lunedì 12 settembre 2011

Scusate il ritardo


E proprio quando forse non ci speravate più…O proprio quando avevate iniziato a sperare… Rieccomi. In ritardo,lo so:l’appuntamento era per fine agosto,ed oggi siamo quasi a metà settembre.Colpa di quelli che,ai tempi dell’onesto rapporto televisione-teleutente,venivano definiti “problemi tecnici indipendenti dalla nostra volontà” su delle asettiche schermate monocolore.Oggi invece ti salta il digitale e devi accontentarti di un’ostile schermata nera,di un laconico “assenza di segnale/video non compatibile”se il tuo decoder è particolarmente loquace(non tutti lo sono).Per fortuna non solo problemi mi hanno tenuto lontano dalla tastiera.Ho approfittato delle ferie agostane per apportare qualche indispensabile modifica al mobilio casalingo,un intervento da tempo meditato,troppo a lungo rimandato,finalmente quasi finito.Ancora un paio di librerie e potrò finalmente riporre brugole e tasselli(o meglio,potrà riporli chi mi sta dando una mano in quest’opera proporzionalmente faraonica,che ringrazio una volta di più)per ricominciare a dedicarmi di nuovo alla scrittura.Anche se,da parecchi mesi a questa parte,faccio sempre più fatica a trovare tempo,forze e tranquillità per tirare fuori dalla mia testa le varie idee che ci ronzano dentro come uno sciame di api arrabbiate,materializzandole tramite tastiera.Ora che ci penso,dovrei anche finire di revisionare l’ultimo racconto faticosamente messo nero su bianco nei ritagli di tempo.Uhm.Dovrò mettermici dietro.Se le condizioni per una corretta scrittura hanno latitato,non sono mancate quelle per una lettura sempre soddisfacente.In queste settimane ho infilato libri uno più bello dell’altro,dal nuovissimo “Ghost” di Richard Matheson sul quale non vale pena tessere elogi –Matheson,e tanto basta- alla trilogia di “Millennium” di Stieg Larsson,passando poi al sempre amato Enzo Biagi per approdare all’intrigante ma forse troppo denso “Middlesex” di Jeffry“Le vergini suicide”Eugenides.Menzione d’onore per l’ultimo libro di Clive Barker,da anni in paziente attesa sulla mensola dei libri da leggere e finalmente accontentato.Una piacevole smentita:del Barker romanziere non sono mai riuscito ad apprezzare del tutto le doti,trovando le sue opere confuse e pasticciate rispetto agli indimenticabili racconti brevi dei “Libri Di Sangue”.”Il Canyon delle Ombre”,invece,s’è rivelato un lavoro solido e ben ritmato,lineare quanto basta senza essere banale,rovinato giusto dall’incapacità dell’autore di terminare la vicenda(tre finali attaccati uno dietro l’altro sono decisamente troppi).Cosa gli fa meritare una menzione speciale?L’avermi fatto scoppiare in lacrime nel capitolo in cui il protagonista è costretto a sopprimere il proprio cane,gravemente malato.Un fatto di vita vissuta che Barker ha scelto di esorcizzare trasportandolo sulla pagina e nel quale mi è stato impossibile non immedesimarmi.Scoprendo che non solo,per fortuna,non ho ancora superato lo stesso trauma(malgrado il demonio a pelo raso che imperversa nel mio bilocale),ma che sono diventato ancora più sensibile di fronte a certe situazioni.Ieri,leggendo l’ultimo numero di “Wolverine”,per poco non ci sono ricascato.Ed il mio disprezzo per gli esseri umani s’è ulteriormente consolidato,malgrado si trattasse di un’opera di finzione.C’è poco da fare,continuo ad amare gli animali più di quanto ami la mia specie ritenendoli indiscutibilmente superiori a noi,anche se ciò fa di me un sociopatico,a detta di qualcuno.Me ne farò una ragione.Per il resto,tutto è filato abbastanza liscio,tra un brevissimo ma tonificante soggiorno sul lago nel triangolo Ponte Tresa/Luino/Lugano dove ho dovuto fare i conti con una crisi d’astinenza da informazione(quando il televideo non basta e ti accorgi che sei innamorato di una donna taaaaaaaanto paziente)ed il successivo ritorno alle amenità della vita di tutti i giorni,con la ripresa dell’attività lavorativa,tra racconti di vacanze più tragi che comiche e musi lunghi per lo sciopero di miliardari cocainomani in mutande,meglio conosciuti come“calciatori”,poco o punto desiderosi di sborsare di tasca loro per salvare il Paese.E,credeteci o no,sono solidale con loro.E,dopo la morte e resurrezione del router ADSL,principale causa del ritardo,sono infine di nuovo tra voi,rilassato quanto basta e con un obiettivo da raggiungere:parlare il meno possibile di politica,società ecce ecce.Non per aver ricevuto minacce o simili,ma perché oggettivamente nauseato da chi a questi pagliacci ancora da’ retta,prima ancora che dai pagliacci stessi.Vediamo se riuscirò a mantenere l’impegno.Per adesso,acontentiamoci di essere nuovamente in carrozza;sistemate il bagaglio e mettetevi comodi.Si (ri)parte.

-La frase della settimana:”L’uomo sente il bisogno di ricorrere alla verità solo quando è a corto di menzogne.” (J.Renoir)

1 commento:

  1. felici per averti ritrovato..............un po meno per aver ritrovato il resto come lo avevamo lasciato.................allo sfascio!
    Boyofthetime

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