Sono felicemente scapolo, intenzionato a rimanerlo, non ho figli e non mi sogno di averne. Per due motivi fondamentali. Anzi, tre. Uno, non sopporto i bambini. Specie quelli che da tempo hanno superato l’eta anagrafica per esserlo. Due, dubito che saprei prendermene cura come si deve causa scarsa pazienza. Se anche riuscissi in qualche modo a superare questi due problemi, rimarrebbe sempre il terzo, insormontabile punto: crescerei degli infelici sottoposti quotidianamente al pubblico ludibrio e ghettizzati dai loro coetanei perché educati con una morale che oggi sembra materia per esperti di archeologia. Concetti come “merito”, “impegno” e “sacrificio” vanno ormai cercati su Wikipedia per scoprirne il significato. Si potrebbe ricorrere al buon vecchio vocabolario, ma solo gli sfigati ne tengono in casa uno nell’era delle ADSL. In ogni caso, una volta fatta la ricerca sulla più grande enciclopedia del mondo, culla e rifugio di ogni idiota che la usa e ne abusa per farsi bello sdottoreggiando di cose che non conosce e non sa, scatterebbe la risatona grassa e sprezzante. Merito, Impegno, Sacrificio. Che stupidaggini. Perché fare tanta fatica quando si possono ottenere gli stessi risultati con il raggiro ed il lecchinaggio? O meglio ancora con due ceffoni bene assestati, grimaldelli che aprono tutte le porte. Magari in società con altri coetanei cresciuti a pane e “chi mena di più vince”. Per carità, niente che non ci fosse già ai tempi della mia, di infanzia. Ma allora si giocava a fare a botte nel cortile della scuola, e quando si esagerava il troppo manesco stava quasi più male di te che avevi preso da lui una gomitata di troppo, spesso accidentalmente. Oggi vedi ragazzi e bambini che vanno avanti senza pietà solo perché “si annoiano”. O sono ipnotizzati dall’ipod e dal game boy advance, avvinghiati a cellulari di ultima generazione che fanno invidia a quelli dei general manager più rampanti. Li usano senza ritegno, anche durante le lezioni, e se gli insegnanti fanno tanto di protestare o sequestrare il piccolo totem di silicio, ecco piombare sulla scena il genitore furioso. Non certo per dare una sonora lezione al proprio rampollo indisciplinato.Lo insegna la cronaca: sono i professori a venire querelati, minacciati, spesso e volentieri percossi per aver osato esercitare il loro ruolo. Perché nella concezione moderna il figlio non è più una creatura cui affidare le proprie speranze ed i propri sogni, da crescere ed educare con affetto senza dimenticare la giusta dose di severità: ormai il figlio è una specie di animale da esibire. O da restituire, se non è come piace a noi. E’ notizia di qualche settimana fa che una brava donna statunitense ha fatto causa ad una società d’adozioni perché il bambino da lei adottato “non era quello che mi avevano descritto”. Pare fosse eccessivamente vivace. Ignorava forse la buona donna, e questa potete interpretarla in due modi, che i prodigi della medicina moderna hanno posto rimedio anche a questi spiacevoli inconvenienti. Tuo figlio è troppo vivace? Ecco pronti tranquillanti e sedativi su misura. Al contrario, è pigro ed apatico? Voilà, stimolanti come se piovesse. Per la gioia dei padri che nelle partitelle domenicali non gridano più ai loro campioncini in campo esultanti “forza, dai, coraggio”, ma sbavanti “spaccagli le gambe, rompigli il culo, cosa cazzo combini coglione”. E se ne vantano poi coi colleghi a lavoro. Logico poi che i così indottrinati fanciulli si organizzino in mini squadroni della morte che pestano chiunque per una sigaretta, per rubargli il cellulare o la mancetta settimanale. E la colpa, ovviamente, non è dei piccoli teppisti. Semmai è dei poliziotti che perdono tempo ad accanirsi contro i figli dei bravi italiani quando ci sono tanti extracomunitari di merda che rubano e stuprano, e diciamolo, puzzano anche e sono brutti da vedere. Oppure, visto che l’italico ha sempre e comunque timore della divisa, fosse anche quella dello spazzino, si può imputare la responsabilità ai fumetti, ai videogiochi, alla televisione violenta, ad internet. In una parola, alla società, mitica ed intangibile entità responsabile di ogni bruttura che ci affligge. Ma a meno che non mi stia sbagliando di grosso, la società è formata da individui. Da me. Da voi. Dai babbiminchia e dalle mammeminchia che declassano i loro biNbiminchia ad oggetto da concorso e come tali li crescono. Quindi… Scusate, suonano alla porta. Probabilmente è qualcuno che vuole prendermi a schiaffi. Perché una volta la verità faceva male a chi la subiva, oggi a soffrirne è chi la dichiara. Ma non è niente che non si possa risolvere con un pugno ben piazzato.
-La notizia del giorno: berlusconi ospita putin nella sua villa. Fossi in gianfascio fini, comincerei a preoccuparmi per la possibilità di ricevere strani regali luminescenti…
-La frase del giorno: “Tutti si lamentano della propria memoria, e nessuno del proprio giudizio.” (F. De La Rochefoucauld)
lunedì 3 maggio 2010
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Argomento delizioso!
RispondiEliminaVa a far leva su una delle cose che mi sfuggono guardandomi intorno.
Mi sono posto la domanda più volte. Ma perchè fanno figli.
La risposta è che sono un tappa, esttamente come il fidanzarsi , sopsarsi, accrndere un mutuo per la casa, un finanaziamento per l'auto e così via.
essere genitori è un lavoro impegnativo a cui non molti sono in grado di adempiere soprattutto ai giorni nostri.
Le nuove "generazioni" di genitori sono passati dalle fase di figli a quella di padri e madri senza alcuna preparazione.
I "bamboccioni" hanno messo al mondo i "bamboccini" è la cosa che più mi spavente è che sono convinti di essere anche bravi nel crescertli.
Già perchè se sembrano i bimbi di una pubblicità di Ralph Lauren, biondi, abbronzati e felici, allora vuol che mio figlio è felice ed io sono un genitore fantastico.
Dare sempre e comunque, ma dare cose!
Io di figli non ne farò, per ovvi motivi di scelta di "campo", e provo un certo imbarazzo nell'esprimermi così, le teorie sono cosa diversa, ben diversa, dalla pratica, probabilmente è ingiusta la mia rigidità di pensiero in materia, ma credo che sia molto difficile trasmettere dei valori che non si posseggono.
Fare un figlio può essere un grande atto d'amore ma anche di egoismo.
Cos'è un figlio, credo dovrebbe essere la realizzazione di un sentimento forte fra due persone (confesso se fosse possibile lo farei un figlio coll'uomo dei miei sogni) far vivere in una creatura una parte di noi, mi chiedo quanti la pensano così, seriamente.
Figli del caso, dei contraccettivi mal usati, delle crisi matrimoniali, fantastici presupposti su cui costruire un rapporto così determinante.
Pessimista. No assolutamente, penso ai miei genitori, a mia madre e spero che altri bambini possano avere genitori così, so che ce ne sono tanti ma "l'essenziale è invisibile agli occhi".
