Da un paio d’ anni a questa parte ho ridotto al lumicino l’ acquisto di fumetti giapponesi, i famosi e famigerati “manga” di cui ero stato in precedenza un discreto fruitore. Qualche testata ho smesso di acquistarla a causa della periodicità con cui veniva pubblicata e delle trame involute; altre hanno smesso di pubblicarle perchè è fallito l’ editore. In generale non sentivo granchè la mancanza di queste letture, complici anche alcune storie che una volta concluse (????) mi han lasciato l’ amaro in bocca come “Tre per tre occhi”; quaranta e passa numeri per ritornare al punto di partenza. Senza contare storie partite benissimo che poi vuoi per ragioni commerciali, vuoi per improvvisa pazzia dell’ autore, sono diventati guazzabugli incomprensibili (vedi alla voce “Inferno e Paradiso”). Senza contare inuyasha della sopravvalutatissima rumiko “non so scrivere una storia sensata e non ripetitiva” takahashi. Insomma, da due anni il mio parco manga si è ridotto a “Gundam origini”, “C. D. A “ (Char’s Deleted Affair, o “Consiglio Di Amministrazione” per gli amici, ma anche “Circolo Dopolavoro Aziendale”) ed Evangelion, quello originale, non uno dei tanti inutili e ridicoli spin off. Per il resto non ho visto niente capace di attirare la mia attenzione o di invogliarmi. Però, sarà perchè la natura aborrisce il vuoto, e nella mia quota mensile di fumetti ce ne sono di vistosi dopo la chiusura più o meno naturale di molte serie, sarà che vado a periodi, sarà che il sushi ha invaso il mio organismo alterandone percezioni e desideri... sarà quel che volete, ma mi è tornata la voglia di cimentarmi di nuovo coi fumetti del Sol Levante. Un paio di titoli da cui ripartire già li ho. Il primo è il classicissimo “Mazinga Z” nella versione originariamente concepita da Go Nagai; che ci voleva proprio, dopo che gli editori nostrani ci hanno ammorbato per anni con la versione sciacquazza di Gosaku Ota. Per chi come me con Mazinga ci è cresciuto, è un’ occasione irripetibile di leggere un classico entrato nell’ immaginario collettivo non solo nipponico. E pazienza se non ho mai sopportato granchè Koji Kabuto; per sei numeri me ne farò una ragione. L’ altra metà del cielo è “Death Note”. Mi ero sempre tenuto alla larga da questo manga a causa dell’ entusiasmo che aveva sollevato (quarta regola di Bobby S. Pedersen: diffida sempre delle recensioni entusiastiche e di quelli che “è il fumetto/ libro/ film/ eccetera più bello del mondo!!!”) e del fottio di ristampe che ha generato in poco tempo.
Tuttavia ho deciso di dargli una possibilità sulla base di tre motivazioni fondamentali:
-tutti me ne hanno parlato benissimo, perfino Sweepsy (e se piacesse anche a me vuol dire che qualcosa non va, come ogni volta che sono d’ accordo con lei);
-è finito col volume 12 già pubblicato e ripubblicato e strapubblicato anche in Italia, quindi non dovrò aspettare eoni tra un numero e l’ altro perchè “abbiamo raggiunto la continuità col giappone”;
-Misa Amane è una gran gnocca, e pazienza se è stupida come una putrella.
A parte questi due titoli, su cui sicuramente tornerò in futuro (magari in un revival di “sette storie per non dormire”, ma speriamo di no) non vedo altro che mi stuzzichi, a parte una ristampa fatta come si deve dello splendido “Cybersix “ di Trillo e Meglia; un po’ cara, ma forse ne vale la pena, se non altro perchè i volumetti che ho già, a causa del continuo cambio di formato, sembrano più un indice di borsa che una collezione da esibire sulla mensola. Nel frattempo, se qualche mangofilo ha dei suggerimenti per altri titoli, li ascolto volentieri. Astenersi però fan di Naruto, Full Metal Alchemist, One Piece (“ ‘Nu piezzo” per gli amici) e delle ennesime ristampe/ spin off di Dragon Ball, Saint Seiya o simili impreziositi da tavole inedite trovate nel cestino della carta straccia dell’ autore. Ho già assaggiato questa roba, e non mi ha lasciato alcun sapore in bocca. Il che è forse persino peggio di un “fa cagare”. Almeno lì qualche emozioni l’ ho provata.
-La notizia del giorno: marrazzo lascia il convento e torna a casa. Non so se perchè dopo la morte di brenda i rischi sono diminuiti sensibilmente o se perchè s'è reso conto che i preti trattano altra merce di dimensioni più contenute...
-La frase del giorno: “La sola cosa che può danneggiare il vostro talento, o il vostro rapporto con esso, è scoprire improvvisamente di essere diventato un artista alla moda.” (Alan Moore... quanti autori dovrebbero ascoltarlo!!!)
martedì 24 novembre 2009
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