venerdì 31 luglio 2009

dio vostro

Insieme ai primi proventi della vendita di “Racconti a margine” (che fanno sempre piacere) iniziano ad arrivare anche le prime recensioni di chi l’ ha letto (che mi garbano assai di più).
Finora il bilancio è estremamente positivo, ed è una gran bella soddisfazione, specie se si considera che l’ apprezzamento arriva da lettori “non di genere”. Naturalmente non tutti i racconti hanno avuto lo stesso gradimento, qualcuno è piaciuto di più, qualcun altro di meno, ed è assolutamente normale; a parte i gusti personali, si tratta di storie che ho scritto in un arco di dieci anni, se non di più, quindi stile e tematiche sono sicuramente cambiate vol tempo. Se in meglio oppure in peggio, non sta a me dirlo. Quel che mi ha lasciato abbastanza perplesso è stata la netta stroncatura che ho ricevuto da più parti per “Stanza 307”; non anticipo nulla di questo racconto per non guastare la sorpresa a chi ancora deve leggerlo. Basti dire che tratta il tema religioso in un modo sicuramente non convenzionale, e la sua genesi è ancor più singolare. E’ infatti un racconto che ho scritto al solo scopo di fare il punto della situazione quando, concluso “Le sabbie del non ritorno”, era chiaro che la storia che intendevo scrivere avrebbe richiesto molto più di un libro o due per concludersi. Non essendo abituato a lavorare utilizzando le scalette degli eventi, chè tanto non le rispetterei, ho usato l’ escamotage del racconto per fissare i paletti entro cui muovermi nella creazione delle trame successive. Quindi in un certo senso si può dire che “Stanza 307”, nata anche per rispondere alle domande che nelle “Sabbie del non ritorno” erano rimaste senza risposta, più che un racconto vero e proprio è una base narrativa, quasi una dichiarazione d’ intenti. E’ anche il racconto meno dinamico dell’ intera antologia, e se le lamentele fossero legate a questo non rimarrei particolarmente sorpreso (nè lo sono adesso; non ho la pretesa di piacere a tutti. ) Tuttavia mi hanno abbastanza urtato commenti che suonano più come moniti, e possono riassumersi in questo modo: “lascia stare la religione, dedicati ad altro “ E perchè? Cosa mi vieta di fornire una mia versione dei fatti che ci vengono vomitati addosso ogni domenica dai pulpiti, com’ è accaduto con il racconto in questione? Seguono risposte più o meno evasive il cui significato comune è che certi temi così delicati è meglio non toccarli con la leggerezza, o meglio il tono polemico, che ho usato io. Anzi, sarebbe meglio non toccarli e basta. Perchè Sanremo è Sanremo, e dio è dio, e guai a toccarlo senza il dovuto, reverenziale timore. Adesso, chiariamoci una volta per tutte: io ho il massimo rispetto per i credenti, di qualunque culto essi siano. A patto che non comincino a scassarmi i santissimi (tanto per restare in tema) cercando di dimostrarmi l’ esistenza del loro dio e di riportarmi sulla “retta via”. Tempo perso. Non mi sono fatto sbattezzare e scomunicare tanto per fare. A proposito, sto ancora aspettando che l’ arcivescovo di Milano mi recapiti l’ atto di scomunica, ho un buco sulla parete dei trofei che aspetta da oltre un anno di essere riempito. Si sbrighi, eminenza. Fine appello, torniamo a noi. Se ho fatto una scelta così radicale, che ha scandalizzato non pochi, è per un duplice motivo. Primo, non voglio essere una cifra nella statistica con cui si fa bello il Vaticano per dimostrare quanto radicato è il cristianesimo nel mondo. Facile sparare cifre basate su gente arruolata in maniera coatta quando l’ unica parola che sapeva pronunciare era “nghè”. Così com’ è facile spararle grosse sulla sacralità della vita quando fino a neanche cento anni fa si bruciavano donne accusate di stregoneria, predicare la povertà quando si è lo Stato più ricco del mondo (a proposito, col cazzo che vedrete più il mio otto per mille !!!), e parlare di tolleranza per il diverso quando subito dopo ci si straccia le vesti se si accenna al riconoscimento di pari diritti e dignità per le coppie di fatto. No grazie, di questo club non voglio far parte, soprattutto perchè mi ci hanno iscritto quando ancora non ero in grado di intendere e volere. Peccato per la chiesa che poi si cresca, e non tutti si rimanga così candidamente incoscienti, anzi ci si ponga qualche domanda. Io me ne sono poste parecchie oltre a documentarmi in maniera abbastanza approfondita, così sono arrivato alla mia conclusione: dio non esiste. E se esiste, va preso a calci. Perchè se dio è anche Padre, nonchè Onnipotente, dovrebbe dimostrare un po’ più di amore per i propri figli. Non dico per me; come dico sovente a chi mi sfida su questo terreno senza sapere con chi ha a che fare, se mi apparisse dio, rimarrei prima di tutto sbigottito, dopodichè lo prenderei per il bavero e gli chiederei conto di un paio di cose. Ma per chi crede fermamente in lui dovrebbe avere un minimo di rispetto in più. Non si biasimano forse i padri che maltrattano ed abbandonano i propri figli a sè stessi? Certo che sì. Ed in tribunale vengono pure condannati, per queste cose. Vai a spiegare al giudice che l’ ha fatto perchè aveva un disegno più grande in mente. Compiango gli sguardi pietosi oppure inorriditi che seguono questa mia affermazione. Li compiango per un semplice motivo; la resa dei conti tra me ed il loro dio non accadrà mai, perchè dio non esiste. E se c’è, non è sicuramente quello delle sacre (ah ah ah) scritture, che tali sono diventate attraverso secoli di repressione, terrore ed indottrinamento da parte di chi su quelle storie ha costruito il proprio potere. Potere a cui è ancora abbarbicato, ed al quale rimarrà avvinto fino a quando la gente avrà bisogno di credere in qualcosa. Sia chiaro; non c’ è niente di male in questo. Ma pretendere come fanno molti che il dio cristiano sia più vero di Buddha, Maometto, Cthulhu, Uzala o Thor in assenza di prove inoppugnabili è una violenza intellettuale prima ancora che una mancanza di rispetto nei confronti di chi professa un culto diverso dal nostro. Si dice: “Ma c’è un libro che narra la storia di dio e di cristo.” Grazie tante; ogni grande religione ha i suoi libri di riferimento. C’ è anche una serie a fumetti che narra le gesta di Thor, che oltre ad avere molto più carisma è anche morto e risorto più volte (e cristo l’ ha fatto una volta sola, ha detto “mai più tutto ‘sto sbattimento per gente che tra duemila anni si farà rincoglionire dai format della Endemol!” e se n’ è tornato nella sua casetta tra le nubi. Mica scemo, tutto sommato). Senza contare, a parte gli scherzi, tutte le altre religioni esistenti al mondo. Che come la nostra, sono basate sulla fede, in assenza di prove empiriche. E come tali dovrebbero godere tutte del medesimo rispetto, anche se ad uno stregone di bianco vestito che ogni tanto si affaccia dal balcone di San Pietro per vedere una massa di pecore belare a comando piacerebbe tanto che riconoscessero il primato del cristianesimo. Così magari potrebbe anche accettare di dialogarci, con le altre religioni, altrimenti...
Comunque, una cosa è certa. Dio ha creato gli uomini a sua immagine e somiglianza. O forse, anzi più probabilmente, è il contrario. Ma cambiando l’ ordine degli addendi, il risultato non cambia. Arroganti, vanagloriosi, prepotenti ed autoritari sono gli uni, e così è l’ altro. O viceversa. Per questo non mi piace dio, nell’ ipotesi remota che esista; perchè odio gli uomini. Preferisco le persone. Qualunque fede professino. Finchè rispetteranno ciò in cui credo io, rispetterò loro. Gli altri possono farsi prestare la riproduzione del cilicio della binetti e recarsi all’ uscita. Non sentirò la loro mancanza, e si risparmieranno il colpo apoplettico che avrebbero leggendo molte mie storie. E vissero tutti felici e contenti. Così sia. Amen. Il post è finito. Andate in pace. E fate il contrario di quel che dice la chiesa. Così farete sempre la cosa giusta.

