venerdì 3 settembre 2010

Dell’Orrore

Nel corso di alcune discussioni aventi per tema cinema e letteratura, mi sono reso conto di un fatto allarmante: o non sono più capace io di riconoscere un’opera dell’Orrore (mentre sugli orrori di opere ho le idee molto più chiare), oppure non ne è capace il resto del mondo. Atroce dilemma. Mano al Dizionario:
Orrore: SM. 1- Senso di raccapriccio, di ribrezzo, alla vista o al racconto di cose brutte e deformi, spaventose, crudeli. 2- ciò che suscita un senso di raccapriccio, di ripugnanza. 3- Sentimento di rifiuto, di avversione (con valore iperbolico).
(Definizione tratta dal dizionario della lingua italiana DeAgostini)
In calce alla prima definizione,c’è l’ulteriore aggiunta riferita a film e romanzi: “che mira a suscitare sensazioni di disgusto o paura”. Ecco l’ennesimo riflesso dei tempi che, come sempre, abbaglia impedendo di vedere indietro con la dovuta chiarezza. Perché se ne fossimo capaci ci accorgeremmo, anzi ricorderemmo, che originariamente l’Orrore non aveva nulla a che fare con il disgusto se non come uno dei mezzi, nemmeno il principale, tramite cui veicolare la paura. Perché il vero scopo della narrativa e cinematografia orrorifica dovrebbe essere sempre e solo questo: risvegliare in noi i timori più riposti, farceli sfiorare, guardare negli occhi, e restituirci infine al nostro ben più orribile mondo. Sprofondandoci nella seconda definizione a tal punto che nemmeno ce ne rendiamo conto. Così come non ci rendiamo conto della nostra ipocrisia, quando cambiamo canale per sfuggire il film dove il maniaco di turno squarta la vittima del momento e rallentiamo in autostrada, in prossimità degli incidenti, per ammirare il sangue sulle lamiere. Oppure quando cambiamo canale per sfuggire il film dove il maniaco di turno squarta la vitttima del momento per soffermarci compiaciuti sulla soubrette mezza nuda cui improvissamente -ops!- scivola il vestito (chiamiamolo così) quel tanto che basta per mostrare il capezzolo in modo da fornire materiale per un’edizione di studio aperto ed una settimana di salotti televisivi (alla portatrice sana di poppa fuggiasca toccheranno invece copertine su periodici di gossip, video con ralenty su youtube e pagine dedicate in appositi blog). Da un orrore all’altro. Solo che in un caso, quello del maniaco di turno eccetera eccetera, è palese e dichiarato (in maniera mendace, peraltro, perché da quelle parti siamo già in zona splatter, cioè la versione più povera e decerebrata dell’Orrore ad uso e consumo dei biNbiminchia), nell’altro è talmente sottile e mimetizzato che non lo notiamo nemmeno. Ma cosa sono entrambi se non un’ostentazione di carne per il piacere vouyeristico del pubblico? Ancora: perché un film dove un assassino uccide a colpi di machete mocciosi (non) troppo cresciuti dovrebbe essere considerato “film dell’orrore”, mentre Uma Thurman che affetta chiunque in Kill Bill viene decurato come “azione- drammatico”? Per non parlare di Rambo, altro esempio di quello che reputo essere un film dell’orrore, dove non c’è nemmeno la scusa della minaccia soprannaturale a giustificare tutto. Lì c’è solo la barbarie dell’uomo sull’uomo che si perpetua. Oppure, per rimanere in casa nostra, delle fiction che appestano le reti raiset, descrivendoci allegre famiglie asessuate e prive di emozioni/ pensieri autonomi che vivono in appartamenti che nella realtà qualunque omonimo di uguale estrazione sociale potrebbe solo sognare. Eccolo, allora, il vero Orrore: strizzare l’occhio allo spettatore indicandogli non già cosa potrebbe essere, ma cosa dovrebbe aspirare a diventare. Scagliandolo così tra le grinfie di mostri affascinanti ed impeccabili nei loro doppiopetti, che sorridono ammiccando facendoti firmare un mutuo che nemmeno i tuoi figli forse riusciranno a saldare. E, novelli Dorian Gray, le loro malefatte non ne intaccheranno minimamente l’aspetto. Spetterà ad altri deturparsi e svilirsi per loro, arrivando magari al punto di porre fine alla propria vita ed a quella dei loro cari in un unico, incolmabile momento di disperazione. Ed eccoli qua, i mostri da sbattere in prima pagina. Eccole qua, le creature di cui dobbiamo aver paura. Eccoci qua. Eccolo, l’Orrore. Quello vero.

-Il Link del giorno: un forum segnalatomi di recente creazione e recentissima segnalazione, che per il sottoscritto equivale alla Terra Promessa:


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-La frase del giorno: “Non è necessario credere nell’esistenza di un Male soprannaturale: ci sono già gli uomini, capaci di ogni nefandezza.” (J. Conrad)

4 commenti:

  1. Uuuhh cosa m'hai fatto conoscere! Tante belle nuove serie inglesi da scaric... ehm, procurarmi ^____^

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  2. Visita forum, iscriviti forum, scaric...uhm... recupera serie ^^

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  3. Ehm... dov'è Daniele? Questo articolo lo DEVE ASSOLUTAMENTE LEGGERE!!! ^^ Io nelle scene dell'orrore ci metterei pure una notizia di questi giorni: dottori che litigano al posto di far nascere povere creature innocenti. Morte per colpa loro, morte prima ancora di vedere la luce. Si lo so, questo mondo è terribile e forse è meglio che non l'abbiano visto, ma penso al dolore di quei poveri genitori.

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  4. ci sono ci sono. scusa sono un po' teso per l'esame, ma anche se ho letto, resto comunque della mia idea. Io c'ho paura lo stesso e non lo nego ad ammetterlo :P! dipende da persona a persona. E da stomaco a stomaco XD

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