Io ho un idea completamente diversa, almeno per quanto mi riguarda. Nel senso che il mio desidero, invece, è proprio di averne. Sono dell'idea che una vita per essere completa si debba realizzare formando una famiglia, soltanto in questo modo alla fine dei tuoi giorni potrai dire di aver raggiunto l'apice del tuo "essere umano". Il problema è per l'appunto essere pronti a questo passo, ragionarci bene, parlarne con la partner. Non di certo mettersi lì a dire: "Ops, caro, scusa... non ho usato i contraccettivi" e di lì a poco bam... un bambino. Ed è proprio questo sentirsi pronti che poi dovrà sfociare in qualcosa che tu dovrai tenere sotto controllo e far crescere, dandogli un educazione e dei sani principi (cosa non facile naturalmente). Dovrai dedicarli tutto il tuo tempo disponibile, sapere quando sgridarlo e quando invece no. Quando premiarlo, ma nei limiti delle tue possibilità. Senza esagerare. Senza rischiare di viziarlo troppo (altra cosa non facile). Perchè privarsi della felicità di avere dei figli? Se mai accaddesse il mondo sarebbe finito. E sarebbe davvero la fine del mondo...
RispondiEliminasono d'accordo con daniele.. aggiungerei però che sempre meno persone sono pronte a fare ciò che tu dici, a riflettere seriamente sul mettere al mondo figli, sempre meno persone lo considerano "l'apice dell'essere umano",.. niente retorica sulla famiglia, per carità ( sulla quale mi trovi concorde), ma restando in campo figli fa bene giancarlo a dire che non si possono trasmettere valori che non si hanno. e le nuove generazioni non li hanno.
RispondiEliminail primo tra tutti è proprio quello dell'unione di vita tra due persone. Il matrimonio è una cosa ritenuta anacronistica, il legame è vissuto come una catena che non permette di respirare, e soprattutto di consumare: oggi si va da un barattolo usa e getta e all'altro.. da un lavoro all'altro ( precariato), da una donna/uomo all'altro ( siamo aperti mentalmente noi..) e da un figlio all'altro, nei pochi casi in cui i figli si fanno ancora.
Argomento interessante. Sul fare figli sono d'accordo con te, nemmeno io ne voglio vista la società in cui dovrebbero crescere. Anche io mi ritrovo sola, ma non ne sono di certo felice (credo che nessuno lo sia, dire di essere felicemente single è soltanto una difesa psicologica che si usa un po' per non sentire la solitudine, un po' perché ognuno di noi ha paura di prendersi certe responsabilità). Sono costretta ad esserlo perché il mondo ha da troppo tempo superato i miei principi: ora la parola d'ordine è scopare, la relazione seria non esiste più, l'amore tra un uomo e una donna è cosa ormai caduta in disuso. E con questo tema si riapre sempre una vecchia ferita: anni fa sono stata usata da uno stronzo che voleva soltanto divertirsi... ah, se le persone si fermassero a pensare a chi hanno davanti prima di fare i loro porci comodi! ç_ç
RispondiEliminaComunque, tornando ai figli, il problema è che hanno tutto e subito, non hanno più nulla da desiderare, oltre a non aver alcun valore. Quel vuoto dentro crea la noia e le idee sbagliate trasmesse dal consumismo fanno il resto. Quanto al raggiungere gli scopi con il lecchinaggio, beh, quello c'è sempre stato. Questo intervento mi sta facendo pensare che potrei fare un post sui traumi della mia vita.
P.s.: ho dimenticato di citare la cosa più terribile, ovvero che c'è persino gente che fa figli per status. Ho sentito mamme dire che vogliono il secondo figlio perché l'amica ce l'ha! Un oggetto, che poi va allontanato quando ha bisogno perché la mamma che torna dal lavoro è stanca e si deve riposare. Caro Bobby, con questo intervento, hai tirato fuori tutta l'indignazione che tenevo dentro di me per questo mondo di m****!
RispondiEliminaLady, non tutti sono così. Io almeno no. Non "uso" le persone, men che meno penso che scopare sia la prima cosa da fare con una donna. Ho sempre messo prima di tutto l'amore che è anche la cosa più importante. Il corteggiare una ragazza con il più classico dei modi (chiamatemi pazzo ma prediligo ancora rose e ciccolatini). Portarla a cena fuori, passare le giornate con lei. Il bacio non si da al primo appuntamento? Pazienza... prima conosciamoci bene ^^, installiamo un feeling e poi il resto verrà da sé. Pazzo? No, sono solo una persona inteligiente.
RispondiEliminaPS. Mi spiace per quello che ti è accaduto :(
Cara MyLady
RispondiEliminaNon colpevolizzare gli uomini per gli errori di uno di loro e soprattutto non chiuderti all'amore, mai.
Non vorrò farti discorsi sui tempi ed i metodi la mia più grande storia d'amore durata 15 anni è cominciata facendo l'amore (scopando se vuoi) la prima sera, ci siamo visti e non riuscivamo a staccarci gli occhi di dosso e quando dopo una serata di parole è seguita una notte di senza parole non mi sono chiesto se al mattino sarebbe finito ciò che imporava era l'attimo che poi si è rivelato duraturo.
Non sfuggire la passione e non temere di fidarti perchè è chi tradirà la tua fiducia il vero perdente e lo rimarra per tutta la vita.
Ritornando alla traccia principale i figli però amico Daniele non possono essere considerati il compimento della vita il fine ultimo l'"apice dell'essere umano" la nostra riuscita personale dipende da noi stessi e se la deleghiamo a qualcun'altro, seppur un figlio, rischieremo di essere delusi e di investire di una responsabilità enorme un'altro essere umano.
Che non sia questa consapevolezza che porta molti genitori ad essere permissivi nel tentativo di far perdonare questo "peso" posto sulle spalle dei figli?
A parte dire che sono orgoglioso di avere dei lettori come voi, mi sembra che la questione abbia sollevato un dibattito interessante. Domanda: vogliamo farla una tavola rotonda fuori programma sull'argomento,quindi lascio il post qui per un altro paio di giorni in modo che non si perda nei meandri del blog?
RispondiEliminaPer me va bene, bobby. No problem, ci sto. Giancarlo, quando parlavo di fine ultimo, io intendevo dire che essa rappresenta una parte importante di un traguardo che ci porta dall'essere immaturi a quella di diventare uomini, consci di un qualcosa che dovremmo difendere e crescere fin quando, a loro volta, anche loro faranno lo stesso. Non ho detto che una volta fatti, si debbano lasciare alla loro vita, anche perchè questo discorso andrebbe a cozzare con quanto ho detto in precedenza sulle responsabilità. Per cui, l'appice, è quel punto in cui ti senti realizzato ma nel quale devi comunque tenere più duro di prima e proseguire sulla strada della tua vita con una responsabilità e consapevolezza più grandi. O almeno questa è la mia corrente di pensiero.
RispondiEliminaComunque,secondo me Lady Nosferatu ha introdotto un elemento interessante,già accennato nel mio post ed aleggiante anche in alcuni dei vostri commenti: il figlio come "status", come elemento imprescindibile di una vita che non può dirsi del tutto compiuta in mancanza di esso o di una famiglia, presumo intesa nel senso tradizionale. Il che ci riportata a bomba sul tema della maturità: come si può pretendere di conseguire una maturità quale che sia se questi sono visti non come istituzioni da affrontare con maturità e saggezza ma come obiettivi da perseguire a tutti i costi? Non so se mi sono spiegato. Se serve, mi scuso (cit.), ma ho un sonno della madonna....
