giovedì 10 dicembre 2009

Coincidenze

L’ altra sera è andato in onda su rai due “Due”, con laura pausini e tiziano ferro (sottotitolo: “l’energia della musica”. Che è come se io facessi un video di aerobica sottotitolandolo “l’ agilità della scrittura”). In attesa di trovare qualcosa di degno sulla gatta morta, l’ ineffabile Labranca mi viene in soccorso dalle pagine di FILMTV... (minuscoli miei e copyright degli aventi diritto).


“Ero bloccato in fila alla cassa di un megastore e dovevo fare qualcosa per combattere la noia. A destra svettavano altissime pile del nuovo volume di bruno vespa, coronate da uno spaventevole ritratto dell’ autore. Visione insostenibile, da medusa, che spingeva a distogliere lo sguardo dall’ altra parte. Dove un’ intera parete era coperta da schermi televisivi su cui passavano, moltiplicate per venti, le immagini del dvd con il concerto di tiziano ferro. Nomen est omen. Lo dicevano i latini e lo applicano anche a Latina, città da cui proviene l’ ex idolo delle ragazzine il cui atteggiamento in scena tiene fede al proprio casato: un blocco sidereo, inamovibile come un monolite. Impressionato e imbarazzato da quelle immagini, continuavo a domandarmi perchè mai un essere umano dotato di raziocinio dovesse spendere soldi per entrare in possesso di un’opera più statica dei film sperimentali di Andy Warhol. tiziano ferro in concerto è assolutamente inamovibile. Una statua di sale. La negazione stessa dell’ idea di spettacolo. Vestito con pantaloni e camicia neri, come il cameriere di una pizzeria con pretese. Una inattesa sblusatura di ciccia sui fianchi e pancia, come se ogni due pizze servite il ferro ne ingollasse una. ferro non si muove, nemmeno sotto l’ azione della potente calamita dell’ amore del suo pubblico. Resta incollato al pavimento di un palco troppo grande e sguarnito, vuoto come un magazzino di tappezzeria dopo un furto. Bombolone nerovestito, canta e suda. Suda molto. Come un pizzaiolo che, di fronte a un forno a legna, reciti “Sudate, o fochi, a preparar margherite”. Forse questo insistere sulla metafora della pizza mi nasceva dal ricordo di una vecchia intervista al ferro in cui l’ artista raccontava che dopo aver ceduto alle tentazioni di una quattro stagioni era costretto a correre il doppio sul tappeto. Stando a queste immagini pare che l’ abbonamento in palestra gli sia scaduto. Un pietoso montaggio cerca di dare dinamicità a questo tableau vivant, con effetti grafici da pubblicità di mobilificio dell’ Oltrepò. In alcuni momenti il ferro è affiancato da due ballerini che paiono presi da una recita oratoriale. Magari sono anche bravi, ma così, senza costumi, persi nell’ enormità di quel palco ricordano la molecola di sodio che fa lo yodel nell’ acqua minerale. Di fronte a questo nulla ripensavo a quello che sono i concerti dei grandi. Pensavo a quanto combinava Freddy Mercury. Al modo in cui Madonna abbaglia con luci, effetti, ballerini da gran premio, cambi d’ abito. A robbie williams che fa il cazzone divertendo il pubblico. E non capivo il perchè di quel dvd di tiziano ferro, statico come un cartone animato cecoslovacco degli anni ’70. Senza nemmeno quel brivido del live, dell’ attesa, senza l’ aura benjaminesca che si può provare al concerto. L’ unico guizzo si ha quando il ferro grida “Ciao Roma!”. Il saluto alla città ospitante è ormai irritante persino negli artisti seri che vengono dalla California. Diventa anche ridicolo quando l’ artista è nato a pochi chilometri di interregionale. Pardon... dimenticavo che il ferro non ha più nulla a che fare con Latina. Ormai lui vive a Londra, come i veri fighi. Perchè, come lui stesso ha ammesso, lì non rischia di essere assediato dai fan quando gira per strada. Aveva ragione Mastroianni che non capiva come mai i divi cercassero con ogni mezzo di diventare famosi e poi, quando lo erano, cercassero con ogni mezzo di nascondersi. Ma nel caso del ferro c’ è una umiliazione in più: credersi un artista internazionale e girare per Londra senza essere riconosciuti significa non essere nessuno nel panorama musicale anglosassone, l’ unico che conti davvero. Il fenomeno ferro per me resta un mistero. Triste emulatore di ben più dotati cantanti di New R&B all’ inizio, poteva almeno contare, in origine, su una produzione professionale e ci ha anche regalato qualche perla come Sere Nere. Impazzito improvvisamente, ha cominciato a prodursi da solo con risultati sbellicanti. Il plagio impunito di Stop, dimentica, la canzoncina sullo squallido week end ad Amsterdam in una pensioncina senza luce. E l’ ultima perla, quella in cui ci informa che notizia è l’ anagramma del suo nome. Stefano Bartezzaghi non avrebbe saputo fare di meglio.”
(“Ferro”, di Tommaso Labranca, tratto da FILMTV #49 del dicembre 2009)

-La notizia del giorno: La mafia è in ginocchio. Ah no,scusate. Silvio è proprio alto così.


