domenica 6 febbraio 2011

Fase 5


Capita, per quanto di rado, di scambiare coi colleghi quattro chiacchiere esulanti dal calcio, dagli alcolici e dalla figa. Si finisce così a parlare di attualità politica, o si cerca di farlo coi pochi mezzi a disposizione dell'italiano medio- basso. Quello che si informa solo tramite televisione e, pertanto, ritiene me una specie di pozzo senza fondo di cultura e conoscenza. L'italiano catodico ritiene che non sia poi così scandaloso andare a puttane. Poco importa se sei il presidente del consiglio, o che per un singolo soffocotto (anzi, per averne negato l'esistenza) bill clinton si giocò a suo tempo la presidenza degli stati uniti, venendo perseguitato giorno e notte dai media e dal procuratore kenneth starr. Da questo punto di partenza si passa, quasi obbligatoriamente, a parlare della precaria salute dei nostri media, che possiamo definire "fase due": che schifo la rai, che schifo mediaset, cosa pago a fare il canone (la domanda, in realtà, dovrebbe essere: "perchè guardi ancora la televisione, se tutto ti fa schifo?") e via dicendo. Di lì a poco, senza nemmeno accorgersene, si entra nella fase 3, ovvero chi è il più servo del reame. Inevitabile come la rata dell'assicurazione, la controparte risponde "emilio fede". Fino a qualche tempo fa condividevo, essendo fin troppo palese la cosa. Da qualche mese a questo parte, però, avevo rivisto leggermente il mio giudizio, rivalutando emilio. Vero, è di parte, becero, volgare e definire il suo un telegiornale è una bestemmia. Vero è anche, però, che fede, nomen omen, nutre una fede cieca nel suo padrone (mai termine fu più appropriato; "datore di lavoro" non rende altrettanto bene l'idea). Pertanto, nel disorientamento generale, dalla fase 3 traghetto l'interlocutore nella "fase 4": alla fin fine è peggio, in termini di vassallaggio, quel sottogenere umano che difende il padrone (vedi parentesi precedente) non per devozione, ma per tornaconto personale. I vari minzolini (anonimo cronista de "la stampa" divenuto direttore del tg1 dopo una serie di interviste in ginocchio al bisunto del signore), daniela garnero (meglio nota come santanchè, cognome che si rifiuta di restituire al marito dal quale è divorziata perchè noto nel jet set), capezzone (l'uomo con la sillaba in più nel cognome, inserita apposta per sviare i sospetti) e compagnia sono infinitamente peggio del direttore del tg4. Perchè fede non hanno, non solo in termini anagrafici, se non quella nel miglior offerente. Terrorizzati dall'idea di tornare ad essere nullità quali prima erano, si battono strenuamente per salvare la nave che affonda, ma non dubitiamo: quando silvio sparirà, troveranno altri a cui vendere i propri servigi. Ci sono puttane peggiori di ruby rubacuori e patrizia d'addario, nè il prostituirsi si espleta nel solo atto sessuale. Un concetto che non tutti hanno ancora realizzato. Così come, probabilmente, non ammetteranno la neonata "fase 5", scaturita