RispondiEliminaNo no, non scusarti, ho capito quello che vuoi dire... ronf =P Bravo, lascia il post ancora un po' che verranno fuori altri commenti interessanti. Il mio commento sui figli come "status" l'ho inserito prendendo spunto da una situazione reale. Anzi, ora me ne viene in mente un'altra ma sono da distinguere: la prima, quella che ho già citato, vede una madre in carriera, che è legata solo a quest'ultima, ma un padre per fortuna presente; il secondo caso invece vede una madre ignorante e un padre di poco più intelligente, la madre si diverte ad insultare il figlio e il padre gli ha sempre concesso tutto (persino un go-kart quand'era piccolo) pur di non averlo in mezzo ai cosiddetti. Per non parlare poi delle situazioni che ho visto durante il mio tirocinio in una cooperativa che aiuta i bambini nei compiti e offre loro anche momenti di gioco: genitori assenti, violenti, alcoolizzati... è triste sentirsi dire da un ragazzino delle medie che il padre era sempre pieno di birra e picchiava la madre. "Sono contento che sia morto"... mi disse anche queste parole e vi garantisco che non le scordo mai. L'educatrice lo ha sentito e ripreso. Da quello che è stato detto al momento, non ho capito se il padre sia morto davvero, ma del resto non ha alcuna importanza.
RispondiEliminaDirei che per molti, purtroppo, un figlio fa parte di un percorso ma non inteso nel senso di crescita bensì come tappa da aggiungere ad una vita che deve avere determinati requisiti.
RispondiEliminaNon va nemmeno dimenticata quella dose di egoismo che porta a vedere i figli come un "investimento" per il futuro qualcosa che opportunamente alimentato ci ripagherà in termini morali ed economici dei sacrifici.
Pensavo a quei genitori di piccoli calciatori in erba, i famosi pulcini, che si obbligano ed obbligano i loro figli ad una vita di sacrificio per amore dello sport nella segreta speranza che il campioncino divenga un nuovo Totti, ovvero una macchina da soldi.
Come pure le mamme dei bambini-modelli che passano da un casting all'altro perche il piccolo Simon e la deliziosa Victoria si divertono tanto.....!
Egoismo, edonismo ecco le parole chiave, scaricare sui figli il peso dei propri sogni disattesi, delle frustrazioni mai sopite danni irreparabili nella psiche dei pargoletti.
Ed ecco le reazioni spropositate, gli atteggiamenti violenti, la ribellione a ciò che loro viene imposto e mai proposto.
"I figli iniziano amando i loro genitori. In seguito li giudicano. Raramente, se non mai, li perdonano" che grande uomo Oscar Wilde, non a caso non ebbe figli.
Io non obbligherei mai mio figlio a fare sport se non vorrebbe, ne ad aspettarmi chissà quali risultati da lui su questo fronte. Logico, lo sosterrei, ma non obbligherei. Se io non sono diventato un calciatore, non vedo perchè devo obbligare lui a diventarlo se non lo vuole fare. Proprio per quello, lady, prima dicevo che si deve essere pronti a quel passo e non lo si può fare in leggerezza. Brutta cosa intenderli come investimento. I figli sono un dono della vita, dell'amore e come tale vanno rispettati. Certo è che se non iniziamo noi a darci una regolata e a mettere la testa a posto.... loro, i figli, che colpa ne hanno???
RispondiEliminaCaro Daniele
RispondiEliminail tuo è un atteggiamento di grande rispetto dei valori anche se dissento da discorsi come "doni della vita etc", la vita non dona nulla siamo noi gli artefici di ogni nostra scelta, il resto è retorica.
Chi può in coscenza dirsi pronto a fare un figlio, se facessimo un'analisi accurata dei sentimenti che spingono una coppia ad avere figli potremmo trovare l'amore, il desiderio di sentirsi più uniti, la voglia di maternotà o paternità ma l'assoluta certezza di essere pronti a questo passo è solo un'ipotesi.
Molti si scopriranno, poi, degli ottimi genitori con delle capacità e dei sentimenti che nemmeno credevano di possedere, ma altrettanti saranno inadeguati, impreparati ad assumersi il carico di una nuova vita.
una cosa è vagheggiare la famigliola del Mulino Bianco ed un'altra è essere genitori sempre.
Mo torna in mente la frase con cui Manzoni descriveva la scelta di di Gertrude di farsi suora, "disse si e fu monaca per sempre", così pure è fare un figlio, significa dire un si per la vita ma molti non si rendono conto della difficoltà di mantenere questa scelta nel tempo e di farlo con una costante passione ed impegno.
Impegno una parola che spaventa, sempre e comunque, ogni giorno per il resto della tua vita sarai padre, in ogni istante non ti dimenticherai di essere madre, è qualcosa di sconvolgentemente forte, affascinante, sacrale.
Quanti siano veramente consci di ciò?
A giudicare dai ragazzini che animano le nostre città, pochi, molto pochi!
Noooo, non ricordatemi la famiglia del Mulino Bianco, vi prego! La odio, ma quanto la odio!! E' una delle più grosse falsità che ci propina la tv. Ma pensa che bello sedersi a tavola tutti insieme, sempre con il sorriso ebete stile Berlusconi, senza mai una lite, con i bambini che fanno colazione senza picchiarsi per avere la prima fetta biscottata, si alzano insieme e giocano senza bisticciare! Improbabile? No. Decisamente impossibile.
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=oW3yxgGGI14
RispondiEliminaGiusto per stemperare un po' l'argomento, dato che si è parlato della famiglia del mulino bianco :P.
Poi torniamo a parlarne seriamente. Bobby, spero mi perdonerai XD
Hahaha... video fantastico!! La voce della Verità. Mio padre appena sveglio somiglia un tantino a quello del ragazzo di Zelig. Vuoi il caffè? M. Ti tiro fuori i biscotti? Mm. Quando poi è malato anche quelle poche sillabe vengono a mancare e mia madre è costretta a leggergli nel pensiero. Cose da alieni. =P
RispondiEliminauhm..
RispondiEliminaintanto, bobby, grazie per aver lasciato il post: le argomentazioni che ne stanno nascendo sono interessanti.
riprendendo il discorso di giancarlo.. vorrei per un pò smorzare i toni. Sono d'accordo che essere genitore è una scelta che comporta impegno e senso di responsabilità, e soprattutto è un "per sempre". Che fa paura, come tanti altri " per sempre". a questo proposito, la generazione alla quale appartengo ( ho 20 anni) ha ben presente quale assolutismo implichi la decisione di essere genitore. Ce l'ha presente a tal punto che mi è difficile conoscere qualcuno ( anche più grande di età ) che non abbia paura o timore tanto di avere figli quanto di crescere. sindrome di peter pan? in parte sì. una volta i genitori erano avventati e mettevano al mondo i figli per egoismo. Ora che siamo più maturi, forse, ci manca il coraggio.
forse perchè molti hanno vissuto sulla propria pelle l'egoismo delle madri e dei padri. Ho tanti amici figli di genitori divorziati. tanti figli di "error". e, soprattutto al nord, tanti che sono cresciuti senza un senso della famiglia. la famiglia vera, non quella del mulino bianco. la famiglia dove i litigi e le punizioni sono talvolta all'ordine del giorno. ma dove si è sempre, e comunque, uniti.
la mia famiglia non è certo stata perfetta, e non lo è tuttora, anzi. i problemi ci sono. E ci sono alcuni rancori. però è sempre stata per me una certezza, un porto sicuro dei momenti di grandissimo sconforto, sebbene un porto a volte difficile in cui vivere.
