venerdì 18 settembre 2009

Fantasticar

Correva l’ anno 2005 (ohUzala, correva... diciamo che si trascinava ), ed io ascolto, sopracciglio inarcato e scetticismo diffuso sul volto, un collega decantare le meraviglie della sua nuova auto. La doviziosa descrizione dei gadget compresi nel prezzo raggiunge l’ apice quando il meschino, non avendomi ancora strappato un solo gemito d’ ammirazione, proclama con baldanza: “ho anche gli specchietti che si sbrinano da soli !” . Al che io: “Che te ne fai degli specchietti che si sbrinano da soli ? “ Lui: “E’ comodo”. Io: “Sì, ma non è che vivi in Alaska. Qui ghiaccerà due mesi l’ anno, se va male”. Lui, meno convinto: “Beh, sì, però... “ Io: “Per curiosità, quanto ti costa lo specchietto autosbrinante, se dovessero rompertelo ?” Lui, ormai in evidente stato confusionale: “Sui 300 euro.” Io: “Perchè si sbrina da solo”. Lui, con gli occhi lucidi: “Sì. “ Io: “Cioè fa una cosa che praticamente non ti servirà mai o quasi”. Lui: “Hai ragione, ma sai, il concessionario diceva...” Io: “Non ti senti un po’ preso per il culo ?” Lui: se ne va a capo chino. E questo è solo uno dei tanti frangenti in cui mi sono trovato costretto a discutere di automobili. Partendo quasi sempre dalla classica domanda: quando cambi la macchina? Risposta: quando sarà avvolta dalle fiamme. Non vedo perchè dovrei fare diversamente. Certo, ha i suoi tredici anni su una carrozzeria segnata da mille graffi, mille bozzi, una pigna e qualche grandinata (nonchè un bello sfregio sul cofano fattomi da uno che voleva rovinarne un’ altra e l’ ha confusa con la mia. Nemmeno i teppisti sono più quelli di una volta. ). Ma dal punto di vista meccanico è un gioiello come quando l’ ho comprata, se non di più, merito di un meccanico capace cui l’ ho sempre portata due volte l’ anno, visto che io di motori e meccanica capisco nulla. E già questo provoca notevoli sconvolgimenti in molti che come me hanno il privilegio di poter pisciare stando in piedi. Aggiungete poi il valore sentimentale delle mille mila cose che ho fatto col mio peugeottino, i luoghi dove siamo stati, le risate, le lacrime e le discussioni che quell’ abitacolo ha ospitato... senza contare il fatto che, anche volendo cambiarla, occorrerebbero due cose: soldi (che non ho per sostituire un mezzo perfettamente funzionante ) ed un degno sostituto, che potrebbe essere il nuovo maggiolone Wolksvagen, non potendone trovare uno vecchio. Peccato che poi dovrei farmi smontare tutti i gadget inutili che mi ritroverei “di serie” anche sul modello base. E che, diciamola tutta, a me le macchine non piacciono e basta. Come non mi piace guidare. Però per ovvie necessità mi tocca farlo, e schiumare se mi trovo davanti una macchina (traffico) due (traffico intenso) o da tre in su (percepito come esodo vacanziero anche se le macchine sono due e mezzo, dove la mezza è una Smart. Ammesso che si possa classificare come automobile.) Così mi tocca trovarmi specchietto a specchietto autosbrinante (?) con automobilisti che credono di essere onnipotenti e come tali si comportano, sentendosi protetti ed intoccabili nelle loro scatolette di lamiera e gomma diventate, oppure in procinto di diventare, status symbol da avere a tutti i costi. Dalla mini alla cinquecento, passando per i mostruosi SUV, il concetto patriarcale del “più grosso è meglio è più virile sei” applicato al trasporto ed acquistato perchè ce l’ hanno tutti quelli che contano (solo che chi lo compra per questo poi conta al massimo i giorni che mancano a che la banca venga a pignorargli anche le mutande) oppure con un’ altra spettacolare motivazione: “io non so guidare bene, quindi prendo un SUV così anche se faccio un incidente non mi faccio male”. (sentita davvero) Come avere il porto d’ armi e comprare un Kalashnikov perchè ho una mira scarsa. Prima o poi, per la legge dei grandi numeri, centrerò il bersaglio. E per la legge dell’ ovvio, presto o tardi anche io dovrò dire addio al mio peugeottino e passare alla versione 2. 0 del trasporto. Ripiegando su un New Beetle, o su un’ altra Peugeot. “Ma sei italiano, compra Fiat! “ , sbottano di solito gli interlocutori a questo punto, in piena erezione nazional- patriottica. Poi han quasi tutti auto straniere, ma si sa com’ è l’ italiota: fai quello che dico e non quello che faccio. Comunque, a parte che sono anglo- elvetico, non comprerei una Fiat nemmeno se ne andasse della mia vita; ne ho avuta qualcuna, o meglio l’ hanno avuta parenti ed amici, e non mi è mai sembrata granchè affidabile. E poi, la Francia ha fatto tre cose buone: Asterix e Lucky Luke, portarsi via la bellucci e la Peugeot. Ringraziandola per i primi due, specie per essersi presa la bellucci, acquisto la terza per dare un segno tangibile di riconoscenza e perchè non mi ha mai dato problemi. Sempre che in un futuro non troppo remoto non vengano prodotte le auto che mi piacciono davvero. La Batmobile del primo film di Burton, ad esempio (ed accetterei il cavo per la batvirata come optional.. oh sì! ), o l’ Ecto- 1 degli Acchiappafantasmi (con gli zaini protonici come optional... ooh,sìì!! ) Oppure Herbie, il supermaggiolino disneyano( con Lindsay Lohan come optional... ooooh... sssìììì !!!) Altrimenti, potrei ripiegare su qualcosa di più classico ed economico: un bella carrozza tirata da quattro cavalli, rigorosamente neri. Ecologica, veloce, consuma quanto vuole al primo prato disponibile. Sì, ok, non avrà i comandi per l’ autoradio alle briglie nè gli specchietti autosbrinanti. Ma vuoi mettere la soddisfazione di lasciare i prodotti della combustione equina davanti al pirellone, quando forminchioni stabilisce il calendario delle domeniche a piedi tranne per quelli che devono andare allo stadio?
Non amerò gli optional, ma a certe piccole soddisfazioni non so proprio rinunciare.

-La notizia del giorno: Siamo fuori dalla crisi economica. Che non c’ è mai stata. Però l’ abbiamo affrontata bene ed adesso è alle nostre spalle. E non tornerà, se gli economisti tacciono, anche se non ne siamo ancora usciti del tutto, da questa crisi economica che era solo nella nostra immaginazione.. Mi sembra di aver mangiato un gelato troppo in fretta.

-La frase del giorno: “Le innovazioni di ieri sono gli scarti di oggi”. (Alex Ross)

Nessun commento:

Posta un commento

I più letti