mercoledì 9 giugno 2010

L’arte di arrabbiarsi

Circolano parecchie leggende urbane su di me. Dai rapporti sessuali consumati con regolarità con mia madre alle orge con le mie amiche. Chè si sa, l’amicizia uomo- donna non può esistere senza un secondo fine. Quindi, se sto con loro e viceversa è per scoparle tutte (il che spiegherebbe perché di fisso mi vengono dati dai cinque ai sette anni in più rispetto a quelli che ho), oppure sono frocio. Altra leggenda urbana. Che si unisce all’essere adepto di un non meglio identificato culto satanico (si vede da come mi vesto, no?), del quale sono entrato a far parte durante gli anni dell’università, o subito dopo. Non male, considerato che l’unica università che abbia mai visto è la Statale di Milano. Da fuori. Comunque. A tutte queste leggende urbane sul mio conto, e sto citando solo quelle che più mi fanno sorridere, ho recentemente scoperto essersene aggiunta un’altra. Bobby non si arrabbia mai. Ha sempre questo applomb, questa calma, non alza mai la voce e non da’ mai in escandescenze. A tutti quelli che mi frequentano da anni: sì, a dire questa celestiale baggianata è gente che mi conosce da poco o comunque superficialmente. Perché io passo praticamente diciotto ore al giorno in preda alla furia. Festivi compresi. Un po’ per senso di inadeguatezza, un po’ perché il novanta per cento di quello che vedo e delle persone che sono costretto a frequentare mi mandano in bestia coi loro atteggiamenti, il loro stile di vita, i loro (s)ragionamenti. Quindi il fatto che io non perda mai la calma è l’esatto opposto della verità: la calma, molto spesso, non so nemmeno dove sta di casa. Sono capace di farmi venire vere e proprie crisi isteriche per le facezie più banali, dal tizio in macchina davanti a me che va a due all’ora al modellino che non sta in piedi esattamente come dico io. Per non parlare del mistero della fisica per cui un fumetto spillato con copertina morbida non sa in piedi per conto suo. Una cosa che mi manda ai matti e mi fa dubitare delle leggi della fisica (e sì, anche della matematica. E sì, ci ho anche scritto un racconto.) Quindi sentirmi apostrofare santi che persino i cattolici più ferventi non conoscono ad un livello di decibel che rende i concerti di vasco rossi uno scambio intimo di sussurri è cosa prassi, specie se sono impegnato in qualche lavoro manuale. Essendo indicibilmente maldestro, finisco sempre per rompere qualcosa. E ripartono le madonne. Tanto per la mia imperizia, quanto per il danno provocato. A questo punto vi sorgerà spontanea la domanda: da dove esce allora ‘sta leggenda urbana secondo la quale niente può scuotere la mia pace interiore? Probabilmente dal fatto che, a differenza di molti altri, so gestire la mia rabbia e tutto quanto ne consegue. In altre parole: è vero che do’ in escandescenze quando accadono certe cose, ma è altrettanto provato che le mie sfuriate durano quanto un temporale estivo e mi lasciano poi esausto. Sì, sono molto infantile nei miei futili scoppi d’ira. Dai quali non vengo mai sfiorato quando c’è da arrabbiarsi seriamente. Cioè quando ad incazzarsi al di là di ogni decenza è il resto del mondo, quello che prima sorrideva canzonandomi, quello che “tanto arrabbiarsi è inutile”. Quanto diffido di costoro. Quanta tenerezza mi fanno. Abituati a considerare la collera un sentimento disdicevole, dannoso, perfino pericoloso, cercano di reprimerlo dietro frasi fatte e distacchi intrisi di presunzione. Chiariamoci: ovvio che la collera sia disdicevole, dannosa e pericolosa. Come qualunque altro sentimento e stato d’animo. Sono tutte parti di noi, e come tali non penso sia salutare né utile reprimerle o negarle. Semmai, vanno gestite. Incanalate. Lasciate libero di manifestarsi in questioni marginali, cosicchè se anche il nostro giudizio viene appannato nessuno a parte noi ne risente. Quindi no, non sto dicendo che dovete scorticare un criceto per sentirvi meglio o pestare il primo tizio che vi va girare le balle. Diversi anni di esperienza mi hanno insegnato che nei confronti di costoro l’unica e più efficace risposta è sempre il disprezzo e l’ignoranza, nel senso di ignorarli. Semmai, non vedo perchè trattenersi quando sentite che siete sul punto di esplodere. Urlate, date un pugno al muro, piangete, imprecate, ma non reprimete la collera. Fatela uscire, o meglio ancora usatela. Sì, usatela; perché come l’altra faccia della medaglia, quella cosa chiamata amore, anche la rabbia può essere un ottimo propulsore per raggiungere un obiettivo. Lo sto scoprendo proprio in questi giorni. In ogni caso, non tenetela dentro, seppellendola sotto tonnellate di rassegnazione e giustificazioni tirate per i capelli. Arrabbiarsi serve. Se non a cambiare il mondo (ma questo non riesce a farlo nemmeno l’ammmore), quantomeno a sentirvi meglio con voi stessi. Ad affrontare, quando arriva il momento, i veri problemi con la dovuta lucidità, perché ciò che poteva offuscarla è già stato consumato in precedenza. Ecco come si fa ad apparire perennemente equilibrati e sereni. A differenza di quelli che sono a tutti gli effetti brave persone, buone, gentili, remissive, e finiscono col far fuori tutti a fucilate quando non ne possono più di reprimersi.

