martedì 20 aprile 2010

W. I. P.- “Cuore di Mamma”

In tempi non sospetti mi sono già cimentato, a livello narrativo, con un argomento scottante e delicato come la pedofilia. Il primo racconto sul tema, “Per Elisa”, lo scrissi a tredici anni, e narrava le ultime ore di vita di un uomo oppresso da uno spettro che forse non esisteva al di fuori della sua mente colpevole. Parecchi anni dopo riaffrontai la questione ne “Il Grembo dell’Autunno”, terza storia del ciclo “il Cantico di Lilith”, un claustrofobico noir di stampo lovecraftiano che ebbe anche il doppio primato di mostrare a pochi eletti un altro membro del quartetto dei Primi (il Grembo, appunto) ed il personaggio di Silvye Orlock, che di lì a poco avrebbe acquisito il ruolo determinante che ancora oggi riveste nella saga cui sto lavorando. Calendario alla mano, sembra proprio che ogni decade o giù di lì debba tornare ad occuparmi dello scabroso tema della pedofilia. Non è una cosa che faccio con piacere, ovviamente, ma una molla che scatta ogniqualvolta mi trovo a fare certi ragionamenti e certe considerazioni, cosa che era impossibile esimersi dal compiere in questi ultimi tempi. So che i miei lettori più affezionati si divertono a fare della dietrologia sulle mie storie, cercando di indovinare da cosa abbia tratto ispirazione, il più delle volte sbagliando clamorosamente e spesso facendomi scoprire di aver omaggiato opere che nemmeno conoscevo (spazio idea, spazio idea…). In questo caso, rovino subito a tutti la festa, perché lo spunto per “cuore di mamma” stavolta è partito da due fonti piuttosto insospettabili. La prima scintilla me la diede, ormai parecchi mesi fa, il cosidetto ministro delle interiora roberto maroni, citando i dati sui bambini che in italia spariscono nel nulla, si suppone vittima di trafficanti d’organi o di pedofili. Qualcosa nella mia testa si mise al lavoro all’istante, ovviamente senza che lo sapessi, costruendo l’ossatura di una trama che sarebbe rimasta lì fino a qualche settimana fa, quando rileggendo alcune parti di “Episodio 1” (promemoria per me stesso: trovare al più presto un titolo a ‘sto cacchio di romanzo, sennò Google dirotterà qui migliaia di inferociti fans di Star Wars) mi sono re-imbattuto in Lamatsu. Per i digiuni di demonologia: Lamatsu è un “demone femminile dell’antica Mesopotamia, talora rappresentato con le ali e sempre con la testa di leone. Voracissimo, questo demone predilige i bambini e ne divora tanto le carni quanto le ossa”*. Naturalmente, nel mio macrocosmo sfalsato, Lamatsu non è affatto antropofaga (sì, è una donna), e quel “predilige i bambini” è da intendersi nel senso letterale del termine, tanto è vero che è solita muoversi circondata da un vasto corteo di infanti chiassosi e non propriamente umani. Il che ci porta direttamente al cuore del problema: che succede allorquando, attenendosi a quanto scritto sopra, uno sprovveduto sacrifica dei bambini ad un demone che li adora, ma non in senso gastronomico? Nelle opere di genere classico, il diavolo in questione incassa soddisfatto fino a quando non arriverà il figaccione di turno a sconfiggerlo a colpi di sceneggiatura. In questo caso, invece, Lamatsu gradisce assai poco che si stronchino in suo nome le vite di coloro che ama. Tuttavia i Patti che regolano i rapporti tra esseri umani e creature soprannaturali le impediscono di spezzare questo circolo vizioso (chè non tutti sono sfrontati come Fredrick “francamente-me-ne-infischio” Von Ordog). Ci vorrebbe un colpo di scena che permettesse a Lamatsu di affrancarsi dal suo eccessivamente zelante discepolo affinchè possa dargli ciò che merita. Ma come? Beh, che ci crediate o meno la soluzione mi è stata suggerita dal più insospettabile e non accreditato dei collaboratori: tarcisio bertone. Che non è omonimo del monsignore responsabile di alcune delle frasi e dei gesti più vergognosi della storia recente della chiesa cattolica: è proprio lui. Ovviamente non mi ha telefonato per dirmi “Ehy Bobby, che ne dici di fare così e cosà?”. Semplicemente, ascoltando le sue penose parole sull’accostamento tra pedofilia ed omosessualità e la successiva, ancor più avvilente retromarcia, ho capito dove avevo sbagliato fino a quel momento nella stesura di “Cuore di Mamma”. E, quindi, cosa dovevo fare. Soprattutto, ho capito come. Così, dopo un “ctrl”+ “5”+” Canc” sono ripartito da zero, cambiando completamente tanto l’impostazione quanto l’assunto di base del racconto, abbandonando lo stile classico che avevo intenzione di adottare in favore di quello che ultimamente tanto mi diverte e sembra riscuotere consensi (trame apparentemente scollegate che confluiscono in un unico finale). Devo dire che finora il risultato è soddisfacente, ma ci vorranno ancora parecchie passate e lavori di cesello prima di arrivare alla versione finale. Che sarà ovviamente a disposizione di chiunque volesse darci un’occhiata. Anche per lei, eminenza. Grazie dell’aiuto.

-La notizia del giorno: I volontari di Emergency rifiutano di rientrare in italia con un volo di stato. Terroristi e pure ingrati.