-La notizia del giorno: Obama:”Non siamo più sull’ orlo del baratro”. Ma da quale parte ci siamo fermati?

-La frase del giorno: “Domani il papa va in vacanza e ci saranno anche due gatti, che gli strapperanno un sorriso, almeno quanto i proverbiali quattro gatti, forse un po’ di più, che hanno ancora il coraggio e la pazienza di ascoltare le sue parole. “ (Roberto Balducci, giornalista vaticanista del TG3, già sospeso. 12/ 7/ 2009)

B. S. P.

PS: tutti i minuscoli presenti in questo post sono assolutamente voluti.

3 commenti:

  1. "Facile sparare cifre basate su gente arruolata in maniera coatta quando l’ unica parola che sapeva pronunciare era “nghè”". la annovero tra le frasi più intelligenti che io abbia letto nei miei brevissimi 19 anni di vita.
    riguardo ai gatti del papa, ti invito a visitare il mio poco visitato e mal tenuto blog, in tal modo scoprirai quale fu la mia opinione a caldo sulla faccenda: http://veroetremendo.ilcannocchiale.it/


    concludo affermando che il tuo spiccato anticlericalismo non solo denota un temperamento forte e indipendente, ma è piuttosto accattivante.

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  2. Dal canto mio prendo atto che hai deciso in tutti i modi di farmi arrossire...con risultati tutt'altro che disprezzabili!^_^ Quanto al tuo "mal tenuto e poco visitato blog",mi permetto di dire che la prima affermazione non corrisponde al vero,mentre alla seconda ho cercato di dare un modesto contributo,come puoi vedere spulciando tra "i riposi del pellegrino".
    Avrei anche voluto iscrivermi,ma non capisco come si fa... :-(

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  3. PS: non mi ritengo comunque nè forte nè indipendente,e nemmeno in grado di pronunciare frasi particolarmente intelligenti;lo dico senza falsa modestia nè compiaciuta umiltà(entrambe cose che non mi si addicono,e Mab the evil lo sa benissimo!).Semplicemente mi considero un portatore sano di cervello.A volte lo uso a sproposito,a volte con risultati discreti.

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