Perciò quello che vorrei dire è: essere genitori è difficile, certo. Ma per come la vedo io, bisogna almeno provarci. bisogna avere il coraggio che serve. il mondo fa schifo? faceva schifo anche quando siamo nati noi. E' prerogativa di ogni generazione credere di essere nata in un mondo peggiore di quello dei propri padri, ma non è vero. Il mondo fa schifo, ma la vita è sempre e comunque un'opportunità. Anche affrontare le difficoltà rende ricche le nostre giornate.
Per questo spero di avere dei figli, e di poter trasmettere loro l'idea che vale sempre la pena essere, e sentirsi, vivi.
Cara Daniela
RispondiEliminami duole ammettere che qua sono il più "vecchio" almeno anagraficamente, i tuoi 20 anni potrebbero essere l'età di mia figlia se avessi deciso di non essere me stesso e di vivere la mia sfera sentimantale come era giusto fosse per me, ma questo è un altro discorso.
"Per sempre" non è uno spauracchio che deve far riflettere ma una scelta da cui non si può ritornare.
Noto, soprattutto nelle tua generazione, un'atteggiamentop verso la vita che mi piace e mi conforta, figli di genitori colmplessi e complessati cercate di non dimenticare le vostre delusioni per non deludere a vostra volta.
Si hai ragione la vita vale sempre la pena di essere vissuta, il mondo fa meno schifo di quanto credi e te ne accorgerai solo acquisendo esperienze belle o brutte che siano.
Ti auguro di provare la maternità con accanto l'uomo dei tuoi sogni e ti confesso che con amarezza leggo negli occhi del mio la sofferenza di non essere diventato padre, ma come dicevamo la vita impone delle decisioni "per sempre".
Personalmente quando ho deciso "per sempre" ciò che sarei stato ho trovato molta della serenità che oggi mi abita, solo così anche chi come te deciderà di essere genitore "per sempre" troverà il modo di esserlo al meglio.
Ma il nostro anfitrione che fine ha fatto?
Si sarà svegliato dal...lungo sonno?!
Bobbyyyyyyyyyy.............
Bobby svegliossi stamane alle 4 dal lungo sonno, cari miei...E non sta intervendo perchè vede che ve la cavate benissimo da soli. Avanti così, che leggo ed annuisco saggiamente, fiero di voi e delle vostre riflessioni...
RispondiEliminaSì. Sì.
I soldi li ho lasciati al solito posto. -__-
PS: grazie a te, Daniela, per averci estratto dal gorgo di zelig nel quale spero non si ricadrà mai più. Un bacio ed un abbraccio per tutto...
grazie bobby,..
RispondiEliminaallora, giancarlo,.. innanzitutto grazie per l'augurio. In secondo luogo.. io personalmente no, non amo la mia generazione di figli disillusi, di lavoratori senza lavoro, di credenti senza credo, di cresciuti troppo in fretta.non abbiamo valori perchè non ce li hanno trasmessi, e allora cresciamo senza esaltarci. coi piedi per terra.
i nostri genitori ci hanno trasmesso i complessi invece dei valori, seppur sbagliati, di una volta. e i primi che deludiamo siamo noi stessi: perchè ciò che noto è che NON SCEGLIAMO. non scegliamo nessun "per sempre". io ho solo 20 anni, ma parlo anche di gente più adulta. Di ragazzi e ragazze che a 30 anni rifuggono dalle responsabilità perchè troppo PESANTI.
HO l'impressione che le generazioni passate avessero più speranza, più passione.
tirarsi indietro nella vita non vuol dire essere meno egoisti, anzi. Vuol dire essere tanto egoisti da non assumersi la responsabilità di nessun legame.
p.s.: vorrei aggiungere, giancarlo, che in proposito sono irrequieta anche io.. perchè non so se trascorrerò la mia vita accanto a un uomo o a una donna e non so come potrò vivere la mia maternità. non credo che nessun "per sempre" nella vita sia facile da prendere e non credo lo sarà per me. però ci proverò.
RispondiEliminaCara Daniela
RispondiEliminaguardati dentro ed ascoltati vedrai che tutto il tuo essere di farà capire quale sia il tuo "per sempre" ma soprattutto quando lo avvertirai non aver paura a pronunciarlo.
Ognuno di noi sa cosa realmente è meglio ma la consapevolezza di accettarlo e viverlo con serenità è il traguardo più difficile, non temere ci arriverai, con sofferenza certamente, ma la tua strada ad un certo punto ti apparirà chiara e netta.
La tua maternità la potrai vivere anche dando la vita ad un rapporto d'amore pieno e vissuto con la persona che sceglierai indipendentemente dall'essere madre o meno.
Si prima madre di te stessa dei tuoi desideri e dei tuoi sogni, poi il resto, qualsiasi resto, verrà da solo.
Tutte le generazioni hanno le loro speranze, diverse nel tempo e nei tempi, non credere mai che il passato sia meglio o peggio è semplicemente diverso, tutto qua.
In te troverai anche le passioni, che credo tu abbia già trovato.
Non temere il giudizio degli altri, non permettere a nessuno di dirti come essere ma permetti a te stessa di essere.
Ti abbraccio con grande affetto, e si, provaci, sempre.
ti ringrazio giancarlo.. ti riabbraccio ;-)
RispondiEliminaaccettarsi e vivere come si è non è semplice ma è una strada che cerco di percorrere tutti i giorni. e credo di esserci riuscita, fino ad ora.
bobby... vogliamo sentirti!
Bobby protesto vivamente, non si può creare il post e poi sparire!! Senza contare che ancora non hai scritto niente nel mio... dai, torna, i soldi sono al solito posto =P
RispondiEliminaBobby, non è che l'ho messo per interrompere il mio discorso eh! L'ho postato perchè si collegava a quanto detto di lady sulla famiglia del mulino bianco, diciamo un modo per sdrammatizzare per un attimo il discorso. Logico che non lo mettero più, era solo per sottolineare quella parte del discorso, una cosa un po' dissacrante. ^_^
RispondiEliminaCi sono ci sono! Scusate l'assenza, ma il lavoro e la salute ieri mi hanno tirato un brutto tiro... ed ecco spiegata la mia assenza (o meglio, la mia incapacità di leggere per bene i vostri interventi e dire la mia... compreso il tuo post, Mylady). Stasera al posto di annozero mi tirerò in pari, giurin giuretta! Nel frattempo grazie a tutti per aver partecipato! =*
RispondiEliminaPg della Cassazione: no a discriminazioni razziali nelle adozioni internazionali
RispondiEliminaLa procura: illegittimo indicare nella richiesta l'indisponibilità ad adottare bimbi di colore
MILANO - Nessuna discriminazione è possibile in tema di adozioni. La procura della Cassazione dice «no» alle coppie che chiedono uno o più bambini in adozione indicando, però, di non essere disponibili a ricevere bimbi di pelle nera o di etnia non europea. La procura della Suprema Corte, sollecitata da un esposto dell'associazione «Amici dei bambini», ha espresso questo orientamento innanzi alle Sezioni Unite che dovranno prendere posizione al più presto in materia.
