martedì 6 ottobre 2009

Cui prodest?

Premessa doverosa, per sgombrare il campo da ogni equivoco e non lasciar spazio ad eventuali franchi tiratori: dieci, cento, mille Marco Travaglio, Peter Gomez, Pino Corrias e qualunque altro Giornalista con la “G” maiuscola; quelli che senza farsi intimorire da niuno diffondono notizie basate su prove e fatti, anzichè su illazioni o menzogne. In un’ italietta come quella di oggi, persone come loro dovrebbero essere dichiarate specie protetta e preservati da colleghi dediti all’ hobby dell’ esser servi, da politicanti di destra e sinistra sempre pronti a gridare alla lesa maestà ogni qualvolta il loro nome appare in contesti poco edificanti (curioso che o quasi di costoro smentisca mai la notizia, ma ne chieda semplicemente la sparizione...), da un’ opinione pubblica spesso ostile, tant’ è ottenebrata dalla dottrina orwelliana sparata a getto continuo dal regime mediatico di sua bassezza silvio berlusconi primo (e speriamo pure ultimo). Marco Travaglio, Peter Gomez, Pino Corrias ed altri come loro girano con un bersaglio addosso; ogni loro sbaglio è manna dal cielo per chi cerca il minimo appiglio per attaccarli ed attaccarsi poi a tutto per screditarli. Essendo esseri umani, anche loro commettono degli errori, ci mancherebbe. Alcuni in buona fede... altri molto meno. Sull’ ultimo, in ordine di tempo, mi ha indotto a ragionare un commento di Danielap (ciao Dani!) al post di venerdì scorso relativo alla manifestazione per la libertà di stampa. La pietra dello scandalo, per così dire, è la pubblicazione imminente ( o forse già avvenuta?) dell’ agenda di “Voglio Scendere”, che se ho ben capito dovrebbe contenere estratti e vignette presi dal blog di Travaglio, Gomez e Corrias. I travaglini più incalliti probabilmente esulteranno. Io personalmente inarco po’ po’ di sopracciglio. Un’ agenda di “Voglio scendere”? A che pro? Ci rimugino sopra, e torno con la mente ai tempi di “Promemoria”, lo spettacolo teatrale in cui Travaglio ripercorre in un lungo monologo la storia recente dell’ Italia. Dovendo valutare lo spettacolo fine a sè stesso, sicuramente ne consiglio la visione... ma lo stesso mi chiedo: a che pro? Perchè trasformare informazione ed impegno civile in un bussiness autoreferenziale (quando non in una vera e propria baracconata) il cui fine ultimo non è certo la filantropia ma il guadagno? Soldi fatti onestamente, è un modo come un altro per diffondere certe idee, Travaglio è Travaglio e quindi tutto ciò che fa è cosa buona e giusta.... Ottime motivazioni, tranne forse l’ ultima (che pure qualcuno ha detto e continua a dire, nella sostanza se non nella forma). Ma non mi convincono per niente. Non mi convincono perchè appiccicare il proprio nome su tutto l’appiccicabile per aumentarne le vendite è un mezzuccio che mi aspetto da altri, non da un Giornalista che pure avrà tutti i suoi buoni motivi per farlo... ma poi non deve prendersela se lo accusano di protagonismo, di essere o sentirsi una specie di rockstar dell’ informazione. Perchè fino a quando continuerà su questa strada, sarà lui stesso (e chi con lui, e/o per lui) a prestare il fianco a critiche da cui difficilmente ci si può difendere. Siamo onesti: se fosse uscita un’ agenda con estratti dal blog di guzzanti padre (che, vedendolo ed ascoltandolo, risulta sempre più comico dei suoi figli), di filippo “meschato” facci o littorio feltri, si sarebbero levati alti e sdegnati lai. Invece essendo Travaglio Travaglio (non è una ripetizione), si può e si deve chiudere un occhio. Il che, francamente, mi sembra tanto lo stesso sistema di chi lascia che i meriti, o presunti tali, di berlusconi annullino sempre le colpe, spesso con motivazioni pretestuose. Troppo facile, così. E sinceramente, da Travaglio non me l’ aspettavo. Sul mio personale casellario, siamo al quarto scivolone dopo i dvd di Passaparola, lo spettacolo teatrale (“Promemoria”, appunto) e “Papi”, l’ instant book estivo di cui francamente non si sentiva granchè bisogno. A questo punto qualcuno a muso duro dirà: “non sei obbligato a comprarli”. Infatti non lo faccio, oppure aspetterò di trovarli a prezzi stracciati tanto per dare un contentino al collezionista che c’ è in me. Però non penso sia corretto liquidare la questione con un banale “non comprarli”. Vorrebbe dire ignorare una questione che, se procede in questo solco, potrebbe portare più danni che benefici. Che faremo quando uscirà la linea di abbigliamento di “Voglio Scendere”? Oppure i pupazzetti? O le patatine? Sto estremizzando, sì. Ma penso abbiate capito cosa intendo. Qualcuno vuole scendere. Io su certi posti preferisco non salirci proprio.

-La notizia del giorno: berlusconi promette che i messinesi vittime del maltempo avranno di nuovo una casa in quattro- cinque mesi. Tanto ci vuole per buttare fuori i terremotati aquilani e spostare le abitazioni. Se ci fosse stato il ponte sullo stretto magari bastavano due o tre mesi...

-La frase del giorno: “Non si può pensare di risolvere i problemi con la stessa mentalità che li ha creati. “ (A. Einstein)


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