martedì 15 settembre 2009

Andras

Come mai leggi questo blog? Cosa ci trovi di interessante? Perchè non sfrutti diversamente il tuo tempo? Hai mai pensato cosa potresti fare se.... Vi siete mai trovati a porvi una serie di domande come queste? (magari più serie, eh!) Avete mai avuto un’ intuizione folgorante nata da un quesito banale banale che vi attraversa il cervello come un lampo? Cosa succederebbe se anzichè aggiungere x ad y sottaeste z da w? Cosa succederebbe andando a destra anzichè a sinista? Cosa succederebbe se... Se vi è capitato tutto questo, allora probabilmente avete già avuto a che fare con Andras. Ogni tanto l’ ho nominato qua e là nei post, promettendovi che presto o tardi ve ne avrei parlato. Ecco, quel presto o tardi si è tramutato in oggi. Stando alla Pseudomonarchia daemonum di Johann Weir, Andras è un “gran marchese dell’ Inferno; comanda trenta legioni di demoni, protegge gli assassini ed è soprattutto abile nel suscitare discordie e malcontento. Ha corpo umano, testa di barbagianni o di gufo, ali d’ angelo e solitamente cavalca un lupo nero. “. Flashback; io a dieci anni. Notte. Anche allora ogni tanto mi svegliavo senza motivo. Quella notte, ebbi la netta impressione di scorgere una figura in piedi davanti alla finestra. La sua sagoma, delineata dalle smorte luci esterne che filtravano dall’ imposta, era quella di un uomo con un cappello a cilindro e le mani unite davanti a sè, in basso, come se fossero poggiate su qualcosa. Un bastone da passeggio, ho sempre pensato. Naturalmente, il tempo di svegliarmi per bene, due secondi o poco più, ed il gioco di luci ed ombre era sparito. Almeno dalla stanza. Avanti veloce. 1997. Nel numero tre di Inferno, Daimon Hellstrom/ Hellstorm affronta Inanna, demone dell’ ispirazione e della follia, ed il suo sinistro emissario, il Balivo. Questi si presenta come un gentleman dell’ ottocento inglese che, al posto del volto, ha un vuoto simile ad un buco nero, da cui emergono ragni, serpenti e delizie simili. Ancora un po’ avanti. Marzo 2006. Per il nuovo romanzo su cui mi accingo a lavorare, “Il Sentiero a Spirale”, decido di riportare in gioco alcuni personaggi apparsi solo in alcuni racconti, di riallacciare qualche trama ed inserire dei nuovi character. Decido soprattutto che il freddo, impulsivo, machiavellico Von Ordog dovrà vedersela con un avversario freddo, razionale e più machiavellico di lui. Che questo avversario dovrà essere un demone,avere le mani in pasta sia con l’ Inferno che col Paradiso, e manifestarsi nella sua forma “civile” come un gentleman dell’ Inghilterra vittoriana con un buco nero al posto della faccia da cui, di quando in quando, affiorano quattro bocche che dialogano tra loro (effetto che ho sempre immaginato visivamente ma non ho mai descritto a parole prima d’ ora). Omaggio a quella “visione” notturna di tanti anni fa riapparsami poi sulla carta in un evocativo bianco e nero. La forma “originale” di Andras, invece, sarà una sorpresa anche per me, ed ha molto a che fare con il suo campo di specializzazione. Che non è l’ omicidio fine a sè stesso... ma la ricerca. E prima che me lo o ve lo chiediate: no, non è assolutamente in contraddizione con ciò che dice Weir. Semmai, ne è un’ interpretazione. Pensateci. Come sono state raggiunte molte delle conoscenze che ci hanno portato dove siamo? Spesso sacrificando vittime sull’ altare della scienza (e non è forse un assasinio?), o nel corso di guerre più o meno lunghe e sanguinose (e non sono forse suscitate da discordie o malcontento?). Ecco, Andras è quella voce insinuante che ha spiegato agli umani che sfregando due bastoncini si può ottenere il fuoco, che una ruota permette di trasportare più facilmente anche gli oggetti pesanti, e che E=MC². E’ la voce che ha suggerito a Truman di vedere cosa sarebbe successo se due bombe atomiche fossero state sganciate su aree densamente popolate, che ha osservato sommessamente che la nitroglicerina poteva distruggere anche gli avversari oltre alle rocce; è il pensiero inconscio che ha spinto Jack lo Squartatore a massacrare cinque prostitute. E’ l’ intuizione dello scienziato che scopre il rimedio contro il cancro e la voce che sussurra al direttore dell’ azienda farmaceutica di non diffondere quella cura. Perchè ad Andras non interessa debellare il cancro; vuole solo vedere cosa succederebbe se.... Andras è tutto questo, in barba ai trattati che regolano il precario equilibrio tra Inferno e Paradiso. Lucifero e Cristo gli hanno infatti concesso il più ampio margine di manovra ed i impunità; le scoperte che Andras può fare possono servire molto ad entrambi i regni, ed il nostro è un abile negoziatore e venditore di sè stesso. Nonchè un personaggio molto divertente da scrivere, con la sua inesauribile sete di conoscenza che gli fa vedere l’ intero Creato con gli occhi di un bambino in un paese dei balocchi tutto da scoprire. Un personaggio capace di relazionarsi con il prossimo solo tramite le sue scoperte, che gli garantiscono un minimo di considerazione e di apprezzamento dai suoi pari che, altrimenti, lo isolano e lo ignorano, presi come sono dai loro giochi di potere, come fosse il classico “secchione” da cui tutti si fanno passare i compiti ma che nessuno frequenterebbe mai; e lui, pur di non restare del tutto solo, accetta con rabbia questo ruolo. E proprio da questo punto di vista anche il suo abbigliamento non è un semplice omaggio alla rivoluzione industriale che avviò in Inghilterra e proiettò il mondo verso la modernità, ma soprattutto... nah, non ve lo dico. Tanto avete capito: Andras è un demone che cerca un minimo di stima ed affetto per ciò che è e non per questioni di comodo, e finirà per trovarli in un’ anima tormentata ed aliena come e più della sua. Andras, un essere onnipotente che dubita della sua stessa onnipotenza, convinto com’ è che esista qualcosa di superiore, un grande burattinaio che ha dato origine a tutto, lui compreso, una sorta di superdivinità creatrice e regolatrice che chiama e venera come “la Simmetria Universale”. Che forse esiste, forse no. Andras, da bravo scienziato, continua comunque a cercarla, ed è fedele solo a lei. In suo nome, alla sua ricerca, ha distrutto ed innalzato civiltà e pianeti, al solo scopo di vedere cosa sarebbe successo se... Oggi si aggira nel mondo di Sine Requie, a suo dire per salvarlo, ma con lui le cose non sono mai così semplici. Cosa potrà fare, qui ed altrove non lo so nemmeno io; a volte non so nemmeno se voglio scoprirlo. Ma la tentazione di contrapporlo a Von Ordog è troppo forte, e quindi credo che continueremo a vederne delle belle. Quando a voi, se proprio volete conoscere il suo aspetto originale, non avete che da recarvi in farmacia. Dico sul serio. E ricordatevi di ringraziarlo: se oggi abbiamo l’ aspirina lo dobbiamo a lui, che un giorno sussurrò ad una sua discepola “cosa succederebbe se prendendo della muffa...”

-La notizia del giorno: bossi vuole la padania libera. Anche io. Libera dai leghisti.

-La frase del giorno: “Più che di fede, abbiamo bisogno di conoscenza”. (A. C. Doyle)

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