Quanto poco basta per turbarci. Uno spiffero di realtà che si intrufola nelle fessure del nostro essere è sufficiente a mandare all’aria il castello di carte nel quale avevamo riposto ogni nostra certezza. Ed ogni piccola cosa diventa enorme. La notte ti avvolge come un grembo, e tu fissando il soffitto con occhi sbarrati ancora non dormi. Ti chiedi perché. Eppure eri così sicuro. Avevi già fatto progetti ed affrontavi la giornata con l’indolenza guascona di chi non ha un solo pensiero al mondo. Ed anche se l’avesse, non è niente che non si possa risolvere. Perché no? Andrà tutto bene, vedrai. Poi arriva una telefonata. Pochi minuti, ed una caligine oleosa nasconde il paesaggio di ciò che pensavi. Te l’aspettavi, quella chiamata, ci hai ragionato sopra tanto, eppure… eppure… Eppure non è un semplice promemoria. E’ la vita che avevi quasi dimenticato ad essersi messa in contatto. In sottofondo, senti voci cui non davi ascolto da tempo. Dubbi, incertezze, paure per un destino troppo simile all’antro oscuro ed abbandonato di una strega. Un luogo dove tutto può accadere. Anche di non ricevere una chiamata che, invece, eri sicuro sarebbe arrivata. Altra benzina sul fuoco dell’ansia. La Ragione ti chiede perché sei sorpreso. Dopotutto, analizzare freddamente la situazione dimostra che non c’è niente di anormale, anzi. Dovresti essere perfino soddisfatto; così avrai tempo e modo di portarti avanti con le tue faccende, lasciando il giusto spazio a chi è stato penalizzato prima, quando eri tu il fortunato e gente che necessitava maggiormente veniva estromessa. Oggi gli equilibri sono ristabiliti. E sei tu a sentirti estromesso. Peggio, a sentirti come gli altri, come quelli messi da parte. Allora ti chiedi a che cosa è servito impegnarsi. A cosa serve darsi da fare, se le tue fatiche non vengono riconosicute, se devi accettare l’amara realtà di essere uno tra tanti, utile ma non indispensabile. Perché non sai farti voler bene dalle persone giuste (ma che merito c’è nell’ottenere qualcosa così?), perché pensavi di essere a buon punto ed invece, sorpresa, scopri di aver fatto appena un passo dalla partenza. Ma come posso completare il tragitto se non mi viene permesso di gareggiare? No, questa è una menzogna. Perché quanto sta accadendo è né più né meno che un giro di ruota. Anzi, qualcuno non può nemmeno permettersi il lusso di aspettare che venga di nuovo il proprio turno. Di nuovo la Ragione sale in cattedra. La bocca dell’inoppugnabile, incontestabile verità. Dovrebbe rassicurarmi. Lo farà. Ma non adesso. Perché troppo viva è la delusione nel veder disatteso quanto si pensava di aver già acquisito, nel ricordarsi ciò che si deve fare. Adesso sono i sospiri scoraggiati del Sentimento a riempie le orecchie dell’Io. Ma domani è un altro giorno. Un altro passo verso l’antro della strega, nel quale possono celarsi orrori, meraviglie, orrori meravigliosi e meraviglie insostenibili. Sai che dovrai entrarci, prima poi. Per quanto tu possa illuderti o procrastinare, è tappa obbligata. L’affronterai col solito piglio, alla fine, via il dente via il dolore. Ma quel momento non è ora. Questi istanti sono a totale appannaggio del nostro lato più volubile, sordo alle istanze della logica come questa lo è alle sue. Ragione e Sentimento. Due facce di una medaglia deforme e scheggiata. Incapaci di comprendersi l’un l’altra, estremi che si toccano in un perverso, eterno, interminabile sfuggirsi ed inseguirsi. E nel mezzo, io.
A chiedermi perché.
-La notizia del giorno: in merito alle indagini sulla megatruffa di fastweb, scajola dice che non bisogna turbare il sistema. Senza spiegare quale.
-La frase del giorno: “Il cuore ha ragioni che la ragione non comprende.” (Pascal)
venerdì 26 febbraio 2010
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Touchè!
RispondiEliminaCaspita ma hai dei poteri paranormali?
Proprio in questo periodo sono diviso fra la ragione ed il sentimento e le tue parole rispecchiano il mio stato d'animo.
L'eterna indecisione fra acoltare il cuore o la mente. E' molto difficile soprattutto per chi, come me, si fa dominare dalle sensazioni dll'io segreto, ascolto le parole che la mia anima sussurra, mentre il mio cervello mi indica altre strade, altri orizzonti.
Ho sempre privilegiato le ragioni del cuore, ed il lato sentimentale della mia vita, amici, famiglia, amori vissuti con intensità e senza barriere. Il paracadute non mi serviva cadevo e basta! Difficile vivere diversamente i rapporti interpersonali, risparmiarsi, nascondersi, evitare la vita per non soffrire.
Eppure per molti è così. L'incapacità di accettare il riscchio di amare, di mettersi in gioco è la peggiore delle povertà.
