lunedì 12 ottobre 2009

E disse il corvo allor “Mai più”-3

Quante volte abbiamo sofferto e cercato il conforto di chi dichiarava “ti voglio bene, ci sarò sempre per te, non ti lascerò mai solo... “. Eppure, quando più avevamo bisogno di loro, non c’ erano. Perchè “pensavo volessi stare da solo, sono cose delicate, non vorrei dire o fare qualcosa di sbagliato.” Perchè ho anch’ io i miei problemi, io io io. Già. Ma quando tu hai avuto i tuoi problemi, grandi o piccoli che fossero, io c’ ero. Con un gesto, una parola. Un solo squillo sul cellulare, quando proprio non potevo fare di più. Ti ho offerto una spalla su cui piangere, parole forse inutili (se si potesse aggiustare la vita con le sole parole e le buone intenzioni, che mondo sarebbe!) ma sincere, dettate dall’ affetto. Ti sto rinfacciando qualcosa? No. Non sono come te. Mi chiedo soltanto, semmai, perchè tutto quel tempo, tanto o poco che sia, l’ ho sprecato con un ingrato come te, che predica bene e razzola male. Diciamolo: sei un po’ un vigliacco. Anzi, togli “un po’ “. No, no, non mi interessa. Lo so che non potevi capire come mi sentivo. Neanch’ io posso capire fino in fondo situazioni che non ho mai vissuto. Ma so che in quei momenti mi sarebbe bastato poco per affrontarle. Sì, affrontarle. Non risolverle. Non pretendevo che tu risolvessi nulla. Mi bastava una parola. Un gesto. Batti un colpo, se ci sei. Sarebbe bastato. Un rapido colpo battuto in qualunque modo. Sul buio del mio volto si sarebbe acceso un sorriso. Almeno avrei saputo di non essere solo. Ma non ho quasi mai sentito niente, se non il suono del campanello qualche giorno dopo, quando ormai la situazione, in un modo o nell’ altro, si era risolta. Ho aperto la porta. Tu eri lì. Indossavi la mia maschera di tristezza e disperazione. Chiedevi... no, pretendevi un po’ di quel conforto che non hai voluto (sì, voluto, perchè avresti potuto fare qualcosa, ma non hai voluto farlo) darmi quando io ne avevo disperatamente bisogno. Ti ho guardato in silenzio, a lungo, senza darti uno dei sorrisi che tante volte in passato mi venivano spontanei alle labbra solo vedendoti. Ed ho richiuso la porta, diventando il bastardo, lo stronzo, l’ egoista. Oh, ti piacerebbe mettermi addosso la tua, di maschera. Fai pure. Non mi interessa. Non mi interessa più nulla di te, di ciò che dici, di ciò che fai. Avevi il mio affetto, le mie energie, tutto ciò che potevo darti, anche se non era molto. Adesso hai solo il mio disprezzo ed il mio odio, perchè mi hai portato via qualcosa. Un pezzetto di cuore, di bontà, di fiducia nel prossimo. Mi hai fatto credere che vivere come te, pensando solo a sè stessi, è la cosa migliore. Per un breve istante mi hai fatto credere che fossi io quello sbagliato. Ma poi il Tempo, Gran Consolatore, passa. La vita va avanti. Il tuo sentiero incrocia quello di altri. Ognuno di loro porta con sè un carico di dolore. Potresti ignorarlo, sì. Scappare anche tu. Perchè no? Lo fanno tutti. Già... e sai cosa si prova a non avere accanto nessuno. Lo hai provato sulla tua pelle. Guardi dentro di te. Vuoi essere ciò che odi, anche se è la soluzione più facile? No. Le cose giuste e belle non sono mai facili. Vanno coltivate con pazienza, amore e dedizione. Con piccoli gesti. Forse non capirai mai fino in fondo la sofferenza di chi ti sta a cuore. Non potrai risolvere i suoi problemi, perchè le bacchette magiche e gli happy end esistono solo nei film e nelle favole. Forse vorrà persino che tu te ne vada. Forse è la cosa giusta, migliore. Ma una buona scusa per fuggire. Basta spostarsi un po’. Appena appena. In modo che chi ha bisogno sappia sempre dove trovarti, se ti cerca. Perchè sai cosa vuol dire essere lasciato solo con te stesso da chi ti diceva che solo non ti avrebbe mai lasciato. Lo sai. Per questo puoi alzare gli occhi e fissare quelli del corvo, lassù, sul busto di Pallade Atena. E con voce soffocata dalla rabbia, dalla tristezza e dall’ affetto, dirgli che non sei come gli altri, anche se hanno fatto di tutto per fartelo credere. Tu non abbandonerai coloro che soffrono come troppi di loro hanno fatto con te. Come dici sempre tu, dannato uccellaccio? Ah, certo. Mai più.

-La notizia del giorno: Barack Obama vince il nobel per la pace. Soffiandolo a silvio. Dannato abbronzato di merda....

-La frase del giorno: “Abbiamo paura di ciò che siamo e temiamo di non essere nulla, così ci teniamo tanto stretto ciò che abbiamo che perdiamo tutto il resto.” (Clive Barker)


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