domenica 11 aprile 2010

Grazie a te, Adriano

E’ giovedì pomeriggio, e colgo l’occasione offertami da una pausa per dare un’occhiata ai commenti del blog. Ho appena pubblicato la recensione su “Il Mondo dei Ronfi”… e proprio lì sotto, tra i commenti, trovo il tuo. Ho pensato ad uno scherzo, mentre leggevo l’attestato che fa di me un membro ad honorem della tribù di roditori più amati del fumetto. Ma dopo aver constatato che il link rimanda proprio alla homepage del tuo sito, devo concludere che non di una burla da lupo si tratta. E questo, se è possibile, mi commuove ancora di più. Perché tu mi ringrazi per aver compreso l’essenza e lo spirito dei Ronfi e delle loro storie, Adriano, quando in realtà dovrei essere io a ringraziare te e loro. Per allora, quando potevo trovare un momento di serenità dalle tribolazioni di un'infanzia tutt’altro che serena aprendo le pagine di un giornalino e scappando nel fitto della foresta, preso per mano e guidato da un Ronfo con la sua aria amichevole ed un po’ ingenua. Attorno a me accadevano cose che non capivo, ed ancora oggi faccio fatica a comprendere come possano accadere. “Non ci pensare, dai, ronf”, sembrava dirmi il roditore coi suoi occhioni vispi ed un po’ stralunati. “Sorridi”. E per incredibile che fosse, riuscivo a farlo. Ogni volta. Ed ogni volta era un piacere, dopo il fragore delle alabarde spaziali e dei pugni atomici, dopo silenzi più assordanti di qualunque urlo possa echeggiare tra le pareti di una casa apparentemente normale, dopo le allegre meschinità che solo i bambini sanno infliggere ai loro simili, perdersi in quell’atmosfera sospesa e ridanciana, dove anche il lupo sembrava meno pericoloso di tante persone che mi circondavano. Allora, i Ronfi erano l’estremo rifugio, quando avevo bisogno di credere o ricordare che al mondo esistono anche posti in cui sentirsi accettati, oasi di pace dove parole come “guerra”, “violenza” e “dolore” potevano ottenere come risposta nient’altro che un “ma di cosa stai parlando, ronf? Qui queste cose non esistono, ronf”. Poi, l’esistenza mi ha allontanato da loro… che hanno dimostrato di essere dei veri amici, molto più di quanto si siano mai dimostrati molti di coloro che si sono professati e si professano tali. Perché in questo momento per me difficile per molti motivi, in cui dubito di tutto e tutti, sono riapparsi. Riprendendomi per mano, riportandomi lontano dalla delusione e dall’amarezza. Dicendomi qualcosa che da bambino non avrei compreso appieno, ma oggi ha una valenza tutta particolare. “Sei uno di noi, Bobby”. Non è cosa da poco essere un Ronfo in un mondo che non li ricorda, non li conosce e probabilmente li disprezzerebbe per la loro fresca semplicità. E non è cosa da poco che ad insignirmi di tale onore sia stato proprio il loro papà. Al quale mi rivolgo con un confidenziale “tu”, sebbene non lo conosca personalmente, proprio perché mi sembra di conoscerlo da sempre. E sempre c’è stato, quando avevo bisogno di lui; anche se non mi conosceva, anche se non ci conosciamo, era ed è sempre lì, pronto a regalarmi un sorriso ed un momento di calore, un sostegno, quell’allegria che ti fa pensare che forse, dopotutto, si può ancora farcela. Lui, insieme a tutti i suoi strampalati eroi in pelliccia.
E’ a voi che bisogna dire “grazie”. E’ a voi che lo dico, sinceramente.
Grazie Ronfi. Grazie Adriano. Per tutto ciò che mi avete dato senza saperlo, e che quindi è doppiamente prezioso.
Ronf.

Con Affetto,
BOBBY

7 commenti:

  1. Mi hai lasciato senza parole!!

    Che buon inizio di giornata...

    Grazie!

    Supergatta!

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  2. Sono davvero felice di leggerti anche oggi in un piacevolissimo straordinario festivo.
    Decisamente ti meriti la nomina a Ronfo ad Honorem, chi più di Te la merita d'altronde.
    Con le Tue parole ci hai riportato nel Loro mondo incantato nella dimensione dell'anima della nostra fanciullezza che troppo spesso viene dimenticata. Si hanno ragione non nel bosco, ne da volpi e lupetti si deve temere alcun male ma qui dove il viver civile è la sintesi stessa dell'inciviltà.
    Il Tuo "nuovo babbo" è venuto a prenderti ed a guidarti fra le Sue creature magiche, te lo meriti!
    Oggi avrò bisogno di tutta la poesia dei Ronfi per fare una cosa difficilissima, cercherò di portare nel bosco incantato "l'uomo dei miei sogni" di lenire un po del tormente che lo attanaglia, il male di vivere che si sta impadronendo di Lui.
    Il mio "eroe romantico" il combattente di mille battaglie, il mio filosofo, l'uomo coraggioso di che amo forse più di me stesso, sta scivolando lentamente in se stesso nella delusione per tutto ciò che c'è fuori dal bosco.
    Riuscirò a prenderlo per mano e indicargli la strada? Francamente non lo sò, prenderò in prestito la pelliccetta con le orecchie e andrò da Lui cercando di toccare il Suo cuore prima che lo getti via per sempre. Fammi gli auguri!
    Spero un giorno che anche Tu lo possa "vedere" per quello che veramente é, un uomo vero.
    Scusami per questa digressione, ma in fondo siamo nel mondo dei Ronfi dove tutto può accadere!

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  3. Ecco perchè non mi visualizzava il commento:mai scrivere "mi hai lasciata senza parole"!^^
    Have a nice day, Supergatta; la mia giornata era partita malissimo, ma sta rapidamente migliorando (anche grazie a te)

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  4. Leggo adesso il tuo commento, Giancarlo, e faccio qualcosa di più che dei banali auguri;idealmente, vengo con te,per darti il mio sostegno ed il mio appoggio. Se senti un "Ronf" e ti sembra di scorgere un'ombra nera appena ai limiti del tuo campo visivo, e quando ti volti è già sparita...sai che sono io.

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  5. Grazie ci conto, ne ho davvero bisogno:-)

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  6. Io spero che altre perle del genere, come i Ronfi, possano essere riportati anche in questo tempo pieno di dubbi e incertezze sul futur. Che qualcuno magari possa ricreare ancora un giornalino com'era il corrierino dei piccoli o un altra rivista che racchiuda in sé cio' che è stato di noi, negli anni in cui eravamo piccoli. Sperare non fa mai male... e chissà, che qualcuno non ascolti il nostro richiamo e ci accontenti!!

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  7. Il problema è che ormai mancano completamente le basi culturali per farlo. Riportare qualcosa di semplice come i Ronfi in edicola non è difficile, il problema è farli sopravvivere in una testata autonoma come il "Corrierino", visto che l'editoria italiana di settore è retta da un cartello editoriale di totali incompetenti (ed io e te lo sappiamo benissimo)

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