In questo periodo dicevo attendo le telefonate che non arrivano, credo nelle promesse disattese, aspetto le "meraviglie insostenibili" di cui parli, ma soprattutto continuo a credere in chi la ragione vorrebbe fuggire. "L'essenziale è invisibile agli occhi" è la lezione della lepre al Piccolo Principe
solo se impariamo a gurdare col cuore potremo dire di saper vedere. Ragione e sentimento l'eterno dilemma dell'animo umano, l'una senza l'altro non esisterebbero proprio come due amanti due parti nette e distinte di una vita.
Non penso esista nulla di più bello che sentirsi parte di qualcuno, o di qualcosa, riconoscersi al difuori di se stessi, ritrovarsi in altro.
Riflessioni per una giornata di pioggia.
Buonagiornata
Boyofthetime
Nessun potere paranormale, anche perchè le mie paturnie mentali derivano da episodi molto meno nobili dei tuoi. Il che dimostra, probabilmente, la mia fondamentale pochezza al di là di tutte le pose che assumo. Per fortuna almeno il maltempo s'è rimesso, e ciò mitiga la mia malinconia... Buona giornata anche a te.
RispondiEliminaPS: "Sesso Bendato" probabilmente conteneva nel titolo italiano un suggerimento su come guardarlo per poterlo apprezzare al meglio.
Va la, va la.
RispondiEliminaLe pochezze sono ben altre come pure le pose.
E' che io sono un romanticone, sapessi che pianti mi faccio ogni natale guardando un classico come "Angeli con la pistola" di Capra con una mitica Bette Davis.
Senz'altro Sesso Bendato era un implicito moto a non vedere il film, in primo luogo per gli attoroni e poi per l'implicita stortura concettuale, non so a te ma a me piace vedere quello che faccio, ed anche molto!!!!
Se non li hai gia visti ti consiglio delle recenti uscite.
A serius man dei fratelli Coen divertente e acidissima storia sulla disperata ricerca di una identità all'interno della comunità ebraica di una piccola città, SPASSOSO!
Lourdes storia difficile di sofferenza e della ricerca del miracolo non in se ma come segno della predilezione divina, brava la regista, brava la protagonista, difficile il tema da verdere ma al pieno della propria forma fisica.
Ed infine A single man, dovrei ancora vederlo ma me n e hanno parlato bene, anche se la regia di Tom Ford mi lascia dubbioso, forse fa meglio i vestiti?
Bene bene, accidenti sta uscendo un po di sole e mi sa che dovrei rimettermi seriamente al lavoro e guadagnarmi lo stipendio che lucro immeritatamente (non ha detta mia ovviamente)!
Boyofthetime
perchè mi sembra di leggere tra le righe un'amarezza... a cosa ti è dovuta..
RispondiEliminaAlla mia sorprendente capacità di angosciarmi per quisquillie e non lasciarmi minimanente sfiorare da quelli che sono per altri i veri grandi problemi, che solitamente affronto con quella che credo essere una calma olimpica. In altre parole, la mia capacità di preoccupazione (e conseguentemente di amareggiarmi) è quasi sempre inversamente proporzionale alle reali dimensioni del problema.
RispondiEliminaPS per Boy: "A serious man" l'ho visto e recensito parecchi post fa proprio qui sopra, mentre gli altri due mi mancano, ma mi riprometto di recuperarli quanto prima (anche se Lourdes mi costerà parecchia fatica vederlo). Dal canto mio, stasera mi rilasserò col grandissimo Bill Murray, e successivamente mi dedicherò al controverso "L'ultima Salomè" di Ken Russell. Passando per Kim Ki Duk di "primavera estate autunno inverno...e ancora primavera"
"L'ultima Salomè" a me piacque molto, davvero bello e dacadente molto nello spirito di Oscar Wilde con scene e costumi intriganti.
RispondiEliminaAndrò a leggermi i tuoi post su Serius Man che come ti dicevo ho apprezzato parecchio trovandolo piacevolmente divertente nel suo cinismo, soprattutto quello della scena finale.
Fai uno sforzo per Lourdes, poi mi farai sapere!
(In questo periodo ne servirebbero di miracoli....di parac(u)li ce ne sono già tanti)
Anche io spesso vado in panico per delle stupidaggini, salvo poi tirare fuori il turbo benzina per le cosè serie, ma si sa un po di seghe mentali sono necessarie per un sano equilibrio!
Per il film di Duk dichiaro ignoranza e me ne vergogno ma porro rimedio.
Sono le 17 e ce la posso fare basta solo non perdere la concentrazione e fissare na meta, chiudere baracca ed andare a casa.
Stasera mi sparo in sequenza Elizabeth e Elizabeth The Golden Age. Adori Cate Blanchet ed i polpettoni storici!
A Daniela, oltre a salutarla, direi che ogni tanto amarezza e tristezza ci vogliono, riescono a farti venire la voglia di sorridere di nuovo. Ovidio diceva che, un sorriso consapevole darà misura accettabile anche al tempo dell'amarezza, non vi è nulla che sia solo felicità.
Complimenti a quelli della Perugina che nei Baci scrivono queste belle cose, io li mangio mica per i cioccolatini, che pensavate!
Finisco due cosette e vado a casetta. Cerea madamit!
Boyofthetime