Boom. Il botto del Movimento 5 StAlle,già dato per sicuro vincitore delle elezioni siciliane ma subito relegato in penultima posizione nello spazio di una mattina. Boom. Una deflagrazione ridimensionata in scoppio prima e scorreggia poi. Boom. L'esplosione di ego monumentali che nemmeno di fronte all'evidenza ammettono la sconfitta,gridando al broglio,al complotto di sinistra, all'assassinio della propria credibilità internazionale. E se devo morire,muoiano con me tutti i filistei. Boom. L'eco lontano di bordate fratricide fra candidati premier, intenti a spararsi insulti reciproci a base di certificati di nascita e tessere da boyscout anzichè discutere del paese che vorrebbero governare. Boom. Il fragore di un teatro che crolla,mentre primedonne allucinate,allucinanti,alienate ancora si accapigliano sul palco per mettersi in mostra. Boom. E per le strade,masse isteriche protestano,inveiscono,caricano invocando dimissioni, processi sommari, un messia, una via d'uscita, qualunque cosa. Boom.L'urto di proiettili,pietre,uova contro i simboli del potere. Boom. I proclami ultimativi di chi dovrebbe rappresentare la "gente comune",ma non rappresenta un'alternativa. Boom. I passi della crisi che avanza impietosa,calpestando tutto e tutti. Boom. Calpestando i sogni e le speranze di intere generazioni. Boom. Un colpo squarcia la solitudine,ponendovi fine. Boom. Una persona così perbene,chi poteva immaginare che sarebbe arrivato a tanto? Boom. La carica dei cronisti,ansiosi di portare il sangue appena fiutato nelle case degli italiani. La gente ha diritto di sapere,di indignarsi per bambini sottratti dalla polizia a madri incapaci di essere tali,a genitori troppo vecchi per poterli accudire. Boom. Si distruggano,per sentito dire,vite e reputazioni. Boom. Ma chi diffama sia salvato dalla distruzione. Boom. Tutto crolla,e niente sarà più come prima,assicurano politologi,sociologi,massmediologi. Boom. Il boato di una cazzata. Cambieranno i nomi, il contesto. Mai la sostanza. L'aveva già capito Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Lo chiamava "gattopardismo". Noi "reboot". Anzi, reBoom.
"La maggior parte della gente non sa quel che vuole, né si cura di saperlo."
(R. Gervaso)
Sono molto felice del ritorno di Bobby S. Pedersen!
RispondiEliminaSperiamo che tutte queste esplosioni non ci spazzino via.....
Bello il nuovo formato del blog.
Ugo
Prima o poi spero nel vero botto :) Bentornato
RispondiEliminaBentornati a voi;fa piacere ritrovarvi qui dopo la mia latitanza (cercherò di essere più puntuale coi post,ma non garantisco). Fa piacere anche che il nuovo layout del blog sia apprezzato... Non fosse altro perchè mi son tirato scemo un intero pomeriggio per farlo.
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