La notizia circola da un po’: Daniele Luttazzi copia. E non poco. Interi sketch e battute prese di peso dal repertorio di altri artisti, prevalentemente d’oltreoceano. Adattati e rimaneggiati il tanto che basta per renderli attuali. Luttazzi si è difeso da par suo dalle orde inferocite che l’hanno usato per fare tiro al bersaglio, rinfacciandogli le accuse da lui stesso fatte ai colleghi, rei di rubare le battute dai suoi monologhi. L’ultimo capitolo del penoso teatrino s’è svolto sotto l’impietosa telecamera de “le iene”. Sapete, no. Quelli che, copiato il look da uno dei più celebri film di Quentin Tarantino, vanno a pizzicare questo e quell’altro per smascherarne le malefatte. Incassando, con la manina non occupata a reggere il microfono o la telecamera, lo stipendio elargito da uno dei massimi delinquenti italiani, da loro mai neanche sfiorato (il conflitto d’interesse, questo sconosciuto). Peraltro quello che stacca l’assegno ai cloni poveri di Mr. Pink & soci è autore di numerose querele nei confronti di Luttazzi, fin dai tempi della celeberrima puntata di “Satirycon” in cui fu ospite un allora semisconosciuto Marco Travaglio col suo “L’Odore dei Soldi”. A proposito di conflitto d’interesse- parte due. Comunque; lasciamo perdere il branco di ipocriti nerovestiti, e torniamo a quel copione di Luttazzi. Il quale ha fatto quel che poteva per difendersi dall’accusa di plagio. E l’ha fatto male, arrampicandosi sugli specchi, nascondendosi dietro paroloni altisonanti ed erudite spiegazioni, apparse ai più un mezzuccio per intimorire l’interlocutore. Non mi metterò qui a fare l’esegesi di quanto detto da Luttazzi, non mi interessa condannarlo o difenderlo. Tant’è vero che ho seguito la cosa molto distrattamente. Perché un simile polverone poteva sollevarsi solo in una nazione come la nostra. Luttazzi copia. E con ciò? I fumetti Bonelli, Dylan Dog in testa, sono infarciti di scopiazzature di altre opere. Ah no, scusate; quelli sono “omaggi”, “citazioni”. Oppure sentita questa: tre amiche gesticono un ristorante di giorno e fanno le ladre di notte. “Occhi di Gatto”, diranno ad una sola voce parecchi miei coetanei. No; “la ladra”, con veronica pivetti. In onda su raiuno. Tanto “Occhi di Gatto” è un cartone animato; chi se lo ricorda? Potremmo andare avanti per ore, con questo giochino. Così scopriremmo, per esempio, che l’espediente dell’idrante usato in “The Punisher” con Tom Jane è preso paro paro, quasi inquadratura per inquadratura, da una vecchia gag di Harpo Marx. O che il 100% degli effetti speciali e delle trovate slapstick più conosciute (una per tutte: l’uomo che, pressato a morte, si trasforma in una sottiletta) arrivano dritte dritte dalle intuizioni di George Meliès, che le portò sullo schermo già intorno al 1910. Senza andare a scomodare il pur geniale Quentin Tarantino, che intasa le sue pellicole di furti d’opere altrui più o meno dichiarati. I soliti estimatori-critici-zerbino parlano, come già per Bonelli, di “omaggi e citazioni”. Mentre Quentin ha pacatamente ammesso il ladrocinio. Ops. Ma il problema è proprio questo, saltano su a dire inviperiti i puristi: Luttazzi non ammette. Vero. Il che è un errore. Avrebbe reso un servizio migliore a se stesso ed ai suoi detrattori mandando questi ultimi affanculo… anche se, a ben pensarci, poi l’avrebbero accusato di copiare grillo. Perché se ti chiami, che so, james cameron puoi infarcire i tuoi film di plagi colossali mescolati a luoghi comuni avvilenti ed una regia dozzinale, facendola franca con un candido “ma non ho copiato, è tutta farina del mio sacco”. Fans rincoglioniti dal treddì annuiscono sbavando, critici ed esperti prezzolati annuiscono, alla gogna chi ha osato rivelare che il re è nudo. Se invece sei uno dei pochi (ssimi) artisti italiani capaci di far ridere e riflettere allo stesso tempo, con l’aggravante di non volerti far addomesticare né dalla destra né dalla sinistra né dal clero, allora puoi scordarti di apparire in televisione, fosse pure a notte fonda. E non dubitare che appena ci accorgeremo che, anche tu come la stragrande totalità dei tuoi colleghi noi compresi, ti ispiri a qualcuno (ah no, scusate, Luttazzi “copia”, gli altri “omaggiano”) ti faremo a pezzi. Così, tanto per saldare qualche vecchio debito che il nostro capo non è riuscito a riscuotere personalmente, anche se ci ha provato per nove volte. Il fan deluso, così, si sentirà riscattato, e festeggerà la vittoria declamando qualche frase copiata dai suoi autori preferiti. Oh, no, scusate. Non “copiata”. “Presa a prestito”; noi siamo gente per bene. Certe cose le fanno solo i delinquenti come Luttazzi.
-La notizia del giorno: bossi definisce porci i romani, capezzone lo difende. alemanno subito pronto ad assumere il portavoce pdl come zerbino.
-La frase del giorno: “La differenza tra la genialità e la stupidità è che la genialità ha i suoi limiti”. (Anonimo)
Sì, avevo sentito anche io ieri sera, appena ho smesso di giocare, questa cosa. Vabbè... non credo che ci sia molta gente in giro che confesserebbe di aver copiato. Anzi.. il contrario semmai. Tutti si difendono, ma questo è sopratutto una particolarità dei personaggi famosi. Della serie: "Ho una faccia da difendere e non voglio perderla".
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