LA VICENDA - L'intero caso nasce da un ricorso, presentato dalla associazione, impegnata nella tutela dei diritti dell'infanzia, alla procura generale della Casszione, con il quale si chiedeva che il procuratore generale, ai sensi dell'articolo 363 del codice di procedura civile, proponesse ai giudici di piazza Cavour di illustrare la corretta interpretazione dell'articolo 30, comma 2, della legge n. 184 del 1983 che regola le adozioni. Al centro della vicenda, l'accoglimento, da parte del tribunale dei minorenni di Catania, dell'istanza di una coppia che si era dichiarata disponibile «all'accoglienza fino a due bambini, di età non superiore ai 5 anni senza distinzione di sesso e religione» e «non disponibile ad accogliere bambini di pelle scura o diversa da quella tipica europea o in condizione di ritardo evolutivo». Il tribunale di Catania, aveva quindi dichiarato i coniugi «idonei all'adozione sino a due minori di nazionalità straniera che presentino le caratteristiche risultanti dalla motivazione». Secondo Marco Griffini, presidente dell'associazione che ha presentato l'esposto, il decreto emesso dal tribunale contiene «una palese discriminazione su base razziale nei confronti di minori di colore e di etnia straniera a quelle presenti in Europa». La procura generale della Cassazione ha quindi deciso di sollevare a sua volta il caso di fronte alle sezioni unite, chiedendo, come ha fatto il sostituto pg Aurelio Golia, l'accoglimento del ricorso. La decisione delle sezioni unite civili, che non avrà ripercussioni sul caso di Catania, ma stabilirà soltanto un orientamento giurisprudenziale, arriverà nelle prossime settimane.
http://www.corriere.it/cronache/10_aprile_28/cassazione-adozione-pg_d21a86ce-52b7-11df-82ed-00144f02aabe.shtml
Ho trovato particolarmente interessante questo commento, che rispondeva ad un precedente intervento e penso sia sintesi di uno spirito forse minoritario, per non dire quasi sparito:
RispondiElimina"...le scrivo perchè lei si esprime come se stesse adottando un bambino e le paure che accompagnano questa scelta sono molte, se ha voglia di leggere mi permetto di portarle la mia esperienza.Mio figlio è un bellissimo bambino, intelligente, sensibile, pieno di vita e di amici: mio figlio è originario dell'Etiopia ... e molto scuro, decisamente nero. Come ci sono arrivato: non perchè ho voluto fare del bene, e non ho scelto l'Etiopia per futili motivi idealistici; qualche scelta si deve inevitabilmente fare ed io mi sono lasciato guidare sopratutto dalla consapevolezza che in Africa (e sopratutto in Etiopia, comunque uno dei pochi paesi che permettono l'adozione in quel continente) i bambini non sono normalmente segnati da situazioni orribili che comportano la perdita di fiducia negli adulti (sopratutto i genitori naturali): l'esperienza mi ha dato ragione ... e ha dato ragione alle molte coppie che hanno fatto la mia stessa esperienza (anche in Veneto). Tolto questo penso che dare indicazioni su come deve essere fatto il proprio figlio sia un pessimo modo per iniziare una famiglia ... e se arriva bianco ma terribilmente brutto cosa fa? ha scelto male e ci ripensa? No, se lei sta cercando un figlio vorrà bene al suo comunque sia fatto ... io adoro mio figlio e cercherò di affrontare con lui i problemi che incontrerà, provando a trasmettergli forza, fiducia e la capacità di comprendere che per fortuna ci sono brave persone ... molte di più di quelle cattive. Un augurio"
In ultimo, vorrei citare due dei casi più noti di "bambini- investimento": Kirsten Dunst e Macaulay Culkin, due star del cinema che sono state private della loro infanzia dai loro genitori che volevano a tutti i costi fare di loro dei divi del cinema. Apparentemente è andata meglio alla Dunst, che solo in tempi recenti è riuscita a liberarsi dal giogo oppressivo della madre (Culkin è ridotto uno straccio dall'uso di sostanze stupefacenti e dalle traversie familiari e private),ma è davvero la prova provata che la bramosia non ha ceto sociale...ed è meschina a prescindere dal numero degli zeri del conto corrente.
RispondiEliminaSono d'accordo. Se si decide di adottare un bambino si sta facendo una scelta coraggiosa e bisogna accettare qualsiasi bimbo in arrivo. Non hanno importanza il colore della pelle, la religione, il quoziente intellettivo... altrimenti, se si considerano tali aspetti, è meglio non adottare. Cosa verrà insegnato a quel piccolo essere indifeso?! Poi ci stupiamo quando sentiamo dire in tv che un gruppo di bulli se l'è presa con un ragazzino in carrozzella o down! E quanta rabbia mi mangia il fegato quando sento mia madre dire che quand'era giovane lei queste cose non c'erano e che un ceffone in più risolverebbe la situazione. Non sarebbe invece meglio insegnare ai figli il valore della diversità? Sembra che sia sparito. Anche dalle scuole. Beh, sono contenta di essere nata nell''84 perché essere bambina adesso mi spaventerebbe alquanto.
RispondiEliminaMah sai,io invece sono un convinto assertore del potere terapeutico dei ceffoni.Non che si debba massacrare di botte il proprio figlio solo perchè è andata male la giornata al lavoro,però penso che una sberla ben motivata possa essere anche terapeutica...ed ovviamente,come ogni terapia,non bisogna abusarne.
RispondiEliminaPS:comunque,senza niente voler togliere a tua madre,penso che cose come queste siano sempre esistite.Semmai non erano note.E certamente anche questo contribuisce a creare l'attuale situazione;la possibilità di andare in tv,considerata l'obiettivo supremo,facendo una bravata quale che sia ormai è un richiamo irresistibile per i giovani,ma non solo.Ricordo che a qualche mese dal delitto di Cogne una madre uccise la figlia mettendola in lavatrice;lo fece passare come un'incidente,ma alla vicina di casa cui si era rivolta in lacrime perchè chiamasse aiuto domandò:"Hai chiamto anche i giornalisti?".Alla fine si scoprì che era una squilibrata che voleva diventare una star come la franzoni....
Si, ma prima del ceffone bisogna provare a parlare. In fondo, se ci pensi bene, il bullo alla violenza è già abituato. Bobby, un po' di pazienzaaaaaaaaa =P
RispondiEliminaMa ovvio.Il ceffone è l'extrema ratio...e comunque non credo che il bullo sia abituato alla violenza. Anzi;con un occhio alla cronaca,di solito i bulli sono quasi sempre figli cui è stato permesso di tutto e di più,che non hanno mai preso nemmeno una sgridata in vita loro (perchè i cattivi,si sa,son sempre gli altri)e di conseguenza credono di poter fare di tutto e di più.
RispondiEliminaComunque, un altro punto da discutere è il modello che passa la tv. Ormai le trasmissioni valide sono ben poche! Si curano di mostrare gli horror solo in seconda serata perché in prima ci sono donnine nude, oche giulive senza nè arte nè parte, persone che fanno a gara ad alzare la voce perché sembra che chi urla di più abbia ragione o, ancora peggio, che arrivano alle mani offendendosi a rotta di collo, pubblicità e programmi con continue allusioni sessuali. Ma dove andremo a finire di questo passo?!
