionarsi con gli altri ed in fondo un egocentrismo assoluto.
    Bene poco importa, sono arrivato in questa "casa" che qualità assai rara è aperta a chiunque ed in qualsiasi giorno a qualsiasi ora, una casa dove tutti possono entrare e riposarsi per poi uscirne più sereni.
    Bravo caro Bobby, hai fatto un ottimo lavoro costruendo quotidianamente, stanza dopo stanza una casa piena di sole e di semplicità.
    Con affetto........continuiamo!

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