mercoledì 2 dicembre 2009

Sette storie per non dormire- “Il quinto giorno” di Frank Schätzing

Editore: editrice Nord
Pagine: 1032, due terzi delle quali inutili
Prezzo: non lo so, io l’ ho pagato tre euro e mi sento comunque derubato

Se un giorno dovessi donarvi una copia di questo libro, la prima domanda che dovete pormi è: “cosa ti ho fatto?”. Nel post di ieri definivo l’ autore un nerd, nel senso di secchione che deve ammorbarti con le sue conoscenze per dimostrare la sua superiorità. Chiedo scusa a tutti i nerd e secchioni per l’ indebito accostamento con questo pedante presuntuoso che, oltre a far sfoggio della sua scarsa inventiva, ci ossessiona con una pretesa di realismo talmente esasperata da diventare esasperante. La trama di per sè è anche accattivante; come nel celebre “Gli Uccelli” , racconto o film che vogliate, la natura si ribella. Questa volta però la minaccia arriva dagli abissi, sotto forma di orche, balene, meduse ed altri animali che inspiegabilmente iniziano ad attacare l’ uomo, mentre misteriosi vermi divorano gli idrati di metano che costituiscono il collante delle piattaforme continentali. Arrivati ad un terzo del libro, saprete tutto quel che non avreste mai voluto sapere sugli idrati di metano, ma Schätzing ve lo dirà lo stesso. Insieme alla fiosologia di vermi, megattere, orche e via dicendo. Completa di storia delle ricerche ittiologiche. A cosa serve tutto ciò? A niente. Ma Schätzing ve lo dirà lo stesso per pagine e pagine e pagine. Tra una spiegazione interminabile e l’ altra (volete sapere com’ è fatto un satellite e qual’ è la storia di quel modello in particolare? No. Ma Schätzing ve lo dirà lo stesso) i personaggi ci ricordano costantemente che “questo non è un film di Hollywood, è la realtà.” Dopo cotanta dichiarazione, ti aspetteresti uno sviluppo imprevisto. Peccato che alla fine i buoni si ritrovino a dover combattere, oltre alla minaccia marina che viene sviscerata nella sua realistica fattibilità per filo e per segno (con tanti saluti al terrore dell’ inspiegabile che ha reso immortali “Gli Uccelli”, “Zombi” e via dicendo) anche contro una branca deviata della CIA in combutta con un membro della Marina degli Stati Uniti che è:
-una femme fatale dallo sguardo magnetico
-per metà cinese e per metà americana, tanto per far rientrare comunismo e capitalismo in un unico personaggio
-talmente ambiziosa da sacrificare i suoi stessi sottoposti per raggiungere il suo scopo
-talmente cretina da spiegare per filo e per segno i suoi piani mentre tutto intorno a lei va a puttane
-destinata a rimaner vittima dei suoi stessi intrighi e delle sue stesse armi.
Mancava solo che fosse lesbica e pedofila perchè il padre abusava di lei, ed avevamo fatto filotto. Senza contare che il protagonista, dopo averci illustrato per una cinquantina di pagine la vita e le usanze degli inuit (un divertissement talmente lungo che più volte ho pensato ad un errore di impaginazione, e che quello fosse un altro romanzo finito lì in mezzo per sbaglio), durante lo scontro finale con i militari cattivi sta per morire affogato, emerge per prendere un’ ultima disperata boccata d’aria...e cosa vede arrivare sospinto dalle correnti? Un gommone perfettamente funzionante e completo di provviste ed attrezzature mediche di prim’ ordine. Tanto perchè il nostro aveva a rimorchio l’ amica ferita. Hollywoodiano? Ma va là. “Questa è la realtà”. E se pure qua e là alcune scene sono ottimamente costruite ed assai suggestive, come il crollo dello zoccolo continentale norvegese ed il conseguente tsunami, o l’ assalto dei granchi bianchi, tutto il resto sprofonda nella noia di una storia pretestuosa e pretenziosa. Il fatto che la base di partenza siano “i più recenti studi sulla vita ed il mondo sottomarino” (vi interessava saperlo? No. Ma Schätzing ce lo dice lo stesso) non aiuta, anzi, rende il tutto ancor più insopportabile; perchè nella smania di convincerci della solidità della sua trama, Frank Schätzing scrive 1032 pagine che non sanno se essere un trattato scientifico, un thriller, un romanzo di fantascienza, una brutta spy story... insomma, se mi passate il gioco di parole, “Il Quinto Giorno” non è nè carne nè pesce. Ma mi hanno detto essere il suo miglior libro. Buono a sapersi. Ora so quale autore non comprare mai. Ma cosa regalarvi se me le fate girare.

-La notizia del giorno: i vertici di fiat trovano l'intesa col governo sullo stabilimento di Termini Imerese. marchionne: lo chiudiamo nel 2011. scajola: rimarrà aperto. Della serie "basta capirsi"...

-La frase del giorno: “Non è importante se una cosa è effettivamente come viene raccontata; quel che conta è l’ idea”. (Frank Schätzing... ascoltarsi mai, eh?)

PS: quando dico che non volevate sapere la tal cosa non intendo che non sia interessante; intendo semplicemente che, ai fini della storia, sapere la rava e la fava della tal cosa è assolutamente inutile e dispersivo.

2 commenti:

  1. Plaudo al ritorno di una rubrica di cui sentivo molto la mancanza. Mai sentito questo autore o letto un suo libro, non mi spaventano i "mattoni" ma un libro di 1032 pagine mi pare esagerato (soprattutto quando molte pagine sono avulse dal racconto). Si sa, c'è gente che si parla addosso e gente che si scrive addosso, l'importante è evitare di leggerla.
    Ugo

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  2. Cioè,anzichè essere contento che il livello di sciacquazza nel mondo(o quantomeno,quella che mi passa sottomano)è in diminuzione,sentivi la mancanza del mio angolo della stroncatura?^^ Ma chi vi capisce...(PS: nemmeno a me spaventano i mattoni,purchè le trame siano portate avanti come si deve...e questo sembrava il caso.Mai fidarsi del risvolto di copertina...-____-)

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