giovedì 13 agosto 2009

C. B. D.

Finalmente “L’Errante” è stato concluso. Con un finale che ha sorpreso me per primo, introducendo un personaggio che potrebbe rivelarsi fondamentale anche per sbloccare la trama di “Notte senza alba”, su cui sono impantanato da più di due anni. La cena più lunga della storia. Che pessimo servizio al tavolo. Tra oggi e domani mi dedicherò alla rilettura e correzione del racconto, con un pensiero ed un sorriso nei confronti di chi, chattando con me ieri sera, tra il serio ed il faceto si scusava per aver sottratto tempo al mio processo creativo per scambiare due chiacchiere. Come se la mia capacità creativa fosse vincolata dallo stare davanti alla tastiera, e non procedesse per conto suo ad ogni ora del giorno e della notte. Bah. Calendario alla mano, comunque, significa che dovrei archiviare il tutto in tempo per ferragosto. Giorno in cui, mentre gli italioti rimasti in città fuggono ai mari e sui monti alla spicciolata, celebrerò il mio primo Clive Barker Day (o C. B. D., appunto. ) Ogni tanto dedico delle giornate ai miei artisti preferiti, guardando i loro film più significativi (o che comunque preferisco), leggendo unicamente le loro opere, ascoltando solo le loro canzoni. Il “necromante di Liverpool” ancora mancava all’ appello. Grave, gravissima mancanza. Clive Barker è un Autore da scoprire e riscoprire, per la potenza evocativa della sua prosa e delle creature cui dà vita tramite essa. Il Jaff di Apocalypse da quasi vent’ anni è un punto fermo del mio immaginario, la pietra di paragone dell’ entità negativa ma non necessariamente malvagia, vittima di sè stessa prima ancora che della propria ambizione, comunque dotato di una personalità e di sfaccettature che raramente i “cattivi” si possono concedere. Colpisce soprattutto questo, della narrativa di Barker; la complessità psicologica dei mostri, dei diversi, che assurgono al ruolo di eroi contro un’ umanità gretta e superstiziosa, che vede nella violenza l’ unico e più sicuro rifugio contro ciò che non capisce. Leggete Cabal, e ditemi se non vorreste abitare tra i freak di Midian; immergetevi nelle cupe atmosfere urbane di Candyman, e chiedetevi chi è il mostro. Passeggiate per la Fuga che si dipana dal tappeto in cui è rinchiusa, poi guardate un telegiornale qualsiasi, e ditemi che biasimati i Veggenti. Ovviamente non tutta l’ opera barkeriana è perfetta; Everville l’ ho trovato raffazzonato e confuso, Imagica inutilmente pesante e Galilee non mi ha convinto del tutto. Ma i Libri di Sangue.... per tacere di quella che può considerarsi la summa dell’ opera di Barker, quell’ Hellraiser che non vedo l’ ora di gustarmi di nuovo da cima a fondo, tutti e tre i film uno dietro l’ altro. La mistica e la filosofia dei Supplizianti, o Cenobiti se preferite, schiavi e padroni del Rompicapo di Lemarchand (o Configurazione del Lamento, se vi suona meglio) e della dimensione da incubo cui questo, se aperto correttamente, dà accesso, dove Pinhead ed i suoi sodali vi mostreranno come raggiungere le più sublimi vette del piacere attraverso la più atroce sofferenza. O vi useranno per sperimentare sulla vostra pelle nuovi, raffinati tormenti. I Supplizianti, un tempo umani, qualcosa di più e di meno ora che hanno scoperto nuove dimensioni dell’ essere. Demoni per alcuni, angeli per altri, al di sopra del bene e del male, concetti che per loro non hanno più alcun significato, di cui hanno scoperto la vacuità. Ma esseri non privi di morale, di dignità. C’ è più orgoglio e spirito di sacrificio sotto la carne martoriata di Chatterer o sotto la glabra, lacera massa di Butterball che in gran parte di noi. Almeno loro sanno qual è lo scopo della loro esistenza, per cosa vivere, morire ed uccidere. Chi di noi può vantare uguali certezze, uguale determinazione? E forse è questo che ci spaventa; scoprire, nella trascinante epica di Barker, che abbiamo molto da imparare da ciò che temiamo perchè ci riesce incomprensibile, oppure offende i nostri canoni estetici. Riguarderò d’ un fiato la trilogia di Hellraiser, dedicandomi successivamente anche al quinto capitolo della saga (apocrifo, ma non per questo meno geniale; se siete tentati di fare altrettanto, fate come me e saltate il quarto episodio, anzi fate finta che non sia mai stato girato, e non vi incazzerete). Lo farò lasciandomi completamente rapire dall’ estetica e dalle geniali creazioni Barker, che mi avrà nel frattempo deliziato per il resto della giornata con la conclusione de Il mondo in un tappeto e le versioni a fumetti dei migliori racconti tratti dai Books of Blood. In trepidante attesa di leggere Sacrament ed Il canyon delle ombre, recuperati faticosamente ai Libracci e sulle bancarelle delle offerte speciali ( grazie anche al contributo di Giuly, Il Talismano Vivente). Aspettando con ansia il prossimo libro di Abarath, una fiaba- saga- fiume che solo Barker poteva concepire. Sperando che Schiavi dell’ Inferno, l’ ultimo libro del Nostro che ancora mi manca (e manco a dirlo quello che più di tutti vorrei avere; indovinate da dove è stato tratto Hellraiser? Braaavi. ), prima o poi ricompaia su Ebay. E pensando allo strillo sulle copertine. “Ho visto il futuro dell’ horror, e si chiama Clive Barker.” “Ormai è più bravo di me.” Parola (mai pronunciata) di Stephen King. Quindi non lasciatevi ingannare; Clive con Stephen non ha niente a che spartire. Per fortuna.

-La notizia del giorno: maria stella gelmini* annuncia che il ministero della pubblica ( d ) istruzione ricorrerà contro la sentenza del TAR. Con due secondi di ritardo rispetto a quanto avevo previsto.

-La frase del giorno: “Chi vive senza follia non è così saggio come crede.”
(F. de La Rochefoucauld)

*Minuscolo? Sì. Uno sbaglio? Ah ah ah. Ma ancora non avete capito con chi avete a che fare?!

B. S. P.

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