martedì 29 giugno 2010

Who’s Who- aldo brancher


In questi giorni stiamo assistendo al solito ridicolo can can sul solito illustre sconosciuto sbucato da chissà dove, intruppato al volo nel governo berlusconi con la creazione (o meglio, ridefinizione) ad hoc di un ministero improbabile come è quello “al decentramento”, fino all’altro ieri “ministero per l’attuazione del federalismo” tanto caro a bossi. Che ci fa sapere di essere il solo titolare del dicastero: aldo brancher, il neoministronzo di cui sopra, si occuperà di non meglio specificati decentramenti. Non prima però di aver tentato la carta del legittimo impedimento per schivare il processo che lo vede protagonista, insieme alla moglie. Entrambi sono infatti a vario titolo coinvolti in quella piccola questione nazionale chiamata “scalata antonveneta”. A furia di stare coi furbetti del quartierino e col furbone di Arcore, brancher qualcosa l’ha imparata, e non fosse stato per un momento di lucidità di napolitano magari l’avrebbe pure sfangata. In ogni caso, quando il neoministro ha giocato la carta del legittimo impedimento si è subito scatenata la canea delle anime semplici che hanno gridato allo scandalo. Ipotizzando adirittura che brancher sia stato nominato ministro proprio per dargli modo di sottrarsi al processo. Ma vah. Uno schifo? Macchè. La logica prosecuzione di uno stile di vita. Nato 67 anni fa in quel di Belluno, dopo aver conseguito il diploma di maturità classica brancher indossa per qualche tempo la tonaca di prete paolino e si occupa delle inserzioni pubblicitarie su “famiglia cristiana” (sapete, no, il fogliaccio cattocomunista che ogni tanto se la prende col berlusconi IV) ma molla tonaca e lavoro per contrasti col suo superiore e per amore di una donna. Prontamente reclutato da marcello dell’utri, diviene dirigente di publitalia come responsabile dei “progetti speciali” fininvest comunicazioni insieme a fedele confalonieri. Noto anche come “lo spretato”, brancher è colui che ricucì lo strappo tra bossi e berlusconi intorno al 2000. E che, nel 2003, guiderà i “saggi” eremiti della baita di Lorenzago di Cadore incaricati di riscrivere la Costituzione. Già indagato nel 1993, nell’ambito di Tangentopoli, in merito alla vicenda dell’ipermercato “Le Gru” di Grugliasco (opera portata avanti dalle coop rosse sotto la supervisione del “compagno g” primo greganti per conto della standa di berlusconi e del gruppo francese Trema, che verrà costretto a pagare tangenti ad esponenti politici della dc e del psi), verrà prosciolto dalle accuse, solo per venire arrestato poco dopo sempre per tangenti su denuncia dell’allora segretario dell’allora ministro della (mala)sanità de lorenzo. Rimarrà in carcere tre mesi, il “greganti del biscione”, con l’accusa di aver versato un totale di 600 milioni al psi ed al ministero della sanità per far sì che la fininvest ottenesse il maggior numero di spot televisivi della campagna anti-Aids, finanziata dal ministero con 30 miliardi l’anno. Negando sempre il coinvolgimento dei vertici aziendali che, comunicando telepaticamente con lui, gli intimano di tenere la bocca chiusa*, ed affermando di aver agito a titolo personale, brancher viene infine condannato a 2 anni ed 8 mesi per finanziamento illecito e falso in bilancio. La Cassazione prescriverà poi il primo reato ed il secondo verrà depenalizzato dallo stesso governo di cui brancher è sottosegretario. Dopodichè tutto fila liscio fino all’epoca della famigerata scalata Antonveneta: salta fuori che brancher e gentile signora hanno un conto alla Popolare di Lodi, intestato alla moglie, con un affidamento ed una plusvalenza sicura di 300mila euro in due anni: sulla scorta delle dichiarazioni che i dirigenti dell’istituto rilasciano in quei giorni, gli inquirenti ipotizzano che il denaro non sia stato solo incassato da brancher, ma anche smistato ai suoi colleghi del governo per conto di fiorani e c. che speravano così di non aver intoppi da parte della politica per i loro giochetti. Prima indagato per appropriazione indebita e successivamente per ricettazione su input della Procura di Lodi, brancher deve difendersi dalle accuse di donato patrini, manager che fino al 2002 curava i rapporti coi politici per conto del suo capo gianpiero fiorani, e da quelle di fiorani stesso, che lo indicano come il tramite a cui venivano versati i soldi da consegnare poi agli esponenti politici della maggioranza, non di rado in tandem o per conto di calderoli. Della serie “roma ladrona, la lega non perdona. Quanto alla padania…”. Quindi, come potete evincere dal profilo del personaggio, non c’ è niente di scandaloso o di strano nel suo comportamento. Il resto, alla prossima udienza.

