giovedì 21 gennaio 2010

W. I. P. -"Sogno, o il Prometeo moderno"

Cosa ne penso dei reality e/o talent show penso l' abbiate capito. Non sono il punto più basso della TV solo perchè esistono gli spot della bonduelle, le trasmissioni di italia uno ed i cosiddetti telegiornali che fanno invidia a quelli del Ventennio (non quello berlusconiano, l' altro, quello che lo ispira). Dove una volta severi giudici selezionavano artisti sulla base delle loro reali capacità, oggi abbiamo una decina semestrale di idioti che passano il tempo a cazzeggiare in una casa esibendosi per un pubblico più idiota di loro ma per fortuna in costante diminuzione, aspiranti cantanti le cui capacità sono valutate da morgan ed analizzate da francesco facchinetti (ed ecco spiegata forse l' intensa attività sismica che scuote il mondo ultimamente, sono Veri Artisti che si rivoltano nella tomba pensando che accanto a loro figureranno i nomi di giusi ferreri e noemi) e via rattristandosi. Una volta c' erano dei parametri sensati su cui effettuare delle scelte, oggi ci sono i capricci del pubblico sovrano. Ed è (anche) così che ci ritroviamo i trombati, in più di un senso, di case casette e stalle elevati al rango di opinionisti che sdottoreggiano nei salotti televisivi in compagnia di altri pezzi da '90 tipo totti o corona su tutto lo scibile umano. Non è cosa nuova, ed infatti è da un po' che mi baloccavo con l' idea di basare una storia su questo modo perverso di intendere il successo, la bravura ed il falso senso di partecipazione di un pubblico lobotomizzato da anni di "ullallaullallaullallallà". Il primo tentativo è del 2005, un racconto incompiuto intitolato "Poteri essere io" che aveva qualche debito, anzi un conto aperto, con "L' Uomo in fuga" di Stephen King, risalente al periodo in cui SK scriveva a giornata e non a cottimo. Sarà per quello che non ho mai trovato la voglia per finirlo. E forse mai mi sarebbe venuta in mente di riprendere in mano l' idea di base se non avessi acquistato il cofanetto della Fandango con il DVD di Videocracy ed un libretto contenente saggi sulla pellicola più un dietro le quinte... inteso come elemento teatrale/ scenico e non come taglia di reggiseno. Si calmi, signor presdelcons. Qualcuno gli asciughi la bava... sedativo!!! Dicevo: in uno dei saggi contenuti in questo interessante libretto viene riportata una delle frasi di Ricky, il "protagonista" di "Videocracy", che dice: "La forza della televisione è che sarai sempre ricordato". Banale, vero? Quasi un' ovvietà, e nemmeno vera. Senza contare che dipende molto da come sarai ricordato(anche ted bundy sarà ricordato per sempre, però non come avrebbe voluto, credo...) Eppure ha fatto scattare la molla, combinandosi alle immagini di quelle aspiranti veline che si facevano esaminare dalle "giurie" riunite nei centri commerciali così come si esaminavano gli schiavi prima di comprarli. E felici di farlo pur di ritagliarsi un momento di celebrità che sarà "ricordato per sempre" nel più rivoltante ma immediato dei contesti, quello televisivo. Ma cosa sarebbe disposta a fare una persona con queste ambizioni se gli si offrisse qualcosa di più di un semplice stacchetto sul bancone di "Striscia la notizia"? Se gli si mettesse sul piatto la possibilità di contribuire a realizzare uno dei più agognati miraggi dell' umanità... Fin dove è disposto a spingersi chi vuole essere "ricordato per sempre"? E coloro che questi format li inventano, rendendoli sempre più estremi e demenziali per appagare il loro pubblico e gli sponsor... fin dove sarebbero disposti a spingersi? La risposta è nel racconto il cui titolo vedete là sopra, originariamente intitolato "Avatar, o il Prometeo moderno", poi modificato facendogli forse perdere di efficacia ma sdoganandolo da qualsiasi riferimento allo spettacolo da baraccone con cui james cameron spera di convincere tutti che è iniziata una nuova era per il cinema, e non che ha finito le idee. Ma di questo parleremo magari domani... Non di "avatar" in sè, chè non merita nemmeno il tempo che perdo a digitarne le lettere, ma di ciò che rappresenta.

