sabato 6 luglio 2013

Un'arisa li seppellirà


Nel nostro continuo e disperato bisogno di affermazione a livello internazionale, spaziante ormai per ogni campo dello scibile umano, uno dei ritornelli che sentiamo più spesso è che abbiamo i doppiatori cinematografici più bravi del mondo.
Il che, a differenza di tanti alti settori*, è indiscutibilmente vero; Renzo Stacchi, Cinzia De Carolis, Romano Malaspina, senza citare il sempre più numeroso clan dei Ward, sono professionisti che, con le loro interpretazioni, sanno dare spessore e personalità a qualunque personaggio prestino le corde vocali, grazie anche a team di adattatori più attenti all'opera nel suo complesso (e in questo "complesso" il doppiaggio è quasi sempre fondamentale) che alle clientele.
Questo, però, accadeva in tempi più semplici e professionali; oggi, nella bulimica ossessione di soddisfare un pubblico sempre più superficiale e disattento, ci si affida senza troppe preoccupazioni al primo che passa.
Accade nella musica, invasa da "artisti" certificati dal televoto di milioni d'incompetenti più attenti alla simpatia ed al gossip che alle effettive capacità di chi si propone loro.
Accade nel cinema, ormai succube di tempi e volti televisivi, essendo principalmente concepito non per il grande, ma per il successivo passaggio al piccolo schermo.
Se due prospettive così poco felici dovessero collidere, sarebbe facile immaginare quale disastro potrebbe scaturirne.
Purtroppo, esse tendono ad incontrarsi sempre più spesso in quello che è considerato il più povero e meno appetibile dei mercati: quello dell'animazione, da sempre considerato "roba per bambini" da masse troppo pigre per sforzarsi di interpretare metafore e morali incarnate in personaggi assai più reali di chi presta loro la voce.
Tralasciando il serraglio di "comici" responsabile del massacro dei tre "Madagascar" o le estemporanee incursioni dei De Sica e Littizzetto, capaci di affossare un gioiellino misconosciuto come "Pirati! Briganti da strapazzo", pensavo che il punto più basso in tal senso fosse stato raggiunto dall'interpretazione di Belen Rodriguez in "Gladiatori di Roma". Che già, in quanto a bassezza generale, era secondo a ben pochi.
Questo prima di incappare nell'edizione italiana di "Un Mostro A Parigi", prodotto gradevole nel complesso ma devastato da un doppiaggio che vede, tra le sue punte di diamante, Arisa.
Sulle capacità canore di costei non mi addentro; non ne capisco abbastanza. Intuire il perchè del suo successo è già meno arduo: l'aria da brutto anatroccolo, con voce conseguente, non poteva non conquistare una platea di idiocrati, sempre in cerca di loro pari con cui identificarsi e consolarsi (della serie "se ce l'ha fatta lui/ lei, c'è speranza anche per me". Quando non si applica direttamente il transfert).
Si fosse limitata al campo per cui tanto s'è impegnata, non ci sarebbe stato niente di male;  cambiare stazione radio non appena si percepisce la sua voce lamentosa da secchioncella petulante è questione di un istante. 
Pare invece che la signorina Pippa da Genova si stia lasciando coinvolgere sempre più dal mondo della celluloide, immagino per monetizzare il più rapidamente possibile un gruzzoletto con cui trascorrere una serena vecchiaia prima che il pubblico la scaraventi giù dagli scudi su cui finora l'ha scarrozzata.
Sia chiaro: non è certo sua la colpa se s'è lasciata persuadere di poter stare nella stessa categoria dei "migliori doppiatori del mondo". Il suo agente, i produttori che l'hanno contattata, devono essere stati persuasivi quanto basta, grazie anche -non c'è da dubitarne- a cachet  più convincenti di qualsiasi moina. 
Pretendere un minimo di umiltà che non sia solo di facciata da questi beniamini dell'idiocrazia, sperare che declinino per manifesta incapacità, è pretendere troppo.
Esigere invece che si impegnino un po' più di quanto fanno, anzichè campare unicamente sul loro nome strillato in locandina come fosse un salvacondotto, è invece sacrosanto.
Altrimenti, non restano che due strade: il boicottaggio sistematico di queste operazioni di marketing, non fosse altro che per sentirsi in pace con se stessi (opzione da me perseguita senza esitazioni), oppure un adeguamento all'adagio sul fatto che "abbiamo i doppiatori più bravi del mondo".
Si abbia almeno il coraggio e l'onestà di aggiornare la frase: "abbiamo i doppiatori più bravi del mondo. Ma un'arisa li seppellirà".