da una domanda apparentemente banale: si può essere peggio di minzolini, daniela garnero, mauro masi e serraglio seguente? Sì. Se si degnerà di rispondervi, chiedete a roberto saviano. Che ieri, nel corso della manifestazione meneghina per chiedere le dimissioni del premier, sale sul palco accolto da una standing ovation a blaterare di giustizia, legalità, decoro ed altre banalità trite e ritrite che tanto piacciono al suo pubblico di pasionari da salotto buono. Bovini plaudenti che, quando il nostro ha orgogliosamente dichiarato, nel corso della sopravvalutatissima "vieni via con me", di non aver mai avuto una casa ad Antigua, si son ben guardati dal fargli notare che lo stipendio glielo passava proprio quello che la casa ad Antigua ce l'ha. Lo stesso che, un giorno sì e l'altro pure, lo accusava di rovinare l'immagine pubblica dell'italia col suo "gomorra". saviano è considerato, dalla vulgata comune, un eroe per aver denunciato i malaffari dei casalesi, esponendosi alle loro poco cordiali attenzioni pur di portare all'attenzione dell'opinione pubblica un fenomeno fin troppo ignorato, in favore della ben più pittoresca mafia. "Triste quel paese che ha bisogno d'eroi", diceva qualcuno; ancor più triste se gli eroi sono fighetti da mtv con l'aria da bello e dannato, millantanti una schiena dritta ed un coraggio posseduto solo a parole; con una mano puntano il dito contro il malcostume e l'indecenza, con l'altra arraffano i cospicui assegni elargiti da chi, di quel malcostume, è il principale esponente. Si levano gli scudi: "saviano fa bene a pubblicare con mondadori, danneggia silvio dall'interno, e poi mondadori è pur sempre la più grande casa editrice italiana, ed il suo messaggio così può raggiungere più persone". Vero. Da quando ha acquisito einaudi e sperling, ancora di più. Peccato che, quando tesi balorda fu sostenuta da d'alema, lo si crocifisse per connivenza col nemico. Indice di quella doppia morale che rimane il maggiore e più catastrofico problema di questo paese, di quel pensiero prettamente berlusconian- fascista per cui "noi siamo buoni a prescindere e loro cattivi, in quanto tali tutto ci è concesso". Persino accorgerci del conflitto d'interessi del nostro editore dopo aver pubblicato per vent'anni con lui, o dichiarare, rimanendo seri, che rimanere nel catalogo einaudi è una forma di resistenza. Neolingua orwelliana; "la sudditanza è resistenza". Complimenti a wu ming, ai lucarelli ed a tutti gli altri esponenti di questo pensiero allucinato ed allucinante. Complimenti, soprattutto, a saviano, eroe dei nostri tempi dotato di una faccia di bronzo impenetrabile alle critiche, di una doppia morale intercambiabile alla bisogna e, recentemente, della capacità di abbandonare finalmente il suo maggior detrattore per più coerenti lidi. Ma solo al tramonto dell'impero, e dopo aver firmato il contratto per il prossimo libro con feltrinelli. Anche l'incredibile coincidenza può essere un superpotere.