-La notizia del giorno: berlusconi: "craxi era mio amico". Ancora una volta infangata la memoria del defunto leader socialista.

-La frase del giorno: "Non vediamo le cose come sono, le vediamo come siamo noi". (A. Nin)

10 commenti:

  1. e invece io mo me lo vedo avatar. così mi tolgo il pensiero di tutti quelli che mi dicono che devo vederlo e potrò rispondere in santa pace: " già fatto, grazie".
    vado proprio a vedermelo sto avatar del cavolo.

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  2. p.s.: comunque, nonostante io non abbia mai guardato x-factor, ho ascoltato giusy e la sua voce mi piace molto, ha un timbro particolare.

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  3. Se dovessi andare a vedere e/o vedere tutto quello che mi dicono, dovrei davvero trovarmi un mecenate. Bisogna scremare. Quando mi dicono "visivamente è bellissimo, ma la storia è una cagata" (come se non si capisse da un qualunque riassunto), allora la scelta è facile. Se devo andare al cinema per fare un giro sull' ottovolante, a 'sto punto vado a Mirabilandia e lo faccio per davvero. Ma odiando io le giostre...

    PS: io un pomeriggio ho ascoltato accidentalmente alla radio una lagna intollerabile sia come testo, sia come capacità canore.Quando lo speaker ha detto "ed abbiamo ascoltato giusy ferreri", ho rivalutato in un lampo Carmen Consoli (che ha una voce sì particolare, ma non si lamenta come una gatta gravida a cui hai pestato la zampa con le scarpe tacco 12). De gustibus,ci mancherebbe, ma se questo è quello che sfornano i talent show...(e che altro potrebbero sfornare, data la materia prima a disposizione?)

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  4. mah, ti ho già fatto il discorso e te lo riassumo qui:
    1) non posso criticare qualcosa che non conosco. onde, devo prima vedere il film per poterne dire in male o in bene.
    2)non amo l'anticonformismo fine a se stesso, tantomeno quando ha il retrogusto di snob.
    3)se una cosa mi incuriosisce, la guardo. l'atteggiamento di chi NON guarda un film solo perchè è "di massa" mi pare altrettanto stupido di quello di chi, per lo stesso motivo, lo guarda.

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  5. per quanto riguarda Giusy Ferreri, apprezzo il suo timbro di voce. tanto è vero che di voci come la sua se ne trovano poche, e di solito sono considerate rare e apprezzate come si deve. se questo non è avvenuto per lei è solo perchè l'aver partecipato a quel programma l'ha sminuita rendendola un fenomeno tra tanti.
    poi, certo, è questione di gusti. ovviamente. quella che tu chiami "lagna intollerabile" per altri è ascoltabilissima.

