martedì 5 ottobre 2010

Sconti

Domenica, spinto dalla necessità, ho abbandonato il mio eremo per recarmi col solito Hayato alla Radiant, la fiera dell'informatica ed affini che si tiene al parco esposizioni di Novegro. Caso voleva che, in concomitanza, nel parcheggio del suddetto parco si tenesse anche "Il Bagagliaio", minifiera dell'usato a cielo aperto che, come suggerisce il nome stesso, permette ai commercianti di mettere in vendita tutto quanto riescano ad infilare nel bagaliaio delle rispettive auto. Sapendo quale fascino i mercatini dell'usato esercitino su di noi, non potevamo esimerci. Così, prima di lanciarci in un rocambolesco e massivo acquisto di dvd, custodie, cartucce per stampanti eccetera, abbiamo fatto un giretto al Bagagliaio. Ne sono uscito con tre libri (pensa un po' che novità) e tanta vergogna conto terzi. Succede infatti che, mentre sono intento ad esaminare i volumi esposti in un banchetto, si avvicini una distinta signora poco oltre la mezza età, la quale chiede con affabile educazione il costo di alcuni tomi. L'indaffarato venditore, ancora intento a sistemar la merce, risponde "tre euro". E scoppia il putiferio. Perchè l'anziana donna, in un turbinar di cappotto della domenica e sciarpa in lana pregiata, non intende spenderne più di due; tanto valgono quei libri, il pover'uomo lo sa, quindi non si aspetti un soldo di più. Nemmeno un compromesso a 2,50 € viene accolto con favore; la buona donna se ne va bofonchiando di ladri ed approfittatori. Io? Pago i miei libri, "Pollyanna" ed "Harry Potter & l'Ordine della Fenice" (se siete interessati ai titoli), tre euro cadauno, e me ne vado, alquanto perplesso. Eppure di gente che si produce in simili, patetici siparietti ne ho vista quintalate. Ed altrettante manciate ne ho viste nel corso della Radiant; col senno di poi, capisco anche lo sguardo accigliato del venditore a cui ho chiesto un favore dopo aver acquistato la modica quantità di 400 dvd da masterizzare. Probabilmente pensava che mi mettessi a mercanteggiare un ulteriore sconto, rispetto a quello che già mi aveva fatto. In realtà volevo solo che li tenesse dietro il banco permettendomi di passare a ritirarli in un secondo tempo; girare in un carnaio come quello di domenica con due scatole delle dimensioni di lanciarazzi non è proprio il massimo della vita. Nè è stato il massimo origliare qua e là richieste assurde per componenti di PC unite agli immancabili mercanteggiamenti, talvolta imbarazzanti come quello della distinta signora di poco prima. Non so; sarà che si tratta di un comportamento lontano anni luce dal mio modo di essere, o semplicemente ho più vergogna di altri, ma mettersi ad improvvisare aste al ribasso mi sembra da morti di fame. Se una cosa mi interessa, aspetto un prezzo abbordabile o cerco quello più equo (inutile negare l'esistenza di commercianti che considerano la speculazione un diritto fondamentale dell'uomo); se non lo trovo, pace. Se la cifra è inferiore ai cinque euro, quasi sempre compro a prescindere. Ma mettermi a chiedere cinquanta centesimi di sconto su un totale di un euro, se non addirittura al casello (sì, cari voi, c'è gente che chiede sconti persino ai casellanti sul pedaggio autostradale) mi suona come una delle peggiori cretinate mai fatte dall'animale uomo. Peraltro, un particolare curioso da me riscontrato è che i maniaci dello sconto a prescindere sono quasi sempre individui ben vestiti, vantanti un'autoreferenziale conoscenza profonda delle leggi economiche ed affetti da un atavico disprezzo nei confronti di immigrati e senza tetto vari, costretti ad elemosinare per tirare avanti. Quando se ne trovano uno di fronte, i professionisti dello sconto si producono in esternazioni da far arrossire borghezio e calderoli, evocando lavori onesti, espulsioni o campi di sterminio. Dove sarà mai il governo, quando serve. Poi, senza smettere di lagnarsi per l'esistenza di quei miserabili accattoni, entrano nel primo outlet e si mettono a frignare con la cassiera. Due euro di sconto, che sarà mai?