-La notizia della settimana: casini invita la lega a tornare alle proprie origini. Come se fosse facile trovare caverne in cui ripararsi e legni da cui ricavare clave.

-La frase della settimana: “Gli Italiani si dividono in due grandi gruppi: quelli che lavorano per Berlusconi e quelli che lo faranno.” (Da un articolo del New York Times)

3 commenti:

  1. Lo sai che ti adoro quando fai così.......
    Ovvero quando dici ciò che pensi a prescindera da quello che ritiene il comune senso del......lo stupore!
    Già, perchè pensare che Saviano non sia un eroe ma molto più prosaicamente uno show-man mediatico
    può essere considerato attacco alla costotuzione!
    Come pensare che grillo sia un inconcludente azzeccagarbugli, candidare un 20enne a sindaco di milano è quasi come mettere un'igenista dentale in regione.
    Infine solo pensare che l'italia dei valori (bollati) sia un altro partito di cui alla fine non sentivamo la necessità.....è una bestemmia!
    Ma in fondo l'Italia è il paese della doppia, tripla, moralità dove il fine giustifica i mezzi.
    Un paese dove gridare quello che tutti gridano è sempre meglio che sussurrare ciò che ci pensa.
    L'italiano medio è così!
    E' di destra o di sinistra a secona dei periodi e dei flussi della vita.
    Si indigna per il unga bunga di silvio e poi tratta gli altri allo stesso modo, li prende e li getta a suo piacimento sempre convinto delle sue somme e giustificatissime ragioni.
    Combatte il male oscuro dal suo pc collegandosi al mondo e dimenticandosi che la fuori c'è quel mondo che vorrebbe cambiare ma non frequenta e quando tu ci provi a farglielo capire non ha nemmeno le palle di scendere a dirtelo anzi di da tre minuti per andartene o "chiama la polizia".....
    La stessa polizzia che ha vergognosamente fatto irruzione alla scuola di Genova durante il G8 ma che gli torna comoda per non venirsi a scusare per mesi di presa per il culo........ops sono andato un po sul personale, ma davvero è un esempio di come molti si atteggino a censori della società esecrandone gli stili e comportamente che poi a loro volta seguono!
    Ormai siamo destinati già alla fase 6 quella in cui sarà sempre più difficile trovare voci fuori dal coro, una fase che ti farà quasi rimpiangere il buon emilio che fedele lo è davvero, sarà patetico, pure ridicolo ma almeno dimostra una qualità (mal riposta) come la coerenza a se stesso. E già perchè anche ora che il suo padrone ha deciso di legarlo ad semaforo e di abbandonarlo al suo destino lui continuerà ad amarlo incondizionatamente, come ormai sanno fare solo i non-umani, e scodinzolerà tutte la volte che a quel semaforo passerà un signore finto-giovane con in macchina una ragazzina finta-grande.
    Ed è con molta amarezza che ci si deve lasciar andare a queste considerazioni, ci avviamo verso un futuro fatto di servi, lacchè, ruffiani e puttane ma quel che peggio di persone che pur odiando tutto ciò ne sono a loro volta sottilmente e subdolamente affascinati.
    Tutto sommato viene da chiedersi "vieni via con me"....................

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  2. Fatto è che, temo, nella "fase 6" già ci siamo da un pezzo, a vedere le reazioni di certa gente quando gli tocchi l'idolo del momento. Ieri ho detto chiaramente cosa penso di saviano (che non è una novità, ho serie riserve su di lui già da qualche tempo), oggi m'è capitato di commentare con alcuni colleghi gli scontri di ieri ad arcore, ed ho definito il popolo viola "massa di falliti senza arte nè parte nè prospettive, che se veramente volessero fare qualcosa di utile per la comunità dovrebbero andare a tirare l'aratro". L'avessi mai fatto: e ma loro combattono anche per te, e ma loro sono gli unici che fanno qualcosa (tipo andare a fare i pagliacci con addosso stracci funebri e ripetere le solite tiritere, coi non- leader che ringraziano) e bla e bla e bla. Poi fai notare, senza scomporti, che un movimento che si definisce "apolitico" non dovrebbe protestare solo contro silvio, ma anche contro i suoi lacchè dall'altro lato della barricata (perchè non puoi essere apolitico col pdl ma strizzare l'occhio ai suoi complici piddini)o più in generale contro questa classe politica nella sua interezza, e nell'interlocutore si manifesta lo sguardo da spigola al mercato del pesce. Ad essere subdolo, rincari la dose sottolineando che è lecito indignarsi per quel che guadagna marchionne, ma vorrei sapere anche quanto incassano landini e la camusso, o perchè la cgil non firma mai un contratto quando è insediato un governo di centrodestra (e da domani posso aggiungere la spettacolare cazzata della neosegretaria cgil: "marchionne vuol parlare solo con chi la pensa come lui", la vacca che da' del cornuto all'asino) ed altre questioni così banali che è quasi imbarazzante porle, e stremato l'altro ti chiede: "ma allora, in chi o cosa dovremmo aver fiducia?". Pare che "in noi stessi e nel nostro senso critico, perchè dobbiamo criticare soprattutto chi si batte per i nostri stessi ideali" non sia la risposta più gettonata...

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  3. Sul popolo viola non posso darti torto, anzi condivido (giusto per confonderti) su Saviano/Wu Ming, ma soprattutto questi ultimi, che spiegano la loro scelta - piaccia o meno è una spiegazione, non una scusa - no. Ti lascio qualche certezza, almeno XD

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