lunedì 24 agosto 2009

The women and a man

Anni fa, fui apertamente accusato di essere gay. Motivazione: il mio elevato numero di amicizie femminili, con le quali, al di là di qualche gentilezza non ci avevo (nè ci ho mai) provato. In tempi più recenti, il j’ accuse è tornato fuori. Motivazione: alla domanda “se tu eri donna, venivi a letto con me?” risposi “Se io fossi una donna, sarei lesbica”. Diedi tale risposta dopo essermi ripreso dalla violenza inflitta alla lingua italiana dall’ interlocutore, che con una lisergica dissertazione in bilico tra genio e follia concluse che se da donna “ero” lesbica dipendeva dal fatto che adesso sono... come ha detto? Ah sì, frocio. L’ idea che semplicemente io potessi continuare a preferire le donne in caso di una mia improbabile trasfigurazione non lo sfiorò nemmeno. E dire che prima di me c’ era già passato Ataru Moroboshi. Ma tant’ è.Sono circondato da fini linguisti ed acuti pensatori. In questi ultimi giorni, non pochi hanno notato che la stragrande maggioranza dei protagonisti di “Racconti a Margine” sono donne; caratterizzate benissimo, psicologicamente credibili e molto più maschie dei maschi. Almeno, a detta di esponenti di ambo gli schieramenti. Aspettando che salti fuori un nuovo genio ad accusarmi di gaiezza per la mia presunta capacità di calarmi con tanta efficacia nella mente dell’ altra metà del cielo, mi ritrovo a chiedermi perchè ben oltre le soglie del XXI secolo certi stereotipi ancora non tramontino. In primis quello secondo cui “non può esistere un’ amicizia tra uomo e donna senza secondi fini. “ A meno che l’ uomo in questione non sia il tipico omosessuale sempre messo alla berlina al cinema ed in TV. Io personalmente, per quanto misantropo, non sono mai stato misogino. Anzi. Qualche battutaccia sessita l’ ho fatta e la faccio, ma dati alla mano mi sono sempre trovato più a mio agio con le donnei, e direi che la cosa è reciproca; essendo quasi certo che ciò non dipenda dal mio perfetto profilo greco, penso che semplicemente alle donne non dispiaccia avere a che fare con un maschio il cui scopo principale non sia infilarsi nelle loro mutande. Credo comunque che la mia propensione a relazionarmi più con loro che con esponenti del mio sesso dipenda soprattutto da una questione di sensibilità; ci sono aspetti della vita che semplicemente la maggior parte di noi maschietti non riesce o non vuole capire; accecati dal mito della virilità, abbiamo questa atavica propensione a competere tra noi, a dimostrare che “io sono più uomo di te” in tutto; cosa che, parlando e frequentando gentili donzelle, non è mai emersa. Pazienza se poi la fanciulla in questione, finito di parlare con me, va a lottare nel fango con un’ amica per dimostrare di essere “più donna di lei”. Sicuramente accade; lungi da me pensare che le donne siano perfette. Ho avuto anch’ io la mia quota di insulse portatrici sane di vagina, e sicuramente altre ne verranno in futuro. Basta metterle al loro posto una volta identificate (nel bidone del secco o dell’ umido, a seconda dei casi. Mi raccomando, state attenti, la raccolta differenziata, ancorchè vituale, è importantissima !) . Ma dati alla mano, la mia situazione non è cambiata rispetto al passato; la quantità di amiche supera di parecchio quella degli amici. Ragazze sulle quali non ho mire o progetti d’ annessione, con cui mi trovo a mio agio semplicemente perchè riescono a capire certe cose meglio della stragrande maggioranza degli uomini attorno a me, o di quanto le capisca io stesso (il che dimostra che, probabilmente, per compensare quei tre etti in più che abbiamo in mezzo alle gambe ci han dovuto togliere tre etti di cervello. ). Che poi per alcune abbia preso cotte e/ o sbandate momentanee subito soffocate nella culla è inevitabile; purtroppo essendo fatto di carne sono soggetto a certi impulsi. L’ unico merito che mi riconosco, uno dei pochi che posso rivendicare, è però quello di saper tenere sotto controllo gli ormoni, e non essere mai entrato in confidenza con una ragazza solo “per provarci”. Se qualcosa c’ è stato, è sempre venuto dopo, è sempre partito dall’ altra parte (credo di essermi dichiarato per primo una sola volta, così, per vedere l’ effeto che fa; scoperto che non era un buon effetto, mi sono da allora limitato a giocare di rimessa) ed è sempre finito molto molto mooooolto male. Risultato: sono qui, a 32 anni, felicemente single ma circondato da splendide ninfe che non ho nessuna intenzione di trascinare in un’ alcova. E pazienza se ciò mi qualifica come... ah sì, frocio. Purtroppo ho questo limite, che sono contentissimo di avere, di non riuscire a vedere le donne come il mezzo di trasporto di una passera, come una tacca da aggiungere sotto la voce “conquiste”, o peggio ancora come “tutte puttane” (a parte mamme e sorelle, eh... ) Le considero semmai un elemento indispensabile per una vita veramente serena e stimolante dal punto di vista mentale. Le considero, insomma, qualcosa che noi maschietti dovremmo tenere in considerazione di più.
Ed è per questo che, nella stragrande maggioranza dei miei romanzi e racconti, le donne sono indiscusse protagoniste. Ci vedo anche una sorta di riequilibrio, in questo. Nella letteratura, di solito la figura femminile è o vittima passiva degli eventi oppure una cretina matricolata in attesa del principe azzurro... oppure è una “bad girl” talmente “bad” da non essere credibile (chi ha detto Katy Mallory?). Nel vita reale, probabilmente questo mondo sarebbe già andato a rotoli da mò se fossero davvero tutte così, se non fosse per le sfaccettate ragazze della porta accanto. Quindi, uomini all’ ascolto, lasciate ai tronisti le valerie marini, elisabette gregoraci, paris hilton e similia. Quelli sono pezzi di carne fiere di esserlo. Lasciatele alle loro controparti membromunite. Cercatevi piuttosto una ragazza semplice, gentile e dotata di cervello, cominciate a frequentarla con l’ idea di tenerla accanto a voi anzichè sopra, sotto o nella posizione della carriola, e vedrete che quasi sicuramente la vostra vita migliorerà sensibilmente... e forse anche la sua. Per voi, comunque, sarà sicuramente una catarsi. Non fosse altro perchè non dovrete più misurarvelo ogni cinque minuti per sapere se siete più o meno macho di quello che ha l’ armadietto accanto al vostro.

