venerdì 11 dicembre 2009

Work in progress

Questa settimana, prima che il mio lavoro ufficiale intereferisse pesantemente con quello ufficioso, ho proseguito nella stesura e rimontaggio dell’ “episodio uno”. Ve lo dico così, giusto per tranquillizzare (o forse inquietare) coloro che pensavano avessi appeso la tastiera al chiodo dopo la pubblicazione di “Racconti a margine”. Sto andando avanti, anche se non speditamente come vorrei, e salvo imprevisti entro fine anno dovrei avere tra le mani qualcosa che assomiglia molto al romanzo finito, al quale serviranno poi altre settimane di taglia e cuci prima di potersi dire davvero concluso. Gli servirà anche un titolo, immagino, ma in questo spero mi possa aiutare qualcuno. Se sia riuscito o meno come lavoro saranno sempre altri a doverlo stabilire. Personalmente penso di essere riuscito quantomeno e se non altro a dare alla storia un taglio molto più maturo rispetto all’ originale, a suo tempo inficiato dalla mia giovane età e dal contesto manga in cui si inseriva la trama. Lo stacco l’ ho avvertito soprattutto a livello immaginativo: se infatti all’ epoca immaginavo scene e personaggi in versione “cartone animato”, oggi nel mio sedici pollici mentali Aphra (ovvero la protagonista) ha la consistenza ed il corpo di Violante Placido. Non chiedetemi cosa ne penso di lei come attrice e come donna: non ho mai visto un suo film e, a parte la sterile polemica sulla fiction su Moana Pozzi da lei interpretata, non ho grandi informazioni sulla sua vita privata. Il che forse è un bene, considerando che il 99,9% delle cosiddette “attrici italiane” è nota più per i suo meriti gossippari che non per quelli scenici. La considero semplicemente una bella donna dotata, stando a qualche dichiarazione letta qua e là, di un discreto cervello. Anche se così non fosse, è comunque servita al suo scopo, per dirla in maniera un po’ brutale; dare un corpo alla protagonista della trilogia (quadrilogia?) da cui poi scaturirà tutto quel resto che i lettori di “Racconti a margine” hanno già assaggiato. Se anche loro come me hanno uno schermo su cui far scorrere le immagini durante la lettura, adesso sanno che così come immagino Fredrick un Julian Sands più truce e dalla chioma scarlatta, Aphra ha il corpo e le movenze della figlia di Michele Placido. Su Lesia, Lythya, Màzeri e tutti gli altri ho idee un po’ più vaghe e cangianti per quanto riguarda gli interpreti. Ed ora che ci penso, l’ unica rimasta uguale in tutto e per tutto è Axia. Proprio come la sua “interprete”, Mab The Evil. Ma questo è normale; lei non la cambierei, nè scambierei, con niente al mondo.

-La notizia del giorno: domenica, dopo tre anni di assenza, ritorna lo Smart Market al forum di Assago. E mr. Pedersen ricomincerà a sguazzare in cassette piene di vecchi giocattoli e prendere al volo i libri che gli tirano dietro....

-La frase del giorno: “Abbiamo tutti bisogno di un luogo in cui evadere, un luogo dove possiamo essere le persone che dovremmo essere invece di quelle che siamo diventate; un posto sicuro in cui possiamo fuggire dalla realtà”. (Sam Keith)

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