*Ogni riferimento ai fumetti Marvel, da troppo tempo osannanti disegnatori mediocri il cui nome in copertina dovrebbe bastare ad acquistare l'albo perchè "disegnato dal nostro Pinco Pallo", è puramente casuale.

sabato 15 giugno 2013

Zelo in condotta


Nell’uragano di critiche che l’ha giustamente travolta, mi sento di spendere una parola di simpatia ed una di apprezzamento nei confronti di Dolores Valandro.
Non perché sia un sostenitore dello stupro, né nutro rancore nei confronti del ministro Kienge.
Ad innescare le mie riflessioni sono questioni puramente pratiche.
Al netto del buonismo e del politically correct di cui siamo ultimamente inondati, va infatti riconosciuto che l’uscita su Facebook della consigliera leghista è certamente esecrabile, sicuramente censurabile, ma soprattutto -e questa è, in definitiva, la vera colpa- fuori tempo massimo. Va anche riconosciuto che, solo qualche mese fa, una frase del genere sarebbe stata impensabile per varie ragioni; vuoi perché, in un governo nel quale la Lega costituiva l’ago della bilancia, non si sarebbe mai visto un ministro di colore (e probabilmente nemmeno in un altro governo qualsiasi, a dirla tutta, ma poi arrivò il politically correct di cui sopra), vuoi perché Bossi avrebbe bruciato tutti sul tempo, enunciando urbi et orbi la spiritosaggine che, come tale, sarebbe stata decurtata. O il sempre tempestivo Gentilini.
Altri tempi, in cui la Lega viaggiava attorno all’8- 10% dei consensi, che un’uscita come quella della Valandro avrebbe incrementato di qualche ulteriore punto percentuale.
Oggi, invece, si ritrova espulsa, nonostante le scuse di rito (che somigliano sempre ai tentativi di Fonzie di ammettere un errore). La poverina pare incapace di comprendere tanto livore, o più banalmente il tentativo di Maroni di trasformare i cocci della Lega in qualcosa di credibile e lontano dal folklore  che ne ha segnato la storia politica.
Il che, a ben vedere, dà vita ad un curioso corto circuito.
Le ultime tornate elettorali hanno dimostrato, al di là di ogni ragionevole dubbio, che la Lega Nord è ormai prossima ad essere inghiottita dal limbo elettorale, nel quale già sono sprofondati (mai troppo presto) i Radicali, Di Pietro ed il suo degno compare Ingroia (il quale, peraltro, non se ne dà per inteso e ci riprova).
Molti attribuiscono questo crollo agli scandali che hanno visto protagonisti Belsito, il Trota ed il resto del “Cerchio Magico”, ma è opinione di chi scrive che la debàcle sia iniziata già ai tempi della fronda sotterranea di Maroni, che da politico navigato e per non fare la stessa fine di Fini (scusate il gioco di parole, e per citare un altro esponente del limbo) ha atteso il momento buono, lasciando che Bossi si impiccasse con le sue stesse mani. Sperava forse, il futuro governatore della Lombardia, di avere poi campo libero trasformare la Lega in un soggetto politico credibile, votabile non solo dagli aspiranti padani rincoglioniti dai rituali a base di ampolle, canottiere, ronde ed altre amenità.
Tutto ben calcolato, salvo per un trascurabile dettaglio: la base dell’elettorato.
Che alle acque del dio Po, ai raduni di Pontida, ai rutti del Capo ed alla terra promessa ci credeva eccome. Di più: li pretendeva.
La sola idea di diventare qualcosa di serio, o peggio ancora di “politico”, ha scatenato il fuggi- fuggi generale, lasciando soli un manipolo allo sbando di Barbari i cui sogni sono diventati incubi.
Così ci ritroviamo col curioso paradosso di un movimento che del razzismo e della misoginia, anche nelle sue forme più becere, ha fatto la sua cifra stilistica, che espelle un suo membro per un’uscita razzista e misogina, nella speranza di accattivarsi qualche voto sdoganando l’idea che la pulizia interna è sempre in corso.
In realtà, chi ha sempre nutrito diffidenza nei confronti della Lega non cambierà idea così facilmente, anzi troverà riconfermate le proprie posizioni di fronte a tanta ipocrisia (perché la Velandro fuori e Tosi, che marciava alla testa di cortei neofascisti, sta ancora lì?).
Mentre chi forse sperava  in un ritorno al passato, agli extracomunitari vestiti da leprotti, ha rimediato solo una cocente delusione.
La Lega non è più quella di un tempo, e tra poco -avanti di questo passo e per fortuna- non sarà semplicemente più.
Quale colpa ha la Valandro in tutto questo?
Quella di essere il dito contro cui gli stupidi si avventano, senza vedere cosa indica.
Non la celeberrima luna.
Ma un passato per fortuna ormai sepolto, della cui inumazione non s’è resa conto, o non sa capacitarsi, ed un movimento che preferisce occultarlo anzichè farci i conti sul serio.
Questa è l’unica, vera, grande colpa della pasionaria verde.
Il resto è solo stupidità.
Politicamente corretta o meno.