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  6. Beh,visto che ieri sera poi mi sono addormentato a metà discorso(scusa,ero veramente devastato...-_-)riprendo qui rispondendoti,o provando a spiegarmi meglio.Il mio non è, non credo che sia, anticonformismo. Sono andato a vedere un sacco di film "di massa", ed altrettanti andrò a vederne in futuro. Potrei citarti Star Wars, Sin City, Il Signore degli Anelli...questo perchè avendo visto i trailer, avendo letto le trame, essendomi fatto anche convincere dagli amici(perchè no?)quando ero indeciso, ho voluto provare. In alcuni casi è andata bene, in altri meno. In altre parole, mi incuriosivano e ci sono andato. Il che mi sembra l'atteggiamento più corretto. Discorso diverso invece per chi va a vedere avatar non per curiosità, ma perchè ci vanno tutti, o perchè come mi ha detto qualcuno "è un'esperienza". Anche farsi sodomizzare da un energumento tatuato nelle docce di Regina Coeli è sicuramente un'esperienza,ma non vedi gente che fa la fila per provarla. Quindi ben venga la curiosità, ben venga anche avatar, ma mi piacerebbe che si esulasse dal discorso del treddì più spettacolare di tutti i tempi o dal "è di James Cameron"(embhè?) e si cominciasse a parlare di altro. Per esempio della trama; sarà una mia deformazione artistoide, ma se al film manca una trama ben fatta puoi metterci tutti gli effetti speciali che vuoi o tutti i nomi di richiamo che vuoi, ma non lo guarderò mai. Non per snobismo nè per anticonformismo, ma perchè ritengo che se il motivo di interesse di un film diventa l' effetto speciale, il quale giustifica o cerca di cammuffare le carenze della trama, allora c'è qualcosa che non funziona. E leggendo non solo le recensioni, ma anche ascoltando i pareri di chi già l' ha visto, si spazia da "è come pocahontas, ma vincono gli indigeni" a "che cagata di storia". Però c' è il treddì, quindi va bene. Mi pare che invece non vada bene per nulla... ma probabilmente sono io.

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  7. Sul discorso del "devo provare prima di criticare" poi non mi trovi molto d'accordo. Nel senso, l'atteggiamento è correttissimo, ma ripeto, bisogna anche saper andare ad istinto. Ti avevo fatto l' esempio del nazismo, volutamente estremizzato; scendendo nello specifico, potrei citarti i cinepanettoni, o le varie parodie sgangherate che vanno avanti a forza di gag triviali e parolacce. Anche quelli sono film "di massa". Ma penso che dar loro il beneficio del dubbio sia come minimo inopportuno. Se un film è una boiata, lo capisci da molti dettagli; dal trailer, dalle recensioni, da come si enfatizzano aspetti assolutamente marginali(c'è l'attore tal dei tali, il nuovo sex symbol.)Insomma, secondo me non si tratta di essere anticonformisti ad ogni costo; potremmo dire anche qui che rientriamo nell'accidentato terreno del "de gustibus", ma voler/dover dare una possibilità a tutto ed a tutti mi sembra un eccesso di buone intenzioni.(opinione mia,eh...).Non ultimo, nel caso di avatar, c'è stata e c'è tutt'ora una campagna mediatica che francamente mi ha fatto venire la nausea. Perchè personalmente me la sto sorbendo da novembre; non si poteva parlare di cinema senza citare avatar, ed oggi non si può parlare di niente o quasi senza citare avatar. Sarà che io son poco paziente, però dopo il 200esimo articolo vorrei che si parlasse anche d'altro. Magari. Se non disturba. Sennò siamo alla stregua della pravda del tg1 con al tappone: sì, berlusconi è bravo bello buono, ma ci sono anche altre cose da dire...ed altro di cui parlare. Farlo?

    PS: su giusy ferreri non dico più nulla; è solo una questione di gusti, ed avendone sentita di sfuggita una sola canzone non ho elementi sufficienti per giudicare. A naso non mi piace, nè come cantante nè come è arrivata a diventarlo; per me il televoto rimane la morte dello spettacolo in generale. Dare la possibilità di esprimersi a gente che ascolta ramazzotti, la pausini e ferro mentre va a vedere "natale a beverly hills" può solo perpetuare lo sfascio delle nostre industrie musicali e cinematografiche. Salvo poi convincerci che la pausini è una star internazionale e che i cinepanettoni sono film d'essai...

