Succede anche così: una mattina ti svegli, ancora mezzo assonnato ti siedi davanti al monitor, e la tua attenzione viene attratta da un articolo in fondo alla prima pagina online del Corriere della Sera. Sorseggiando il caffè tra uno sbadiglio e l’altro, ci clicchi sopra, giusto per cominciare la giornata scuotendo la testa. Pare che roberto saviano sia stato chiamato a dare consigli ad aspiranti scrittori di ogni età, e sono ancora lì a chiedermi quale sarà la prossima vetta di prostituzione mediatica che raggiungerà la soubrettina dell’antimafia, quando finalmente i miei occhi si snebbiano abbastanza da scorgere qualcosa per cui è valso la pena aprire questa pagina. Un paio di parole. Mi lascio alle spalle, senza troppi rimpianti, il Giano biforcuto della lotta al crimine organizzato e mi concentro su qualcosa di molto più interessante. Talmente interessante che non sembra vero: un concorso letterario, aperto a tutti i lettori del Corriere della Sera (purchè iscritti al sito). Basta inviare un racconto, lasciare alla redazione il tempo di dargli un’occhiata e, se ritenuto valido, lo si vedrà pubblicato online. Non ho ancora finito di leggere il termine ultimo per gli invii ed i premi per i vincitori, che già sto spulciando l’archivio, in cerca di qualcosa rispondente ai requisiti minimi di lunghezza. Trovo quasi subito il candidato ideale: “Cuore di Mamma”. Sei pagine, il tema forte ma attuale; esattamente quello che mi serve. Il tempo di una revisione, per eliminare sviste ed errori di battitura, e premiamo “invio”. Un’infinità di volte. Senza successo. Un ossessivo pop- up (che ben potrebbe essere protagonista di un mio prossimo racconto) mi informa che “Il numero di caratteri inseriti non è valido”. Malgrado un’interminabile serie di tentativi scanditi da bestemmie da far accapponare la pelle, tale rimarrà. A riprova che l’informatica, come tutta la tecnologia del resto, non è una scienza, ma un’opinione. L’esasperazione prende infine il sopravvento sulla voglia di sana competizione, di misurarsi con altri appassionati, sottomettendosi al giudizio inopinabile di illustri sconosciuti. Non sarà “Cuore di Mamma”, ok, ma qualcosa dovrò pur riuscire ad inviare. Non può vincerla quel cazzo di pop- up. O non mi chiamo più Bobby. Già, ma quali alternative ho? Una nuova ispezione nella cartella “Racconti” fa emergere due potenziali rimpiazzi: “Sogno” e “L’Uomo a Margine”. Ottimo, ma me ne serve uno solo. Chi scegliere? Alla fine, novello ponzio pilato, lascio che siano altri a decidere. E la spunta “L’Uomo a Margine”, definito da chi l’ha letto “angosciante”, “cupissimo”, “che ansia!”. Anche stavolta, il tempo di una formattazione e premiamo “invio”, sperando che Uzala ce la mandi buona. Sulle prime, sembra proprio che il Dio meccanico di Atlantide mi abbia voltato la coda: ecco di nuovo, implacabile, il pop- up che ti rinfaccia l’eccessiva lunghezza del racconto. Una volta. Due. Finchè alla terza, forse impietosito, forse su suggerimento di tutti i santi stufi di essere chiamati in causa, si addolcisce in un più neutro “grazie per aver inviato il tuo racconto”. Potrei quasi dirmi soddisfatto anche solo di aver alfine avuto ragione di un’ammasso di schede stampate e microprocessori, pazienza se anche non lo pubblicano… Invece il buon vecchio drago atlantideo ha di nuovo volto il proprio sguardo su di me. La mattina dopo, tra i nuovi racconti pubblicati, fa capolino “L’Uomo a Margine”, eroe per caso che certamente non si aspettava un simile debutto. Né, forse, che avrebbe mai avuto l’occasione di presentarsi in società. Ed è ancora lì, che aspetta di essere letto, apprezzato, e magari gratificato di una stellina o due… Specie dopo la brutta avventura capitatagli questa mattina. Dopo un fine settimana da leone, in cui ha veleggiato a metà della classifica dei più votati, per non so quale motivo (vedi la riflessione precedente sulla tecnologia ed affini) i voti sono stati azzerati; insomma, si riparte da capo. Non è ancora ben chiaro quale sia il link della versione “ufficiale” da votare; a scanso di equivoci, ve li metto entrambi. Fateci un giro, dategli un’occhiata, se vi piace consigliatelo ad amici e parenti; se invece vi restano dubbi, critiche, suggerimenti o quant’altro sono qui per chiarire i primi e raccogliere il resto. E se mai vi abbandonaste alla prolissità… so dove trovare un pop- up capace di rimettervi a posto.
-Il link per votare e condividere “L’Uomo a Margine”:
-La frase della settimana: “Avevo uno scopo nella vita. Ma quando l’ho raggiunto, s’è voltato e non era lui.” (L. Ortolani)
PS: se vi state chiedendo dov’è finito il box “Offri un pensiero”, chiedetelo agli spammer.
Credo che il calvario dell'uomo a margine non sia finito... entrambi i link mi aprono la pagine del corriere dedicata a "Io Scrivo" ma il racconto è composto da tante lettere quanti punti interrogativi (cioè ogni lettera è seguita da "?"). Se ti consola, probabilmente la colpa è di firefox perchè Explorer (ahimè) lo apre correttamente. Lo leggerò da lì, ma sappi che è segno di grande grandissima stima aver aperto la zozzura azzurra per questo :)
RispondiEliminaIn effetti aprire uinzozz è indice di un pelo sullo stomaco di gran lunga superiore alla stima che mi concedi ^^
RispondiEliminaTi ringrazio sia di quest'ultima che dello spunto per confermare che sì, se avete problemi di visualizzazione con firefox è un problema di browser (a meno che non sia la versione 4.0; mi dicono che con quella si legge tranquillamente), quindi vi conviene provare direttamente con Chrome, Safari o la sozzura azzurra...
NB: dopo la lettura aspetto il commento,mi raccomando
L'ho letto il racconto... cavoli se è cupo! E confermo anche io che se usi firefox, ci sono errori tra una frase e l'altra con apparizioni di punti di domanda e altre cose. Comunque sono riuscito a leggerlo lo stesso. Che dire? Lo sai Bobby che non sono abituato a questo genere di letture :P ma il racconto mi è piaciuto. Verso la fine avevo un'ansia che non ti dico! XD
RispondiEliminaCiao Bobby! Complimenti per il racconto. Scusa questo lunghissimo periodo di assenza, mi e' stato utile per rimettere un po' d'ordine nella mia vita. Ora sono felicemente fidanzata e spero di trasferirmi presto a Savona per convivere con il mio ragazzo. Il problema e' il solito, il lavoro. Cerca lui e cerco anche io, intanto fino a giugno ho un piccolo lavoretto in una mensa scolastica... tu come stai?
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