(Le notizie biografiche su aldo brancher sono tratte da: “Se li conosci li eviti”, di Peter Gomez e Marco Travaglio, Chiarelettere, 2008, € 14.60)

-Ipse Dixit: "l'Italia ha perso i Mondiali e se la prendono con me" (aldo brancher in un'intervista al TG3. Come se gli italiani "ragionassero" tutti come gasparri, no...)

-*La frase del giorno: “Quando il nostro collaboratore brancher era a San Vittore, io e confalonieri [non potendolo andare a trovare personalmente per ricordargli che il silenzio è d’oro, nd Bobby] giravamo intorno al carcere. Volevamo metterci in comunicazione con lui.” (silvio berlusconi, noto telepate)

6 commenti:

  1. Sette anni a Dell'Utri....beh che pensavate è periodo di saldi noooo! (Chissà come sarà contento il mio ex uomo dei sogni di sta faccenda)
    In fondo brancher ha un faccino tanto buonino come lupo de lupis.
    Mentre gli americani che hanno le palle...oh se ce le hanno...faranno causa anche al papa perchè in fondo the show must go on come cantava il grande Freddy!
    E poi ragazzi si avvicinano le vacanze ed è molto più importante parlare di quel poveretto di Tarricone che si è schiantato, dispiace ovvio, ma quando te le vai a cercare....comunque non si dedica un telegiornale all'ennesima vittima bianca volata da un ponteggio di 30 metri mica aveva fatto il grande fratello uno in più od in meno che volete che sia, come diceva Totò è la somma che fa il totale.
    Antò fa caldo...non è la pubblicità di una bibita me l'invito a di pietro a lasciar perdere con le polemiche, tanto non servono, a proposito comìè la storia dei rimborsi elettorali?
    Eh si il marcio non c'è solo in Danimarca e se c'era arrivato Shakespeare 400 anni fa ci stupiano noi ora!?
    A proposito parlando di cose serie avete già pensato alle vacanze?

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  2. Eh ho sentito il tiggì giusto qualche ora fa. E ovviamente sono incazzata come una biscia, avvelenata, s'intende. Sette anni?! No, dico, ma non facevano prima ad assolverlo da tutte le accuse come al solito?! E poi quante volte è già stato indagato Dell'Utri? Ho perso il conto.-_-
    Vacanze? Se tutto va bene, i miei se ne vanno quindici giorni... ah, casa dolce casa!! =P

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  3. Della fedina di Brancher non mi meraviglio minimamente. Mi sembra che ormai tutto il parlamento sia composto da questa gentaglia! >,<

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  4. Solo qualche appunto in libertà prima di nannare:
    -l'idea del "who's who" nasce proprio perchè qualcuno è rimasto sorpreso di scoprire che lo sconosciuto brancher aveva già una carriera di mariuolo di tutto rispetto alle spalle. Siccome ho la fissa che tra una chiacchiera e l'altra questo blog debba anche fare un po' di informazione, ho pensato di aggiornarvi, quando occorre e se serve, sul passato di certi individui che sembrano sbucati dal nulla ed invece giocano un ruolo determinante in molte vicende, perchè alla fin fine tutto si tiene. Specie in casa mediaset. A tal proposito...
    -Prima di incazzarsi o gioire, ricordiamo che quella emessa oggi dal tribunale di Palermo nei confronti di dell'utri è una sentenza di secondo grado (della quale bisogna aspettare di leggere le motivazioni); c'è ancora la Cassazione. Penso però che andrà tutto prescritto, visti i tempi biblici della giustizia italiana e considerato quanto tempo è trascorso dai fatti. Rimane semmai la gravità di avere un esponente politico che considera un capomandamento con cui era in stretti rapporti "il suo eroe". Quanto al resto, portiamoci avanti:
    -se i reati contestati a dell'utri venissero prescritti, non significa che è stato assolto ed è innocente. "Prescrizione" significa che il reato è stato commesso, ma sono trascorsi i tempi massimi necessari per applicare la pena. E' anche vero che la prescrizione può essere respinta dall'imputato per ottenere l'assoluzione nel merito tramite nuovo processo. E sono sicuro che dell'utri lo farà. Sì. Certo. Se mangano è un eroe, allora tutto è possibile.
    -Avere un hard disk da 500 giga è una figata.
    -_-

    E con questa vi saluto e vi do' appuntamento a domani, per un argomento già accennato da Giancarlo... anche lui telepate come il presdelcons ^^

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  5. Accidenti Bobby mi hai scoperto.....zio Silvio ed io abbiamo gli stessi poteri e te lo confido....camminiamo sulle acque.....ef ora Lazzaro alzati e cammina, anzi lavora al post di domani.......brandaaaaaa!

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