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  8. mah, continuo a vedere in te e in ciò che scrivi una forte traccia di senso di superiorità che sinceramente non mi piace.
    non ho mai parlato di "dare una possibilità a tutto" ma semplicemente che chi non conosce non ha né il diritto né la facoltà di criticare.
    Ciò che penso circa i cinepanettoni deriva dal fatto che conosco la maggior parte degli attori che vi prendono parte, conosco i registi e ho avuto modo di vedere qualcosa. quindi posso criticarli anche aspramente. ma mi sembra di capire che tu non conosca affatto la realtà del cinema 3d, né tantomeno Cameron, né la trama del film. e allora che cosa stai criticando? la tendenza della gente ad uniformarsi, la voglia di altri di provare qualcosa di diverso "solo perchè è un'esperienza"? Certamente, chiamarla "esperienza" e basta è riduttivo, ma credo che nel termine fosse implicito l'aggettivo "bella" altrimenti l'altro non te l'avrebbe riferito con tale enfasi. su questo cerca di non fare il finto tonto solo per trovare un appiglio a cui aggrapparti in difesa delle tue ragioni.
    Va bene, per te il 3d non costituisce un valido parametro per saggiare la qualità di un film: non lo è nemmeno per me e scommetto che tante star si rigirerebbero nella tomba se sapessero quale deriva sta prendendo il cinema in questo momento. Ma i tempi cambiano. la gente cambia.
    probabilmente, qualcuno ha avuto un pensiero simile al tuo quando è nata la tv, successivamente lo ha pensato per il colore, poi per il passaggio da analogico a digitale, etc etc etc...
    il mondo è in continua evoluzione e così anche i gusti della gente e i parametri di valutazione. che ci piaccia o no. assumere a priori un atteggiamento negativo verso qualsiasi fenomeno nuovo, di massa, pubblicizzato non mi sembra la soluzione giusta. cerchiamo di conoscere e di capire, poi se caso esprimiamo la nostra opinione, ma sempre con la dovuta pacatezza.

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  9. il tuo paragone col nazismo mi sembra quanto mai inopportuno, posto che non riesco a trovare un aggettivo più forte che esprima il mio disappunto. ti ho già spiegato che ciò che è stato aberrante nel nazismo è stato il razzismo, il genocidio, lo sterminio, la shoah o come lo si voglia chiamare. quel tipo di ideologia. ma Hitler non è salito al potere grazie a questo, ma grazie a ciò che ha dimostrato concretamente di fare per il suo popolo: innanzitutto, abolizione totale della disoccupazione grazie alla costruzione di grandi opere pubbliche. dai alla gente il pane, e lei ti voterà. tutto il resto è arrivato dopo.
    Possiamo criticare tutto ciò perchè conosciamo il razzismo, lo viviamo tutti i giorni attorno a noi, perchè conosciamo la violenza, purtroppo. sappiamo su quali principi disumani si regge tale ideologia. e il resto lo abbiamo appreso dai racconti dei nonni, dai documentari, dai libri di scuola.
    ora mi dovresti spiegare che cosa c'entra tutto ciò con avatar, un film del quale non conosci nulla, nemmeno la trama.

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  10. un altro appunto: quelli che votano a x factor, vanno ai concerti della pausini e guardano i cinepattoni non sono lo sfascio, ma il prodotto delle nostre industrie cinematografiche e musicali, che si sono col tempo adattate sempre di più alla logica del mercato, del dover sempre trovare un prodotto nuovo e miracoloso che faccia incassi record e incanti il consumatore. Che si è lasciato via via incantare da una televisione e da un mondo sempre più invaso di reclame e pubblicità spazzatura.
    il ricambio deve essere continuo: la logica è quella del profitto, del mercato aperto, della globalizzazione, della concorrenza spietata.

    Ora, il semplice fatto che un talento sia venuto a galla nel posto sbagliato non implica per forza che non sia riconoscibile come tale. Sai come si dice no? vuoi giocare: devi stare alle regole del gioco. e al giorno d'oggi un'artista non ha tante altre possibilità, soprattutto dopo una certa età, soprattutto se fa la cassiera, soprattutto se non è figlia di qualcuno, soprattutto se non ha gli agganci giusti.

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