1995: per l’ultima volta, un assalto batteriologico volgarmente detto “polmonite” mi costringe a casa. Non per mia volontà, ma perché il mio corpo non vuole saperne di muoversi, prostrato da febbri continue e varie crisi respiratorie. Quando “debole” diventa un eufemismo. Inchiodato a letto mio malgrado, con sforzi epici riesco a trascinarmi sul divano in salotto di quando in quando. All’epoca ero monoschermo, quindi se volevo vedere qualcosa non avevo altra soluzione, ed in qualche modo dovevo far passare la giornata. Peccato che in tv da vedere ci fosse ben poco, o quantomeno non abbastanza per riempirci un pomeriggio. Poi, un giorno, la svolta. Mi telefona Francesca per sapere come sto, come va, se sono vivo oppure no (pare di sì, purtroppo) e tra una chiacchiera e l’altra mi da’ una dritta: “c’è questo cartone al pomeriggio, su italia uno, alle quattro/ quattremmezza, una tipa bionda scema che si trasforma e combatte i soliti nemici, niente di che ma è divertente, dagli un occhio”. In preda alla disperazione da mancanza di programma valido, lo faccio, perché all’epoca, oltre ad essere monoschermodotato, non avevo ancora iniziato l’embargo contro le reti del biscione. Così, alle quattro/ quattremmezza, mi sintonizzo sulla rete ggggiovane di mediaset, e la mia vita si ribalta di centottanta gradi. Per le risate e l’entusiasmo, faccio altrettanto, sebbene ad un’angolazione minore. Ve l’ho detto, non stavo affatto bene. Ma la reazione non è data dal delirio febbrile; è che questa serie è veramente divertente, dinamica e ben fatta, abbastanza comunque da scatenare l’effetto ciliegia: una puntata tira l’altra. Quando non sono in casa per poterla vedere (nel frattempo, dopo aver rimesso all’infinito, mi son rimesso pure io) la videoregistro. E la conservo. Francesca farà altrettanto un paio d’anni dopo, per non lasciarmi “buchi” in videoteca durante la mia fulminea carrieta militare. Col tempo, come al solito e da vero nerd, approfondisco la conoscenza dell’opera, sicchè i salti mortali carpiati sul divano non sono più provocati solo dall’evolversi della trama (o dal suo involversi, ahimè, croce e delizia di ogni produzione seriale) ma soprattutto dagli adattamenti e dalla censure operate dal duo manera- nbc, che sta sia per “nicola bartolini carrassi” che per “nucleare batteriologico chimico”, con eguali risultati. Senza contare i deliri della cosiddetta psicologa infanile vera slepoj, che paventa un’ondata di omosessualità nelle nuove generazioni maschili causa emulazione delle combattenti in marinaretta. Tema subito ripreso dalla cosiddetta sinistra, che accusa il proprietario di mediaset di trasmettere programmi diseducativi. Poi si chiedono perché non li ho mai votati. Né gli psicologi, né i rutelli. In ogni caso, supplisco alla tristezza circondandomi di ogni possibile gadget, dai videogiochi alle bambole (sì, le bambole. Allora?), fino al manga, pubblicato da Star Comics in un formato che ancora grida vendetta. La corsa verso la fine accelera sensibilmente quando nella mia mente si forma, quasi spontaneamente, un’amalgama tra questa serie e quella del Ghost Rider anni ’90, il mai dimenticato ma troppo bistrattato, specie in tempi recenti, Danny Ketch. Intorno al nuovo millennio, lo stillicidio televisivo coincide con la conclusione della serie: dopo agghiaccianti “sorelle gemelle del coraggio” e dopo aver visto decurtare un rapporto saffico dichiarato in “grande amicizia”, passa sugli schermi di rete 4 l’ultima puntata della quinta serie, che vanta il primato di essere tra le più censurate della storia: quasi 12 minuti di tagli e fermo immagini su 21 di episodio. Leggenda vuole che i geniacci abbiano alterato direttamente la bobina giapponese, creando così un mezzo incidente diplomatico che spiegherebbe per quale motivo per molti anni a venire nessuna casa di produzione nipponica abbia più concesso nulla a mediaset. Ringraziando Uzala, di lì a poco avrei colmato l’oblio acquistando in blocco o quasi tutte e cinque le serie in dvd, lingua originale, sottotitoli inglesi, senza censure. E cofanetti che sulla mensola la loro porca figura la fanno. La cosa a dir poco incredibile non è che un cinico misantropo sempre in bilico tra spleen e rancore si sia appassionato a Sailor Moon (avevate capito che parlavo di lei, no?), ma che lo sia tutt’ora. Che ancora oggi ogni tanto prenda in mano il manga, osservi compiaciuto le bambole ben allineate sulla mensola (e bisognose di una spolverata), ed a lavoro ne rievochi le avventure nella memoria per non soccombere al vuoto pneumatico del tran tran. Non c’è niente da fare: questa saga è una delle mie preferite, e tale sempre rimarrà. Perciò potete capire perché, ieri sera, durante lo zapping sono rimasto senza fiato incappando nella prima puntata, replicata su italia 1 alle 17.30. Potete capire perché questo amarcord. E perché ho tirato fuori quel capolavoro che è la terza serie (la “S”, con le due “grandi amiche” nella parte del leone) per riguardarmela e rigustarmela da capo come si deve. Tornando a quel fatale 1995. Ma, ringraziando Uzala, senza i bronchi intasati di catarro.
-La notizia del giorno: fellatio italicus (nome scientifico di italo bocchino) propone un governo ampliato che comprenda udc, mpa, fli, dpd (delusi del pd) e tutte le preposizioni semplici (di a da in con su per fra tra). Protestano gli aggettivi.
-La frase del giorno: Tsuki Ni Kawatte Oshioki Yo! (Sailor Moon)
Ehm, bobby.... anche io guardavo sailor moon quando mi era venuta la polmonite O_O la serie di pegaso l'ho scoperta così!!!! ma che è XD sei la mia nemesi? prima la via, ora anche la polmonite XD ahahahah
RispondiElimina....ma sai cos'è una nemesi?
RispondiEliminaSi so cos'è, è tipo la parte malvagia della stessa persona :P! (non volevo offenderti! mi hai chiesto se so cos'è e io ti ho risposto)
RispondiElimina-_- no. "Evento negativo che punisce le colpe compiute nel corso di periodi precedenti."
RispondiEliminaQuindi al massimo sei tu la mia nemesi. Cos'ho fatto di male per meritarti proprio non ne ho idea, comunque...
Definizione tratta da:
RispondiEliminahttp://scuole.provincia.terni.it/ls_galilei/studentzone/nummagmem/sopravvivenze.htm
Ahahah... Daniele la tua nemesi. Questa è bella!! Io invece devo stare attenta a non farmi infestare dal suo umorismo, ghgh. Comunque anche io guardavo Sailor Moon tanti anni fa, però ero sana come un pesce. Del resto alle medie una volta siamo rimasti in classe in 6 su 19... e io c'ero! ^^
RispondiEliminaCome ho già detto sul forum, ricordo ancora con orrore l'ultima puntata della serie, assolutamente incomprensibile causa tagli :D
RispondiEliminaMa perché un giorno o l'altro non fotografi le statuette delle marinarette e non ce le mostri? Eh? Eh? ^_______^
Statuette? Sono bambole tipo barbie. Non offendiamo,eh!
RispondiEliminaChiamale come vuoi, ma faccele vede'! (ehm... hai capito ^____^)
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