domenica 21 novembre 2010

Apollo

C'erano una volta i fumetti della EC Comics; quelli, per capirci, presentati dallo Zio Tibia e simili. Storie horror e noir con protagonisti i nipotini dei più classici mostri dell'immaginario collettivo, dallo scienziato pazzo al lupo mannaro al mostro atomico. Più spesso vittime che carnefici,in e di un mondo che non provava nemmeno a capirli, preferendo subito condannarli per le loro deformità, fisiche o mentali. Un bel giorno, arrivò il lindo professor fredric wertham, che spiegò al mondo come i fumetti fossero una rovina per le giovani menti, facile bersaglio di certe suggestioni. E' il tizio che, senza tanti giri di parole, ipotizzò una relazione omosessual- pedofila tra Batman e Robin; è il tizio che, indirettamente, portò alla creazione del famigerato comics code statunitense, una sorta di autoregolamentazione delle case editrici affinchè non veicolassero, nelle loro pubblicazioni, messaggi fuorvianti, o presunti tali. Tra i vari deliri, uno espressamente vietava di far comparire nelle storie vampiri, zombie, licantropi ed altri mostri assortiti. Le solite malelingue asseriscono che fu una manovra studiata appositamente da marvel e dc, gli editori dell'uomo ragno e di batman, per far fallire la EC Comics, che come detto con i freak ci campava ed era la prima casa editrice dell'epoca. Naturalmente, chi lo pensa è un complottista, ed il fatto che la EC sia davvero fallita, a causa dell'impedimento succitato, è una pura coincidenza. Questo accadeva negli anni '50 in amerDica, e da allora, con tanta tanta pazienza, i mostri sono tornati dall'esilio più vigorosi e forti che mai. O quasi. Comunque, non ovunque. Anzi, da noi pare che il concetto di "mostro", inteso come essere disgustoso anzichè come prodigio (così com'era in origine) si sia allargato a dismisura, fino ad includere la nostra stessa quotidianità. Così ci ritroviamo con spot e fiction imbarazzanti dove i protagonisti sono tutti bellissimi, o per lo meno fascinosissimi, vestono abiti firmatissimi tagliati su misura, abitano in appartamenti bellissimi e spaziosissimi (e straripanti di libri che verosimilmente non hanno mai nemmeno preso in mano) che nessun essere vivente col loro reddito potrebbe permettersi e sono, naturalmente, buonissimi, gentilissimi e vivono in famiglie unitissime. Praticamente, la negazione della realtà in cui ogni giorno annaspiamo, fatta di monolocali, famiglie litigiose, piccole e grandi furbizie a scapito di sprovveduti e tre camicie per cinque euro dai cinesi. Se, per esigenze sceniche, deve essere presente anche una creatura orrenda di qualche tipo, non può avere che due ruoli: il cattivo da sconfiggere,o l'animale da compagnia che ispiri tenerezza. "Sono un uomo!", gridava John Merrick nel "The Elephant Man" di David Lynch; i cesaroni gli riderebbero in faccia, studio aperto ci farebbe l'apertura difendendo i bambini che l'hanno preso a sassate, la vaiassa presenterebbe istanza parlamentare urgente per farlo rinchiudere in una segreta. Ora, capisco che lo scopo dell'intrattenimento è quello di proiettarci in mondi inaccessibili, facendoci credere di poterli davvero raggiungere, prima o poi, e che quindi tutto debba essere il più possibile fiabesco e meraviglioso. Basta comprare il tal yogurt, per essere felici ed in forma come la marcuzzi. Poi però ti rendi conto di come la situazione sia tracimata al di là di ogni decenza quando, una domenica mattina, spulci il televideo e trovi questa testuale notizia:

Luigi e Daniela. Vivi per miracolo. Lui capitano di una delle più quotate squadre del campionato di Eccellenza del Lazio,l'Albalonga. Lei 28enne con qualche precedente agonistico, simpatica, piena di vita, bellissima. Li accomuna quella che viene definita 'morte improvvisa'. Il loro cuore, senza preavviso, un terribile giorno ha smesso di battere. Ma la loro è una storia a lieto fine. Con una morale. Non si può lasciare al caso la sicurezza delle persone.E tutti i luoghi pubblici andrebbero dotati di defibrillatori. E quanti più soggetti possibile addestrati ad usarli.

http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/view.jsp?p=160&id=733015&idmenumain=2

Chissà se luigi e daniela sarebbero ancora miracolosamente vivi se lui fosse stato un metalmeccanico in sovrappeso con problemi di traspirazione e daniela un'acida zitella con le vene varicose ed un passato da cassiera del carrefour. Il loro cuore, un terribile giorno, ha smesso di battere; per fortuna. La tuta bisunta di luigi e le gambe di daniela erano uno spettacolo indecente ed offensivo, nel quartiere. Una storia a lieto fine, con una (a)morale: scrivere "due persone come tante" sarebbe stato troppo semplice. Perchè nessuno si sarebbe preso la briga di salvarle, o di farsi addestrare per.

-La notizia della settimana: rotondi definisce mara carfagna un patrimonio di tutto il pdl. Non si dica mai che silvio non divide coi suoi sudditi.

-La frase della settimana: Chi lotta contro i mostri deve fare attenzione a non diventare lui stesso un mostro. (F. W. Nietzsche)

1 commento:

  1. Le apparenze ingannano... sopratutto nelle pubblicità. Mai frase è più azzeccata per uno spot o per qualche serie televisiva. Potrei fare il paragone con la pubblicità del mulino bianco. Sei di mattina tutti allegri e pimpanti, vestiti di tutto punto e pronti per un altra giornata, chi di lavoro, chi di scuola. E la tavola imbandita con ogni ben di dio e le immancabili biosche appena sfornate.

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