RispondiEliminaP.s. sui bulli: si, è vero quello che dici, però mi è capitato di conoscere persone che si divertivano a deridere il prossimo e che avevano in famiglia situazioni non proprio piacevoli. Saranno una minoranza, ma teniamo conto anche di questi. Scusa il ritardo, ma il tuo commento è apparso dopo, quando ho pubblicato il mio... scherzi del pc, grrrr.
RispondiEliminaCerto,ci sono anche quelli.Però se costoro li trovo capibili(bada bene,"capibili" e non "giustificabili")quelli che deridono il prossimo o peggio perchè si annoiano o credono,anche grazie ai modelli televisivi,che debole=vittima designata sono imperdonabili ed incapibili...e la cosa peggiore è che i genitori stessi li difendono a spada tratta.
RispondiEliminaLogica ineccepibile... mi arrendo =P
RispondiEliminaCiao, a tutti scusate il ritardo con cui mi inserisco nella tavola rotonda. I figli, bè da un punto di vista biologico (e alla fine, di riffa o di raffa, noi esseri umani siamo esseri viventi e quindi soggetti alle leggi biologiche), rappresentano la continuazione della specie; questo è importantissimo, perchè non significa che avere figli sia uno degli obiettivi della nostra esistenza, significa che avere figli è (a parte quello di mantenersi vivi) l'unico VERO obiettivo e compito della nostra esistenza. Vero perchè è il nostro obiettivo biologico, tutti gli altri obiettivi sono importanti, rispettabili, degnissimi di essere perseguiti con tutte le nostre forze, ma sono, anche "fittizi" perchè ce li siamo inventati noi, non ce li ha assegnati la nostra natura. Dico tranquillamente che è un obiettivo che, personalmente, fino adesso, ho fallito (detto tra noi, non sono particolarmente sconvolto). Tutto quello che è il desiderio sessuale, l'amore, con tutti gli annessi e connessi (felicità di trovarsi accanto alla persona desiderata, struggimento quando lei non c'è, timidezze e paure, corteggiamenti vari) è finalizzato alla generazione di figli: cioè al proseguimento della specie. Quindi se ci sono delle mamme che vogliono un figlio perchè le loro amiche ce l'hanno, in un certo senso sono nel giusto: le amiche hanno raggiunto l'obiettivo il loro obiettivo biologico, loro no! Manca però un piccolo particolare, per la classe di cui facciamo parte: i mammiferi, l'obiettivo non può dirsi raggiunto con la messa al mondo di un figlio, perchè il figlio deve essere anche allevato ed educato per affrontare la vita. Su quest'ultimo punto, molti esseri umani si stanno rivelando paurosamente deficitari: ed è una mancanza grave, perchè se proseguisse, il mettere al mondo generazioni impreparate a vivere finirebbe per mettere in pericolo la sopravvivenza stessa della specie. Forse il mondo ce ne sarebbe grato!
RispondiEliminaUgo
E dopo tanti pareri,di pancia di cuore e di testa,uno per così dire "di scienza",estremamente "arido"(se mi passi il termine) ma interessantissimo e ricco di spunti.La domanda sorge spontanea:quindi quando sentiamo e leggiamo che l'uomo e/o la donna X si è sposata e dichiara "ed ora un figlio", secondo te al di là delle capacità genitoriale e del possibile (probabile) effetto mulinobianco/diopatriafamiglia c'è anche una sorta di "ordine genetico" che spinge all'accoppiamento ed alla procreazione?
RispondiEliminaMah, dicono che la donna abbia per natura l'istinto materno. Se davvero è così, io sono una donna anomala, visto che di figli non ne voglio. Di certo su di me l'"effetto mulino bianco/diopatriafamiglia" non funziona! Non sono d'accordo con il parere di Anonimo che sostiene che avere figli è (a parte mantenersi vivi) l'unico vero obiettivo della nostra esistenza. Mi sembra che questa convinzione sia l'effetto derivante dai tanti anni di dottrina cattolica che siamo costretti a subire. Ragionando così allora si giustificano le persone che sostengono che la donna che non ha figli non è una vera donna. Credetemi, sentirselo dire (come è capitato a me qualche anno fa) fa male, molto male. E' un colpo basso all'autostima che resta nel cuore per sempre. C'è chi come me ha un carattere forte, non dimentica, ma sopravvive a certi commenti maligni, ma c'è anche chi ne soffre e si sente una persona fallita. Scusate lo sfogo, ma quest'idea mi indigna profondamente. Pensate a chi non può avere figli. Secondo la logica suddetta, non ha altro scopo che mantenersi soggetto vivo. E per cosa vive?! Per quei progetti detti "fittizi" che a mio parere non sono inferiori alla procreazione. Un essere senza figli non è e non sarà MAI un essere di serie B! E qui, con un mare di rabbia nel cuore, chiudo.
RispondiEliminaCalma,calma.Credo che Ugo(ai più noto come anonimo fino a quando non si deciderà ad intrupparsi tra i compagni di viaggio)intendesse dire che a livello biologico il nostro scopo è in effetti procreare e riprodursi come ogni altra specie vivente del pianeta,ma che essendo noi i mammiferi più evoluti(o presunti tali)oltre a procreare indiscriminatamente dobbiamo anche avere la nozione e la consapevolezza di ciò che facciamo e crescere al meglio la nostra prole,senza considerarla uno status sociale o una formalità da sbrigare appena possibile.E penso sia anche lui d'accordo con me che chi fa affermazioni come quelle riportate da te,Mylady,sia indegno di qualunque considerazione,figuriamoci di meritarsi il nostro sdegno...
RispondiEliminaChe lo scopo affidatoci dalla natura sia quello di riprodurci è vero in parte, se così fosse stato la stessa natura ci avrebbe assimilato agli altri mammiferi della specie senza dotarci dlla cosìdetta coscenza od anima se volete.
RispondiEliminaEvidentemente gli scopi affidati all'uomo sono anche altri e non sono solo fittizzi od indotti.
Molti degli Uomini che hanno fatto la storia nei più disparati campi non si sono "riprodotti" ciò dovrebbe portarci a pensare che hanno disatteso il loro "compito"?
Direi di no!
I figli sono la conseguenza, o dovrebbero esserlo, di un scelta precisa, oppure più brutalmente dell'attività sessuale di due individui. In un paese come il nostro dove la contraccezione è boicottata credetemi molti sono figli del coiutu interruptus e me ne sono accorto in questi giorni, in giro per musei intere famigliole con bimbetti appresso lasiati liberi di scorrazzare e rompere le palle a chi volesse godersi in pace il luogo, e richiamati di tanto in tanto con un "ciro bello a mamma vieni a mamma"!!!!!!
L'educazione e la stabilità di un bambino è direttamente proporzionale all'impegno ed alla stabilità di un genitore, oppure possiamo riformulare in, indirettamente proporzionale alla superficialità dello stesso!
Detto questo caro Bobby ieri Venezia era stupendamente grigia degna di Thomas Mann avrei giurato di veder spuntare da un carrugio von Aschenbach mentre seguiva Tadzio.
Decadente? Un pochino.
Boiccotata la contracezzione??? O_o sicuramente, per quanto mi riguarda, finché non sarò sposato o quanto meno andrò a vivere con una donna, non eviterò mai e poi mai di usare il profilattico durante un rapporto. Anche perchè sono "strumenti" utili, diciamo così. Certo, c'è sempre la possibilità che non funzionino (per fortuna la percentuale è molto bassa) ma almeno abbiamo quel "velo" di sicurezza che ci protegge. Parlando di bambini: conosco parecchie persone che hanno un figlio, e che comunque ci tengono e lo educano come va educato un bambino. Per cui non è il caso di fare di tutta l'erba un fascio.... su un campione di persone, secondo voi, quante di queste crescono il loro figlio come si deve e quante no???