-La notizia del giorno: mara carfagna si costituisce parte civile contro l'uomo che ha lapidato la moglie; per adempiere appieno al suo ruolo di ministro delle pari opportunità, dovrebbe anche fare la stessa fine.

-La frase del giorno: "La vergogna non aiuta, anzi complica la vita." (R. Antoni)

6 commenti:

  1. AHAHAHAHAHAHAHHAHAHAH sconto al casello AHAHAHAHAHA scusami, bobby, se rido, ma mi fa morire sta cosa, per quanto la trovi estremamente un esagerazione (e anche una cosa alquanto stupida e infantile). Posso capire se si tratta di un trecento euro... ma due o tre euro? O_o... io non lo farei mai. Cmq bellissimi libri!!! Io ce l'ho l'ordine della fenice ^^ per leggerlo però ci ho messo 3 anni, sei mesi e 5 giorni XD.
    Cmq l'ennesima prova dell'idiozia umana!

    RispondiElimina
  2. Esagerazione? Guarda che c'è gente che chiede davvero lo sconto al casello, per quanto surreale possa apparire. Il bello è che son quasi sempre quelli con macchine dai trentamila euro in su(v)...

    RispondiElimina
  3. Salve a tutti! ^^ Io conosco signore di una certa età che da decenni ogni sabato vanno dallo stesso fiorista a comprare un mazzo di fiori da portare sulla tomba del marito morto e hanno la faccia tosta di chiedere ogni volta uno sconto, fosse anche di pochi centesimi di euro... e non sono vecchine senza un soldo, anzi! Se chiedi a loro è perchè loro la guerra sì che l'han vissuta, sanno cosa vuol dire patire la fame; secondo me, è solo mal costume e un pizzico d'avarizia. I più avari sono sempre quelli che se la passano meno peggio degli altri, i più gaudenti quelli senza un soldo in tasca (e parlo con cognizione di causa XD)! Però farsi compatire così per pochi spiccioli è davvero deprimente...=.=
    @Bobby: "Pollyanna"? ;-)

    RispondiElimina
  4. Pollyanna? Fantasticaaaaa XD io da bambina ho guardato il cartone animato, poi pure il film e... si, il libro mi manca tuttora. Comunque sono scene deprimenti, odio quando la gente riesce a mercanteggiare per pochi spiccioli, io avrei vergogna!! Non immaginavo che addirittura arrivassero a contrattare al casello O_O

    RispondiElimina
  5. "Pollyanna che sa che in ogni viso nascosto c'è un sorriso e lo conquisterà"...e chi non c'è cascato con tutte le scarpe, in quella serie? ^^ E proprio perchè anch'io l'ho tanto apprezzata ho deciso, da prassi, di risalire la catena evolutiva ed arrivare alle origini. Leggerò e vi saprò dire.

    @ Ethel: benvenuta a bordo! ^^ 'sta cosa del fioraio è, se possibile, anche più pietosa di quella del casello. Concordo con la tua analisi, aggiungendo giusto una chiosa; la cosa ancor più triste è che i professionisti dello sconto non agiscono spinti dal desiderio di compatimento, ma con l'arroganza di chi pretende una cosa dovuta. Se la giustificazione delle anziane signore è accettabile, per quanto stiracchiata, come la sfangano i più giovincelli? Son stati sforacchiati più volte a metal gear solid e sanno cosa vuol dire soffrire?

    RispondiElimina
  6. pollyanna è un classico!! :-)

    pure io conosco gente che chiede lo sconto nei negozi e io ogni volta mi vergogno come una ladra e faccio finta di non conoscerli
    sarà che io non ho la faccia di bronzo e sara sopratutto che non vedo perchè dovrei avere lo sconto.quello è il prezzo,se mi sta bene ok,se no vado da un altra parte
    a torino ho visto gente che mercanteggiava come se fossero stato in un bazar di istambul,con contrattazioni,urla,preghiere,ammiccamenti vari...volevo scappare.

    RispondiElimina

I più letti