lunedì 21 giugno 2010

W. I. P.- “La rivolta delle tenebre”

C’era una volta un aspirante scrittore che ideò, un po’ per gioco, un po’ seriamente, un po’ con la complicità di vecchie amiche perse o quasi di vista, una saga in tre parti di stampo gotico medioevale. Com’è come non è, nel corso degli anni l’avventura quadruplicò di dimensioni e divenne di dodici, grazie al contributo dato da Simona per la creazione della trama de “Le Sabbie Del Non Ritorno” e dei personaggi di Kira, Cathly, Zoe e Geneviève. Poi, l’aspirante scrittore, senza neanche l’alibi di aver battuto la testa ed essere temporanemante uscito di testa (o del tutto, a sentire i maligni), decise di diventare delegato sindacale. E per tre interminabili anni tutte le sue energie si rivolsero alla risoluzione di problemi aziendali e nel tenere a bada uomini adulti e vaccinati più bisognosi di una baby sitter che di un rappresentante. Recentemente, causa scadenza del mandato e preso atto della volontà della direzione di non concedergli il doppio zero davanti al numero di matricola aziendale col quale avrebbe potuto risolvere il 99,9% delle problematiche interne in un batter d’occhio, l’aspirante scrittore ha ritrovato, dopo qualche settimana di decompressione e relax, l’energia e l’entusiasmo per rimettersi alla tastiera. Non per finire il fantomatico “Episodio uno” della saga né per proseguire col secondo tomo di “Sine Requie”. No. Conformemente alla sua filosofia di lavoro e di vita, che come lo statuto della fu casa delle libertà di guzzantiana memoria recita ”facciamo un po’ come cazzo ci pare”, l’aspirante scrittore si è messo al lavoro sul sesto libro della saga. Perché proprio il sesto anziché, per dire, il secondo? Per varie ragioni. Una tra tutte che i vari capitoli della storia, pur risultando interconnessi e rappresentando una progressione cronologica degli eventi (dal 950 d.c. all’Armageddon, pressappoco) costituiscono ognuno una realtà a sé stante ed indipendente. E perché sinceramente questa storia ce l’aveva nella testa e nel cuore da parecchio, ma gli mancava lo spunto ed il tempo per svilupparne il canovaccio, riassumibile in una domanda preceduta, per chi non è avvezzo al cosmo narrativo mio e di Simona o non abbia letto “Racconti a Margine”, da un appunto. Il Creato è, da sempre, il campo di battaglia su cui si fronteggiano i due schieramenti dell’Inferno e del paradiso. Su questo campo di battaglia si muovono varie creature soprannaturali ed i mai troppo disprezzati esseri umani, che rappresentano in quasi ogni senso l’ultimo e più debole anello della “catena alimentare”. Talmente debole che, per impedirne l’estinzione, la Camera dei Principi (massimo organo politico infernale) ed il Coro (la sua controparte elisea) mettono a punto dei mezzi per dar modo ad alcuni umani di competere alla pari o quasi con i loro avversari soprannaturali. Non per spirito di carità, ma per ragioni squisitamente pratiche: a qualcosa, comunque, serviamo, almeno per il momento. Questi sistemi sono la magia, il Calice, la Fiamma e le Armi di Luce, protagonisti nei primi quattro capitoli della saga, e successivamente, quando si rivelano del tutto inefficaci, la creazione dei cosiddetti Custodi. Ovvero esseri umani cui vengono conferiti poteri semidivini da utilizzare per proteggere la specie dominante del loro mondo da chi ne minaccia l’esistenza. Sì, avete letto bene: “specie dominante”. Quindi nel nostro caso/ mondo, e per la verità nella maggior parte dei casi/ mondi, la razza umana. Ma cosa succede quando le creature soprannaturali, o parte di loro, decidono di averne abbastanza e di crearsi un loro Custode? Cosa succede se una di loro decide di rivendicare per sé quegli straordinari poteri ed affrancare ghoul, vampiri, lupi mannari eccetera dal giogo di una vita vissuta all’ombra di esseri dal potere inconcepibile oppure del tutto privi di potere? Succede che lo scrittore deve inventarsi un modo per far sì che questo avvenga. Ritrovandosi così a rivalutare una recente idea che, inizialmente, voleva usare per un racconto breve e calza come un guanto a questa trama. Così lo scrittore cancella le precedenti false partenze e si rimette a scrivere da capo il tutto. E funziona. Benissimo. L’ambientazione (tra la metà dell’ 800 ed i primi del ‘900), la cadenza, il susseguirsi degli eventi… manca giusto un pezzo. Un ultimo dettaglio. Quando è convinto di averlo trovato, lo scrittore pensa di introdurre a quel punto nuove figure come i cacciatori di vampiri, o qualcosa del genere. Poi si ricorda di una serie animata, peraltro insulsa, vista qualche anno fa e mollata a metà per rispetto alla propria intelligenza, in cui si parlava di narcolessia, malattia che provoca improvvisi colpi di sonno che possono durare anche ore. O giorni. A questo si aggiunge da solo un antico ricordo sugli stati di allocoscienza. Ai fenomeni paranormali che possono originare. E sa, l’aspirante scrittore, che è praticamente tutto lì. Manca solo un ultimo, fondamentale dettaglio, ma quale? Ah, giusto. Qualcuno che chieda un Lucano. Perfetto. Adesso ho veramente tutto quello che mi serve per andare avanti.

