mercoledì 21 luglio 2010

A volte ritornano (in carne & ossa)- "Yatterman The Movie"


In tempi di crisi creativa, quando tutto sembra già visto e già fatto, è molto più facile frugare nel passato anche recente per riprendere vecchi miti ed aggiornarli ad uso e consumo delle nuove generazioni, anziché rischiare creandone di nuovi ,magari sotto vuoto spinto, ed imporli ad ogni costo a decerebrati biNbiminchia d’ogni età e ceto sociale. Hollywood attinge così a piene mani al mondo dei supereroi cartacei, spesso bollendoli in maniera irrimediabile al terzo capitolo cinematografico di saghe che perlopiù non hanno ragion d’essere. Il Giappone, dal canto suo, pesca nel suo ben più vasto e valido oceano delle produzioni animate, trasponendo in carne ed ossa i propri beniamini bidimensionali. Sotto queste forche caudine ci sono passati in parecchi, uscendone perlopiù con le ossa rotte; pochissimi sono rimasti indenni. Tra questi ultimi va annoverato “Yatterman- The Movie”, pellicola che riprende le gesta di una serie amatissima anche da noi, passata sul circuito delle tv locali negli anni ’80. Creata dalla Tatsunoko, da sempre pioniera nello sperimentare generi e soluzioni visive, “Yatterman” apparteneva al cosiddetto filone delle “Time Bokan” (“macchine del tempo”), dove un cast di personaggi semifissi si cimentava in imprese rocambolesche alla ricerca di un oggetto “X”, disperso nel tempo o nello spazio, conquistando il quale si sarebbero ottenuti grandi poteri e/o ricchezze. Nello specifico, il maldestro trio Drombo, formato dalla prorompente Miss Doronjo, dal geniale Boyacky di lei perdutamente innamorato e dal forzuto Tonzula, grande e fedele amico dell’inventore, vive di piccole truffe ed espedienti finchè non viene precettato dal misterioso dottor Dockrobei, il quale li incarica di ritrovare la leggendaria pietra Dokrostone, i cui frammenti sono sparsi per il mondo. Riunendoli, sarà possibile ottenere poteri e/o ricchezze al di là di ogni immaginazione. L’avido trio non se lo fa ripetere due volte, ed inizia ad investire i proventi dei propri raggiri nella costruzione di enormi ed improbabili robot atti alla bisogna; purtroppo sulla sua strada si metterà il dinamico duo degli Yattaman, formato dal giovane Gan, figlio di un costruttore di giocattoli col pallino dell’ingegneria, dalla sua amica Janet (Ai, nella versione originale), neanche troppo segretamente innamorata di lui, e dalla mascotte Robby Robby (AKA Koron), petulante robotttino a forma di dado da gioco. Alla guida di Yattawan, e successivamente di tutta una truppa di yattabestie meccaniche, i paladini della giustizia contrasteranno per ben 108 episodi, un record per l’animazione da pochissimi eguagliato, i loro scalcinati avversari, fino all’imprevisto ma non imprevedibile epilogo.


Yatterman ha goduto, nel corso degli anni, di diverse iniziative commemorative e di svariati remake, fino ad arrivare a questo film dal vivo che presenta tre grandi sorprese: anzitutto l’introduzione, accanto al cast classico, di Shoko, figlia di un archeologo che sbertuccia Indiana Jones, disperso durante la ricerca della Dokrostone. La seconda sopresa è la regia, affidata a Takashi Miike, visionario regista autore di opere estreme come “Ichii the Killer” ed il delirante “Gozu”, da noi noto soprattutto per il modesto ma interessante “The Call- Non Rispondere”, film di maniera giunto nelle nostre sale all’epoca dell’invasione degli asian horror. Affidare un prodotto del genere, destinato ad una fascia di pubblico ben precisa (giovani e fans dell’originale) ad un regista così particolare era un azzardo non da poco, ma la terza e più piacevole sorpresa è proprio che il film funziona perfettamente. Miike recupera in pieno lo spirito del predecessore animato, dalla caratterizzazione del personaggi ai momenti di comicità nonsense che detonano quando meno te l’aspetti, senza per questo lesinare colpi bassi allo spettatore allo scopo di smitizzare la figura dell’eroe; si vede subito per chi tifa il regista, che non perde occasione per ridicolizzare quello stallone fintobiondo senza un dubbio nell’anima di Yattaman 1, e se l’esplosivo,nel vero senso della parola, amplesso robotico tra Yattawan e la sua avversaria Virgin Roader può far storcere il naso, in realtà non è che l’estremizzazione di quelle situazioni soft core che nella serie animata venivano appena accennate(unito ad un messaggio mai banale, ovvero "l'amore va vissuto liberamente senza limiti o preconcetti"), così come le dinamiche dei rapporti tra i personaggi, qui notevolmente approfondite con occhio maturo e disincantato.


Miike si è preso anche lo spazio per una stoccata nei confronti di chi lo accusa di misoginia. In “Yatterman” sono infatti le donne a farla da padrone, e senza di loro probabilmente i maschietti avrebbero finito per soccombere, insieme al resto del pianeta, ai folli piani di un Dokrobei che non ha niente da invidiare ai Supplizianti di Hellraiser e rende omaggio, nel finale, ad un’altra celebre opera del regista, il già citato e lynchiano “Gozu”. In definitiva, un film che non è esente da pecche (nella seconda parte la trama si sfilaccia e prosegue a tappe forzate verso l’epilogo fregandosene un po’ della coerenza), ma assolutamente godibile sia da chi di Yattaman non aveva mai sentito parlare prima d’ora sia da chi è fans della serie, come il sottoscritto. In Rete si trova facilmente in una versione ottimamente sottotitolata in italiano; ma se non avete voglia di sbattervi…
Beh, sapete dove trovarmi.


YATTERMAN- THE MOVIE : commedia- action
con
SHO SAKURAI --> GAN TAKADA ("Honey e Clover", "Sayonara Game")
KYOKO FUKADA --> MISS DORONJO ("Ring 2", "Kamikaze Girl)
SAKI FUKUDA -->AI-CHAN ("Sakura no Sono")
KATSUHISA NAMASE--> BOYACKY ("Sideways", "20th Century Boys 3: Redemption)
KENDO KOBAYASHI--> TONZULA ("GS Wonderland", "Nichijo")
Regia:
TAKASHI MIIKE ("Gozu", "Ichi The Killer", "Izo")

Durata: 112 minuti
Versione originale con sottotitoli

-La notizia del giorno: berlusconi deluso dalle modifiche al ddl intercettazioni. Il che significa che vanno benissimo.

-La frase del giorno: “Anche un maiale può salire su un albero quando viene adulato.” (uno dei minirobot che infestava la cabina di comando dei robot del trio Drombo)

1 commento:

  1. Bobby recensione positiva quindi!!! nn vedo l'ora di vederlo tra due sabati!!! XD ero curioso di sapere com'era fina dai primi sussurri che hanno preceduto il film completo. Ma vedo che in giappone spesso ci azzecano più che qui, purtroppo!!!

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