lunedì 20 maggio 2013

Analisi Logica


Chi mi segue (da poco, da tanto, da quanto basta) sa che, da qualche mese a questa parte, ho dirottato le mie riflessioni dal sapore più politico sul Movimento Dei Caproni , riservando la cripta ad argomenti più ludici e leggeri.
Oggi però faccio uno strappo alla regola e dedico un po' di tempo ad un esercizio sempre divertente: l'analisi logica. Che non è quella su cui tanto abbiamo sofferto ai tempi delle scuole dell'obbligo. Ma qualcosa di più letterale. L'occasione, manco a dirlo, viene offerta dall'ultimo post dell'ortottero, quello che invita gli elettori del PD a stracciare le tessere ed andare con lui, chè tanto hanno le stesse idee. Come possano queste coincidere con quelle di Casapound (visto che l'ortottero di cui sopra fece lo stesso discorso anche a loro) rimane un mistero. Si chiarirà forse con un'analisi del post di cui parlavo prima? Vediamo. (NB: i grassetti sono miei).

Il MoVimento 5 Stelle non è di sinistra (e neppure di destra). E' un movimento di italiani. Non vuole fare "percorsi insieme" a chi ha rovinato l'Italia. Pesi a bordo non ne vogliamo. Pd, Sel o Pdl, questi o quelli, per me pari sono.
Uhm .Già qui qualcosa non torna. "Pd, Sel o Pdl, questi o quelli, per me pari sono"? Ok. Per te. (tra l'altro, interessante che il "e neppure di destra" sia tra parentesi. Tipo "acc, mi sono dimenticato una cosa". Come questo inciso, del resto).
Ma lo slogan del partito non era "uno vale uno"? E se qualcuno pensasse che magari il Pd -con tutte le sue magagne e schifezze- è un po' meglio del Pdl?
E se l'elettorato avesse visto con favore un accordo di governo PD- M5$?
Non ha forse detto Grillo stesso che le idee dell'elettorato PD e del M5$ coincidono?
Quindi, per proprietà transitiva, coincidono anche le idee dei due partiti. O no?
No. Anzi, chi pensa ad una possibilità del genere, sbaglia a votare per Grillo.
Curioso. Sarà prerogativa di chi è oltre la destra e la sinistra. Continuiamo.
Essere un po' razzisti è di destra
far entrare chiunque in Italia invece è di sinistra
la prescrizione accelerata è di destra
il giustizialismo verso gli avversari è di sinistra.
Il clandestino è di sinistra
il nazionalismo esasperato è di destra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Una bella minestrina Ogm è di destra
il cemento sopra un campo di grano è sempre di sinistra
tutti i talk show sono di giornalisti a libro paga,
sia di destra che di sinistra...
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Dopo aver dato un colpo al cerchio ed uno alla botte (per dimostrare di essere "oltre"), riappare uno dei leit- motiv preferiti, quello dei giornalisti a libro paga. Lo stesso cavallo di battaglia di un celebre cavaliere.
Peraltro, è curioso che "tutti i talk show sono di giornalisti a libro paga" (di chi? Perchè? A che scopo?), quando il Mo Vi Mento ha proposto proprio una giornalista come Presidente della Repubblica.
Senza dimenticare il celebre giornalista "con la schiena dritta" e le sue ficcanti interviste.
Andiamo avanti.
Gridare Forza Italia alle partite di pallone
ha un gusto un po' di destra
ma portare una canoista al governo, un po' tedesca,
è da scemi più che di sinistra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Ohibò. E Dario Fo alla presidenza della Repubblica?
E la casalinga all'economia?
E i sommellier all'agricoltura?
Queste sono alzate d'ingegno?