-L’anteprima del giorno:

-Dove cazzo è finito?-
-Stai calmo.-
-Come faccio a stare calmo con….-
Gli occhi corsero spontaneamente alla rozza cassa addossata alla parete.
Le fiamme dipingevano sul legno vecchio e scheggiato arabeschi cangianti di luce ed ombra.
-Dove cazzo è Andrej?-,ripetè con voce lamentosa.
Hismael gli elargì uno sguardo ammonitore,sentendo la propria pazienza venire meno.
Il fatto che già in condizioni normali ne avesse poca non lasciava ben sperare per Vladislav.
-Dacci un taglio.-lo ammonì.
Il ragazzo aprì la bocca per ribattere,ma forse cogliendo qualcosa di minaccioso negli occhi del compagno desistette.Si passò la mano sudicia tra i capelli unti,rannicchiandosi su sé stesso,le ginocchia tirate contro il petto.Sbuffando,Hismael gettò un altro ramo nel fuoco per ravvivarlo.
Quindi sollevò leggermente il capo e chiuse gli occhi,come si stesse concentrando per gustare al meglio una sinfonia che solo lui poteva udire.
Rimase fermo così per quasi un minuto,quindi si rilassò con un brontolìo di protesta.
-Non dovevamo accettare.-bisbigliò Vladislav con voce chioccia.-Non dovevamo…-
Le pigolanti proteste divennero un urlo colmo di rabbia e terrore quando,ruggendo,Hismael si avventò su di lui,serrandogli la gola tra le mani grosse e nodose;scoprendo i denti in una vana minaccia,Vladislav assestò due altrettanto inutili colpi al suo leader.
-Un’altra lamentela e ti strappo la lingua,moccioso.Ricorda chi sei.Cosa sei.Mostrati degno della tua natura!-,intimò Hismael,sottolineando le ultime parole con ceffoni che resero paonazze le guance della giovane vittima facendogli sprizzare sangue dal naso.Vladislav cercò di reagire,ed assestò un paio di buoni colpi,ma semplicemente non aveva speranza di respingere l’assalto di Hismael,che lo scagliò via come un giocattolo ormai rotto e privo di attrattive.
Vladislav rovinò malamente contro la parete,proprio accanto alla cassa.Quella maledetta cassa.
Col suo maledetto contenuto.Pur rintronato com’era,rinculò disordinatamente per mettere una distanza ragionevole tra sé e quel maledetto sarcofago.
La risata sprezzante di Hismael rimbalzò tra le pareti della baracca come una biglia impazzita.
Più dolorose di qualunque schiaffo.
-Vergognati.Alla tua età dovresti già essere adulto,non un cucciolo spaventato dalla sua stessa ombra,ansioso di attaccarsi al capezzolo della mam...-Hismael tacque.
Attraverso la foschia del dolore punteggiata da migliaia di piccoli soli,Vladislav lo vide irrigidirsi.
-Finalmente.-grugnì,voltandosi verso la porta.
Rialzandosi faticosamente,Vladislav lo imitò.
Il sangue gli ostruiva il naso,ma le orecchie funzionavano perfettamente.
Stava arrivando qualcuno.Qualcosa.Cigolii.Il nitrito nervoso di un cavallo.
-Andrej.-,sorrise Vladislav,neanche avesse pronunciato il nome della propria amata.
-Finalmente.-ripetè Hismael,girandosi e sputando solennemente.
Un grumo di saliva catarrosa atterrò sul coperchio della cassa,decorandolo come un fregio.
Il solo che meritasse quella lurida puttana.Peccato non averci pensato prima.
Hismael tese le labbra in un sorriso maligno,riportando la propria attenzione alla porta.
I passi si stavano avvicinando.
-Finalmente.Ce ne hai messo di tempo.Spero sia servito a trovare qualcosa di…-,iniziò Hismael quando l’uscio si aprì cigolando e la massiccia sagoma di Andrej varcò la soglia.
Lasciando immediatamente una pozza di sangue sul pavimento.
Sangue che andò a mischiarsi a quello che già imbrattava le assi polverose dell’impiantito.
Il resto accadde in meno di un secondo.
Vladislav vide Andrej scagliarsi a peso morto contro Hismael.Ad Andrej mancavano entrambe le braccia,la testa pendeva come un ciondolo grottesco attaccata ad un ultimo lembo di pelle che le impediva si sfrecellarsi per terra come un frutto troppo maturo.