-La notizia del giorno: centrato il “6” al Superenalotto. Adesso gli italioti dovranno trovare altri modi imbecilli per buttare via i loro soldi e chiedere prestiti alle banche.

-La frase del giorno: “Dietro ogni grande uomo c’ è sempre una grande donna.” (Virginia Woolf, attribuita)

2 commenti:

  1. ..e pensare che Sigmund era convinto che le bambine soffrissero di un complesso che le portava, non appena si accorgevano della differenza tra loro e il fratellino, ad invidiare il membro maschile. Per quanto io lo stimi, non posso che sperare ancora una volta che la psichiatria raggiunga traguardi ben diversi.

    Essere attorniato da graziose fanciulle non può che essere un beneficio per te.. ti permette di immergerti nel loro profumo senza il timore di sciuparne l'essenza, semplicemente perchè il tuo approccio è differente.
    Ricordati però che la maggior parte delle suddette è purtroppo abituata a fare i conti con una quotidianità retrograda, per cui, stupite, potrebbero comunque fraintendere la tua amicizia o ritenerla quanto meno ambigua.

    Per quanto mi riguarda, penso di esssere soltanto fortunata ;-), non fosse altro per il modo in cui mi permetti di non pensare ai soliti problemi.

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  2. No,grazie ad Uzala non ho mai dato loro di ritenere ambigua la mia amicizia;come ho detto,le mie amiche sono tutte portatrici sane di cervello. Te compresa,per fortuna.;-)

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