La Tav in Val di Susa è un segno di sinistra
con i manganelli e i fumogeni sono andati verso destra

i pensionati in piazza per Berlusconi sono po' di destra
quando sono iscritti al sindacato sono anche di sinistra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
I matrimoni omosessuali sono una bandiera di sinistra
le puttane a pagamento sono più che mai di destra
il Monte dei Paschi in compagnia, come la pisciata, è di sinistra
il fondo nero è sempre in fondo a destra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
La P2 bella azzurra e trasparente
è evidente che sia un po' di destra
mentre la burocrazia che strangola lo Stato è di sinistra. Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Anche qui: di tutto un po', che equivale a niente. Sarebbe interessante capire come mai la TAV sia andata verso destra con manganelli e fumogeni. Magari si può chiedere a Caselli. Ma Caselli è Ka$ta, quindi non conta.

L'ideologia, l'ideologia
non credo ancora che ci sia
è un paravento per fottere la gente.
Il MoVimento è sopra e oltre e parla agli italiani,
non ai piddini o ai berlusconiani.
Ma fino ad ora sono state evidenziate alcune differenze, più o meno sostanziali, tra destra e sinistra. Quindi qualche differenza deve pur esserci, almeno in termini ideologici. Se poi vogliamo dire che i partiti abbiano accantonato tali ideologie per i rispettivi tornaconti, parliamone. Mi rimane però una domanda: perchè piddini e berlusconiani non dovrebbero essere annoverati tra gli italiani (visto che il Mo Vi Mento, par di capire, parla solo con loro)?
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Il pensiero confindustriale è nato a destra
ora è diventato buono anche per la sinistra
non si sa se la corruzione sia stata solo di destra
ma ora è certamente pure di sinistra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Il saluto vigoroso a pugno chiuso
con la mazzetta alzata è ora un gesto dei dirigenti di sinistra
quello un po' romano, a mano aperta, anche se sdoganato,
è rimasto sempre fascista.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Ipse dixit quello che ha organizzato la (retro)marcia su Roma e lascia la sua portavoce libera di fare uscite che, dette da un Silvio qualsiasi, avrebbero scatenato un putiferio.
Anche se smentite a tempo di record ("sono stata fraintesaaaaa !!!!!!11!1!")

Anche il Papa ultimamente
è diventato qualunquista e un po' populista,
dice di pensare agli ultimi e non alle banche
che siano di destra o di sinistra.
Lo Stato che ha trattato con la mafia
è uno Stato di merda, da vent'anni la stessa puzza a destra
come a sinistra
La legge elettorale Porcellum è stata partorita dalle scrofe di destra
però con l'aiuto dei verri di sinistra
A questa strofa ci sarebbe da dedicare un post a parte. Il Papa ultimamente è diventato qualunquista?
Ma non era affine al Mo Vi Mento?
E perchè lo Stato che tratta con la mafia è uno Stato di merda, se la mafia è meglio dello Stato?
Dopodichè, per finire in bellezza, un insulto a scrofe di destra e verri di sinistra.
Detto da uno che "basta insulti"... Beh, si commenta da sè.

Se non altro, alla fine di questa analisi (dove la logica, impietosa, ha risparmiato ben poco) abbiamo capito come sia possibile che le idee del Mo Vi Mento coincidano con quelle di PD e Casapound: basta averne di talmente generiche da essere buone per chiunque e qualunque situazione, come quei libri che raccolgono gli aforismi "per ogni occasione".
E che essere "oltre la destra e la sinistra" significa essere nel fosso, a sguazzare in un pantano da cui vedi solo un tratto di cielo, convinto che sia tutto il mondo.
E dalle profondità del quale è facile strepitare.

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