lunedì 26 novembre 2012
RiNvoluzione (Oi Dialogoi 2)
E dunque, l’evento che ha catalizzato l’attenzione di media, bookmaker ed esperti da bar si è finalmente concluso. Più o meno. Il risultato è stato quello previsto: gli italioti sono esasperati da tutto e tutti, hanno una gran voglia di cambiare, di rinnovarsi, di dare un calcio al vecchio per far spazio al nuovo che, nella loro pressappochezza, considerano “buono” per definizione. Lo invocano a gran voce, ne sono elettrizzati se quello gli risponde a voce ancora più alta. Il “nuovo che sbraita”. Perché, come ci tengono a farti sapere piombandoti addosso mentre sei lì a farti i fatti tuoi,
-questa classe politica ha rotto i coglioni, se ne devono andare, sono in parlamento da una vita e si fanno solo i cazzi loro e dei “poteri forti” che li hanno messi lì, a scapito di noi poveri cittadini.
Che li abbiamo messi lì proprio noi, di volta in volta, con regolari elezioni, non sta bene dirlo. Anzi, vieni bacchettato perché
-non bisogna prendersela con la gente, vota in buona fede.
Spiegare che la “buona fede” può essere concessa al primo errore elettorale, dopodichè sei un ingenuo seriale, è inutile: anche perché, intanto, l’altro è già passato alla casella successiva, inveendo contro Monti, messo lì con un colpo di stato orchestrato dalla merkel, dalle banche, dalle lobby. Il solito “gomblotto” (biscardi docet) plutopippotopolinogiudaicomassonico. Spiegare che Monti è stato messo lì col beneplacito dei partiti, idv compresa, quindi si tratta di un governo legittimo, che sta cercando di mettere una pezza ai disastri di trent’anni di politica scriteriata, che gran parte delle riforme sono state edulcorate proprio da quegli stessi politici che sono ancora lì in parlamento a fare, loro sì, gli interessi delle lobby e delle categorie da cui attingono voti…
Ecco, tutto ciò risulta incomprensibile all’inferocito italiota, che volgendo al cielo lo sguardo ispirato invoca una rivoluzione sul modello francese.
-Il potere deve tornare al popolo.
Quando gli fai notare che, una volta ghigliottinati i nobili, robespierre e compagni iniziarono a ghigliottinarsi tra loro, finchè alla “rivoluzione” subentrò la “restaurazione”, capisci che il tuo interlocutore ha imparato la Rivoluzione Francese con “Lady Oscar” ( i più eruditi, con “Il Tulipano Nero”). Normalmente, a questo punto arriva la ferale domanda:
-e tu, allora, cosa faresti? Ti vuoi tenere questi qui?
Certo che no. Ma non penso nemmeno che scendere in piazza e spaccare tutto sia la soluzione. Ci si poteva pensare prima, magari, evitando di votare e rivotare sempre “questi qui”.Occorrerebbe un salto culturale, cambiare noi stessi prima di pretendere che siano gli altri a cambiare. E le primarie del pd potevano, possono ancora, essere un buon viatico.
-In che senso?
Beh, ci sono cinque candidati, di cui bersani è espressione di “quelli lì”, pupazzo di d’alema e coinvolto, a suo tempo, nello scandalo unipol- bnl- rcs. Tanto per dire chi è quello che si lamentava delle cene di Renzi. Se alle primarie, anziché per lui, si votasse per uno degli altri quattro, sarebbe un segnale. Che i vertici pd ignorerebbero, ma sarebbe un segnale certo più significativo che non andare a pestarsi in piazza coi poliziotti.
Ed ecco che il robespierre de noantri inarca i sopraccigli e fa un passo indietro, sbigottito:
- Tipo?
Renzi, per dire.
-Ma và, è un berluschino arrivista, che vuole solo prendersi i voti dei delusi del pdl.
Come se fosse un crimine cercare i voti dei moderati che non si riconoscono più nel centrodestra ed ora cercano un’alternativa nel centrosinistra. Comunque, ok, niente Renzi. Che ne dici di tabacci?
-Ma no, è vecchio, è in politica da una vita, ti dico che voglio il nuovo e mi tiri fuori tabacci!
Allora la puppato.
-Chi?
Laura puppato.
-Non so nemmeno chi sia. E poi mica puoi mettere una donna.
Giusto, dimenticavo che vogliamo il “nuovo”. E siamo per le pari opportunità. A questo punto rimane vendola, anche se nemmeno io, personalmente, lo voterei mai.
-Esatto, mica puoi mettere come premier un frocio.
Veramente la sua posizione sui temi etici ed omosessuali è l'unica che condivido. Ma lasciamo stare. A questo punto, però, l’unica scelta possibile è bersani
-Beh, almeno lui ha esperienza, e poi sembra serio.
Scusa, e tutti i discorsi sul “nuovo”?
-Eh, ma ci vuole qualcuno che sappia come muoversi, che abbia agganci con le lobby, con i poteri forti, che sappia dialogarci… Non puoi mettere il primo che passa.
Ma non erano proprio le colpe che venivano imputate alla classe politica attuale? Non l’hai detto poco fa, che ci vuole qualcuno fuori da questi schemi? E voteresti bersani perché “ha esperienza”? Mi sfugge qualcosa.
-Sì, ti sfugge che io non voterei mai il pd. Anzi, non voterei proprio. Al massimo grillo, che dice cose giuste.
Ma guarda che cavalca gli stessi temi della lega e di berlusconi del ‘92/’94, ed ultimamente ha preso una deriva anche più fascista degli esordi proprio per accaparrarsi l’elettorato di destra…
-Lo so, ma lui vuole ridare potere al popolo.
Cioè ai primi che passano?
-Eh, se non ti va bene, allora tieniti bersani e berlusconi, ma poi non lamentarti quando la rivoluzione li spazzerà via tutti.
Non lo farò di certo. Anche perché, sinceramente, più della rivoluzione imminente, mi preoccupa la riNvoluzione in atto.
“Ogni cosa si stanca con il tempo, e comincia a cercare un suo contrario che la salvi da se stessa.” (C. Barker)
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