-La frase del giorno: “Insieme a te provo sensazioni sconosciute. Prima non sapevo cosa fosse la noia.” (Ellekappa)

5 commenti:

  1. Articolo talmente disgustoso e falso che non vale nemmeno la pena di smontare punto per punto, solo chi non ha mai visto Tiziano in concerto e non sa niente di lui può credere a tutte queste imbarazzanti stupidità, imbarazzanti per chi le ha scritte naturalmente.
    Odio insensato, pregiudizio per non si sale quale motivo, invidia? Povero Sig. Labranca che triste persona deve essere...Buon Natale.

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  2. Immagino siamo nel campo del "De gustibus". Io personalmente non condivido l'opinione di Labranca (il cui riferimento era comunque al dvd del concerto in questione,più che al ferro stesso in quanto concertista) per un motivo molto semplice: non considero tiziano ferro nemmeno un cantante, ma uno di quei fenomeni usa e getta che costantemente ci ammorbano per la gioia delle ragazzine. Una considerazione però devo farla, e non per il piacere della polemica: Labranca i suoi articoli li firma, e non lascia commenti "anonimi". Quindi, senza aver la pretesa di contestare i tuoi gusti, vorrei avere almeno il piacere di sapere chi sei...

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  3. Caro Bobby da quando in qua quando si scrive in un blog è obbligatorio scrivere il nome, nemmeno io ho un profilo e quindi un nome da evindenziare, ma posso dirti che mi chiamo Asia, ti piace? E ora che lo sai? Anonimo ha ragione in tutto e per tutto, io c'ero al primo dei due concerti all'olimpico e posso con tranquillità affermare che il Sig. Labranca dice solo stupidaggini, se non ci credi fai un giro su internet alla ricerca delle critiche dei giornalisti dei quotidiani più importanti relative al suo ultimo tour poi vediamo chi ha ragione. E' vero "de gustibus non disputandum est", ma chi pensa che questo sia anche sinonimo di "siccome non mi piace lo ricopro di m..." ha qualche problema con il latino. Devo ammettere che il Sig.Labranca si è davvero impegnato molto a disinformare chi lo legge, mi limito ad alcune chicche che chiudono l'articolo: "Impazzito improvvisamente, ha cominciato a prodursi da solo con risultati sbellicanti"...e quando di grazia si sarebbe autoprodotto? Prima c'era la Maionchi oggi Michele Canova - "Il plagio impunito di Stop dimentica"... questo fu un omaggio a una band degli anni ottanta, i Visage che risentirono i loro suoni al vertice delle classifiche europee e ne furono felici, i plagi sono un'altra cosa - "E l’ ultima perla, quella in cui ci informa che notizia è l’ anagramma del suo nome. Stefano Bartezzaghi non avrebbe saputo fare di meglio”... la perla non è esattamente sua, il testo di questa canzona l'ha scritto Ivano Fossati si lamenti con lui. Questo è tutto, ho scritto anche troppo, non so nemmeno se ne valeva la pena, ma come il caro anonimo anch'io auguro buon natale a tutti, anche a chi non capisce T.F., nessuno è perfetto.

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  4. Beh, intanto che lo so posso almeno darti il benvenuto; inoltre, avendo la sciocca convinzione che questo sia un luogo di confronto e discussione, mi piace anche sapere con chi mi sto rapportando;gente anonima al mondo ce n'è troppa,ed almeno qui vorrei che le identità di ciascuno venissero rese note se non altro per una forma di cortesia nei confronti miei e degli altri lettori. Ciò detto,devo dire che sono abbastanza allibito: su questo blog ho scritto peste e corna di parecchi big dello spettacolo(probabilmente un articolo di mio pugno sarebbe stato ancora più feroce di quello di Labranca,ma ribadisco,per me tiziano ferro è indegno di qualsiasi attenzione o riconoscimento,tan'è vero che gli nego persino le maiuscole,checchè ne dicano i critici dei principali giornali; se un artista mi fa cagare,parlando con pardon, mi fa cagare,con buona pace di fans e critici perlopiù prezzolati),ma anche su temi assai più seri di politica e società, ed usando toni molto meno concilianti ed ironici di quelli di Labranca. Vedere tanto livore per una questione tutto sommato modesta,inerente un individuo peggio che modesto,va oltre la mia comprensione,e mi fa tornare in mente un vecchio post in cui parlavo proprio di questo atteggiamento da "non mi toccate il tal soggetto perchè è un grande a prescindere". Mi sembra un po' controproducente ed infantile, come atteggiamento, se posso dirlo....

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  5. Mah, sinceramente resto piuttosto allibita nel leggere questi commenti: la solita polemica senza capo nè coda,.. mi pare che il problema in analisi non sia il talento presunto o vero di Ferro, ma i limiti ragionevoli che ogni singolo deve seguire nell'esprimere il proprio parere, soprattutto quando ci si riferisce a un'altra persona. Considerato ciò, non mi sembra che Labranca abbia "ricoperto di m.." nessuno. Non ha fatto uso di torpiloquio e non ha insultato Ferro, si è limitato a considerazioni piuttosto personali. Quindi inviterei tutti gli anonimi del mondo ( ammesso che siano più di uno) a esporre pacificamente il loro punto di vista, che dovrebbe essere il fine ultimo di ogni discussione, senza sentirsi vittime.

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