RispondiEliminaPiù che del dato reale parlerei del dato "tendenziale", che a mio avviso è in netto peggioramento. Specialmente quelli della mia età in poi sembrano sempre meno capaci di educare e crescere un figlio come si deve(del resto non sanno badare nemmeno a loro stessi...se così non fosse non avrei avuto lo spunto per questo post). Che poi ci siano anche le eccezioni è ovvio, ma bisognerebbe capire quante sono. Secondo me poche, ed in diminuzione. Quanto alla contraccezione... beh,non dimentichiamoci che quel delinquente di woityla prima ed il suo degno successore ratzinger oggi di fatto applicano un'ostruzionismo feroce nei confronti dei contraccettivi.La morte per AIDS di migliaia, se non milioni, di africani ricadrebbe sulle loro coscienze, se ne avessero una. Senza contare i veri e propri linciaggi che subiscono le donne che chiedono di abortire o di ottenere la cosiddetta "pillola del giorno dopo"...
RispondiEliminaQualche mese fa si scatenò una polemica perchè un liceo di Roma aveva messo un distributore di preservativi a disposizione degli studenti. E chissà come mai, noi siamo una delle pochissime nazioni al mondo dove l'educazione sessuale non è presente nei programmi scolastici.Chiediamoci perchè.
Certo che è presente.....ci pensano i "preti" pedofili ad insegnarti il sesso..........!
RispondiEliminaGiusto... quelli nominati direttamente dal vescovo anzichè dagli organi preposti. Della serie "non toccarti. Ci pensiamo noi." -_-
RispondiEliminaNon avrai altra mano all'infuori di me......l'undicesimo comandamneto smarrito :-)
RispondiEliminaNoi a scuola, quando andavo alle medie l'hanno fatta educazione sessuale. Soltanto una volta però. Ti parlo di moooooooolti anni fa.
RispondiElimina"Non avrai altra mano all'infuori di me"... ahahah, bellissima!! Giancarlo, questa me la segno. Ieri ho sentito dire che hanno commissariato i legionari di Cristo perché il fondatore è un pedofilo. Ma vuoi vedere che un po' di giustizia esiste ancora? O_O Per quanto riguarda l'educazione sessuale sono d'accordo che dovrebbe essere inserita, ma a scelta, perché non tutti si approcciano al sesso alla stessa età (c'è chi si interessa prima e chi dopo). Giusto parlarne, ma rispettando i tempi biologici di ognuno. Sui contraccettivi, veramente orribile la dichiarazione del papa... forse vuole che muoiano tutti di Aids perché si è stancato di fare appelli per l'Africa?? O_O
RispondiEliminaAttenzione:l'educazione sessuale NON PUO' essere inserita "a scelta",perchè è associata ad un istinto innato dell'essere umano con cui presto o tardi bisogna fare i conti.Quindi deve essere una materia inserita fissa nei programmi(e non con lezioni "una tantum")e deve presupporre la partecipazione di esperti del settore che spieghino non tanto gli aspetti pratico-bilogici-piacevoli dell'atto,quanto i rischi che si corrono nel farlo in maniera "inconsapevole", magari sulla scorta del porno visto con gli amici.Solo che,nel perfetto esempio del cane che si morde la coda,poi si dovrebbe necessariamente parlare di contraccezione.E sia mai che si affronti l'argomento.Vogliamo mica scontentare le gerarchie?
RispondiEliminaPS: complimenti Mylady,è la prima volta che un post di questo blog raggiunge i 50 commenti..e sei stata tu ad infrangere la soglia!Caspita... 50 commenti! O_O
Gia visto che il fondatore dei Legionari di Cristo è defunto si tratta del capro espiatorio perfetto, d'altronde mica può parlare dei confratelli. Cogito ergo sum.
RispondiEliminaE le alte sfere vaticano sanno cogitare molto bene per togliersi d'impaccio.
P.s.
Superati i 50 commenti non si potebbe istituire un premio fedeltà, chessò buoni spesa, ricchi premi cotillons.......:-)
Bah,visto l'argomento direi piuttosto "coIto ergo sum"....
RispondiEliminaPS: se volete possiamo istituire una regola per cui una volta al mese i "compagni di viaggio" più attivi possono inserire un post su argomento a scelta.Me lo girate via mail, tanto bene o male ce l'avete tutti il mio indirizzo, e poi io provvedo ad inserirlo così com'è citando l'autore o l'autrice... che ne dite? (naturalmente per "attività" intendo l'inserimento di interventi nei post come quelli che mi/ci avete abituato a leggere)
Why not? Yes we can!
RispondiEliminaOb-amiamoci...........!
Grazie per i complimenti! Bellissima idea, Bobby sei proprio un tesoro! ;-* Tornando alla discussione sulle lezioni di educazione sessuale, ti spiego cosa intendevo per "inserirle a scelta", non mi sono spiegata bene. Può capitare (raramente, ma succede) che un bambino non sia ancora interessato all'argomento. Anni fa fecero la proposta (non ricordo se la scuola e l'oratorio) e io rifiutai perché non me la sentivo ancora di affrontare l'argomento. Allo stesso modo, ero infastidita quando, in vacanza-studio in Inghilterra, i miei compagni cercavano di coinvolgermi per forza in quei discorsi. Io non ero pronta. Certo, le lezioni devono essere obbligatorie, ma ognuno deve avere la possibilità di scegliere quando parlarne.
RispondiEliminaEsatto. Per quello dico che andrebbe inserita in maniera obbligatoria, ma a partire da una certa età...diciamo dalle medie in su.Magari dal secondo anno.Bene o male il risveglio "ormonale" comincia allora,ed è bene e giusto capire cosa ci stia succedendo.Aiuterebbe sicuramente a giungere con maggior consapevolezza al momento dell'atto(quando sarà)e magari a non far considerare il sesso come una cosa "sporca", come molti sembrano ritenerlo...
RispondiEliminaPS: aggiunto il punto sette delle "Istruzioni per l'(ill)uso"! ;-)
RispondiEliminaMa io dicevo proprio che è stata seria, infatti sn venuti due persone, una dottoressa mi pare ed un psicologo. Ora non ricordo bene, cmq ci avevano spiegato entrambe le cose, sia per quanto riguarda l'aspetto puramente psicologico che quello fisico con anche i rischi e come proteggersi!!!
RispondiEliminaVedi?Già il fatto che non ti ricordi la dice lunga. E' come pretendere di spiegare in una sola lezione di un paio d'ore la teoria evoluzionistica...oooops. Altro argomento tabù.
RispondiElimina-.- bobby... stai forse dicendo che ignoro le malattie e tutto quello che ci sta dietro??? Non è che perchè mi sn scordato di cosa ci dissero loro, mi sono scordato le precauzioni e il resto eh!!!!
RispondiEliminaNo. Non parlo espressamente di te. Parlo in generale: quanti (tardo)adolescenti conoscono e praticano il sesso in maniera consapevole? Ti ricordo che esistono fior di riviste dove angosciate fanciulle scrivono perle come "ho baciato il mio ragazzo, sono rimasta incinta?"