-La frase del giorno: “La malvagità non ha bandiere.” (Enzo Biagi)

* Definizione tratta da “Angeli e Diavoli” di Franco Fossati, Garzanti/ Domino- A.vallardi, 1995

6 commenti:

  1. In primo luogo come posso accedere alla tua bibliografia precedente perchè come tu sai "sta' robba m'attizza un sacco", secondariamente non ti facevo così culo e camicia con tarcisio.
    Effettivamente potrebbe ispirare uno dei tuoi racconti, lo sguardo torvo, l'espressione melliflua, l'insieme vagamente inquietante gli potrebbero fare avere una parte in qualsiasi Horror di rispetto.
    Ma se gli occhi sono lo specchio dell'anima (verissiomo vedessi i due laghi azzurri del mio filosofo) sua escr-em(e)/(ine)nza deve avercela davvero messa male!
    Pedofilia ed omossessualità un bel abbinamento quando si traatta di stornare l'attenzione sul cuore del problema, sicuramente credo che i protagonisti siano per la maggior parte esseri di sesso maschile ma non obligatoriamente omosessuali anzi dire il più delle volte tutt'altro. Non ho mai pensato si trattasse di vera e propria pulsione sessuale quanto di una insana ricerca di un'età che per vari motivi da loro è rimpianta, la ricerca e la distruzione di un'innocenza perduta.
    Mi sono chiesto dopo il mefistofelico annuncio di tarcisiuccio se parlasse per esperienza vissuta in uno od entrambi i ruoli palesati, mah?
    Sicuramente arrivare ad essere un principe della chiesa avrà comportato passare sopra un bel po di cadaveri, facendo attenzione però che i lembi della veste talare non ne venissero sporcati, per cui possiamo pensare che sia custode dei più atroci segreti delle sacre stanze.
    A questo proposito mi appello allo scrittore pregandolo in futuro di ambientare, se non già fatto chiedo venia, uno dei suoi racconti proprio all'interno del Vaticano, tra cardinali, maggiordomi del soglio e figaccioni svizzeri che ne stanno a guardia e perchè no durante un bel conclave......carino no!?
    Tornando a noi attendo con ansia l'esito della Tua ultima fatica certo che ispirato da tale uomo e da tali fatti non potrai che deliziarci. Su al lavoro dunque.......:-)

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  2. Andando con ordine: per la mia bibliografia inedita basta chiedere e tutto vi sarà dato, nel rispetto del copyright e/o del copyleft!^^
    Quanto al resto, la mia posizione nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche e della religione in quanto tale è nota (il che, attenzione, non equivale al prendere a ceffoni qualunque credente, a meno che non abbia velleità di redimermi), ma mi ha fatto assai specie vedere sua escremenza (BELLISSIMA! Questa te la frego e ti lascio i soldi dove sai ogni volta che la userò) uscirsene con una simile boiata e poi tentare di aggiustare il tiro con un "ma no, succede solo nella chiesa". Della serie, quando la "cura" è peggiore del male. Solo silvio sa fare le retromarce come si deve; un bel "non avete capito/ sono stato frainteso/ giornalisti comunisti" e passava la paura della gaffe. Quanto all'ambientazione vaticana di una storia... in realtà ci sto ambientando un'intera trilogia, quella di "Sine Requie" (su cui prima o poi mi rimetterò al lavoro), che pur in chiave romeriana presenta, specialmente nel primo volume, una chiesa che ha preso il totale controllo dell'italia e la governa come se fossimo ancora al medioevo. La cosa divertente: per le battute del Cardinal Santorsa, oscuro burattinaio del nuovo regime, non ho dovuto fare altro che prendere alcune frasi di ratzy, bertone, bagnasco e compagnia blaterante, modificare qualche nome e voilà. Il che, suppongo, la dice molto lunga sul livello generale delle gerarchie attuali...

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  3. Se ti posso essere di aiuto ho avuto uno zio monsignore (sembra quasi il titolo di un pornazzo anni '70) ed ho passato alcuni periodi all'interno del Cupolone perciò conosco il nemico dall'interno se poi aggiungi che ho studiato dai preti direi che li conosco per cui li evito.
    No nemmeno io prendo a ceffoni i credenti lo fanno già da soli credendoci, e chi mi ha avvicinato per redimermi sta ancora in analisi da Don Abbondio.
    Bene mi fa piacere sapere che stai lavorando in quel terreno fertile che può essere uno scenario vaticano anche perchè l' "invenzione" può essere molto simile alla realtà. Attendo con ansia il materiale bibliografoco rammentandoti che ancora ho da vederti col trench bianco.......!

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  4. Oh guarda, sull'invenzione e la realtà ci sentiamo giovedì....

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  5. Bobby mi lasci senza parole... Non conoscevo Lamatsu, purtroppo non ho la possibilità di leggere libri sui demoni abitando in una casa dove la cucina sembra di più un santuario (colpa soprattutto di mia madre). Ti ringrazio per l'informazione. Insospettabile davvero la tua connessione con Bertone, ma d'altronde potrebbe risultare utile per carpire informazioni (ciao 007!!) :-P

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  6. A tua disposizione cara!^^ Ho una discreta biblioteca di argomento esoterico- mitologico che mi torna utile sia per questioni "di lavoro" sia per hobby. Se dovessero servire informazioni sparse, chiedete e vedrò di rispondervi!
    PS: il mio rapporto con bertone è talmente segreto che non sapevo manco io di averlo, pensa te... -_-

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