giovedì 22 luglio 2010

"Ma come si fa...."

Originariamente, questo post era molto simile a quello di lunedì; diversi contributi video per ricordare uno dei più grandi giornalisti italiani, insieme a pochi altri che possono vantare questo titolo (“giornalista”, chè di essere “italiani” c’è ben poco di cui vantarsi). Come da persone simili possiamo oggi ritrovarci coi facci, feltri e minzolini è incomprensibile; perché sia oggetto di attacchi imbarazzanti, è abbastanza ovvio. E quando dico “imbarazzanti”, intendo per chi li fa. Trattasi normalmente di schiavi persino più umili ed ottusi di un gasparri sotto anfetamine, che non perdonano ad Indro di aver compreso per primo e meglio di tutti la verità su berlusconi, e soprattutto di averla raccontata. Oppure di qualche disperato tossicomane da centro sociale, tutto comunismo, spinello, Che Guevara e vino da quattro soldi (il soggetto in questione è esperto solo del secondo e del quarto elemento, che acquista coi soldi di mamma e va a ritirare con la bmw messa a disposizione da papà; il comunismo lo sbandiera solo perché è cool essere contro, e la foto di Che Guevara sulla maglietta è molto trendy) che non gli perdona il suo passato di fascista. Quando non di essere stato “di destra”. Ancora una volta, la riprova che il fascismo non è solo quello delle canzoncine buffe, del manganello e delle marce su Roma: fascismo è tutto ciò che impone il pensiero unico, la rimozione di ciò che è scomodo e sgradito. Montanelli provarono a rimuoverlo in molti modi,anche con quattro proiettili nelle gambe. Nessuno è mai riuscito però a toglierlo di mezzo per troppo tempo. Nessuno, tranne la morte. Perché Indro Montanelli aveva dalla sua armi che i piccoli uomini contro i quali doveva combattere non potevano contrastare: l’onestà intellettuale, la sicurezza delle sue scelte e dei suoi argomenti, l’umiltà di chiedere scusa quando capiva di aver sbagliato. E soprattutto, sapeva che in qualità di giornalista il suo unico padrone era il lettore. Per tutta la sua vita, non rispose a nessun altro, anche quando sarebbe stato più facile prostrarsi come molti dei suoi colleghi. Questo post intende commemorarlo, a nove anni dalla sua scomparsa. Perché di tutti i video precedenti sia rimasto solo questo è presto detto: credo che l’essenza di Montanelli sia tutta in quel singhiozzo, in quello strozzato “come si fa”
E’ la migliore, più genuina testimonianza di ciò che Montanelli è stato, la dimostrazione che essere “di destra”, ma di una destra vera, non significa ciò che significa oggi. E che essere come lui non paga né in vita né in morte. Sarà per questo che non ce ne sono più del suo stampo. I berluscones tirano un sospiro di sollievo. I comunistelli d’accatto, un'altra boccata dal cilum.
Vivendo tutti, miseramente, felici e contenti.


-La frase del giorno: “ I princìpi restano e le idee invece cambiano con gli uomini cui vengono date in appalto. L’impegno della coerenza ho imparato a riservarlo soltanto ai valori fondamentali cui un uomo deve ispirare la propria condotta: il dovere dell’onestà, della sincerità, del coraggio, della responsabilità. Ma sul piano delle idee, sono state proprio l’onestà, la sincerità e il coraggio che mi hanno costretto a cambiarle ogni volta che mi sono trovato di fronte all’evidenza del loro o del mio inganno.” (Indro Montanelli)

5 commenti:

  1. Bobby, non ho ben chiari tutti i nomi di quelli che lo attaccano: potresti citarli?


    PS: C'è posta per te (no, non sono la De Pippis, intendo sul forum ^___^)

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  2. Onestà, sincerità, coraggio e responsabilità sono ideali che purtroppo oggi sono andati perduti. Ora si insegna ad essere furbi, ad ingannare, a salire sempre sulla barca del più forte. Però, Bobby, è vero che comportarsi come Montanelli non paga né in vita né in morte, ma la ricompensa migliore lui l'ha già ottenuta: se n'è andato con la coscienza pulita.

    P.s.: come procede la stesura de "La rivolta delle tenebre"?

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  3. Mi chiedo chi abbia insegnato a quel branco di pecore che sono gli italioti che l'onestà non paga. Anche se a quanto pare l'hanno sempre saputo. Il che spiega perfettamente l'attuale situazione politica. Montanelli è stata una persona che aveva idee non del tutto condivisibili, anche se certamente sensate; la sua grandezza è stata non identificare mai queste ultime con gli uomini (ometti) che se ne facevano incarnazione, e non confondere il valore umano con quello politico. Ci ha sempre visto lungo, Indro; e quando ha avuto dei miraggi, non s'è mai fatto problemi a chiedere scusa. Anche quando non serviva.

    PS: della "Rivolta" parliamo domani, visto che vi sta tanto a cuore! ^^

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  4. Il buon caro vecchi Cilindro sapeva certo come farsi amare ma anche odiare, fiero delle sue origini toscane (adorabili quanto cocciuti purtroppo il mio ex uomo dei sogni me lo ha ricordato) aveva un sacro rispetto per la verità.
    Ma non la propria verità bensì per quella sottile linea di demarcazione che stà fra il credere ed il sapere, accettare il mondo che ci circonda e volerlo modificare.
    Non ha mai badato granchè alle convenienze di qualsiasi genere fossero ne tanto meno alle opportunità che certe scelte potevano dargli, ha sempre cercato, invece, di essere coerente a se stesso ed alle scelte, condivisibili o meno, ma rispettabili proprio per l'onestà nell'esprimerle.
    Molti vedono in Travaglio il suo erede morale, bah non so sino a che punto, Montanelli rimane unico nel suo genere di uomo e giornalista.
    Sincero all'eccesso, eccessivo nella sincerità d'espressione. Vero.
    I paragoni coi suoi eredi sono improponibili, uno stuolo di oppartunisti tele-comandati automi mossi dalla carica che manualmente e pedissequamente da loro il Grande Burattinaio.
    Indro no, solo per la sua strada anche difronte a chi voleva fermarlo per sempre non capendo che non vi sarebbero riusciti nemmeno ammazzandolo, le idee sono eterne, il coraggio anche.
    Si dice che dietro un grande uomo vi sia una grande donna, così vorrei ricordare la sua compagna di tanti anni l'algida ma impagabile Donna Letizia, giornalista a suo modo erroneamente creduta esperta di bob ton, era in realtà donna di grande saggezza ed ironico disincanto verso le miserie della vita soprattutto quando queste provenivano dai potenti, Ricordo con nostalgia le risposte che dava ai suoi lettori, risposte che ora immeritatamente e scioccamente vengono propinate dal di-vino rossella suo inadeguato successore.
    Che bella coppia, un po i miei genitori me li ricordavano, uniti da tanti anni di amore e di complicità, la stessa complicità che Montanelli e la moglie avevano coi loro lettori stretti in un patto di reciproco rispetto. Bei tempi...quei tempi!

    P.S.
    Non ti chiedo come và la stesura perchè tanto l'hanno già fatto e poi perchè non si chiede ad uno scrittore quello che scrive.....si pazienta.

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  5. Eh hai ragione Giancarlo, bisognerebbe pazientare, ma a volte la curiosità morde ^^

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