RispondiEliminaSì, ho ben presente. Mi è capitato di sentirlo da qualche parte -.- e mi è venuto il latte alle ginocchia. Roba da pupe... (citazione che forse non passerà inosservata). Beh, inutile sperare che le scuole prendano l'abitudine di fare educazione sessuale. Io non ci spero più. Mi sa che dovranno essere i genitori a rimediare... spero non con la classica storia del fiore e dell'ape!!!
RispondiEliminaAllora..
RispondiEliminaintervengo nell'argomento perchè la mia esperienza è diversa dalla vostra.
educazione sessuale noi l'abbiamo fatta. alle medie e alle superiori. non come materia fissa, ma nemmeno una lezione e poi basta: l'abbiamo fatta per un periodo abbastanza continuativo.
Nonostante ciò, due anni dopo una mia compagna che aveva seguito il tutto in classe con me mi scrisse un messaggio del tipo " sono stata sdraiata sul mio ragazzo e ci siamo baciati calorosamente, c'è la possibilità che io sia incinta?".
mi sono stupita. come mai? eppure se ne era parlato tanto..
la verità è che in campo sessuale solo la pratica è maestra, qualsiasi lezione teorica non basta a fornire gli strumenti di comprensione. scusate la schiettezza, ma cosa vuoi che importi al momento a una ragazzina brufolosa che non ha mai visto in vita sua né un pene né un preservativo di tutta la faccenda?
altra cosa che mi è rimasta impressa: una volta l'educatore di turno ci disse, durante una lezione, che il suo problema più grande era che doveva tenere le lezioni senza preservativi. ovvero: non poteva portarli in aula, farli vedere, spiegare in pratica come si mettono.
Ora, questo lo trovo davvero sconcertante: è come cercare di spiegare a un congolese come si fanno gli spaghetti senza che lui abbia mai visto né un pezzo di pasta né un barattolo di sugo.
e qui chiudo.
Beh chiaro, che poi alla grammatica debba seguir la pratica è scontato...però mi pare di capire,correggimi se sbaglio,che comunque anche tenere delle lezioni sessuali come si deve sia impresa ardua,perchè certe questioni strettamente connesse,chissà come mai,non possono essere affrontate.Che è,parafrasando il tuo esempio,come parlare della seconda mondiale senza menzionare Stalin.Poi va da sè che oltre alla grammatica ed alla pratica ci vogliano,come diceva Mylady,anche almeno un paio di dita di cervello...(ma mi stai dicendo che abbiamo trovato una di quelle che scriveva lettere assurde a "cioè"?)
RispondiEliminaTrovata la soluzione al busillis di Berlusconi.....e cioè il perchè delle tante escort, a loro sarà affidato l'insegnamento dell'educazione sessuale nelle scuole, e, siccome Silvio è il papi della patria le sta selezionando personalmente......mi consentaa! ma questo è amor patrio!
RispondiEliminaE disturbando Fellini......Gradisca signor principe!
p.s.: no, bobby, il problema è proprio che la ragazza in questione non è affatto tipa da cioè.. è una persona molto semplice, simpatica e intelligente...
RispondiEliminaPosso?
RispondiEliminaCari, ho letto i vostri commenti e io legandomi alla parte finale ho avuto gli ultimi due figli col metodo della procreazione assistita da IELLA!!!
Scherzo questo argomento è interessantissimo, legato all'emotività forte di noi esseri umani, al desiderio di maternità che richiamavate (anche in negativo lady o al "per sempre" di giancarlo), alla voglia di lasciare una piccola traccia di noi al mondo, al voler amare incondizionatamente senza ne se ne ma!!
Io amo i miei quattro rospetti, li adoro, riempiono la giornata di sole nei momenti più cupi della mia vita, mi fanno arrabbiare, mi fanno innervosire ed incazzare ma ogni notte riesco a mettere la testa sul cuscino (invaso da piccole teste e piedi per quelli di traverso)con un sorriso sulle labbra e col pensiero di quanto sono fortunata ad averli con me, prima di addormentarmi e di ritrovarmi con gli incubi per il loro orrendo futuro!
Ho sempre desiderato una famiglia numerosa ma ora gli interrogativi sul domani e su ciò che sarà il mondo sporco e schifoso (in tutti i sensi) nel quale dovranno vivere mi lascia l'amaro in bocca che mi fa sentire colpevole e vivere male il mio essere mamma.
Un bacione a tutti.....
Supergatta e scusate la latitanza!
Oh..e posso dire finalmente? Il parere autorevole di una mamma (e che mamma!) ci mancava proprio, per non parlare della tua presenza. Un abbraccio che spero possa portarti fortuna, cara (e se così fosse dovrò cominciare ad abbracciarmi più spesso), ed una comunicazione di servizio: visto che l'argomento parmi lungi dall'essersi esaurito, terrò il post su per una settimana ancora, dopodichè potrete accedervi tramite il link che trovate nella colonna qui a destra negli "Hot Shots"...
RispondiEliminaA parte ciò, Supergatta, tu che hai sicuramente esperienze più dirette in materia, come le vedi le "nuove generazioni" di genitori, prima ancora che i loro pargoli?
Caro bobby è una continua "guerra", sono disgustata, non esistono più i vicinati con bambini sporchi e liberi che giocano tra di loro, ma solo case con bambini ingabbiati, un'aridità di sentimenti, un esprimere giudizi e mettere etichette senza guardare il contenuto delle proprie bottiglie.
RispondiEliminaSommersi da ogni cosa desiderino tranne della materia più importante l'affetto ed il gioco faccia a faccia, il stopicciarsi ed il grattarsi, il parlarsi, il bisticciarsi...sia con i genitori sia con i coetanei.
Parlano il linguaggio adulto con una facilità da paura, crescono in un mondo d'oro che è una finzione, una NON realtà mentre la vera chiederà il conto e farà male!
Cadere, sbucciarsi le ginocchia e rialzarsi dovrebbe essere la regola invece il mondo ovattato che li circonda non gli permette più nemmeno di farsi male, di sbattere il muso per poi rinforzarsi. Perfino il sistema immunitario è rovinato dalla marea di antibiotici prescritti ed ingoiati!
A scuola una rincorsa al far primeggiare il proprio figlio diffendendolo anche nelle situazioni più assurde, si urla con le insegnanti per ottenere in cambio dei voti sterili che non hanno riscontro con la realtà, grossa carenza e deleterio per lo stimolo a migliorare dei bambini.
Sono "già arrivati", tutto ottimo, tutto 10, voti "plasmati" per placare le ire dei genitori così siamo tutti più soddisfatti genitori ed insegnanti che non riescono più a contenere l'onda egoista nelle classi!
Quanto rimpiango i brutti voti che aiutavano a farti capire che forse devi fare ancora della strada per migliorarti o che in alcune materie oltre quel limite non puoi arrivare che ti apre comunque la porta alla ricerca di una strada ritagliata sulle nostre reali capacità!
Ci si accorge dei propri limiti solo a livelli più elevati e senti alcuni genitori increduli "Chi mio figlio??? Ha sempre preso ottimo! E gli insegnanti che non riescono a giustificare ed a correggere carenze di base che sono state mascherate con degli occhiali a forma di un bellissimo 8 messi negli anni precedenti, senza ritegno!!
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Supergatta