Hismael reagì,respingendolo con un colpo accompagnato da un ruggito furibondo.
Il cadavere cadde con un tonfo flaccido ai piedi di Vladislav,che si ritrovò a fissarne sgomento le orbite svuotate.
Le labbra gli tremavano convulsamente,cercando di liberare un urlo per il quale non aveva fiato.
Nemmeno si accorse della battaglia che infuriava a due passi da lui.
La seconda di quella sera maledetta.Nella prima,avevano avuto facilmente la meglio sull’anziana coppia che abitava quella capanna fatiscente. Adesso…
Hismael lanciò un latrato agghiacciante,che nessuno avrebbe mai pensato potesse uscire dalla sua gola,più abituata a ruggiti,ordini ed insulti.Non al dolore ed alla paura.
Non a tanto dolore e tanta paura.
Vladislav si riscosse.
Il suo leader era in ginocchio di fronte a qualcuno così basso ed esile da essere quasi offensivo.
La pozza di sangue che si andava allargando sul pavimento gli fece comprendere la verità in un istante.Hismael non era in ginocchio.
Semmai,le gambe gli erano state amputate a quell’altezza.
Ma ancora lottava.Cercò di azzannare il turbine nero,di artigliarlo.
L’ombra non si lasciò afferrare.Due lampi argentei sibilarono.Le poderose zampe si staccarono di netto dal corpo di Hismale e volarono nell’aria come perversi bouquet da sposa,tracciando la loro traiettoria con scie scarlatte.Hismael guaì di nuovo.Un lamento acuto,straziante.Breve.
La turbinante,indecifrabile ombra nera lo avvolse,soffocandone lo strazio.
Nella stanza echeggiò,come un colpo di cannore,il suono di un ramo spezzato.Un grosso ramo.
Dopo,avrebbe dovuto esserci un silenzio rotto solo dallo scoppiettare del fuoco.
Invece Vladislav ritrovò finalmente la voce.
Avrebbe dovuto rovesciare la testa al soffitto ed ululare il proprio canto di guerra.
Invece urlò fino a lacerarsi la gola,auando il colpo lo raggiunse allo stomaco facendolo volare via come un foglio di carta trasportato dal vento.
Per la seconda volta,rovinò accanto alla cassa.Ma stavolta non si diede pensiero di allontanarsi.
Era troppo,disperatamente concentrato nel tentativo di estrarre il grosso pugnale conficcato fino all’elsa nelle sue viscere.
Piangeva e guaiva,cercando di afferrare l’arma con dita malferme e deformate da un principio di mutazione che non riusciva a portare a termine;vescica ed intestino gli imbrattavano i già sozzi e laceri calzoni,avvolti su gambe non più umane e non ancora del tutto…
-Cucciolo.-chiamò una voce che forse voleva essere compassionevole,suonando invece gelida ed impersonale.
Vladislav levò il muso fradicio di bava e lacrime verso l’ombra.
Prima le era sembrata così piccola ed insignificante.Ma ora,mentre si avvicinava…
Ora…
-Povero,piccolo cucciolo.-,disse,fissandolo coi suoi occhi più gelidi della lama dell’altro pugnale
che teneva distrattamente nella mano destra.
Il sangue di Hismael ed Andrej lo ricopriva completamente.
Andrej.
Ecco perché ci aveva messo tanto.
Era andato a cercare qualcosa con cui trasportare più agevolmente la cassa,dopo che il loro carro si era rotto.
Invece qualcosa aveva trovato lui.
(Copyright Bobby S. Pedersen; tutti i diritti riservati.)

-La frase del giorno: “Preferirei morire piuttosto che vivere tutta la mia vita nella paura di qualcuno”. (J. Baldwin)

12 commenti:

  1. Eccomi!!! ^_^

    Beh, complimenti!!! Da quello che ho letto nn è affatto male, e sopratutto finalmente posso vederti all'opera con qualcosa di cui sn un po' appassionato :P. Devo dire che un po' ti invidio, tu sei già riuscito a scrivere molte cose, io, invece... sono sempre in alto mare. Ora poi con gli impegni che mi gravano sulle spalle fatico persino a leggere l'ebbok di eddings. Approposito! Non so se hai dato un occhiata a quelli che ti avevo inviato.

