domenico scilipoti è un ex deputato dell'italia dei valori (bolliti), recentemente migrato in un fantomatico "movimento di responsabilità nazionale" da lui stesso cofondato, convinto che il governo berlusconi vada a tutti i costi salvato per il bene del paese. Quale paese, non è dato sapere. Fatto sta che, appena si consuma il tradimento, scatta inevitabile la macchina ritorsiva della stampa comunista. Ed ecco dunque partire da Roma una troupe di "annozero", che subito si precipita a casa dei suoceri in cerca di elementi compromettenti con cui sputtanare il nostro giovedì sera. Nulla trovando, i barbari armati di telecamera guadano lo Stretto di Messina e si precipitano a casa della madre novantunenne, assediandola e seviziandola a tal punto da farla stramazzare a terra esanime. Il coscienzioso figlio, naturalmente, denuncia subito quanto avvenuto. Non alla polizia, ma a due giornalisti autorevoli e notoriamente imparziali. Cioè maurizio belpietro, direttore de "il giornale", ed emilio fede. Sarebbe stato, magari, più saggio e consigliabile rivolgersi alle autorità, tenendo al contempo la fragile madre lontano dall'inevitabile ondata mediatica di ritorno, ma tant'è; nel caos generale, il povero scilipoti non deve averci pensato. Il problema però non è nemmeno, o nemmeno tanto, se quanto denunciato ai due esimi giornalisti sia o meno vero; personalmente faccio non poca fatica ad immaginare Ruotolo e formigli accanirsi contro un'anziana per estorcerle informazioni con metodi da kgb, ma tant'è. La cosa (relativamente) sconcertante è la reazione del pubblico di riferimento, che immediatamente condanna il vergognoso assalto delle trouppe bolsceviche, a prescindere che sia o meno vero. Già; peccato sia lo stesso pubblico di riferimento che gongola davanti ai pomeriggi sul due e le vite in diretta, quando dallo studio si collegano con giornalisti, o presunti tali, stremati dalle intemperie e dall'inedia dopo giorni e notti di appostamento ininterrotto in luoghi dove s'è consumata una qualche tragedia, magari famigliare, meglio ancora se a sfondo sessuale. E' lo stesso pubblico di riferimento che, complici i plastici ricreati ad hoc nei vespasiani di tarda serata, si diverte ad elucubrare con gli opinionisti in studio sulla vita e le abitudini delle vittime e dei presunti carnefici. Lo stesso pubblico che non ha alzato un ciglio di fronte agli inviati di "studio aperto" che, all'indomani del terremoto a l'Aquila, inseguivano i bambini in lacrime tra le macerie per chiedere loro "cosa provi in questo momento?". E' in definitiva, una platea di decerebrati catodici dalla morale a doppia velocità, idealmente radunatasi attorno al più becero rappresentante della tv morbosa- sensazionalista di questi ultimi anni. Ovvero la signorina là sopra, che tra una spinta vaticana (non in quel senso; è troppo vecchia per i gusti dei prelati) ed un sacrificio umano in diretta (il mago Silvan, in una indimenticabile puntata di "domenica in") è arrivata ad essere la reginetta del day time di rai due, portando addirittura a casa una rubrica di cui è l'unica intestataria, e fa apparire i paparazzi di fabrizio corona dei seri giornalisti d'inchiesta. Una rubrica dove, da un mese a questa parte, ci si arrovella sulla sparizione di una ragazzina di tredici anni, ma più che lei si cercano particolari morbosi, rivelazioni scottanti, magari un cadavere. Che fortuna sarebbe, essere la prima a dare la notizia. Che bella spinta ulteriore, per la carriera. Accusare lei ed i suoi consimili di speculare sulle disgrazie della gente, però, scatena proteste indignate da parte della diretta interessata e delle casalinghe di Voghera ambosessi che con tanto affetto la seguono. Lei, e quelli come lei, fanno giornalismo vero, sono davvero preoccupati per la sorte della povera Yara. Che magari vorrebbe tornare a casa, se solo non ci fossero tutti quei giornalisti ammucchiati lì davanti. E nemmeno uno di "annozero" a cui dare eventualmente la colpa.
-Momenti di gloria:
-Vedere per credere:
-La frase del pomeriggio: "Una Stampa cinica e mercenaria, prima o poi, creerà un pubblico ignobile." (J.Pulitzer)
Scalda il tuo Natale.......dai fuoco alla bianchetti! Feliz navidad......olè
RispondiElimina