-La notizia del giorno: la cei invita a non generalizzare sui casi di pedofilia. Come se qualcuno l'avesse fatto.

-La frase del giorno: “Una coscienza pulita non sempre è una coscienza pacifica”. (S. Benni)

5 commenti:

  1. Un pugno al muro si, ma un calcio mai!! Mi raccomando, che io l'ho fatto... che duluur!! :P Comunque è vero, la rabbia va tirata fuori perché se esplode all'improvviso è pericolosa. C'è da dire però che quando urli non sempre ti ascoltano (io ho urlato tante di quelle volte prima di arrivare a chiudere la mano nella porta alla tipa che mi pigliava per il culo). In tal caso è meglio allontanarsi, ma se non si può c'è il rischio che scatti la violenza. O almeno per me è stato così.

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  2. Ghiaccio bollente.
    E' l'immagine che meglio mi si addice, se da un lato posso sembrare calmo equilibrato quasi serafico, complice il capello biondo e lungo, dall'altro sono in realtà un vulcano in ebollizione pronto ad eruttare sul mondo la sua lava incandescente.
    Ma si sa oggi conta più quello che appare, e così l'aspetto da bravo ragazzo potrebbe fare di me un perfetto serial killer di quelli da cui uno è quasi contento di farsi ammazzare "sembrava così per bene".
    In fondo è un mio piccolo vezzo quello di non mostrarmi mai completamente per come sono, per poi stupire il malcapitato fruitore della mia collera.
    Già perchè sai che divertente quando il poveretto/a si vede incredulo trasformare davanti l'angelica creatura in una furia scatenata.
    Di solito mi piace particolarmente prendermela con l'amor proprio della mia vittima facendo leva sui punti deboli e la fragilità.
    Perfido? Abbastanza!
    Giusto? Sempre!
    Si perchè effettivamente ci vuole una bella dose di stronzaggine per farmi perdere il controllo, ma una voltà pero.....è qui la festa?
    Poi ci sono delle persone che sembrano perennamente incazzate rivelandosi nella realtà dei cucciolotti tenerissimi.
    Insomma siamo quello che vogliamo apparire, la maschera che ci mettiamo a protezione del nostro io più intimo e segreto è quello che vogliamo gli altri pensino di noi.
    Forse, solo quando ci facciamo prendere dallo spirito della collera, è uno dei momenti più veri ed onesti della nostra giornata.....allora siamo messi bene!

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  3. Anche tu? Anche a me hanno sempre detto che ho un faccino da buona ragazza! Pensa che all'odiatissima recita scolastica di natale hanno voluto farmi fare l'angelo, visti i miei riccioli biondi e gli occhi azzurri... si, si, se mi studiassero bene scoprirebbero che non sono per nulla angelica! Quando mi incazzo è meglio starmi alla larga!!

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  4. Ok,sono ufficialmente sgomento; pensavo avreste cercato di inculcarmi pace & amore, mentre invece siete come me potenziali isterici impenitenti! Ci siam proprio trovati ^^
    Comunque mi fa piacere vedere che almeno in questa sede si evita la retorica a buon mercato che invita alla calma come obiettivo da perseguire nella vita. Sarebbe un bel risultato, se non ci fossero di mezzo gli altri e la vita stessa che ne pregiudicano a priori il conseguimento...

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  5. wow hai tutta la mia comprensione bobby!!! io quando mi arrabbio invece lo faccio e di brutto XD finendo con il mandare a fanculo anche chi nn voglio!!! ^^'' Lo so, forse dovrei ragionarci su un po' di più, ma nn ci posso far nulla. Cmq è lodevole il modo in cui ti controlli. Ancora complimenti!!!

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