Da diversi anni, la variopinta fauna che si riunisce in muta ed acritica contemplazione del Cubo Magico (noto anche come “televisore”) s’è arricchita di un nuova, pericolosissima specie: il Detective da Camera. Si tratta di petulanti bipedi ambosessi, solitamente ricoperti da informi tute in microfibra o canottiere –dipende dalla stagione-; la principale occupazione di questi instancabili individui consiste nel saltare, in groppa al telecomando, da un salotto televisivo all’altro,in cerca di nuove,clamorose rivelazioni degli “esperti” sui delitti del momento. Riunendo ed elaborando tutti gli indizi faticosamente raccolti in tanti pomeriggi e prime serate, il Detective da Camera arriva, nel giro di pochi giorni, a risolvere il caso senza mai essersi mosso dal proprio sofà. Dal quale inizia,a questo punto,a lanciare improperi contro gli inquirenti quelli veri, ancora brancolanti in una mezzanotte senza luna. Possibile che ancora non siano riusciti a capire chi è l’assassino? E’ così chiaro! Da diverso tempo ho a che fare con questi esperti balistici e poliziotti del R.I.S. in libera uscita, ed ho imparato a lasciarli perdere; un po’ perché dissertare su delitti quotidiani pompati ad arte dei media lo trovo morboso ed inutile, un po’ perché -soprattutto perché- col Detective da Camera non puoi ragionare: una volta giunto alla soluzione del caso (gli indizi raccolti negli studi di “quarto grado” e “la vita in diretta” non lasciano adito a dubbi), la difenderà con le unghie e con i denti. Persino Sherlock Holmes si dimostrava più possibilista di loro. Ma quella era finzione, qui siamo nella realtà. Dove capita anche che una bomba artigianale esploda davanti ad una scuola, uccidendo una studentessa prontamente transustanziata in simbolo ad uso politico- mediatico. Alla faccia di chi dice che non siam capaci di riciclare. Ecco; questo è un caso sul quale varrebbe la pena impegnarsi con qualche ragionamento di respiro un po’ più ampio. E, con tutta l’esperienza maturata nel cercare indizi tra boschi fuorimano e plastici portaportesi, ti aspetti che il Detective da Camera evolva spontaneamente in Agente Federale da Tinello e risolva il caso nel giro di ventiquatt’ore. La faccenda è complessa, le indagini difficili, ma siamo già a buon punto. Ecco cosa hanno dedotto i nostri esperti in infradito, tra una spaghettata ed una risciacquata alla pirofila della pasta pastacciata (in corsivo; sotto ci sono le mie obiezioni, generalmente accolte con risa di scherno o eloquenti, irritati inviti gestuali a recarmi altrove).
-Non è un attentato di mafia:la bomba era troppo artigianale,la mafia è più sofisticata.
Pareva anche a me che,per far saltare in aria l’autostrada di Capaci,avessero usato un raggio della morte satellitate,e non quasi mezza tonnellata di tritolo come dimostrarono le indagini. Però sai, magari con la crisi che c’è non han voluto fare gli sboroni sparando un missile Tomahawk contro la Morvillo-Falcone. Così,per non mostrarsi troppo lontani dalla gente comune.
-La mafia non ha mai ucciso adolescenti,o fatto attentati in posti dove potesse ucciderne.
Via dei Georgofili a Firenze? Il mancato attentato allo stadio Olimpico? La bomba in via Palestro? riina che, tanto ai propri luogotenenti quanto al maxiprocesso, spiegò che “anche a Sarajevo muoiono bambini,perché dovremmo farci scrupoli noi?”. Per dire,eh.
-Il mandante è Monti 1: vogliono distogliere l’attenzione da qualcos’altro.
Ormai alle pallottole spedite a se stessi, alle duomate in faccia ed agli attentati sottocasa con pistole ad inceppamento rapido non ci crede più nessuno. Monti invece ci ha sempre tenuto, alla credibilità, no?
-Il mandante è Monti 2: vogliono la scusa per militarizzare il territorio,trasformarci in uno stato di polizia.
Mandare l’esercito a presidiare discariche,i cantieri della TAV o spalare la neve,piazzarlo davanti ad “obiettivi sensibili” per contrastare il terrorismo islamico, invece…
-Il mandante è Monti 3: vogliono fermare il cambiamento,ma non ci riusciranno.
Questa l’ha detta grillo. E le bombe del ’92 erano per impedire che la lega venisse eletta, come ha prontamente notato qualche lettore smaliziato del “fatto quotidiano”. Fossi in lui chiederei scusa; non vorrei che si ritrovasse revocato l’abbonamento al quotidiano di travaglio & company per aver osato dileggiare san beppe da genova.
-Il mandante è Monti 4: sanno già chi è,se non lo arrestano è perché non vogliono.
Infatti,grazie alle immagini sfocate di una telecamera di sicurezza han portato in caserma quattro sospetti in 48 ore, scoprendo che avevano tutti alibi di ferro. L’ultimo, addirittura, ha rischiato il linciaggio da parte della folla,prontamente richiamata dai media che già esultavano: “portato in questura il colpevole”. Magari è il caso di andarci un po’ più cauti,anziché arrestare la gente a cazzo di cane,no? E perché mai?
-Con tutti i mezzi ipertecnologici che hanno,vuoi che non siano ancora riusciti a scoprire chi è?
Non so se siete pronti per saperlo,ma ve lo dirò comunque: Horatio Caine è un personaggio inventato. Non esiste. E se esistesse, sta in Florida. Questa è l’italia, il paese dove gli agenti di polizia mettono di tasca loro benzina nelle auto di servizio per mancanza di fondi e la scientifica deve fare sette volte i rilevamenti sulle scene del crimine, puntualmente inquinate da curiosi che razzolano in cerca di souvenirs. Solo dopo aver caricato i video su Youtube col cellulare si ricordano che quel coso fa anche le telefonate. E chiamano le televisioni. E,infine,la polizia. Se avanza credito. Sennò la chiamerà qualcun altro,io il mio l’ho fatto.
-Hanno telescopi che riescono a trovare le stelle al di là della galassia e non riescono a trovare questo tizio!
Sarà perché le stelle hanno la tendenza a rimanere dove si trovano. Gli esseri umani con l’hobby dell’esplosivo, invece, solo soliti far perdere le proprie tracce nascondendosi tra altri esseri umani.
Ecco,questo è più o meno tutto;da qualche giorno,comunque,le indagini ufficiali hanno rallentato, lasciando la ribalta alla minaccia anarchica. Ma non si illudano le bestie che hanno assassinato melissa: nei soggiorni si lavora a ritmo serrato,presto verranno scovati. Ed avranno quello che si meritano. Garantito.
Ma,adesso,un po’ di pubblicità.
-La frase della settimana: “E’ l’oscurità che fa nascere le chimere.” (K. Suzuki)
Nessun commento:
Posta un commento