    RispondiElimina
  2. Complimenti anche da parte mia. Bobby riesci sempre ad incuriosire un casino!!! =*

    RispondiElimina
  3. P.s.: Bobby te lo chiedo io un Lucano, ghghgh =P
    Ti aspetto sul mio blog ;-)

    RispondiElimina
  4. Lupi mannari? Anzi come diceva Igor in Frankestein junior.....lupo ululì, castello ululà!
    Bene ragazzo di nuovo in sella e via al galoppo nella fantastica landa dei tuoi pensieri, una situazione davvero stimolante e adrenalinica.
    Proprio ieri sera ho visto un film carino che mi era sfuggito "Le strane morti di Jan Stone" e sebbene jason avesse altre intenzioni che quelle di vedere il dvd, l'ho trovato carino, l'idea di questi angeli sterminatori che sfuggono al loro compito per....ovviamente mi fermo qui nel caso non l'abbiate visto.
    Oggi il sole splende alto e spero questo non affievolisca la tua vena creativa dove spero di attacherai novello vampiro per deliziarci con le prossime pagine della tua saga.
    P.s.
    Sarebbe possibile inserirci anche una bella storia d'amore, sai anche i demoni hanno un cuore...o anche più d'uno! Bohhhh........

    RispondiElimina
  5. Ehm... veramente questo è l'unico genere di cui scrivo. Che poi cambi l'epoca in cui la storia è ambientata c'entra poco; i personaggi sempre quelli sono. Stavolta semmai la novità è costituita dall'ambientazione, visto che gran parte dell'azione si svolgerà nella terra di colei che chiese il fatal amaro. Così, tanto per farla sentire a casa sua tra una sevizia psicologica e l'altra...

    PS: tra l'altro, l'amore gioca un ruolo abbastanza importante nel complesso della saga, caro Giancarlo; infatti devi sapere che....
    No, dai. Per oggi di anteprime ve ne ho date pure troppe. Poi mi diventate golosi. E poi insaziabili. Vi conosco, vah... -_-

    RispondiElimina
  6. Horror gotico?? O_o. Ma io pensavo che scrivevi di horror attuale qualcosa del genere. Cn il gotico non ti avevo ancora visto all'opera eh!!! u.u

    RispondiElimina
  7. L'amor che fa girar le stelle e l'altre cose......
    Caro il mio Mr. Pedersen l'amore gioca sempre un ruolo determinante in ogni situazione anche la più impensabile.
    L'amore è di per se un sentimento sanguinario, quando volgiamo l'altro tutto per noi quasi lo divoreremmo per essere sicuri che non ci lasci mai.
    E quale amore può essere più inten so di quello di creature che non sono destinate a soccombere mai! Se una vita spesso non è sufficiente per amare è straordinario pensare di averne più d'una per vivere questo sentimento.
    E quale epoca più del neogotico, dell'ottocento fumoso che ha dato vita al mito di Jekyll, di Jack lo squartatore, può ospitare tali grandi storie d'amore?

    RispondiElimina
  8. Beh sai, io abito in aperta campagna. Mi sembra una buona ambientazione, cheddici?!
    Sevizie psicologiche? Chissà come morirò... O_O

    RispondiElimina
  9. La Vittima Designata22 giugno 2010 alle ore 01:59

    Mi sembra che il Lucano sia diventata una bevanda di moda qui, ultimamente :D

    Bobby, anche a proposito di Stanza 307, volevo chiederti: hai mai letto Lucifer della Vertigo? Noto varie somiglianze... inevitabili del resto, trattandosi comunque di cosmologia cristiana.

    Ora non vedo l'ora di morire :D
    No asp... io non intend... AAAAARRRRGGHHHHHHH!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  10. Ehm... chiedo scusa, cara la mia vittima, ma...ho mai parlato della tua dipartita? Credi davvero di cavartela così facilmente? Oh, mia adorabile ingenua ^^

    Quanto a "Lucifer", ammetto di non averlo letto, ma se le cose stanno come dici fammi sapere l'anno di pubblicazione che al massimo denuncio la DC per plagio. Scherzi a parte, pensa che in merito a "stanza 307" qualcuno mi disse non troppo tempo fa che vi aveva trovato delle affinità con "la bussola d'oro" (che io ho letto solo l'anno scorso, mentre "stanza" è del 2004). Lo Spazio-Idea colpisce ancora?
    (si chiese Bobby pensieroso, finendo di stringere le cinghie che imprigionavano l'urlante donzella al ruvido tavolaccio di legno ed azionando il meccanismo che faceva oscillare la grande lama sospesa sopra di lei...)

    RispondiElimina
  11. T... ti prego fammi moRIIIIREEEEEEE!!!!!!

    Nooooooo bbasTAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!

    AAAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina

I più letti